INVESTIRE IN MAROCCO
Photo by Laurent Gence on Unsplash

10 BUONI MOTIVI PER INVESTIRE IN MAROCCO

Questo paese nel 2015 non detta soltanto la leadership dell’ area del Maghreb, ma è diventato un serio punto di riferimento per tutta l’area sud Subsahariana.

Sicuramente gli investimenti attuati, dei fondi monetari del Qatar 1,5 miliardi di dollari, pardon “petrodollari…” hanno consolidato i rapporti con una delle aree economicamente più floride, che però per ragioni geografiche punta sul Marocco, apprezzando la monarchia, promuovendo anche economicamente la lungimiranza di Mohamed VI.

1) Il paese con le prospettive migliori.

Dunque oggi il Marocco, ha sviluppato oltre ad una stabilità colturale intrinseca, una fermezza economica, altrettanto importante, data dal fatto che le promesse fatte alla popolazione e agli investitori sono state mantenute ed onorate.

INVESTIRE IN MAROCCO
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Un altro fatto del tutto rilevante da valutare in termini di prospettive per il futuro è l’aumento demografico, infatti il rapporto delle Nazioni Unite “World Population Prospects Revision“, valuta l’attuale popolazione per un ammontare di 7,2 miliardi e la definisce destinata ad aumentare di quasi un miliardo entro i prossimi dodici anni, con un apporto demografico quasi esclusivamente Africano, raggiungendo così quota 8,1 miliardi nel 2025 e 9,6 miliardi nel 2050.

Certamente l’aumento considerevole della popolazione e quindi dei consumi Africani, avranno, come stanno già avendo, un impatto molto importante nell’economia Marocchina, vedendo appunto questo paese come un vero e proprio “Suk”, cioè un mercato dove potersi approvvigionare di tutti i beni commerciali, alimentari, edili, industriali, macchinari, strumentali, arredamento, macchine movimento terra,  per far si che anche le loro imprese comincino ad intraprendere la loro fase produttiva.

Si perché ribadisce Daniele Pescara, il Marocco giocando d’anticipo, di conseguenza sfruttando l’indiscutibile posizione logistica e quindi creando il porto più grande e funzionale del continente Africano, ha dato modo agli stati limitrofi, come Mauritania, Mali, Senegal e Costa d’Avorio, di vederlo come uno scalo e punto di riferimento sia per il transito delle merci, sia per l’approvvigionamento in termini di consumi.

2) Tassazione bassa e agevolazioni fiscali.

Prosegue Daniele Pescara, riaffermando che il Marocco ha avuto e sta avendo una ascesa differente rispetto ai paesi competitors sopra citati, anche per la ben nota agevolazione fiscale, che permette dal 2005 di aprire una società Marocchina, senza aver bisogno di socio locale, perciò di essere indipendente, sia a livello bancario, sia a livello burocratico, bensì a livello logistico.

Un passo in avanti molto importante per i piccoli e grandi investitori, che in questo modo sono artefici del proprio destino.

Per quanto riguarda invece i vari sostegni fiscali, per ogni tipologia di attività si può attingere a dei validi piani di defiscalizzazione, per esempio, solo per citarne uno, le strutture ricettive turistiche come cafè, pizzerie, gelaterie, ecc non hanno l’obbligo di emettere ricevuta a livello fiscale.

Mantenere una società giuridica S.A.R.L del tutto simile alla S.R.L. Italiana, ha dei costi ridicoli di mantenimento e gestione, perciò in Marocco grossomodo ci si deve preoccupare esclusivamente di fare Business a differenza dell’Italia dove si passano intere giornate, in banca, in posta, dal commercialista, dal direttore o in qualsiasi altro ufficio, dimenticandosi che il ruolo dell’imprenditore è quello di produrre gettito fiscale e creare posti di lavoro. Ecco in Marocco tutto questo viene preso con molta più filosofia.

Oltre alle molteplici formule di agevolazione fiscale dobbiamo tenere conto di altri aspetti, il costo della vita e gestione:

●    Un appartamento in media di 80mq su un zona residenziale adeguata, con guardiano e piscina ha un costo mensile di 450€ circa;

●    Le utenze (luce, gas, telefono ecc) hanno un sosto medio inferiore al 50% rispetto all’Italia;

●    Quotidianità (carburante, noleggi, spuntini) costo circa 35% inferiore rispetto all’Italia;

●    Vita (cene, spesa, acquisti) dipende da come si è abituati, varia molto, se si decide di vivere “alla grande” le possibilità sono innumerevoli, se si decide di risparmiare e mangiare tajine, cuscus, bstalh e prodotti locali, si spendono quattro soldi. Ma come dicevo se tutti i giorni volete bere la lauretana, accompagnata da un bel piatto di spaghetti barilla, il costo supera i canoni Italiani. (Ma quel genere di Italiano è meglio che stia a casa a leggere la gazzetta e a guardare forum perché poi si lamenterebbe che gli manca Maria de Filippi).

3) Strutture logistiche, porti e infrastrutture migliori del continente Africano.

Come già detto molti progetti e infrastrutture sono stati realizzati, per non citare i soliti noti, come il porto di Tangeri o l’Aereoporto di Casablanca, con i loro primati in termini di grandezza, ricordiamo che la rete autostradale è operativa ed efficiente, per non parlare dei vari collegamenti che stanno avvenendo tra metropoli e le aree rurali. Il prossimo progetto vede l’inserimento dell’alta velocità su rotaia e l’allargamento della rete dei tram dove già esistono come nella capitale Rabat.

Tutto questo per fornire mezzi, collegamenti, servizi, possibilità prima di tutto al popolo marocchino che ne ha bisogno per culturalizzare ed emergere e ancor più per  gli investitori che approcciano un paese si Africano, ma con tutte le possibilità e le aspettative per diventare un punto di riferimento, per l’economia mondiale. D’altronde se si deve fare un attenta analisi, gli investimenti vanno fatti dove le infrastrutture permettono di farlo, ecco il Marocco è uno di questi.

Non occorre essere un attento analista, per accorgersi scendendo dall’aereo che il Marocco è una specie di cantiere a cielo aperto e non occorre ribadire che l’attività immobiliare è la locomotiva economica dei paesi.

Il Marocco da questo punto di vista ha avuto dei forti momenti di crescita, poi delle inflazioni e delle deflazioni, ma comunque permettendo sempre agli attenti speculatori di trarne degli ottimi guadagni, intendiamo la crescita nel 2015 è stata stimata dal FMI (Fondo monetario internazionale) del 4.4%, destinata a crescere, in un paese dove l’export è praticamente la maggior fonte di reddito e gettito fiscale, laddove l’industria e il settore industriale giocano un ruolo minimo del PIL, che in un periodo cosi fertile potrebbe rilevare un’importanza fondamentale nei prossimi anni, nella diversificazione dei capitali e degli investimenti.

4) Il clima e il paesaggio diversificato.

Dal punto di vista climatico e dei paesaggi asserisce Daniele Pescara, il Marocco ci offre molte possibilità.

Dalle acque cristalline della perla del mediterraneo nelle zone limitrofi a Tanger, famose per le spiagge e le acque azzurre, alle coste ventilate e pescose dell’oceano Atlantico, fino ad arrivare al caldo asciutto di Marrakech che ad Agosto ci regala i consueti 55 gradi.

Per non parlare dell’area geografica più a sud, con la “Free Zone” di Dakhla e la sua splendida laguna, praticamente nel deserto del Sahara.

Per quelli che non si accontentano mai, a poche ore d’auto da Marrakech si può andare anche a sciare, si perché Ifrane è la località turistica “innevata” del medio atlante con i suoi 1.700 metri di altitudine, dove annualmente si svolge il festival della neve, questo del 2015 è appunto il terzo.

Ifrane, ha l’aspetto di una qualunque località turistica occidentale di montagna. Nessuna medina o bazar. Fu costruita infatti, secondo lo stile europeo, dai francesi con l’obiettivo di farne una località per le vacanze  dei coloni.

D’estate ad Ifrane si trova rifugio dalle altissime temperature marocchine e d’inverno la neve la rende il luogo ideale per gli appassionati di sci. Sicuramente il turismo viene incentivato dalle molte tipologie di paesaggi che convivono in simbiosi con altrettante temperature diversificate, caratterizzate però dal costante irraggiamento solare, infatti la presenza del sole in Marocco è assidua, rispetto ai climi europei.

5) Stabilità politica e sicurezza.

Come già ribadito, il Marocco con la sua rispettata monarchia guidata dalla lungimiranza e professionalità di Mohamed VI, oltre a non aver risentito della cosi detta “primavera araba” oggi sta vivendo un’importante periodo storico, che a fronte della destabilizzazione socio-politica dei paesi limitrofi competitors, vede l’ingresso di nuovi investitori, appunto spaventati dalle instabilità e invece attratti dalla serietà con cui il Marocco sta trattando questo problema.

Per quanto riguarda la sicurezza, essendo un paese che vive anche di turismo a fronte dei svariati eventi culturali, sportivi e sociali che vedono proprio il Marocco come ospitante, possiamo dire a voce alta che è un paese sicuro. Lo si nota dalla cooperazione delle dogane e delle forze dell’ordine, sia per eventi seri sia per la microcriminalità.

Visto il periodo di tensione i controlli doganali sono moltiplicati, la sicurezza quotidiana viene pattugliata anche dall’esercito, per non parlare degli agenti in borghese della polizia giudiziaria che costantemente svolgono un ruolo importantissimo nel suolo pubblico e ci permettono di passeggiare di giorno come di notte, senza temere nulla, addirittura mi sento di dire, meno che in Europa.

Chiaramente ci sono anche dei quartieri in determinate zone che devono ancora “evolversi”, ma provate ad andare a scampia a Napoli o in via anelli a Padova… poi abbiamo il coraggio di chiamarlo terzo mondo.

6) Economia con ottima crescita e piani bilaterali per investimenti.

Certamente le politiche applicate dal monarca Mohamed VI, oltre a dare certezze e stabilità al paese incentivano gli investimenti esteri e i famosi patti bilaterali per lo scambio di merci e servizi.

Sicuramente il Marocco di oggi non è il Marocco di dieci anni fa, è stato fatto molto, ma c’è ancora tanto da fare (4,4 crescita 2015 stima FMI), soprattutto usando questo paese del maghreb per affrontare tutta l’area ancora da esplorare dell’area subsahariana, che come sappiamo si può paragonare al Marocco degli anni ottanta.

Oggi investire in Marocco è una possibilità reale, una avverabile necessità di crescita economica e strutturale che da prospettive sia gli imprenditori,  a cui viene propinata dai vari governi italiani alternati, la solita solfa, sia ai privati che intendono trasferire i loro interessi in un paese fiscalmente incentivato e voglio programmare un futuro migliore ai loro figli, non per forza vivendo una vita di stenti.

Ricordiamo che i paradisi fiscali esistono anche perché ci sono gli inferni fiscali, ma cosa ancora più grave è quella di vivere in un paese Europeo dove non si è rappresentati né come cittadini, né come contribuenti e tanto meno come imprenditori.

Crearsi delle prospettive all’estero, in questo caso investendo in Marocco, non è essere anti-patriottici o cinici, ma è semplicemente un passo propedeutico, una profilassi economica da dover fare prima o dopo, con la differenza che chi la affronta prima può godere dei benefici della lungimiranza.

Questa intervista dice Daniele Pescara, vuole essere un responso ad un bisogno fisiologico, ad un obbligo economico, non per forza cercando le risposte chissà dove, chissà quanto, ma con un minimo di consapevolezza affrontare il proprio destino prendendo atto che per il prossimo decennio l’Europa soprattutto l’area mediterranea potrà vivere soltanto delle briciole e della luce riflessa, che gli altri paesi vorranno darci, per voi questa è prospettiva? Secondo me no, secondo me continua Daniele Pescara questo non è un panorama adeguato per un cittadino o per una famiglia, tanto meno per i vostri figli.

Si perché la generazione attuale è anche la generazione dei tre niente… niente lavoro, niente risorse, niente futuro, pertanto se la vostra decisione è quella di provare a campare, aspettando che le vostre scorte economiche si esauriscano, magari per un prelievo forzato o per l’ingresso di una nuova tassa, non lamentatevi al bar.

Se invece avete gli attributi e le potenzialità, investire su voi stessi, magari in un paese dove vi viene data l’opportunità di emergere.

7) Turismo elevatissimo.

Il turismo in Marocco, soprattutto in determinate città, vanta numeri davvero da record, oltre al clima gradevole e al paesaggio diversificato, si aggiungono importanti manifestazioni che mettono in rilievo questo importante paese, citandone alcune, il festival del cinema di Marrakech che questo anno vedrà la sua 15a edizione, la coppa del mondo FIFA club, il festival della musica internazionale di Gnaoua Essaouira, le numerose gare di rally nei vari circuiti stradali del campionato WTCC, le riprese cinematografiche di carattere internazionale come “Mission Impossible 5” con Tom Cruise.

Gli eventi sono importanti, lo sappiamo,  ma anche l’aspetto culturale non è da meno, non si contano più le inaugurazioni delle gallerie d’arte e le presentazioni di artisti di fama internazionale nelle città di Marrakech, Casablanca e Rabat.

Per non citare i vari tornei di poker texas hold’em e di golf, diciamo che da questo punto di vista il Marocco sa accontentare un po’ tutti, dipende dalle tasche. Non per ultima in termini d’importanza, non possiamo non rammentare la famosa piazza Jemaa el-Fna, considerata patrimonio orale dell’Unesco.

Dando uno sguardo ai numeri anche quelli ci danno ragione. Nel 2014 la città di Marrakech ha dato ottimi riscontri e sta continuando a crescere progredendo turisticamente come poche altre città, non a caso oggi è in vetta alla classifica tra le città più visitate al mondo, occupando la sesta posizione nella lista delle migliori destinazioni turistiche mondiali, un successo che rappresenta la sua progressione nel tempo paragonandola con l’anno 2013 dove si trovava solamente in diciannovesima posizione.

Nella classifica riportata dal sito americano, di fama internazionale “TripAdvisor”, Marrakech risulta tra le prime dieci destinazioni turistiche del mondo, non solo, ma ne viene sottolineata la bellezza culturale, i colori dei suoi mercati, le degustazioni di piatti gastronomici celebri e la possibilità unica, di visitare un paese che riassume e riesce magicamente a unire la cultura araba ed europea.

8) Un occhio alle energie rinnovabili.

Governare un paese con un aumento demografico importante e voler diventare punto di riferimento logistico ed economico per tutta l’Africa, ha comportato per il Marocco un importante piano di investimenti infrastrutturali, con un occhio attento rivolto verso il settore “Green”.

La “Société d’Investissements Energétiques”, società statale marocchina di investimento nell’energia rinnovabile e nell’efficienza energetica, in occasione del workshop “A step change in the deployment of renewable energy and energy efficiency in the Mediterranean”, ha ribadito l’importanza di attuare investimenti eco-sostenibili, potendo avvalersi del Know-How anche di importanti imprese Italiane del settore.

L’Agenzia di ricerca governativa sulle tecnologie solari e sulle rinnovabili, “IRESEN”, ha illustrato molti progetti nel solare termico, nell’eolico e nel fotovoltaico.

Tra questi la Green City Mohamed VI, in costruzione a Ben Guérir, un’area ad elevata innovazione tecnologica e scientifica dotata della più moderna università politecnica del Marocco, con 8 ettari dedicati a laboratori per testare le nuove tecnologie.

Per citare un altro progetto rinnovabile in Marocco, ricordo il blasonato progetto “Ouarzazate”, che prende dall’omonima città il nome, ed è il parco fotovoltaico più grande del mondo! Il governo tedesco, questa la dice lunga, è il primo investitore, con un prestito di 654 milioni di euro. Si stima che il risparmio in caratteri di CO2 annui si attesterà sulle circa 800.000 tonnellate.

La Germania come ribadito è il partner consolidato in questa tipologia di investimenti. Ma anche la Banca Mondiale, la Banca africana di sviluppo, la Banca europea per gli investimenti, la Banca di sviluppo francese e la Commissione europea, stanno investendo in questo paese.

9) Aumento demografico quindi aumento dei consumi.

Mentre in Europa, ma soprattutto in Italia, stiamo assistendo ad un repentino invecchiamento della popolazione. Passando dai pannolini ai pannoloni. Questo fenomeno in Marocco, ma in genere in tutta l’area del maghreb non accade, anzi si stanno registrando dei picchi demografici importanti.

Gli investimenti applicati per un maggior crescita e una vita più assomigliante ai canoni Europei stanno dando i loro frutti. Grazie all’allungamento delle aspettative di vita, l’età media di uomini e donne, nei prossimi decenni, è destinata a salire. Anche i paesi in via di sviluppo, più che paesi di bambini e adolescenti, saranno paesi di giovani adulti. Solo l’Europa sarà terra di vecchi, con età medie degli abitanti vicine ai cinquant’anni.

Nel 2050, in Italia, ci saranno cinque milioni e mezzo di bambini sotto i dieci anni e oltre quattro milioni e mezzo di over 85. Questa enorme aspettativa di nascite, non solo farà prevedere uno spostamento delle richieste dei consumi di prima necessità, ma le stesse unità produttive dovranno delocalizzare la dove si esige richiesta.

I lungimiranti patti bilaterali Marocchini prevedono il libero scambio di merci e servizi tra paesi del Maghreb, quindi oggi investire in Marocco non è un passo fine a se stesso, ma nei prossimi anni darà l’opportunità tangibile con i suoi porti e le sue infrastrutture moderne di poter commerciare proprio con quei paesi che necessitano praticamente di tutto, non tralasciando il fatto di aderire ad una fiscalità snella e agevolata.

10) Vivere una vita tranquilla senza pensieri.

Vivere in Marocco ha i suoi pro, socio culturalmente i marocchini vivono la vita tra una siesta e l’altra, non ci si può far nulla, quindi ci si deve adattare.

Questo popolo da sempre guarda prima di tutto il proprio benessere, affrontando lo scorrere del tempo in maniera molto più easy rispetto ai canoni Europei, in secondo luogo affrontando la vita in generale con molta più “filosofia”.

Quindi come già detto, in un paese come quello marocchino ci si deve concentrare molto su se stessi, la vita scorre diversamente rispetto alle città Italiane, dove si corre tra un ufficio e l’altro, in Marocco aspetta anche il direttore di banca… non si è succubi di quel sistema che ahimè ha tolto il sonno a tante famiglie italiane e spesso e volentieri non ha tolto solo il sonno, ma anche la vita.

L’economia gira in maniera importante, sicuramente vedendo dei picchi e delle deflazioni come in tutte le realtà macro economiche, ma il sistema funziona, ed è quello l’importante. Pertanto mentre i nostri parenti e i nostri amici sono nelle città Italiane, depressi, infreddoliti, stanchi, delusi, noi saremo in Marocco, magari in piscina, magari baciati dal sole a sorseggiare un buon “The Marocain”.

Di Daniele Pescara

“yourevolution”
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