Davide e Silvia, su e giù per l'Australia in camper

Davide e Silvia, su e giù per l’Australia in camper-caravan

Siamo Davide e Silvia, una coppia (trentenne) Biellese ora in giro per l’Australia per un annetto. Nella vita di tutti i giorni siamo bancari da ormai qualche anno.

L’idea di lasciare casa per un certo periodo ci è nata durante le nostre ultime ferie (2008) al Madoogali (Maldive). Eravamo in spiaggia più o meno a metà della nostra vacanza già con l’ansia per il rientro. Così ci siamo detti: è ora di darci un taglio. Non si può non godersi le meritate ferie perché abbiamo già l’idea del ritorno al lavoro ed ai nostri ritmi “europei”.

E’ ora di cambiare qualcosa, così non si può più andare avanti.

Perché non proviamo a chiedere aspettativa e ci prendiamo una pausa?

Mai come quest’anno le aziende saranno contente di pagarne due in meno…(mentalità tipica italiana).

Sì, ma non staremmo mica a casa? Perché non andiamo a Londra?

No, troppo cara, però i cugini Australiani non sarebbero male. Poi (dice Davide) è un Paese che ho in testa da un po’.

Perfetto!

Davide e Silvia, su e giù per l'Australia in camperTornati a casa abbiamo ricercato informazioni sui visti e quello che poteva fare al caso nostro al momento era il Working Holiday Visa. Validità un anno e richiedibile fino ai 30 anni compiuti.

Abbiamo applicato per questo visto e la mattina seguente ci era già stato concesso.

Ci siamo guardati perplessi dicendo: “che efficienza!”; dal momento dell’ok hai tempo un anno per utilizzarlo (quindi atterrare in Australia).

Tutto ciò a fine 2008, senza aver ancora chiesto aspettativa. Che fortunatamente ci è stata poi concessa senza problemi a Gennaio 2009.

Insomma, riassumendo abbiamo tirato la cinghia per una decina di mesi. Cercando di risparmiare il più possibile. A metà Agosto, con la ancora crediamo incredulità di genitori, parenti ed amici, siamo partiti.

Sydney la prima città dalla quale poi ci siamo mossi ai primi di Settembre in senso antiorario. Dopo aver acquistato un campervan datato, ma con motore dicevano nuovo…

Ora, non staremmo ad indicarvi tutte le tappe che abbiamo fatto

Le meravigliose coste e spiagge che abbiamo fino ad ora visto. Se avete piacere leggete qualcosina sul nostro blog www.australiando.com. Altrimenti questo articolo sarà più che infinito; vi parleremo di come stia giorno per giorno cambiando la nostra mente e il nostro modo di vedere la vita.

Arrivati nella costa Ovest, più o meno a soli 500 km da Perth, dove avremmo poi voluto lavorare per un tre mesi circa per poi poter continuare il viaggio, il nostro campervan con motore nuovo si disintegra irreparabilmente; noi ormai senza soldi, completamente asciutti!

Momento di vera tragedia

Dall’altra parte del mondo, da soli, in mezzo al nulla. Senza casa (il campervan), senza auto (il campervan), senza soldi e senza lavoro… sono seguiti circa un milione di pensieri il primo dei quali è ovviamente stato: “ cosa facciamo? Torniamo a casa?”.

Davide e Silvia, su e giù per l'Australia in camperCi siamo presi un paio di giorni di riflessione, piangendo, parlando, cercando di capire (la sensazione di solitudine in queste circostanze è pazzesca, nonostante le e-mail e le telefonate ricevute, eravamo solo noi) e raggiungendo nel frattempo la capitale del Western Australia, Perth; poi abbiam detto no, per ora a casa no, sono passati due mesi. A casa saremmo comunque senza soldi e lavoro per il momento.

Tanto vale provare a cercarne uno qui e darci una possibilità per continuare questa nostra avventura.

E dopo una settimana l’agenzia ci trova lavoro più a sud, ma da una pazza fuori di testa che gestisce un bar. Così due giorni dopo l’abbiamo mandata a stendere… motivazione principale: lo stress ce lo si ha già tutto il giorno e tutti i giorni in Italia. Non siam mica qui per far la stessa vita! Pazienza se ora siam senza soldi, ma stress no eh!

Così, con l’aiuto dei gestori dell’ostello abbiamo avuto la possibilità di andare a lavorare in una farm da una coppia che ora è anche amica: Darryl e Peter.

Abbiamo trascorso da loro quasi due mesi

Con accomodation offerta in cambio di qualche lavoro nella loro farm (quello chiamato wwoofing – www.wwoof.com.au). Nello stesso tempo, svolgendo qualunque tipo di lavoro per altri farmers. Raccogliere balle di fieno, drinch alle pecore, giardinaggio, raccolta di concime, muratori, imbianchini. Insomma qualunque mestiere casual che potesse essere fonte di dollari per poter riprendere il viaggio.

Le prime due settimane in fattoria sono state durissime. Da “buoni italiani” ci siamo detti anche “ma chi ce lo fa fare a faticar così”. Spalare “cacca” nel vero senso della parola, ma per cosa?

E la risposta è stata : appena metteremmo piede a Malpensa ci pentiremmo di esser tornati a casa senza averci provato a continuare questa avventura

Così da lì, giorno dopo giorno, stanchi dalle giornate, ma contenti di aver svolto un buon lavoro ci siamo sempre più affezionati a questo per noi strano stile di vita, alle cup of tea seduti intorno al tavolo ogni due ore, all’estrema cordialità, generosità di ogni cliente dal quale lavoravamo. Dal lavoro duro che ogni farmer svolge sempre con passione!

La vita in campagna ci stava piacendo parecchio

La stanchezza fisica da una parte, ma la rilassatezza mentale dall’altra è fantastica. Niente mal di testa ogni giorno, niente ansia, che meraviglia!

Peccato che il lavoro lì sia venuto meno. L’annata di raccolta non è stata delle migliori così, non avendo ancora risparmiato a sufficienza abbiamo cercato altro. Con il dispiacere di lasciare i nostri nuovi amici siamo “finiti” a Dunsborough a lavorare come Housekeepers in un resort.

Altri due mesi di duro lavoro, parecchie ore, ma anche ben pagati.

Ci ha impressionato il rispetto che qui si ha per il lavoratore; viene prima la salute, la famiglia, poi tutto il resto; abbiamo potuto lavorare molto perché, hanno detto i nostri managers, siamo degli ottimi lavoratori. Quindi ok ci dissero, potete averne ancora se lo volete!

Strano per noi, in Italia più lavori e peggio è! Fa carriera chi lavora di meno o meglio, chi fa finta di lavorare!

Oh, sarà mica che qui c’è quella chiamata meritocrazia???

E la cosa bella è che, una volta scaduto il visto, dovessimo far richiesta del visto permanente (un paio di anni per averlo ammesso che lo concedano. Ora le regole sono molto più ferree), avremo già un lavoro pronto per noi. I nostri managers sono disposti infatti a darci un posto se decideremo di vivere permanentemente in Australia. In un ramo dell’azienda diveso, con una mansione più simile alla nostra in Italia.

Insomma si fatica per qualcosa

Lo stipendio di un lavoratore immigrato, come noi, perché è questo quello che siamo ora, casual, per un mestiere considerato “di livello base” è pari al nostro in Italia considerato “di livello medio alto”.

Si può vivere una vita dignitosa, avere spazio e tempo per gli affetti. Non arrivare a casa la sera stanchi morti e addormentarsi davanti alla tv senza nemmeno essersi chiesti “com’è andata la tua giornata amore?”…perché distrutti e senza la voglia di parlare.

Davide e Silvia, su e giù per l'Australia in camperInsomma, per farla breve

Ora comunque stiamo continuando il nostro viaggio perché soldi da parte ne abbiam messi abbondantemente e tra tre mesi torneremo a casa: il nostro visto scadrà e il nostro lavoro riprenderà.

Nel frattempo, giorno per giorno, decideremo se questa Australia la vorremo come CASA, se ne avremo nostalgia, se ci mancherà il sole o se siamo talmente cambiati da farci scivolare addosso tanto nervoso dando maggiore spazio al nostro privato e dando valore alle cose davvero importanti nella vita che rimane sempre e solo UNA.

Day by day, senza fretta!

Silvia e Dodo

www.australiando.com

info@australiando.com

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