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ANTONELLA SI E’ TRASFERITA A VIVERE IN CINA CON LA FAMIGLIA

L’azienda che ha assunto il marito di Antonella richiedeva il trasferimento della famiglia in Asia e loro hanno scelto di trasferirsi a vivere in Cina  dopo aver vagliato attentamente i vari paesi della zona. Ora vivono a Suzhou, una bella città a mezz’ora di treno super veloce da Shanghai, moderna e funzionale ma ancora tranquilla rispetto ad altre metropoli cinesi. Antonella ha scritto un libro, Prezzemolo & Cilantro, che narra la storia di alcune italiane espatriate in Cina, delle loro emozioni, difficoltà, sfide. Antonella ci racconta com’è vivere in Cina.

Ciao Antonerlla, vuoi presentarti ai nostri lettori?

Mi chaimo Antonella Moretti, ho 43 anni e vivo in Cina da quattro anni.

vivere in cina con la famiglia 2Di dove sei e cosa facevi quando risiedevi in Italia?

Sono nata a Trieste e mi sono poi trasferita nel paesino in provincia di Gorizia dove ho messo su casa con mio marito. Ogni giorno facevo la pendolare tra la campagna e il capoluogo, dove lavoravo come contabile in uno studio commercialista.

Quando e perchè è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

Nel 2011 a mio marito è arrivata la proposta per un lavoro in Cina. I bambini erano piccoli e, per vari motivi, era il momento giusto per cambiare: abbiamo quindi deciso di buttarci e dire di sì.

Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?

Non avevamo mai vissuto all’estero prima d’allora e la Cina è stato il nostro primo espatrio.

Perché hai scelto di trasferirti a vivere in Cina e in quale località vivi esattamente?

L’azienda che ha assunto mio marito richiedeva il trasferimento della famiglia in Asia e abbiamo scelto la Cina  dopo aver vagliato attentamente i vari paesi della zona. L’abbiamo fatto perché è ben collegata al resto del mondo (mio marito viaggia molto per lavoro), sicura e moderna, ma non così cara come ad esempio Hong Kong o Singapore e poi anche perchè io avevo già studiato il cinese e mi sarebbe piaciuto approfondirlo. Siamo venuti a vivere a Suzhou, una bella città a mezz’ora di treno super veloce da Shanghai, moderna e funzionale ma ancora tranquilla rispetto ad altre metropoli cinesi.

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Sei partita da sola o in coppia?

Siamo venuti in Cina con i nostri figli di allora due e quattro anni. Poi, lo scorso anno, è nato proprio a Suzhou il nostro terzo bimbo!

vivere in cina con la famiglia 5In che cosa consiste la tua attività in Cina?

Io in Cina ci sono venuta essenzialmente per seguire mio marito, tant’è che ho lasciato il mio lavoro di contabile e, dato che qua in Cina non è facile per le mogli trovare un’altra occupazione, attualmente non lavoro.  Ho approfittato del tempo libero per stare coi figli e anche per dedicarmi alla scrittura, un’attività che mi è sempre piaciuta. Ho iniziato a pubblicare un blog, che racconta della nostra avventura in terra cinese, ed ho scritto un romanzo, Prezzemolo & Cilantro, che narra la storia di alcune italiane espatriate in Cina, delle loro emozioni, difficoltà, sfide. Il libro è uscito su Amazon ed ho avuto la soddisfazione di presentarlo alle donne italiane di Suzhou e di Shanghai.

Com’è avvenuta la tua integrazione in Cina… una realtà locale sostanzialmente differente da quella italiana?

Più che di integrazione parlerei di adattamento… sarò sempre straniera in questa città e non credo riuscirò mai a considerarla casa, ma ci vivo bene e le differenze di comportamento e di mentalità non mi disturbano più di tanto (c’è chi ne fa un dramma, invece!). Ho imparato a fare la spesa e se voglio posso sia comperare cibi importati (anche italiani) che decidere di cucinare alla cinese (amo molto la cucina della zona). I bambini frequentano una scuola internazionale e parlano benissimo l’inglese ed il cinese, hanno amichetti di tutte le nazionalità e questa credo sia una grossa opportunità per loro.

L’Italia oramai è per te un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?

Alle volte mi spiace che i bambini crescano lontano dalla loro famiglia allargata: nonni, zii e cugini dopo qualche mese di lontananza diventano quasi un ricordo sbiadito! Inoltre mi manca la sensazione di vera casa che mi dà la nostra dimora italiana,  mi mancano certi cibi (come la mozzarella di bufala che qui non si trova!) e, soprattutto, da brava triestina mi manca il mare.

Vivere in Cina sotto quali aspetti è meglio che in Italia ? E sotto quali aspetti è peggio?

Qui in Cina la vita scorre veloce e percepisco un grande dinamismo: ad esempio se mando una mail ad un’azienda per qualsiasi informazione mi aspetto che mi rispondano in giornata o al massimo il giorno dopo. Per contro la mentalità dei cinesi è molto diversa dalla nostra, alle volte ci sembrano contorti e poco diretti e questo ci indispettisce non poco. Noi italiani siamo schietti ed aperti, i cinesi invece spesso sono frenati dalla loro cultura: per esempio, ti dicono sempre di sì anche se magari non ti hanno capito, creando   incomprensioni che spazientiscono molto gli occidentali. Una cosa che davvero faccio fatica a digerire è l’inquinamento: è davvero grave come si vede nei telegiornali e nelle giornate più grigie mi vengono mille dubbi.

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Cosa consiglieresti ad altri italiani con una formazione simile alla tua che desiderassero seguire le tue orme e trasferirsi a vivere in Cina?

Se capita un’occasione di lavoro per la Cina non abbiate paura di trasferirvi con la famiglia: la Cina è un posto dove si vive bene, soprattutto nelle grandi città: c’è molta sicurezza e modernità ed i servizi spesso funzionano molto bene. Certo, per contro c’è l’inquinamento: dev’essere una decisione della famiglia valutare i pro e i contro.

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vivere in cina con la famiglia 4Conosci molti italiani che vivono in Cina, li frequenti?

Ci sono molti italiani in Cina e molti nella città in cui vivo. Li frequentiamo volentieri e molti di loro sono diventati la nostra seconda famiglia. Frequentiamo anche molti stranieri ma purtroppo gli amici cinesi sono ancora pochi, forse a causa della barriera linguistica o delle differenze culturali.

In definitiva, consiglieresti la Cina come meta per espatriare o più per una vacanza?

La Cina solitamente non è una meta sognata dai più: la decisione di espatriare in questo paese è spesso la conseguenza di un trasferimento deciso dall’azienda.
Per lavorare in Cina servono visto e permesso di lavoro, quindi il più delle volte per venire a vivere qua bisogna già avere il contratto firmato, è difficile buttarsi all’avventura. Diverso è il discorso di chi vuole venire solo in vacanza, che con un visto turistico può scoprire la storia e le bellezze di questo vastissimo paese.

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Di Massimo Dallaglio

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