Bitcoin strumento di libertà
Foto di WorldSpectrum da Pixabay

Bitcoin: la moneta senza frontiere, un possibile strumento di libertà

Viaggiare, mollare tutto, cambiare vita! Alla base di questa scelta un bisogno assoluto di libertà. 

Libertà anche dalla burocrazia, dalle tasse, dai controlli asfissianti, libertà di crescere e di lavorare in un sistema più equo e giusto.

Sono sempre di più gli italiani che dicono “basta” e si rifiutano di fare la fine della rana bollita, perdendo ogni giorno un po’ più di libertà.

Chi vuole rimanere (o tornare ad essere) davvero libero, deve avere il coraggio di mollare le catene, mentali prima ancora che fisiche, che lo intrappolano in un sistema che distrugge la proprietà, il risparmio, lo spirito di iniziativa.

Alcuni ancora sperano che il cambiamento possa arrivare dalla politica, dai nuovi “uomini della provvidenza”, dalle fantomatiche “riforme”, ma le vere scelte che dobbiamo avere il coraggio di affrontare non possono attendere i tempi dei teatrini politici.

La scelta di come e dove vivere va affrontata oggi… non possiamo aspettare anni.

Si vive una volta sola e la vita è un dono che va vissuto fino in fondo, nel rispetto degli altri ma anche in un contesto che rispecchi il nostro modo di essere.

Il paese in cui viviamo è una scelta, non deve essere considerato come un dato di fatto: non dobbiamo sentirci prigionieri di regole con cui non concordiamo.

E questa scelta non deve essere fatta solo sulla base di condizioni climatiche, paesaggistiche o culturali, ma anche sulla base del principio di ottimizzazione fiscale sul reddito da lavoro e  di impresa, sui consumi, sul capitale e sui guadagni in conto capitale, senza contare una particolare attenzione verso le tasse di successione.

Chi molla tutto e si sposta in luoghi più adatti alla propria vita ed al proprio lavoro non è un vigliacco, ma al contrario è un vero eroe.

Bitcoin strumento di libertà
Foto di WorldSpectrum da Pixabay

E’ facile rimanere ancorati alle proprie frustrazioni, lamentandosi e pagando dazio, è invece coraggioso pianificare e organizzare un cambiamento radicale.

E’ una scelta eroica e persino virtuosa: se tutti la compissimo, i governi più corrotti, dissennati e voraci verrebbero “puniti”, rimanendo privi di risorse da depredare e scoprendosi presto obbligati a cambiare.

Chi prende in mano la propria vita è come un soldato che lotta per la rinascita futura del proprio paese, ma lo fa “votando con le gambe”, utilizzando quindi un’arma potente. In questo articolo Giacomo Zucco parla di un argomento di libertà un po’ particolare, ancora sconosciuto ai più: Bitcoin, un esperimento di moneta che trascende confini, cambi, dogane e frontiere.

Una nuova valuta che non dipende da governi e banche centrali. In questo caso si tratta di una scelta per cui i tempi non sono certamente ancora maturi: l’esperimento Bitcoin è giovanissimo e pieno di incognite, tuttavia il fenomeno è degno di essere approfondito da tutti, in particolare da chi è alla ricerca non solo di un cambiamento nel proprio lavoro, nel luogo di residenza e nei rapporti con gli stati, ma anche di un cambiamento sull’uso del denaro.

Di Paolo Barrai – Mercato Libero


Per chi già conosce il mondo delle criptovalute, degli smart contract e della blockchain segnaliamo questo nuovo sistema per crearsi delle rendite passive.

https://forsage.io/i/mvvekf


Bitcoin: LA MONETA SENZA FRONTIERE

Se si volesse associare al fenomeno Bitcoin una definizione rigorosa, potrebbe suonare all’incirca come: “protocollo open source e decentralizzato di trasferimento di certificati crittografici di proprietà”, ma le implicazioni di questa espressione, apparentemente astrusa e interessante solo per esperti di informatica, sono le più svariate e toccano campi molto distanti tra loro.

  1. I trader professionisti, i bitcoin sono asset dal valore estremamente volatile su cui sbizzarrirsi con speculazioni e arbitraggi;
  2. Chi si preoccupa di difendere i propri risparmi da un possibile collasso valutario prossimo venturo, essi rappresentano “beni rifugio” a lungo termine;
  3. Chi è molto attento alla privacy e alla segretezza delle transazioni, Bitcoin costituisce un sistema di pagamento tendenzialmente anonimo (ma solo se utilizzato con determinati accorgimenti);
  4. I lavoratori provenienti da paesi poveri, esso si sta rivelando un tramite efficace per inviare una parte del salario alle famiglie senza che questo venga eroso dalle esorbitanti commissioni dei money-transfer tradizionali; 
  5. Gli imprenditori e gli investitori dell’economia digitale, la tecnologia Bitcoin rappresenta l’ultima frontiera per innovare pesantemente e rivoluzionare i concetti stessi di e-commerce, e-banking, “smart contracts” e “smart property”.
  6. C’è però anche un altro campo cui la tecnologia Bitcoin sta trovando le sue prime applicazioni: quello dei viaggi in giro per il mondo!

Cambiare continuamente il proprio denaro in diverse valute estere è un grande disagio che ogni vero viaggiatore ha provato.

Anche dover conservare un gran numero di banconote mentre si viaggia, proteggendole da furti, smarrimenti e danneggiamenti, è sempre tutt’altro che facile. L’alternativa, prelevare man mano solo quello che serve, non sempre è possibile (i bancomat non sono ovunque) e molto spesso è decisamente costoso.

Dopo più di 100 giorni sulla strada, i novelli sposi Austin Craig e Beccy Bingham hanno dimostrato che è possibile (anche se, al momento, ancora tutt’altro che semplice) viaggiare per il mondo utilizzando un’unica moneta, universale e indipendente da qualsiasi stato, che può essere trasportata e scambiata in modo facile e sicuro ovunque ci sia una connessione alla rete: il bitcoin, la cosiddetta “moneta di internet”.

I coniugi Craig hanno iniziato la loro avventura (e il loro esperimento) nel Luglio del 2013, quando, dopo aver annunciato la cosa in un video, si sono messi a viaggiare per tutto il globo facendo affidamento esclusivamente sulla moneta crittografica.

Dopo aver dimostrato di poter sopravvivere spendendo solo ed esclusivamente bitcoin a casa loro (la cittadina di Provo, nello Utah), hanno intrapreso un viaggio che li ha portati in tutta l’America, in Europa ed infine in Asia.

Originariamente il termine della sfida era previsto dopo 90 giorni, ma Austin e Beccy hanno deciso di estenderla fino ad oltre quota 100. Anche se non è stato certo un periodo facile (numerose le occasioni in cui la coppia ha dovuto addirittura rimandare un pasto, non trovando cibo acquistabile in bitcoin) entrambi i coniugi la definiscono entusiasmante.

Una delle tappe più facili è stata senza dubbio quella di Berlino, dove Craig e Bingham hanno visitato il quartiere di Kreuzberg, che attualmente vanta la più alta densità al mondo di esercizi commerciali che accettano bitcoin.

“Ci siamo seduti in un ristorante e abbiamo chiesto, prima del pasto, se fosse possibile pagare in bitcoin.”, racconta Beccy sul blog, “Ci ha sorpreso la disinvoltura con cui hanno risposto affermativamente! Era un tale cambiamento rispetto alla solita battaglia di spiegazioni, rassicurazioni e offerte di extra che eravamo abituati a condurre.

L’esperienza più dura è stata invece quella di Singapore, perché eravamo in una città con un cibo per noi molto poco invitante, e c’erano solo tre ristoranti che segnalavano di accettare Bitcoin, limitando la scelta già tutt’altro che facile”.

Di sicuro il viaggio dei Craig sarebbe stato ancora più duro senza l’agenzia di viaggi online Simply Travel: a metà settembre il sito è diventato uno dei primi del suo genere ad accettare Bitcoin, e permetto ora di effettuare prenotazioni in quasi 500.000 hotel in tutto il mondo utilizzando la “criptovaluta”.

Il viaggio dei Craig era già terminato quando lo stesso sito ha iniziato anche a permettere la prenotazione di voli aerei e persino il noleggio di automobili tramite transazioni Bitcoin. Gregor Amon, CEO di Simply Travel, era intenzionato da tempo a spingere la sua azienda ad accettare bitcoin, ma quando ha sentito parlare della sfida dei Craig ha deciso di accelerare i tempi, aiutandoli a prenotare voli ed hotel per il loro viaggio. Da allora il 3% delle prenotazioni sul suo sito (circa 12000 giorno) sono state fatte tramite Bitcoin.

Alcuni ostelli e alberghi indipendenti, sparsi per tutto il mondo, stanno cominciando lentamente ad accettare la “moneta di internet”.

I pagamenti in bitcoin sono accettati in luoghi lontanissimi tra loro: dall’isola di Hainan nel Mar Cinese meridionale, alla città di Lanquin nella foresta pluviale guatemalteca.

Tuttavia siamo ancora ben lontani dalla moneta universale perfetta: la diffusione di esercizi commerciali che accettano bitcoin è ancora agli inizi (molti si possono trovare sulla mappa aperta CoinMap) e concentrata attorno a poche zone più all’avanguardia, mentre l’alta volatilità della moneta pone ancora seri problemi legati al rischio-cambio.

Ma per essere un’invenzione che risale a cinque anni fa, di strada ne ha già fatta molta… in un futuro non molto lontano potrebbe essere usata per pagare persino viaggi tra le stelle!

Di Giacomo ZuccoMercato Libero

 

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