Chiara Angelini ha scelto una vita di viaggio e lavoro in giro per il Mondo

Chiara Angelini ha scelto una vita di viaggio e lavoro in giro per il Mondo 

Nata e cresciuta nella zona dei Trulli si é poi resa conto che il suo paese gli stava stretto, cosí ha cominciato a viaggiare e lavorare in giro per il Mondo: Stati uniti, in Cina, in Irlanda, in Polonia e in Grecia, etc..

Ciao Chiara, puoi dirci dove vivevi e cosa facevi quando eri in Italia?

Ciao Miky, allora sono originaria della zona dei trulli. A 18 anni mi sono trasferita a Milano per iniziare l’ùniversità, che ho terminato nel 2006. Ho avuto fortuna di trovare quasi subito lavoro in contesti multinazionali, occupandomi prevalentemente di organizzazione eventi e relazioni pubbliche. Il mio ruolo era più che altro di assistente e\o organizzatore di eventi.

Qual’é il motivo principale che ti ha spinto a lasciare tutto per andare a vivere e lavorare in giro per il mondo?

Dopo l’ultimo non rinnovo del contratto in una casa farmaceutica, a causa di una fusione aziendale, ho rispoto per gioco ad un annuncio on line in cui cercavano camerieri e guest relation per la Florida. Non mi sarei mai aspettata di essere ricontatta nel giro di una settimana, ed invitata ad un colloquio alla sede Disney di Milano. Passati circa 10 giorni, ho ricevuto una email, dalla società di selezione: iniziava così per gioco la mia avventura americana.

Inoltre, dopo circa 8 anni di Milano, volevo un pochino cambiare aria diciamo e fare esperienze all’estero.

Chiara Angelini ha scelto una vita di viaggio e lavoro in giro per il Mondo

Dove sei andata la prima volta?

Se non consideriamo l’erasmus in Germania, durante il periodo universitario, direi che ho inziato le mie lunghe permanenze all’estero con gli Stati Uniti.

Quale lingua ti hanno richiesto e che livello eri?

Avevo nel 2010 un Inglese B2, che poi ho affinato all’estero.

Sei partita da sola o in compagnia?

Per l’America, ho fatto l’iter di selezione da sola, poi durante le fasi di recruiter, o di emission visti etc, abbiamo creato un gruppo Facebook, quindi, virtualmente ho conosciuto I miei compagni di viaggio. Poi ovviamente il primo incontro è stato al check in dell’aereoporto di Roma Fiumicino.

Quanti kg in valigia avevi quando sei andata in America?

23 in stiva + 10 bagaglio in cabina.

Quanti soldi ti sono serviti per trasferirsi e cominciare una nuova esperienza lavorativa all’estero?

Diciamo un 3000 Euro per affrontare le prime spese e i costi del biglietto.

In quali altre Nazioni hai lavorato?

Cina, Irlanda, Polonia, Grecia.

C’é molta differenza per quanto riguarda gli stipendi tra l’America e l’Italia?

Essendo un lavoro di cameriera, la maggiorparte del mio salario era in mancie: stava a me far girare velocemente i tavoli per guadagnare di più. La paga settimanale era circa 150 USD, da cui bisognava detrarre 15 USD di assicurazione sanitaria.

Chiara Angelini ha scelto una vita di viaggio e lavoro in giro per il MondoQual’é la differenza principale tra viaggio lavorare in giro per il Mondo e lavorare in Italia?

All’estero devi ricominciare da zero in tutto… parlo dal procurarsi le lenzuola, sanità, crearsi un giro di amici etc, magari in posti in cui la lingua non è di facile comprensione.

In Italia sei molto avvantagiato, di solito tutti conoscono una persona che magari può darti dei consigli o aiutarti.

Com’é stato trovare nuovi amici in posti per te nuovi?

Di solito, I social media aiutano con delle pagine dedicate agli expat. La maggiorparte dei miei amici, sono stati ex colleghi, che mi han presentato il loro giro. Ovviamente non ti nego che essere donna, aiuta in certi contesti.

Domanda strana: Ti senti più in forma fisicamente e mentalmente quando sei in Italia o quando viaggio lavori?

Quando viaggio lavoro ogni giorno è una sfida con me stessa, per tutto ed in tutto.

In Italia mi ricarico le batterie diciamo.

Cos’é cambiato da quando sei partita la prima volta?

Allora ho un po di capelli bianchi, le rughe di espressione ed il doppio mento….. (decadeeenza) 🙂

A parte queste conseguenze fisiche, mi sento molto più matura a fare un viaggio lavoro ora, rispetto a 7 anni fa. Magari prima ero più incosciente e partivo all’avventura, ora pondero le decisioni e ci penso un pochino su (ma giusto un pochino). Posso dire di guardare tutte le situazioni che si presentano nella mia vita con nuovi occhi. E poi incosciamente, penso di amare, i luoghi che non ho visto e le persone che ancora devo incontrare.

Questi anni mi hanno cambiata, fatto apprezzare la bellezza in tutte le sue forme, le cose che magari prima davo per scontate.

Da 1 a 10 come valuti vivere e lavorare in Italia?

Per la qualità della vita il Sud Italia, specialmente la mia zona sono un po’ l’elogio della bellezza. Ti darei un 6  e mezzo

Da 1 a 10 come valuti vivere e lavorare negli Stati Uniti?

Gli USA sono molto democratici e meritocratici, questo non vi è dubbio, ma ti possono dare tutto e torglierlo in 5 minuti. Per come ho fatto io l’esperienza ti dico 9, ma io ho fatto un’esperienza nel mondo Disney, non l’America vera.

Da 1 a 10 come valuti vivere e lavorare in Cina?

Domanda trabocchetto, qui sfondi un amore grande. Mi hai conosciuta con una guida del Vietnam in mano. Io amo follemente l’asia e le sue contraddizioni. L’anno tra Pechino e Shanghai, è stato senza dubbio il più pazzo e difficile dalla mia vita.

Mi sono sentita come una diversa in un mondo di mandorlati. La società Cinese è un groviglio tra tradizione ed innovazioni, Grattacieli e Hutong, Biciclette e Motorini elettrici. E’ un paese di grandi opportunità, ma bisogna essere psicologicamente pronti a tutto. E quando dico a tutto, intendo a tutto. Più volte mi sono saltati i nervi, ma poi mi bastava inforcare la bici e perdermi nei vicoli di Pechino mangiando cibo di strada per far passare lo stress.

Però alla fine ho mal di Cina, motivo per cui almeno una volta ogni paio anni, sento il bisogno di tornare in Asia. Ti dico un 8, ma è il discorso è solo di una trullare innamorata delle lanterne Rosse…

Chiara Angelini ha scelto una vita di viaggio e lavoro in giro per il Mondo

E in Grecia (da 1 a 10)?

Hellada Mou. Allora sono capitate in Grecia per amore (aihme), ed Atene nello specifico porta I segni della crisi profondi. Bada bene, tu sei stato a Naxos d’estate che è di per se un mondo a parte. Atene ha circa 5 milioni di abitanti (pensa I Greci sono solo 11 milioni), però qui ho avuto molte difficoltà (immagino sia stato il contesto personale in cui mi trovato e determinare il tutto), I Greci sono di per loro ospitali, leali, alla mano, ma molto pigri e lamentosi (in questo ricordano noi Italici diciamo), inoltre la situazione lavorativa e della società è al collasso. Quindi consiglio la Grecia per una bellisima vacanza, magari nei mesi non turistici come Maggio o settembre. Ti do un 3.

Al momento qual’é la tua paura più grande?

Non vorrei fare discorsi, da zia, ma la mia paura più grande è la salute sia mia che per i miei cari. Le altre cose si superano.

Dove ti vedi tra 5 anni?

Ma è un intervista o un colloquio di lavoro? Non so nemmeno dove sarò domani a quest’ora. Spero magari di rincontrarti in qualche aria di transito di fronte al negozio di Victoria Secret.

Torneresti indietro lo rifaresti?

Lo rifarei eccome se lo rifarei.

Se tu fossi una supereroina quale saresti?

Che domande Wonderwoman.

Un piatto italiano che ti manca quando sei lontana da casa?

Da pugliese, la mozzarella, il capocollo di Martina Franca, e una pizza che non diventi Frisbee in 5 minuti.

Il piatto più buono che hai trovato in giro per il Mondo?

Io come ben sai amo la cucina di strada asiatica.

Un consiglio per chi vuole diventare un viaggio lavoratore in massimo 5 parole.

Ti lascio con una citazione

Over and over we beginning again.

By Miky Rubini

“yourevolution”
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