Daniele Zemignani dopo un problema di salute si è trasferito a Las Terrenas dove è rinato

A Daniele Zemignani, milanese,  non mancava nulla nella sua ricca città. A seguito di un grave problema di salute tutto cambiò e il senso della vita diventò un altro…

Così, insieme alla compagna Barbara, un giorno acquistarono un biglietto per Santo Domingo e il ritorno in Italia divenne superfluo.

“…Una mattina di agosto del 2013 abbiamo acquistato un biglietto aereo per Santo Domingo diretti a Las Terrenas nella penisola di Samanà.

Chiamiamolo viaggio esplorativo anche se partimmo con 2 valigie piene di lenzuola e biancheria da lasciare a Las Terrenas, nel cuore sapevamo già che la Repubblica Dominicana sarebbe diventata casa nostra…”

Daniele Zemignani dopo un problema di salute si è trasferito a Las Terrenas dove è rinatoCiao Daniele, vuoi presentarti ai nostri lettori?

Sono Daniele , ho 39 anni e nel 2009 ho rischiato di morire di cancro.

Il cancro mi ha quasi ucciso e per salvarmi la vita i chirurghi mi hanno tolto corde vocali e laringe lasciandomi muto, paradossalmente il cancro mi ha insegnato ad apprezzare le cose importanti della vita.

Fin da giovanissimo avevo avviato la mia attività in proprio come agente immobiliare nella ricca Milano, fino a marzo 2009 avevo impostato la mia vita sulla carriera e sulla gratificazione con il denaro.

Ad aprile 2009 ho scoperto che  il mio benessere economico non valeva nulla perché lottavo per la vita e i soldi non mi servivano a guarire.

E’ stato molto difficile affrontare la chemio e la radioterapia ma dopo due anni ho ricominciato a vedere un futuro, in quel periodo ho conosciuto Barbara, la mia straordinaria compagna, una persona che vive secondo la filosofia di vita del “carpe diem” e che da sempre sognava di trovare la dimensione giusta.

Barbara si occupava di turismo e viaggi ma in Italia era diventato molto difficile lavorare.

Daniele Zemignani dopo un problema di salute si è trasferito a Las Terrenas dove è rinato

Daniele Zemignani dopo un problema di salute si è trasferito a Las Terrenas dove è rinatoQuindi sei partito solo o in compagnia?

Una mattina di agosto del 2013 abbiamo acquistato un biglietto aereo per Santo Domingo diretti a Las Terrenas nella penisola di Samanà.

Chiamiamolo viaggio esplorativo anche se partimmo con 2 valigie piene di lenzuola e biancheria da lasciare a Las Terrenas, nel cuore sapevamo già che la Repubblica Dominicana sarebbe diventata casa nostra.

Come avete deciso il  trasferimento in Repubblica Dominicana?

Abbiamo raggiunto il punto di rottura con l’Italia nell’estate del  2013 , non e’ stato un evento in particolare, credo fosse da tempo che entrambe maturavamo una certa insofferenza verso le cose che in Italia non vanno, crisi dei valori, crisi culturale, crisi politica, crisi economica e lavorativa e la certezza che qualsiasi cosa avessimo fatto in Italia non sarebbe servita a nulla.

Soprattutto se non hai le corde vocali e il clima di Milano con il suo smog, la sua nebbia, il freddo m provocava seri problemi di asma e tracheiti ricorrenti, prendevo medicine per questo e anche medicine per dormire, insomma ero il risultato del sistema Italia, spesso malaticcio e troppo spesso senza i soldi per pagare le bollette.

Credo che avessimo nelle mani abbastanza motivi per tentare e in fondo i soldi sarebbero finiti in Italia molto prima che in Repubblica Dominicana.

Di cosa vi occupate oggi?

Io e Barbara abbiamo costituito fin dal nostro arrivo in Repubblica Dominicana una società, www.santodomingoblu.com,  riteniamo corretto come italiani contribuire con la nostra professione alla nazione che ci ospita, è fondamentale secondo me dare una forma corretta alla propria professione ed il primo fondamentale passo è lavorare “non in nero”, soprattutto nel mio mestiere perché propongo investimenti immobiliari, trattando spesso i risparmi di una vita di gente italiana che chiede trasparenza e chiede certezze.

Il grandissimo vantaggio del vivere qui e’ che adesso la mia professionalità  e ventennale esperienza le posso valorizzare al 100% e la tassazione e’sostenibile come impresa!

Le condizioni fiscali anche per chi investe in immobili sono molto buone le rendite ottime pressione fiscale ad un terzo di quella italiana, pil in crescita, la legge per lo sviluppo turistico permette di non pagare le tasse di proprietà per 15 anni.

Nella stessa misura Barbara offrendo pacchetti turistici ed affittando appartamenti si trova spesso a maneggiare caparre, noi abbiamo la serenità di poter dare alle persone un numero RNC verificabile al ministerio de impuestos internos dominicano.

Daniele Zemignani dopo un problema di salute si è trasferito a Las Terrenas dove è rinatoHai notato differenze nel modo di vivere li rispetto all’Italia? Nello stile di vita, nella cultura o in  altro?

Nulla di ciò che accade in repubblica dominicana accade come tu lo hai programmato.

Da qualche settimana ci siamo trasferiti a Los Puentes, un piccolo pueblo sulle colline alle spalle di Las Terrenas, dista 3km dal mare ed e’a 400 metri s.l.m. , Los Puentes è un pueblo povero, ci passa la linea elettrica 1 di “luz y fuerza” e spesso manca la luce…

A volte i blackout serali fanno riflettere o ti regalano momenti incredibili.

Proprio stasera in occasione di uno dei soliti blackout siamo rimasti estasiati dallo spettacolo che si e’presentato davanti al nostro terrazzo, appena dopo il tramonto e’iniziata la danza delle lucciole, centinaia e centinaia di lucciole nei prati illuminavano la collina, a intermittenza , e la sensazione era che la collina si fosse trasformata in un gigantesco albero di Natale, in settembre…

E così  al buio hai modo di riflettere su quanto la nostra testa sia occupata o inquinata a ricercare il superfluo.

Qui la gente è povera, moltissimi dominicani non hanno la luce collegata a casa, qui moltissimi non hanno quindi l’acqua corrente e nei momenti di blackout si comportano come sempre, per loro non avere la luce è la regola non è l’eccezione, anche quelli più benestanti che hanno la baracca collegata a “luz y fuerza” fino a pochi anni fa non avevano la luce perche non esisteva in queste zone un fornitore di corrente quindi per loro non è una cosa sconvolgente stare qualche ora senza luce. 

Non so come trasmettere la sensazione che da questo semplice dato di fatto.

Vivendo qui abbiamo realizzato che se scoppiasse una grande guerra e un impulso elettromagnetico friggesse le centrali elettriche qui si vivrebbe lo stesso, qui la gente non ha ancora imparato a dipendere da essa, qui la gente si siede al buio come 15 anni fa quando non esisteva.

Qui la gente per comunicare si parla, non twittano, e la spesa si fa aspettando il furgoncino che passa davanti casa, carico della frutta appena colta dagli alberi.

Qui non c’è l’ OGM, qui si arrampicano su una grande pianta di mango raccolgono il frutto e nel giro di due ore e’sulla tua tavola, non esistono conservanti sulla frutta….  non saprebbero che farsene,  tanto non hanno il frigorifero, che te ne fai di un frigorifero se non hai la luce in casa???

La frutta a km zero te la mangi appena colta perché domani marcisce, eppure queste persone non si ammalano di cancro, ci sono pochissimi casi in Repubblica Dominicana e questo mi da una grandissima serenità visto che dopo averlo provato sulla mia pelle desidero starne davvero alla larga da tutto ciò  che potrebbe farmi riammalare.

Mi sento finalmente a casa, nel posto giusto.

Daniele Zemignani dopo un problema di salute si è trasferito a Las Terrenas dove è rinato

Consiglieresti ad altri italiani di trasferirsi in Repubblica Dominicana?

Non credo che la Repubblica Dominicana sia adatta a tutti, questo paese ricorda molto l’Italia dei racconti di nonna, in questo paese e’necessario perdere la forma mentale che ti insegnano a scuola per 20 anni, qui non esistono scadenze, non esiste il concetto di prezzo dei prodotti perché il prezzo cambia in base a chi sei, sei un amico o sei un estraneo? Sei un gringo? Sei un turista o sei un residente.

Ci sono aspetti della Repubblica Dominicana che farebbero perdere la pazienza a molti milanesi.

Sotto molti aspetti credo si possano trasferire solo coloro che sono disposti a diventare in buona parte dominicani, qui le cose accadono “Dios mediante” o come spesso senti dire “si Dios quiere”se Dio lo vuole.

Qui si vive oggi per oggi, e’ perfetto per me che nella paura del cancro ho imparato a vivere così già prima di arrivare e qui trovo la mia dimensione, i dominicani vivono tutti i giorni come fosse il loro ultimo giorno sulla terra.

C’è lavoro in Repubblica Dominicana secondo te?

Assolutamente si , ma non come dipendenti e non per lavoratori generici, in questo paese nessuno ti regala nulla e per quanto il costo della vita sia circa la metà rispetto Milano va seriamente compreso che anche i redditi sono proporzionati al costo della vita. Si vive molto bene con 700/800 euro in coppia ma non e’facile guadagnarli.

Diventa meno complicato per tutti quelli che hanno un mestiere, quindi artigiani specializzati, dall’odontotecnico al carpentiere, dal macellaio al salumiere.

Tutti lavori che svolti seriamente sono auto- referenziabili, sei serio e puntuale?

La gente ti cercherà per farti lavorare, puoi prendere una larga fetta di clienti europei residenti, di nord americani o canadesi e ultimi ma non meno importanti i dominicani ricchi che adorano tutto ciò che italiano.

Il lavoro c’è per tutti coloro che sanno crearsi una nicchia. Se poi una persona avesse anche voglia di investire capitali nel settore produttivo  qui e’tutto da fare, ci sono poche aziende che producono qui sul posto.

Lontano dall’Italia da un po’ cominci a sentire la mancanza di qualcosa o qualcuno? Torneresti in Italia?

Si, io sono separato ed ho due figli che vivono in Italia, e’una grande vuoto nel mio cuore però ho la certezza che qui sto’costruendo un futuro alternativo anche per loro, perché qui e’ possibile, in Italia ero un disoccupato disabile senza corde vocali destinato ad esser povero, qui sono un professionista che lavora e anche Barbara ha potuto valorizzare la sua esperienza, qui in qualche anno potremo comprare un pezzo terra e farci casa, potremo creare anche altre attività se i miei figli decidessero di raggiungerci qui.

L’Italia non e’ un paese in cui torneremmo e non torneremo, qui siamo nel posto giusto per noi.

Di Luisa Galati

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