Trasferirsi alle Filippine con la famiglia

TRASFERIRSI A VIVERE ALLE FILIPPINE CON LA FAMIGLIA

Davide, ex manager di 58 anni si è trasferito con la sua famiglia a vivere nell’isola di Tablas alle Filippine:

“…ero manager in una azienda dove lavoravo da 34 anni. Tre anni fa ho deciso di scappare da un Paese che non dava più speranze per il futuro. Ora vivo in una splendida isola filippina che si chiama Tablas… quando siamo partiti dall’Italia abbiamo venduto casa e con l’aggiunta delle nostre liquidazioni abbiamo potuto comprare la villa in cui viviamo e costruire 4 casette fronte mare su una spiaggia incontaminata, in mezzo alle palme…”

Ciao Davide, parlaci brevemente di te: chi sei, cosa fai, età, da dove vieni, interessi. Come e quando hai deciso di trasferirti? Dove vivi adesso?

Ciao, sono un bolognese di 58 anni che aveva un buon lavoro, ero manager in una azienda dove lavoravo da 34 anni. Tre anni fa ho deciso di scappare da un Paese che non dava più speranze per il futuro. Ora vivo in una splendida isola filippina che si chiama Tablas. 


Sei partito da solo, con la famiglia? Hai conosciuto qualcuno che ti ha spinto a partire?

Sono partito con mia moglie Simona e mio figlio Andrea di 23 anni. Entrambi lavoravano: Simona nell’Amministrazione Pubblica e Andrea a tempo indeterminato come progettista in una azienda ben avviata.

L’idea di partire era già da tempo nei nostri pensieri perché il tipo di vita che facevamo non ci piaceva più, ma la spinta definitiva la abbiamo avuta dal Sig. Monti e dalla sua riforma delle pensioni. Abbiamo poi avuto un importante aiuto da Paolo e Juliet di www.spiaggefilippine.com che ringraziamo moltissimo.




Le Filippine sono considerate “la perla d’Oriente”, tu come vivi lì? Avevi delle aspettative prima di partire? Quali sono i vantaggi o svantaggi per chi decide di venire a viverci?

Per arrivare alle Filippine abbiamo operato una selezione approfondita basata su diversi aspetti quali: costo della vita, forma di governo, lingua, religione, sicurezza e così via. Quando alla fine il risultato proponeva questo arcipelago abbiamo fatto un paio di vacanze esplorative che ci hanno portato alla decisione definitiva.



Hai avuto difficoltà a inserirti nella nuova vita sociale e lavorativa?

No, non abbiamo avuto difficoltà: la gente qui è molto “latina” avendo avuto 3 secoli di dominazione spagnola e quindi l’inserimento è risultato abbastanza facile.



Com’è cambiata la tua vita?

In pratica sono passato dalla dura realtà al sogno. La totale mancanza di stress, di inquinamento, di rumori molesti e il ritmo di vita fortemente rallentato hanno operato in me un restauro psicofisico formidabile.



La capitale Manila possiede alcuni tesori nascosti ma è una città moderna (risultato della distruzione pressoché totale che subì durante la Seconda guerra mondiale), ma ci sono alcune rovine coloniali.Tu ogni tanto ti rechi lì?

Il luogo a cui fai riferimento è sicuramente Intramuros: è una sorta di cittadella fortificata che è stata stranamente preservata dai bombardamenti. Lo stile spagnolo di fine Ottocento è ovunque all’interno delle mura. Ci sono stato un paio di volte ed è una gita che merita.



Le 7000 isole che formano l’arcipelago delle Filippine sono l’angolo più dimenticato del Sud-est asiatico. Fino a poco tempo fa questo costringeva il Paese a lottare per avere tanti turisti, adesso il turismo è una risorsa in crescita? 

Teoricamente sì, ma a parte qualche luogo già famoso (vedi Boracay) che continua a incrementare di anno in anno il numero di vacanzieri, il resto del Paese è ancora per così dire “ in erba “ nel campo della ricezione turistica.

Questo è il nostro campo: quando siamo partiti dall’Italia abbiamo venduto casa e con l’aggiunta delle nostre liquidazioni abbiamo potuto comprare la villa in cui viviamo e costruire 4 casette fronte mare su una spiaggia incontaminata, in mezzo alle palme.

Affittiamo a lungo termine e puntiamo a raccogliere una clientela che, più che per vacanza, intenda fare una prova di qualche mese senza dover investire grosse cifre, che consenta loro di capire se quel tipo di vita è realmente ciò che stanno cercando. A

ll’uopo abbiamo creato 2 siti: in lingua italiana www.lecasedelpaguro.com e in lingua inglese www.hermitcrabhouses.com.

 In ogni caso gran parte dell’arcipelago gode di una situazione tranquilla, stabile e relativamente sicura.

Le Filippine amano definirsi il luogo in cui l’Asia sorride e gli abitanti locali in genere sono estremamente cordiali e disponibili. Anche tu hai la stessa opinione?

È esattamente così! Qui ogni occasione è giusta per fare festa che per loro vuol dire mangiare, bere e cantare: il karaoke è la conditio sine qua non perché una festa possa considerarsi tale. A tale proposito ti invito a leggere

Il post “Fiesta” del mio blog: Filippine: ora vivo qui http://rocchidavide.bloog.it e potrai farti meglio un idea di cosa intendo.



Oltre ad avere spiagge bianche, mare limpido e incontaminato, i mezzi di trasporto sono convenienti, si mangia bene, ci sono molte possibilità di alloggio e l’inglese è parlato quasi dappertutto. Secondo te quali sono i buoni motivi per trasferirsi nelle Filippine?

Oltre a quello che dici tu, che è verissimo, altri buoni motivi sono il costo della vita (ho dedicato un post abbastanza dettagliato anche a questo argomento)
e la mentalità aperta di questa gente che risulta diversa da quella tipicamente asiatica.




vivere alle Filippine
Foto di David Astley da Pixabay

Nelle Filippine l’inflazione è bassa, e soprattutto le case e gli uffici si trovano facilmente, sono meno cari, hanno maggiore esperienza internazionale, tendono alla stabilità. Questo influisce con la tua attività?

Lo scorso anno l’inflazione si è attestata al 3% e per il 2014 è prevista tra il 4 e 4,5%. Non è quindi così bassa, ma del resto il Paese cresce del mediamente 7% ed è quindi normale. Francamente questo non influisce particolarmente sulla mia attività in quanto opero principalmente con clienti stranieri. A lungo termine probabilmente questa crescita costante porterà anche clientela filippina.


In genere il periodo migliore per visitare le Filippine è quello compreso tra la metà di dicembre e la metà di maggio, per il clima e perché sono i mesi con le feste più pittoresche, come si vive il resto dell’anno?

In un meraviglioso relax quotidiano. Nonostante la stagione delle piogge qui la temperatura varia di pochissimo ed è molto piacevole sedersi in veranda a leggere un buon libro quando intorno a te piove a dirotto.


Poco tempo fa il tifone Haiyan si è abbattuto sulla costa delle Filippine, provocando ingenti danni. Adesso com’è la situazione? La gente vive con il terrore o comunque sa che queste calamità possono arrivare?

La gente del posto è abituata da sempre a fronteggiare le calamità naturali quali tifoni o terremoti.

Passato il problema ci si rimbocca subito le maniche in quanto i tuoi figli devono comunque mangiare tutti i giorni e piangere sulle cose perdute non serve a riempire la pancia.

Haiyan è stato terribile, il più potente evento naturale che ha mai toccato terra. Sono morte circa 5000 persone e i danni sono stati enormi, ma lo spirito di queste persone, il loro fatalismo e l’aiutarsi a vicenda (cosa che da noi non esiste più) hanno danno loro la forza di rialzarsi.

Ora la situazione è migliorata. Purtroppo i danni di questo tifone sono andati oltre a quelli materiali: la maggior parte della stampa ha enfatizzato le notizie, spesso parlando di “Filippine distrutte”  quando i problemi sono stati localizzati in una parte precisa del Paese e solo poche isole hanno avuto seri danni.

Questo, unito al fatto che la gente è ignorante e non sa che i tifoni si manifestano solamente nel periodo delle piogge, ha ridotto pesantemente l’afflusso turistico di quest’anno. Aumentando i danni di Haiyan alle Filippine.



Quali consigli daresti a chi vorrebbe venire a lavorare lì?

Qui per lavorare bisogna investire: è impensabile venire a cercare lavoro da dipendenti a meno di avere delle particolari specializzazioni.

Qui la scolarizzazione è molto alta e se ci sono posti di lavoro normalmente li affidano a persone locali. Però questo è un paradiso per i pensionati, che con le misere pensioni che percepiscono in Italia qui possono campare più che dignitosamente.



Dove vedi il tuo futuro? Di nuovo in Italia?

Oggi il mio futuro lo vedo qui. Non ho nessun motivo per pensare di tornare in Italia, ma… mai dire mai!

Di Simona Cortopassi

“yourevolution”
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