Giovanni Cosentino affari e business in Benin

GIOVANNI SI E’ TRASFERITO A VIVERE E LAVORARE IN BENIN

Giovanni Cosentino ha creato una società di intermediazione affari ed un ristorante in Benin.

“Nel 2003 sentivo nell’aria dei cambiamenti commerciali… in sostanza sentivo l’arrivo della crisi economica in Italia, così ho pensato di valutare nuove opportunità di lavoro e di investimento all’estero in Africa dove tutti amici e parenti mi prendevano per folle”.

Ciao Giovanni vuoi presentati ai nostri lettori e raccontarci di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?

Sono di Caltanissetta avevo un’attività commerciale di colori e carta da parati di famiglia dal 1971.

Nel 1996 ho fatto servizio di leva presso l’arma dei Carabinieri, dove, dopo il congedo tutti i miei familiari pensavano che restassi dentro, invece non fu così, avevo sempre il pallino di fare altro nella vita dunque scelsi la via del commercio.

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Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

Nel 2003 sentivo nell’aria dei cambiamenti commerciali…

In sostanza sentivo l’arrivo della crisi economica in Italia, così ho pensato di valutare nuove opportunità di lavoro e di investimento all’estero in Africa dove tutti amici e parenti mi prendevano per folle.

Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?

No, mai..

Perché proprio hai scelto proprio il Benin?

Perchè dopo attente valutazioni ed svariati viaggi in Africa ormai noto la produzione della ricchezza mondiale e quindi le maggiori opportunità di sviluppo provengono dalle Regioni del BRICS, tra queste l’Africa.

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Sei partito da solo o in compagnia?

Sono partito da solo…
 
Come hai affrontato/risolto il problema del visto permanente?

In Benin non esiste il problema del visto permanente, dopo tre mesi rinnovi il visto sul posto senza burocrazie e senza perdita di tempo.

In che cosa consiste la tua attività di lavoro in Benin?

Dopo anni di sacrifici e gavetta sono amministratore nonché il Presidente Generale di una società in benin chiamata BENITA Group sarl da me creata, è socio con mansioni di resp. commerciale per l’area Africana di una società di intermediazione d’affari, con sede a Caltanissetta denominata ITAAF CONSULTING AFRICA.

Inoltre, insieme ai miei due soci, sono, altresì, titolare di un ristorante denominato “La Trinacria”, nome tipico Siciliano essendo che sono da quelle parti…

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Oltre a questo per cosa altro si distingue la tua attività?

Mi occupo prevalentemente di procacciare affari in vari settori commerciali dall’edilizia alla vendita di scarpe all’apertura di società, alla realizzazione di Impianti Fotovoltaici ecc..ecc..  in favore sia all’imprenditore Italiano che ha quello estero.

Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo rispetto all’Italia?

Non esiste il problema della burocrazia per quando, tuttavia, non esistono gran parte di quelle garanzie tipiche della nostra cultura occidentale.

Com’è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale così differente da quella italiana?

Il popolo Africano è ancora radicato a certi valori semplici ed essenziali; tra questi vari conoscenze.

In occasione di uno dei miei tanti viaggi in Benin (capitale Cotonou circa 5.200,00 abitanti ) ho conosciuto così per caso dentro un’ufficio una persona di colore (impiegato presso il Ministero) che aveva una figlia con una grave malattia. 

Al mio rientro in Italia, senza dir nulla al mio oramai amico Africano,  ho cercato di dargli una mano di aiuto contattando dei medici specialisti per quelle malattia al centro ISMET e inviando in Benin le cure mediche necessarie per quella malattia.

Da all’ora è nata una grande amicizia, grazie alla quale ho potuto conoscere altre persone, che mi hanno consentito di integrarmi velocemente.

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L’Italia oramai è per te un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?

Lascio in Italia i miei affetti più cari.

Aggiungo purtroppo, che in alcune parti dell’Africa non sono ancora state raggiunte molte di quelle conquiste sociali che, in Italia, hanno condotto al consolidamento di alcuni servizi essenziali quali per esempio: il servizio sanitario locale…

Grazie a Dio ci stanno i nostri medici impiantati con degli ospedali sparsi in vari villaggi e si vede la professionalità.

Vivere in Benin sotto quali aspetti è meglio che in Italia ? E sotto quali aspetti è peggio?

C’è un bassissimo costo della vita.

Ci sono prospettive di sviluppo e di crescita che in Italia ormai non esistono più da parecchi anni, ovviamente lo Stato di povertà generale e la arretratezza culturale e civile fanno del Benin una ragione la cui vivibilità può a volte risultare scomoda.

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Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?

Per prima cosa eliminare ogni forma di  pregiudizi… Qui ci sta gente che guadagna 30000 euro al mese ed io ho dei clienti di questo spessore oltre a quello basso.

Lo Stato del Benin, come molti altri stati Africani, è una delle regioni più stabili da un punto di vista politico e di sicurezza sociale.

In secondo luogo una particolare apertura mentale e culturale aumenta il processo di integrazione.

Essenziale è la conoscenza della lingua Francese.

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Che tipo di lavoro/attività/investimento è conveniente praticare per un italiano in Benin?

Qualsiasi !!!!!

Pensi che ci siano molti italiani che vivono in Benin?

Non tanti…

Consiglieresti il Benin come meta per espatriare o più per una vacanza?

Consiglio entrambi.

Email: g_cosentino@yahoo.com

Di Massimo Dallaglio

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