il giro del Mondo grazie ai social media

Nicoletta sta facendo il giro del Mondo grazie ai social media. Ci spiega come fa

Ciao! Mi chiamo Nicoletta ma gli amici mi chiamano da sempre Nicky, molto più breve e pratico, ed a dicembre dell’anno scorso sono partita per un giro del mondo con uno zaino blu, un grosso trolley e un profilo FB che contava circa 4000 amici.

Perché vi parlo di Facebook? Perché sono stati proprio questi contatti a supportarmi ed aiutarmi in questo viaggio, a incontrare tappa per tappa nuovi amici, amici di amici, e amici di amici di amici, in giro per tutto il mondo.

Con l’avvento dei social, i gradi di separazione tra le persone sono scesi a tre e mezzo, e sono partita fiduciosa che proprio questo mondo connesso mi avrebbe aperto le sue porte ovunque come ad una di casae ed avevo ragione; dopo dieci mesi di viaggio non ho alcun dubbio sulla forza della rete.

il giro del Mondo grazie ai social media

Circa un anno fa hai intrapreso una sfida: fare il giro del mondo grazie alla tua rete social (media), e ci sei riuscita; ad oggi, sei in viaggio da oltre 10 mesi. Svelaci il segreto di questo successo.

Sai, quando se amico di qualcuno, un suo amico ti accoglierà come se anche voi due vi conosceste già, aiutandoti in ogni modo: che si tratti di ospitarti a casa, darti un passaggio o recuperare i biglietti di Disneyland.

Così, in questi dieci mesi, ho dormito in caldi tatami, in stanze con le porte di carta in Giappone, o in bellissimi lodge con vista sulla spiaggia; ho cucinato decine e decine di piatti di pasta e risotto, e mi sono lavata in bacinelle di plastica o docce in vetro con vista sul parco.

Ogni famiglia diversa, ogni storia differente; ma lo stesso meraviglioso calore ovunque!

il giro del Mondo grazie ai social media

il giro del Mondo grazie ai social media

Quando e perché è nata in te questa esigenza di mollare tutto per un anno intero e dedicarti al viaggio?

Ho fatto il mio primo viaggio da sola a 17anni e da allora, ogni estate, passavo tre mesi all’estero cercandomi un lavoro, una casa, e costruendomi una piccola realtà provvisoria.

Due anni fa ho iniziato a lavorare in un’agenzia e, al secondo anno con sole due settimane di ferie estive, ho mollato il colpo; amavo il mio lavoro tanto quanto amo viaggiare, e non volevo dover scegliere, così mi sono rimboccata le maniche per metter da parte una cifra sufficiente a mantenermi per un anno, ho creato questo progetto, trovato qualche sponsor, comprato il biglietto, e via… si scommette sul futuro.

Com’è cambiata la tua vita da allora?

La mia routine è la non-routine: mi muovo in continuazione e difficilmente sto più di tre giorni nello stesso posto; non è proprio il mio modo di viaggiare, mi piacerebbe farlo molto più lentamente, ma quest’anno è un investimento per me, non una “vacanza”, e va bene così; se andrà bene l’anno prossimo potrò partire con ritmi ben diversi.

Inoltre, la mia vita oggi è piena di addii, è un fiume che passa e si arricchisce ad ogni curva, ma non si ferma mai.

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Cosa facevi prima di partire e com’è stata accolta da parenti ed amici la tua scelta?

Prima di partire lavoravo in un’agenzia di eventi e comunicazione, ma ero anche libera professionista in ambito di strategie di comunicazione e contatto con il cliente.

In questi due anni ho fatto qualsiasi lavoro mi venisse proposto, dai volantini alla recruiter, dalla cameriera alla responsabile backstage, alla settimana della moda milanese.

La mia famiglia è fantastica! Immagino quanto siano stati preoccupati sapendo che per l’ennesima volta lasciavo un lavoro a tempo indeterminato per viaggiare, ma si sono fidati di me e della mia scelta, e mi hanno appoggiata senza riserve; senza di loro non sarei la donna sicura che sono.

Lo stesso vale per i miei amici: li ho abbandonati per un anno per seguire il mio obbiettivo e loro mi stanno accompagnando passo passo in questa avventura; qualcuno si è perso lungo la strada, pazienza.

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In quali Paesi sei già stata, dove ti trovi ora e quali sono le tue prossime mete?

Allora, pronti per la lista?

India, Sri Lanka, Maldive, Nepal, Cina, Hong Kong, Giappone, Filippine, Malesia, Vietnam, Cambogia, Thailandia, Indonesia, Singapore, Australia, Hutt River Province, Nuova Zelanda, Stati Uniti, Messico, Cuba, Perù, Cile, Argentina, Brasile, Sudafrica, Lesotho, Swaziland e Mozambico, dove mi trovo in questo momento.

Da qui partirò verso nord per la Tanzania e il Kenya, per poi tornare in Europa dove farò Inghilterra, Norvegia ed Islanda, e poi rientrare a casa il 23 dicembre.

Quali sono le difficoltà che affrontati quotidianamente nel tuo viaggio in giro per il mondo?

Razzismo e pregiudizi.

Soprattutto in Asia è una lotta continua per poter pagare quanto gli altri ed esser vista e trattata come una persona, e non come un portafoglio.

Si parla poco del razzismo a cui siamo soggetti noi, ma purtroppo se sei bianco in automatico hai i soldi è troppo spesso parte la lotta a sfilatene il più possibile.

Anche essere una donna non aiuta: la mia indipendenza e forza non sempre vengono capite e va bene così, basta che siano accettate.

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Cosa consiglieresti a chi desidera intraprendere la tua stessa avventura?

Consiglierei di farlo con la testa. Un viaggio come quello che sto facendo io, con gli stessi ritmi, è davvero molto molto impegnativo.
Il corpo deve essere sano e forte, bisogna esser davvero conviti ed esser pronti a sorprendersi e cambiare ogni giorno.

Non è una cosa che si decide dall’oggi al domani, ma di sicuro vale ogni sacrificio, ogni difficoltà e ogni ora di sonno persa.

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Tra un viaggio e l’altro curi anche il blog “il filo di nicky”; di cosa scrivi nel tuo blog?

Il blog Il filo di Nicky è un contenitore di informazioni, storie e ritratti di questo viaggio.

Ci si trova un po’ di tutto, dalle informazioni per evitare i costosissimi taxi cubani, alle avventure in cui mi imbatto, ai pensieri nuovi di cui si sta riempiendo la mia mente durante questo viaggio.

Ora siamo una squadra di quasi dieci persone ed ognuno di noi scrive una parte di questa storia, seguendo passo passo questo filo di connessioni che sta collegando tutto il mondo.

il giro del Mondo grazie ai social media

Il tuo anno di viaggio è quasi giunto al termine; Ed ora che farai? Quali sono i tuoi progetti futuri?

Il ritorno a casa sarà un vero e proprio ritorno alla realtà in tutti i sensi.

L’obbiettivo è quello di fare del blog una vera e propria piccola start-up, così da far del viaggiare un lavoro a tutti gli effetti.

I progetti sono molti, ma le energie per lavorarci seriamente poche; ci penserò davvero una volta a casa, dopo aver passato le vacanze a dormire e guardare film chiusa nella mia cameretta.

In che modo i nostri lettori possono contattarti e seguire le tue avventure?

La pagina Facebook  Il filo di Nicky è aggiornata quotidianamente, non solo con video, foto ed articoli del mio viaggio, ma anche con quiz, curiosità e concorsi, così da imparare qualcosa di nuovo ogni giorno tutti insieme.

Vi è poi il blog Il filo di Nicky, con tutti i suoi contenuti, che può esser spulciato per bene;

e per chi è amante della bellezza della natura, vi è il mio profilo Instagram.

Continuate a seguirmi per scoprire le mie prossime avventure!

Leggi anche:

Scritto da Annalisa Galloni

 

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