LUCA MASTELLA HA SCRITTO UN LIBRO SULLE SKILLS NON TECNICHE NELL’EVOLUZIONE DELLA MOBILITA’ GLOBALE

Luca, giocatore di basket professionista, dopo un infortunio cambiò “strada”: un mese dopo essersi laureato in economia fu accettato ad un tri-continental master in global business che lo portò a studiare in Canada, Francia e Sud Corea. Terminato il master in Sud Corea trovò subito  impiego in una startup alle Filippine: “Decisi di incominciare li perché mi concedevano grande autonomia ed ero praticamente il direttore del reparto marketing. Vivevo a Manila, la capitale delle Filippine….” Oggi è uscito il suo libro: Global Labor Mobility is brakeless: jump on it or get run over. How soft skills put you in control che riguarda l’evoluzione della mobilità globale e come le skill non tecniche possono aiutarci nel nostro lavoro e nella vita di tutti i giorni all’estero.

Luca Mastella ha scritto un libro sulle skills non tecniche nell'evoluzione della mobilità globale Luca Mastella vivere FilippineCiao Luca, raccontaci un po’ di te… di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?
Mi chiamo Luca Mastella, sono nato a Bologna ma cresciuto a Ferrara. Quando ero in Italia ero un giocatore professionista di Basket. Ho giocato principalmente in serie B con pur una apparizione in A2. Pur allenandomi 8 ore al giorno decisi di iscrivermi all’università di economia non avendo frequenza obbligatoria.
 
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?
A 23 anni mi ruppi il tendine d’achille durante una partita di Basket. Seppur ancora in grado di giocare a basket dopo l’intervento, la mia minor prestanza fisica e la crisi che stava colpendo anche il basket mi spinsero a concludere la mia carriera. Due mesi dopo l’infortunio conclusi la triennale laureandomi in pari e un mese dopo fui accettato in un tri-continental master in global business dove avrei studiato in Canada, Francia e Sud Corea per tre mesi ognuno.

Luca Mastella ha scritto un libro sulle skills non tecniche nell'evoluzione della mobilità globale Luca Mastella vivere FilippineSei partito da solo o con la famiglia o partner?
Sono partito completamente da solo. Era la prima per me in un altro continente. Penso che l’aver giocato a basket con persone di tutte le etnie e cambiando città quasi ogni anno mi abbia aiutato molto ad ambientarmi molto velocemente.

Perché hai scelto proprio le Filippine e in quale località vivi?
Finito il mio master in Sud Corea trovai subito un impiego nelle Filippine in una startup. Decisi di incominciare li perché mi concedevano grande autonomia ed ero praticamente il direttore del reparto marketing. Vivevo a Manila, la capitale delle Filippine.

In che cosa consiste la tua attività adesso?
In questo momento sto portando avanti molti progetti. Dopo le Filippine, in cui ho lavorato per 8 mesi, ho lavorato a Gameloft (multinazionale francese partner con Ubisoft) come Global Live Operation Marketing Manager e ho viaggiato in Ecuador e Cile per un paio di mesi per lavoro.
In questo momento sto pubblicando il mio primo libro Global Labor Mobility is brakeless: jump on it or get run over. How soft skills put you in control. Esso riguarda l’evoluzione della mobilità globale e come le skill non tecniche possono aiutarci nel nostro lavoro e nella vita di tutti i giorni all’estero. Essendo questo progetto volto ad aiutare espatriati come me all’estero, ho deciso di pubblicare un capito alla settimana sul mio sito web in modo da renderlo accessibile gratuitamente per tutti.
 
Luca Mastella ha scritto un libro sulle skills non tecniche nell'evoluzione della mobilità globale Luca Mastella vivere FilippineQuali differenze sostanziali hai avuto modo di riscontrare a livello lavorativo e di stile di vita rispetto all’Italia?
Parlando delle Filippine appunto (stato di cui mi sono perdutamente innamorato) penso che ci siano molte più chance di emergere. In Italia dopo il mio master sarei finito a fare uno stage mal pagato e dove non avrei avuto responsabilità. Nelle Filippine ero responsabile di due progetti che erano stati finanziati con 70.000 dollari ciascuno, dirigevo un team di marketing e coordinavo il team degli artisti e programmatori. Inoltre ho ricevuto diverse offerte di lavoro tra cui quella di consulente esterno di una multinazionale American/Coreana per cui ho lavorato contemporaneamente alla startup.

Cos’altro hai notato della società filippina?
Oltre alle maggiori opportunità lavorative e alla forte crescita economica di uno stato molto povero fino a qualche anno fa, mi sono innamorato della loro cultura. I filippini sono persone molto amichevoli che parlano perfettamente inglese (essendo stati una colonia americana per 80anni). Gli stranieri espatriati adoravano vivere la e si integravano molto facilmente imparando la lingua ufficiale (tagalog) anche se non ce n’era il reale bisogno. Io non ho mai avuto paura girando per strada e ho sempre trovato gente pronta ad aiutarmi. Una buona parte della popolazione maschile filippina è gay o transessuale ma è assolutamente accettata dalla società (cosa molto rara in uno stato veramente cattolico come le Filippine).

Come è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale sostanzialmente differente da quella italiana?
L’integrazione è stata facilissima. “Hey you are tall, do you play basketball” mi hanno chiesto per strada. Dopo 5 giorni che ero arrivato giocavo in una squadra di buon livello e venivo invitato ovunque da compagni di squadra, colleghi e amici.

Luca Mastella ha scritto un libro sulle skills non tecniche nell'evoluzione della mobilità globale Luca Mastella vivere FilippineVivere a Manila sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?
Il costo della vita è ridicolo nelle filippine. Vivevo in un residence di 71 piani con 3 piscine, palestra, business room, cinema da 30 posti (dove prenotavi il film che volevi), game room con 6 playstation e una discoteca all’ultimo piano. Tutto gratis per le persone che vivevano nel residence. I costo era di 350 euro al mese. L’appartamento era un po’ piccolo onestamente ma il posto era incredibile. Inoltre una cena al ristorante poteva costare tranquillamente 1.5euro. Mangiavo 1kg di aragosta, 1kg di gamberetti, ostriche, granchi e riso a 10euro al porto. Il taxi costava 1.5 euro per 30 minuti di corsa. E tutto questo in uno dei quartieri migliori di Manila.
Peggio? Be’ la polizia può essere un po’ corrotta, il cibo mi piaceva molto ma per alcuni italiani può non essere all’altezza. C’era molto caldo anche nella stagione delle piogge e qualche uragano.

Luca Mastella ha scritto un libro sulle skills non tecniche nell'evoluzione della mobilità globale Luca Mastella vivere FilippineConsideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca quando sei via?
Ho nostalgia certe volte. Come tutti. L’italia è un paese incredibile ma sta affrontando adesso il suo peggior momento. È un periodo della mia vita dove viaggio tantissimo e non ho tempo di sentire molto la nostalgia di casa. Se lo fai ti chiudi in te stesso e non riesci a integrarti come dovresti.

Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?
Relativo alle Filippine consiglio di partire con una cognizione minima di inglese e smettere di passare tempo con italiani all’estero. Io da quando sono partito non ho mai frequentato gruppi di italiani. Ricordo inoltre di smettere di credere a tutto quello che si legge sui giornali italiani. Ho letto un articolo sulle filippino dove si diceva che si può vivere con 350 euro al mese come una persona ricca. Il costo della vita è molto basso ma più ci si avvicina alla città e confort e più sale. Inoltre sono tutti paesi che stanno crescendo economicamente e così anche i prezzi. Io consiglio sempre di visitare per qualche settimana un posto prima di decidere di lasciare l’Italia.

Che tipo di lavoro, attività o investimento pensi sia conveniente praticare per un italiano a Manila?
Le regole filippine sono semplici. Se si vuole aprire una attività propria è necessario un partner filippino. Quindi o venite qua e vi trovate una moglie/marito o vi serve un partner. Molte volte conviene trovare un partner straniero nelle filippine che a sua volta conosce già un filippino affidabile con cui fare queste attività. Il lavoro principale che facevano gli stranieri a Manila era lavorare nei call center. Parlando inglese nelle filippine tantissime aziende delegano il loro reparto di customer support ad aziende filippine specializzate in BPO. Poi per investimenti ci sono sempre italiani che aprono ristoranti o resort.
 
Luca Mastella ha scritto un libro sulle skills non tecniche nell'evoluzione della mobilità globale Luca Mastella vivere FilippinePensi che ci siano molti italiani che vivono a Manila, li frequenti?
Ce ne sono alcuni. Non è facile incontrarli per strada ma su diversi gruppi fb non avrai problemi. Io non ho proprio cercato italiani. In ogni caso ci sono molti europei (francesi soprattutto) e americani.

A che profilo di persone consiglieresti le Filippine come meta per espatriare?
Studenti ni: le università sono poco conosciute ma per imparare l’inglese e spendere poco le filippine sono la meta principale di Cinesi, Coreani e Turchi. Ci sono molti studenti di medicina e odontoiatria visto il buonissimo livello filippino.
Famiglie si: i bambini crescono con valori veri. Umili, lavoratori e onesti.
Pensionati assolutamente si! Per le ragioni sopra spiegate.
Single soprattutto.   

Email: mastella_luca@outlook.com

Sito web: softskillsabroad.com

Fb page: www.facebook.com/softskillsabroad  

LinkedIn: www.linkedin.com/in/mastellaluca

 

Di Massimo Dallaglio

“yourevolution”
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