TRASFERIRSI IN INDONESIA COME MISSIONARIO LAICO

Mauro Pegoraro, 41 anni di Bergamo, dal 2011 si è trasferito a vivere in Indonesia, partendo come missionario prete per poi prendere la decisione di restare come missionario laico.

Ora Mauro fa parte dell’associazione Sunflower Association che organizza varie attività, viaggi e non solo…

“Volevo fare un’esperienza diversa, provare nuove emozioni nel cuore, sentirmi vivo… piano piano in Italia mi sentivo morto dentro… qui sono rinato”.

Ciao Mauro,vuoi presentari ai letori di MOLLOTUTTO?

Ciao, sono Mauro Pegoraro sono nato a Bergamo il 7 10 1972 quindi ho 41 anni… Vivevo a Cazzano Sant’Andrea (Bg).

Ora che paese ha cambiato la tua vita e da quando?

Mi sono trasferito il 28 gennaio del 2011 in Indonesia, esattamente a Airmadidi Sulawesi Utara. Vivo nelle casette di Asrama, case di ospitalità per studenti e siamo in 8.

Perché hai scelto proprio l’Indonesia?

Sono venuto come missionario per una scelta personale in un paese dove non c’era nessun missionario italiano, ci sono venuto come prete per poi decidere di continuare la mia missione qui da laico… questa e’ la lettera pubblica che ho scritto qualche mese fa quando facevo presente la mia decisione.

Come mai hai deciso di andare via dall’Italia?

Volevo fare un’esperienza diversa, provare nuove emozioni nel cuore, sentirmi vivo… pian piano in Italia mi sentivo morto dentro… qui sono rinato tra sorrisi e gente povera ma che sa condividere, aprirti la porta e il cuore… un’esperienza che auguro a chiunque.

In Italia di cosa ti occupavi?

Ero sacerdote… lo sono stato per 15 anni, coordinato prete (28 maggio nel 1999 a Bergamo).

Immagino che le giornate in Italia erano piene vero?

Era fatta di incontri, riunioni, celebrazioni, tante parole pochi fatti, tante parole poco cuore… si parlava di povertà ma non si sapeva nemmeno che volto avesse… Si costruivano chiese e le si continuavano ad abbellire… ma non sono importanti i mattoni ma avare a cuore chi ci sta dentro.

Oggi invece di cosa ti occupi?

Faccio parte dell’associazione Sunflower Association e curo il turismo per solidarietà e’ da un anno che abbiamo iniziato un  turismo solidale ossia viaggiare e vedere le meraviglie di questo territorio e mangiare nelle famiglie, visitare posti sconosciuti cosi da donare e ricevere per chi viene e per la nostra gente.

Organizziamo tutti i tipi di vacanze anche per chi vuole solo turismo nelle strutture ricettive che già esistono e ultimamente abbiamo iniziato il turismo avventura prendere una macchina e ogni giorno scoprire un luogo nuovo… un villaggio sperduto… ognuno prova la vacanza che si sente più sua…

Pensi di esserne uscito vincente cambiando vita in Indonesia?

Si vince sempre basta aver rispetto delle persone che si ha vicino e lavorare con la fantasia che non ci manca… qui si vive con pochi soldi e si scopre davvero un paradiso fatto di sorrisi e genuinità.

Come si vive in Indonesia?

Gli stipendi sono bassi per la gente del posto, il lavoro è sufficiente per tutti e si può inventare di tutto  non si hanno tante tasse che non ti fanno esprimere. Per quanto riguarda l’immigrazione si trova a Maando ed e’ un servizio efficace io ogni mese rinnovo perchè per ora ho un visto sociale e ogni se mesi esco e rientro ogni mese si paga 250.000 rupie  per il visto più le spese trasporto, fotocopie.

Quando esco solitamente vado in Malesia che costa poco andata e ritorno circa 5.000.000 di rupie, mentre il costo della vita è molto basso e la gente e’ abituata anche al baratto e poi basta una canna da pesca e già hai fatto cena.

Come ti trovi in Indonesia, la consiglieresti ad altri Italiani per viverci?

Si e’ un paese fantastico certo il primo impatto e’ un paese povero ma in movimento all’inizio ti fa un po’ paura perchè pensi ma qui mi ammalo, ma vi dico da quando sono qui nemmeno l’influenza e in Italia ogni tre per due ero a letto.

Come te la sei cavata con il trasferimento?

Mi sono fatto fare un invito per fare in modo che il visto non fosse semplicemente turistico… che ti permette di stare al massimo 2 mesi poi devi uscire e la pratica di un visto diverso su invito si fa in ambasciata indonesiana a Roma e vi garantisco sono bravissimi addirittura mi hanno aspettato fuori dagli orari per farmi il timbro.

Cosa ti manca dell’Italia?

Mi mancano solo le mie sciate invernali… qui sempre sole e caldo e solo a gennaio e febbraio un po’ di pioggia ma sempre con 30 gradi come minimo.

Cosa ti piace di più dell’Indonesia?

Mi piace davvero tutto, sono innamorato di questo posto dell’oceano della natura incontaminata, del tanto verde che mi circonda  mi lamento sol del fatto che ci sia un po’ di sporcizia ma poi guardi le persone e dici stanno facendo già del loro e gli insegni ai ragazzi come fare.

Qual’è il tuo giudizio generale della scelta che hai fatto?

10 +

Se potessi tornare indietro, rifaresti esattamente la stessa cosa?

Si sicuramente…

Torneresti mai a vivere in Italia?

No, assolutamente no.

Contatti:

Sito dell’associazione: http://sunflowerassociation1.blogspot.com

Di Maria Valentina Patanè

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