Vittorio Coco si è trasferito a vivere in Sri Lanka

Vittorio Coco ha lasciato l’Italia nel 1979 trasferendosi per 12 anni a New York, poi ha vissuto 8 anni a Karachi, poi 3 anni  in Bulgaria, successivamente diversi “soggiorni” di varia durata in altri paesi e localita’…

Ora si è trasferito a vivere e lavorare in Sri Lanka.

“…Prevale la semplicita’ nello stile di vita ed un grande provincialismo nella massa, mancano gli eventi culturali di grande spessore, una mentalita’ piu’ aperta sul sesso, la passione mediterranea per il cibo e le relazioni umane, comunque sicurezza fisica e assistenza medica sono abbastanza accettabili ed una pensione di 700/1000 euro al mese consente di soddisfare esigenze che in italia sarebbero proibitive.”

Ciao Vittorio, raccontaci un po’ di te… di dove sei originario e cosa facevi quando eri in Italia?

Sono nato a Messina nel  1947, dopo i 18 anni mi sono poi trasferito a roma per gli studi universitari. Li’ mi sono anche sposato la prima volta e  dopo un periodo lavorativo nell’allora Italcable sono entrato nel ministero degli affari esteri per il quale ho lavorato con qualifica amministrativa circa 18 anni (di cui solo due in Italia). Sono divorziato anche dalla seconda moglie, americana, ed ho un figlio di 37 anni.
 
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

Ho deciso di lasciare appena possibile l’Italia nel 1976 dopo l’uccisione di mio cugino, Francesco Coco, procuratore della repubblica a Genova, per mano di assassini dell’estrema sinistra.

Nel 1979 cominciava per me da New York un lungo vagabondaggio esistenziale che dura ancora oggi, alternando periodi mainstream con momenti alternativi di riscoperta spirituale, senza tuttavia mai adottare scelte di sopravvivenza trasgressive o autolesioniste anche in tempi assai difficili.

Vittorio Coco trasferito a vivere in Sri Lanka

Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?

12 anni a New York, 8 anni a Karachi, 3 in Bulgaria, piu’ soggiorni di varia durata in altri paesi e localita’.
 
Come hai scelto proprio lo Sri Lanka come meta definitiva per il tuo espatrio?

Volevo lasciare il Mar Nero, Bulgaria, dove nel 2010 vivevo da tre anni e trovare una meta piu’ esotica e di maggiore soddisfazione professionale.

Ero gia’ stato in Sri Lanka nel 2005 pochi mesi dopo lo tsunami, con una proposta di mia iniziativa personale di ricostruzione di un villaggio di pescatori, conoscevo anche molti sri lankesi in italia e mi attirava il contesto geografico e culturale asiatico.

Vittorio Coco trasferito a vivere in Sri Lanka

Sei partito da solo o con la partner o amici?

Da solo.
 
In che cosa consiste la tua attività?

Studio le esigenze locali e formulo a privati ed enti pubblici proposte di progetti che abbiano una valenza internazionale sia per le soluzioni che per le partecipazioni.

Attualmente sto discutendo un progetto di coltivazione del riso di alta qualita’  italiano in Sri Lanka da presentare alla Expo 2015, un eventuale insediamento di azienda campana nel sud dell’isola per sfruttare grande disponibilita’ di bufale (latte, mozzarella, carne etc), la creazione di un museo della balena blu nell’area di maggiore attrazione turistica per questi animali, un programma internazionale di certificazione per il whale watching responsabile degli operatori locali, un progetto di barche per l’avvistamento delle balene alimentate da idrogeno con tecnologie europee, un rilancio con operatori turistici italiani della via della seta del mare come nuovo brand turistico della costa meridionale di Sri Lanka etc.

Vittorio Coco trasferito a vivere in Sri Lanka

Oltre a tutto questo ci sono altre caratteristiche che distinguono il tuo lavoro?

Come si puo’ dedurre dall’elenco precedente, credo di distinguermi per l’originalita’ e la creativita’ delle mie proposte, dettate anche dalla lunga esperienza di rapporti umani (personali, sociali, politici, artistici etc.) e di ricerche personali sulle attivita’ economiche in varie parti del mondo.
 
Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo, economico e sociale rispetto all’Italia?

Essendo uno straniero che vive nel paese da qualche anno (seppure non sono ancora residente) godo di qualche vantaggio nel trovare ascolto, collaborazione e rispetto per le mie attivita’, ma in genere gli stranieri appena arrivati incontrano difficolta’ serie  nel creare un loro business a meno che non si trovino un parter locale affidabile, cosa molto rara.

Questo e’ il principale ostacolo. Comunque chi  si sa adattare puo’ farcela. Rispetto all’Italia ovviamente siamo in un paese che vuole crescere rapidamente dopo 30 anni di guerra civile e pertanto i campi di intervento sono molto piu’ numerosi ed estesi e le opportunita’ di sviluppare iniziative molto maggiori che in italia.

Comunque il governo vigila sugli stranieri  e laddove chiamato in causa distingue tra buoni e cattivi (cioe’ tra filo e antigovernativi), aspetto da non sottovalutare.

Occorre in ogni caso pazienza nei rapporti con la pubblica amministrazione e desiderio di contribuire allo sviluppo di comunita’ ancora ferme nel tempo. Gli arricchimenti facili d’altro lato hanno le stesse radici che allignano in altri paesi, Italia in primo luogo.
 
Com’è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale così differente da quella italiana?

Le differenze inevitabilmente riscontrate con le culture e le societa’ in cui ho vissuto le ho sempre considerate una parte non conosciuta di me stesso da riconoscere e valorizzare e pertanto mi sono sempre comportato di conseguenza.
 
Vivere in Sri Lanka sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?

Il clima visto sotto i profili  metereologico e sociale, nel lungo periodo si fa apprezzare di piu’ rispetto a quello italiano, consistendo in una eterna estate tra gente che sorride in tutte le occasioni.

Si vive molto a contatto con la natura, qui particolarmente rigogliosa e ricca di flora e fauna in ogni angolo dell’isola.

Prevale la semplicita’ nello stile di vita ed un grande provincialismo nella massa, mancano gli eventi culturali di grande spessore, una mentalita’ piu’ aperta sul sesso, la passione mediterranea per il cibo e le relazioni umane, comunque sicurezza fisica e assistenza medica sono abbastanza accettabili ed una pensione di 700/1000 euro al mese consente di soddisfare esigenze che in italia sarebbero proibitive.
 
Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca quando sei via?

Considero l’Italia un grande paese alla deriva, ma sicuramente in grado di ricreare il suo rinascimento del terzo millennio. Mi sembra ovvia una certa nostalgia per la tradizione alimentare e le storie personali degli amici, ma soprattutto sento la mancanza della pratica quotidiana della liberta’ espressiva del nostro linguaggio.
 
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme per vivere in Sri lanka?

Venire in esplorazione per una o due settimane con l’intento preciso di verificare le condizioni che possono interessare un individuo, coppia o famiglia per il trasferimento nell’isola.

Vittorio Coco trasferito a vivere in Sri Lanka
 
Che tipo di lavoro/attività/investimento pensi sia conveniente praticare in Sri Lanka?

Per il settore commerciale suggerirei di considerare il franchising di prodotti e servizi italiani, per un investimento di puntare su guest houses (costruzione, restauro, in proprieta’ o management), avvio ristorante italiano o altro outlet alimentare, attivita’ e servizi turistici specializzati. Il discorso comunque va fatto su misura dell’interessato.
 
Pensi che ci siano molti italiani che vivono in Sri Lanka?

Non piu’ di 150 direi…
 
Consiglieresti lo Sri Lanka come meta per espatriare o più per una vacanza?

Entrambe a condizione di sapersi adattare ad una consistente semplificazione dell’esistenza rispetto alle modalita’ ed  esigenze dello stile di vita occidentale.

Sito: www.friendofthebluewhale.com  

Email: cocov64@gmail.com

Di Massimo Dallaglio

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