Come cambiare vita per stare meglio ? Lo abbiamo chiesto a Charlie Fantechi
“La misura dell’intelligenza è data dalla capacità di cambiare vita quando è necessario”. Charlie Fantechi – psicologo e psicoterapeuta, MBA presso SDA Bocconi, uno tra i più noti formatori italiani, esperto di ipnosi conversazionale e trainer di PLN, consulente e key speaker a livello internazionale – conosce bene la celebre frase di Albert Einstein e per questo si occupa da sempre di cambiamento: di attività, di continenti, ma anche e soprattutto del modo di pensare, di comunicare, di lavorare e di vivere.
Charlie, da dove nasce questa tua passione per il cambiamento?
Forse, il fatto di nascere a Firenze da una madre neozelandese mi ha insegnato fin da piccolo che muoversi è indispensabile: lo facevamo spesso nei nostri interminabili viaggi intorno al mondo ogni volta che dovevamo andare a trovare i nonni. Durante quei viaggi ho capito che la realtà vissuta dalle persone è solo una delle tante possibili, che gli orizzonti – interiori ed esteriori – sono sempre più vasti di quanto pensiamo, che è bello partire, ma che anche tornare è un’arte, un dono prezioso che attribuisce un senso compiuto al viaggio intrapreso.
Infine ho capito presto che anche la verità è multiforme e in costante movimento, sfuggente a chi la vuole conoscere senza prendersi il rischio di incontrarla. Non a caso ho studiato psicologia alla ricerca di una interpretazione, di un qualcosa che mi potesse spiegare il senso delle cose e dei comportamenti. Dopo tanti anni di ricerca, ho realizzato che tutto è molto più semplice: la “verità” è ciò che è sempre davanti a noi da quando siamo bambini e che a lungo cerchiamo di non vedere, per poi tornarci solo quando siamo pronti.
E quindi qual è questa verità?
Purtroppo non ci sono formule magiche e nessuno te la può rivelare. La puoi trovare tu, per te stesso, lungo il tuo percorso di vita, sapendo che non è mai definitiva. Nel mio lavoro di formazione non rivelo mai verità assolute e metto sempre in discussione le mie certezze e quelle altrui, in modo da mantenere la mente flessibile. Pratico ogni giorno una specie di stretching mentale che mi predispone al cambiamento. Quello che faccio è dare l’unica indicazione possibile: quella di muoversi, di non resistere alla corrente, perché tutto è in costante evoluzione ed è su questo tipo di onda che dobbiamo imparare a surfare.
Partiamo dal principio.
Be’, messa così sembra l’inizio di un testo sacro! Diciamo che, sintetizzando la mia complessa storia professionale in una frase, potrei dire che ho iniziato come psicologo, facendolo con molto successo, per poi smettere e fare il formatore, per poi smettere e fare l’imprenditore negli USA, per poi smettere e fare il top manager per una telecom, per poi smettere e tornare a studiare con grande soddisfazione. Ascoltando le mie parole mi sembra di essere la versione pacifista di Malcom X, che si definiva con un ex (X, appunto) di qualsiasi cosa avesse fatto in passato…
E in tutte queste attività che hai svolto cosa può essere trasmesso ai nostri lettori?
Due cose molto semplici. La prima è che il futuro è avanti. Il futuro è la prossima cosa che farai e non quelle che hai fatto fino a oggi. La seconda è che, se fai bene ciò che stai facendo, è molto probabile che tra poco tu non lo debba più fare. Almeno questa è stata la mia esperienza. L’unico vero motivo per cui tanta gente continua a fare la stessa cosa all’infinito è perché spesso non la fa bene, la fa controvoglia o con la testa altrove.
Ti è mai capitato di entrare in un bar ed essere servito da un ragazzo che ti dà proprio la sensazione di voler essere dappertutto tranne che lì? Ecco, quella per me è la garanzia che quella persona farà quel mestiere a lungo, e se smetterà, è per non fare niente o per fare qualcosa che gli piace ancora meno. Non è una logica convenzionale lo so, ma è questo ciò che vedo.
Quindi che cosa si deve fare per essere liberi davvero?
Nella mia esperienza la libertà non deriva dalla rinuncia alle sfide che la vita ci propone. La libertà deriva dal fatto di affrontare la sfida, farlo bene, con tutto l’impegno del mondo, e poi passare alla sfida successiva. La sfida la si può vincere o perdere, ma il risultato sarà comunque veritiero e non causato da eventi oscuri. Se fai così hai sempre una misura esatta di ciò che vali in quell’attività al massimo delle tue possibilità. Non dai spazio alle ipotesi di come sarebbe andata se ti ci fossi impegnato veramente o se tu non avessi avuto tutti quei motivi per non riuscire.
Paradossalmente, la libertà risiede nella capacità di eccellere in ogni sfida che affrontiamo. E non eccellere in senso assoluto ma rispetto a te stesso e a quello che pensi di poter fare. La vera sfida è sempre con te stesso e non con gli altri. La vera libertà è sempre interiore e mai esteriore, viene realizzata all’esterno e poi introiettata.
E in tutto questo il successo economico come si posiziona?
È solo una delle dimensioni, ma spesso è il modo più concreto di tenere il punteggio rispetto alle azioni compiute. Per avere successo in campo finanziario, se non lo si eredita, si deve compiere un numero inimmaginabile di azioni in una determinata direzione, te lo garantisco. Forse è difficile da capire, ma la persona che crea da niente il suo successo economico, al di là delle facili ironie o le credenze popolari, deve lavorare molto. Questo vuol dire compiere una serie quasi infinita di azioni in una certa direzione, per un tempo spesso abbastanza prolungato e senza smettere mai.
E quindi che cosa distingue la persona di successo da quella che non lo è o non lo diventa?
Se parliamo di successo economico, ma anche nello sport o nell’arte, spesso queste persone ottengono un riconoscimento per una serie di azioni prodotte nella loro vita privata di tutti i giorni. Che siano aver suonato uno strumento per dieci ore al giorno, aver suonato campanelli di potenziali clienti per le stesse dieci ore al giorno o essersi allenati il doppio di quelli che si allenano tanto. Insomma, il successo non capita per caso, questo è sicuro. È la parte visibile di una disciplina, di una costanza e di un’insistenza che solo i campioni riescono a mantenere.
Spesso vedo persone che hanno sì degli obiettivi, ma pensano di avere il diritto di raggiungerli senza fare quasi niente. Sarebbe come essere sulla spiaggia e voler arrivare a un’isola a dieci chilometri di distanza restando comodamente sdraiati sotto l’ombrellone e lamentandosi del fatto che nessuno si preoccupi di avvicinare un po’ quell’isola alla spiaggia.
E invece tu come la raggiungi quell’isola?
Prima di tutto ci vuole almeno una canoa. Poi bisogna sapere con certezza dove sia quell’isola e a quale distanza. Poi bisogna iniziare a remare e farlo costantemente finché non inizi a intravedere l’isola, e a quel punto bisogna remare ancora più forte. Invece la maggior parte delle persone, ammesso che decidano di impegnarsi a trovare una canoa, poi perdono tempo a scegliere i remi ideali, a remare in ogni direzione, tornando spesso indietro per poi ripartire, lamentandosi delle onde, del sole e del vento. Alcuni pretendono di remare e andare avanti rimanendo ancorati alla riva. Altri si caricano di compagni di viaggio pesantissimi che non remano e anzi cercano di demotivarli convincendoli del fatto che sia un’impresa impossibile.
E nel tuo ritorno alla formazione che cosa insegnerai?
Insegnerò qualcosa che mi affascina molto e che contiene vari livelli di possibile apprendimento. Qualcosa che è molto diverso da ciò che insegnavo in passato… Insegnerò un modello che ho applicato nella mia vita, producendo risultati straordinari, almeno per me. Insegnerò come si possa pensare di moltiplicare per dieci la propria situazione finanziaria, fisica e mentale. Di come si possa ottenere ciò che si vuole nella propria vita, e non perché sia importante, ma proprio per il fatto che, una volta conquistato, lo si può togliere di mezzo per vedere ciò che è veramente importante. Eliminare i tuoi desideri terreni, non attraverso la rinuncia ad essi, ma attraverso la loro conquista: godendosi anche il viaggio e le soddisfazioni che ci sono lungo il percorso. Ma solo per poi scoprire che cosa conta davvero.
E che cosa conta davvero?
Ciò che conta davvero è che cosa succede alla parte più profonda di te durante quel viaggio. Che cosa rimane degli strati del tuo ego che vanno persi a ogni battaglia, che cosa scopri al centro di quel nucleo originario della tua energia personale. In sostanza, ciò che conta davvero è conoscere profondamente se stessi rimuovendo gli strati di desiderio attraverso il loro appagamento senza rimanerne intrappolati. Capire che quella forza che hai scoperto di possedere non è confinata nel tuo corpo ma ha una dimensione immateriale e proprio per questo potentissima.
E quindi quando è il prossimo appuntamento dove ti si può ascoltare dal vivo?
Milano, 16 Dicembre nel corso Il Tuo anno 10x. Un corso nel quale lavorerò con i partecipanti sulla pianificazione del loro 2018 con le tecniche che io stesso ho usato in questi ultimi anni. Tecniche potentissime che possono consentire di superare le vecchie logiche proporzionali e ambire a una crescita esponenziale, una crescita 10x. Moltiplicare cioè di 10 volte i propri risultati finanziari, fisici e mentali. Tutto questo per raggiungere velocemente i propri obiettivi più concreti e, godendosi il viaggio, scoprire nuove cose su se stessi e sul mondo che ci circonda.
Di Massimo Dallaglio
