Noemi trasferirsi a Perth in Australia

NOEMI DOPO UNA LUNGA ESPERIENZA IN AUSTRALIA HA SCELTO L’ITALIA PER REALIZZARE IL SUO FUTURO

Noemi, dopo un’esperienza lavorativa a Perth in Australia e un altra negli Emirati Arabi ha iniziato a farsi delle domande ammettendo a se stessa che era talmente concentrata sul suo “voler evadere”, che non si era resa conto che scappava un po’ per disperazione, senza le ragioni giuste e un progetto in mente.

Oggi ha scelto di tornare in Italia per realizzare il suo futuro, grazie al suo nuovo lavoro da networker.

“…se avessi potuto vivere bene in Italia, avrei viaggiato sì, ma probabilmente non avrei espatriato in certe condizioni. Così ho deciso di rientrare terminato il contratto di lavoro con un nuovo progetto/sfida: trovare il modo di vivere bene nel mio paese!”

Grazie ad un’amica, già mentre ero negli Emirati, ho conosciuto un’opportunità per poter realizzare la mia ambizione di garantirmi un futuro e lavorare per me stessa, senza investire capitali che non ho mai avuto a disposizione.

Sono entrata, quindi, a far parte del meraviglioso mondo di Vemma, un’azienda americana leader nell’integrazione alimentare naturale, e sono diventata una Networker…”

Noemi trasferirsi a Perth in AustraliaCiao Noemi, ti va di presentarti ai nostri lettori? Cosa facevi e dove vivevi in Italia?

Ho 29 anni. Nel 2012 insieme a mio marito ho deciso di partire per l’Australia perché volevamo vivere una nuova avventura, fare un’esperienza di vita diversa e costruirci un futuro che in Italia è difficile vedere.

Io lavoravo come impiegata presso un’azienda di rubinetti, con un contratto a tempo determinato e vivevamo a Borgomanero (NO). Dopo qualche mese speso a prepararci, informarci e documentarci, a settembre siamo partiti alla volta di Perth.

Sei partita insieme a tuo marito?

Si. Appena arrivati abbiamo respirato libertà. Forse perché avevamo avuto il coraggio di lasciare tutto e sicuramente perché solo per il fatto di aver lasciato le tue abitudini, sembra di aver abbandonato un fardello.

Per quale motivo avete scelto proprio l’Australia?

Avevamo scelto l’Australia perché era un luogo che volevamo tanto visitare ma che per motivi economici, non avremmo mai scelto come meta per una vacanza. Così ci siamo detti: perché non fermarsi un po’ lì e lavorare?

Come fu l’impatto con l’Australia, in particolare con Perth?

Perth è la città più isolata al mondo, per noi come premessa era fantastica! In Australia i ritmi sono lenti, più rilassati rispetto a quelli italiani. Le persone lì pare non si preoccupino di nulla e vivono all’insegna del surf, dei barbecue in spiaggia e della birra! La gente si sveglia presto e quindi va a dormire presto, perciò la sera la città non è molto vissuta e offre ben poco a livello di intrattenimento. Forse questa è una delle poche “pecche” che possono esserci.

Raccontaci un po’ che cos’altro hai notato di diverso rispetto al modo di vivere italiano.. Pregi, cultura, lavoro, ecc.

Lì ti sembra di poterti reinventare e, in effetti per alcuni versi è così. Se sei in gamba, con le carte in regola e un pizzico di fortuna hai davvero la possibilità di cambiare vita.

La città e i dintorni sono molto sicuri, la polizia è sempre in giro e pronta a intervenire ma difficilmente ce n’è bisogno. Lì nessuno si fa domande sul futuro, sanno che sarà roseo. Il lavoro c’é, il tasso di disoccupazione è molto basso e puoi cambiare posto abbastanza facilmente.

Ovvio, un conto è per i locali, un altro è per gli immigrati. Nessuno ti stende il tappeto rosso quando arrivi. Devi sudare! Non è difficile nemmeno lì vedere sfruttamento e qualche scorrettezza. Abbiamo conosciuto diversi italiani che vivono in condizioni che in Italia non accetterebbero mai (parlo anche di ingegneri).

Gli australiani sono cordiali ma mantengono sempre le distanze, non è facile farci amicizia. Non ti risparmiano sorrisi e cortesie ma entrarci in confidenza è un altro paio di maniche!

Noemi trasferirsi a Perth in AustraliaDa come hai spiegato, è più facile per i locali trovare e cambiare lavoro, ma comunque il tasso di disoccupazione è molto basso. Come andò nel tuo caso?

Durante i primi dieci giorni io ho sostenuto 4 colloqui per i cosiddetti casual jobs, come cameriera e receptionist. Devo dire che non è stato facile anche per l’elevata concorrenza per un qualsiasi impiego.

Ad ogni modo, dopo circa due settimane abbiamo trovato lavoro presso un’agenzia di housekeeping come addetti alle pulizie per abitazioni private. La paga era buona ma il lavoro era part time e con i costi elevati della vita in Australia, tutto ciò che guadagnavamo, lo spendevamo per mantenerci.

Abbiamo speso gran parte dei nostri risparmi per andare lì, tra volo, visti e il corso di inglese a cui si è iscritto mio marito per ottenere lo student visa. Dopo qualche mese che eravamo lì, data anche la difficoltà di trovare lavori meglio retribuiti e le limitazioni dettate dai nostri visti, ci siamo resi conto che forse non faceva per noi. A

vremmo dovuto spendere altri soldi per poter restare e, soprattutto, mio marito non ne era convinto; anche per diverse vicissitudini familiari voleva rientrare a casa. Per questo abbiamo deciso di non investire altro denaro e tornare, così siamo rientrati in Italia a giugno 2013, sempre a Borgomanero.

Tornati in Italia avete trovato un’occupazione? L’Australia era stata del tutto eliminata dal futuro ?

Tornati a casa, abbiamo trovato lavoro senza troppe difficoltà ma non avevamo ancora abbandonato l’idea di espatriare. Ovviamente, dopo l’esperienza australiana, abbiamo deciso di non ributtarci proprio senza alcuna garanzia e abbiamo cominciato a pensare alle possibilità che avevamo.

Intanto io ero, come al solito, davvero insofferente verso la realtà italiana e per andarmene ho colto l’opportunità di partire come assistente ospiti/addetta traffico-escursioni per conto di un tour operator.

Noemi trasferirsi a Perth in AustraliaVerso quale località?

La destinazione che mi assegnarono furono gli Emirati Arabi. Non era uno dei paesi che avevo preso in considerazione ma bastava andarsene.

Così ho “mollato” mio marito qui in Italia per sei mesi e ho vissuto tra Abu Dhabi e Ras Al Khaimah come assistente residente negli hotel della catena Hilton. Esperienza bellissima e mentre ero lì pensavo che avrei potuto viverci per qualche anno e potevo cercare di farmi raggiungere da mio marito.

E sei riuscita a realizzare questo progetto?

Mi sono scontrata però con la burocrazia del posto e negli ultimi tempi l’opulenza, l’artificialità del vivere locale e lo sfruttamento selvaggio degli immigrati provenienti da paesi come India e Pakistan, hanno cominciato a starmi un po’ stretti.

A quel punto ho iniziato a farmi delle domande e ho dovuto ammettere con me stessa che ero talmente concentrata sul mio voler evadere, che non mi ero resa conto che scappavo un po’ per disperazione, come gran parte degli italiani, e non per le ragioni giuste. Perché se avessi potuto vivere bene in Italia, avrei viaggiato sì, ma probabilmente non avrei espatriato in certe condizioni.

Così ho deciso di rientrare terminato il contratto di lavoro con un nuovo progetto/sfida: trovare il modo di vivere bene nel mio paese!

Avevi idea di riuscirci in quale modo?

Grazie ad un’amica, già mentre ero negli Emirati, ho conosciuto un’opportunità per poter realizzare la mia ambizione di garantirmi un futuro e lavorare per me stessa, senza investire capitali che non ho mai avuto a disposizione. Sono entrata, quindi, a far parte del meraviglioso mondo di Vemma, un’azienda americana leader nell’integrazione alimentare naturale, e sono diventata una Networker.

Oggi continua il tuo lavoro come networker?

Si. In pratica faccio un lavoro (anche se non mi sembra tale) che la maggior parte degli italiani snobba, perché si sono ossidati su informazioni vaghe che si tratti di attività illegali oppure che non conoscono per niente.

Nell’arco di pochi mesi ho ottenuto risultati straordinari, ho conosciuto tante persone che come me, hanno grandi ambizioni e stanno realizzando i propri sogni. Mi ha già cambiato la vita e posso solo immaginare come sarà tra un anno! Lavoro con gli amici, mi diverto, gestisco il mio tempo come voglio, non devo rendere conto a nessuno, viaggio e i guadagni sono pazzeschi!!

In pratica, LIBERTÀ. In più abbiamo in cantiere un progetto che coinvolgerà altri paesi e aiuterà un sacco di persone che collaborano con noi!

Noemi trasferirsi a Perth in AustraliaQual è il tuo sogno adesso? Pensi mai a ritornare all’estero?

Il mio sogno è girare il mondo, amo viaggiare, amo conoscere le altre culture ed entrarci in contatto.

Oggi sto lavorando per realizzare questo sogno, insieme ai miei colleghi amici. Non escludo di trasferirmi ancora all’estero in futuro ma se lo farò, sarà con le spalle coperte, grazie a questo lavoro.

Vuoi dire qualcosa ai lettori di Mollotutto Noemi?

Tutto mi aspettavo, tranne che la mia vita cambiasse là da dove io ho sempre voluto andarmene!
Ho puntato sull’Italia per costruire il mio futuro e, a distanza di 8 mesi, posso dire che ho fatto bene. Ho “mollato” le mie vecchie abitudini, gli schemi mentali e sociali e sono rinata.

Potrei dilungarmi nel raccontare questo cambiamento, ma voglio solo dire che in Italia non tutto è perduto, l’estero non è necessariamente la scelta più giusta. Imparate ad uscire dalla vostra zona di comfort e vi si aprirà un mondo! Uscite dalla vostra testa, è lì la vera trappola!

Email: noemi.russo85@gmail.com

Di Luisa Galati

“yourevolution”
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