Stage all’estero? Barbara, Ambra e Giulia ci raccontano la loro storia
Fare i bagagli, partire e vivere un’esperienza sensazionale in un Paese che si trova dall’altra parte del mondo, oppure qui in Europa.
Sicuramente un desiderio che accomuna parecchi giovani, soprattutto di questi tempi.
Poter cambiare aria per fare il lavoro che più ci piace, arricchire il curriculum, perfezionare la conoscenza di un’altra lingua e vivere a contatto con un’altra cultura.
Barbara, Ambra e Giulia sono tre ragazze che hanno realizzato tutto questo grazie a WEP, organizzazione internazionale che, oltre a scambi linguistici, promuove anche stage di lavoro per giovani in tutto il mondo.
Per un periodo determinato si viene seguiti nell’apprendimento di una professione attraverso un percorso agevolato, abbinando al tirocinio un corso di lingua per migliorare il proprio livello linguistico.
Tutto questo avviene all’interno di una realtà nuova, coinvolgente e stimolante come nel caso di Barbara, ragazza di ventisette anni laureata in ingegneria civile:
“Sto affrontando un’esperienza molto importante, finalmente svolgendo il lavoro per cui ho studiato. Ci sono stati periodi duri, ma ero sempre accompagnata dalla speranza che questo Paese consente di avere: la speranza di migliorare la propria condizione di vita, di trovare la propria serenità e ottenere ciò che si vuole.
L’aspetto che mi piace di più è la ‘vita comunitaria’: fare un’esperienza del genere significa conoscere molte persone, provenienti da molti paesi diversi”.
Il tirocinio all’estero è un vero e proprio trampolino di lancio. Barbara è partita per uno stage di tre mesi in Inghilterra dopo la crisi finanziaria che ha coinvolto l’azienda per cui lavorava in Italia.
Poco prima di terminare il suo stage, ha trovato lavoro presso uno studio di ingegneria nella città di Exeter.
La voglia di partire, spesso, è veramente dura a morire. Ne sa qualcosa Ambra, milanese di vent’anni, con un’autentica passione per la Cina, dove si è recata per ben due volte con i programmi WEP, prima come studentessa e poi per uno stage:
“Questa volta a Shanghai dove WEP mi ha proposto di lavorare nella compagnia cinese che aveva assistito noi studenti tre anni prima, la Xubo Art and Culture Exchange.
Avevo l’opportunità di trasmettere la grinta e l’energia giusta agli studenti internazionali che dovevano intraprende quel viaggio che a me ha sconvolto la vita!”.
D’altronde i tirocini proposti ai candidati da WEP tengono conto delle loro esperienze, conoscenze e interessi professionali: compito dello staff è trovare le aziende più adatte nelle destinazioni disponibili in tutto il mondo.
E non si fa per dire. Dalla Cina si passa infatti al Canada, dove Giulia, torinese di ventisette anni, su consiglio di un’amica ha scelto di vivere:
“Ho lavorato presso Music Therapy Trust Fund, a Toronto, un ente di beneficienza che attraverso la musica aiuta persone affette da deficit mentali o fisiche. Durante il mio stage mi sono occupata della parte amministrativa”.
A che cosa serve aspettare?
Sono davvero tante le opportunità di vivere un’esperienza unica, imparando, crescendo, divertendosi e tenendo conto, come dice Giulia:
“una delle cose più belle di questa esperienza è stata condividere la vita con ragazzi di nazionalità diverse, con i quali ho stretto un forte legame. Sono diventati un po’ come dei fratelli internazionali!”
Con lo Stage all’estero, il programma di introduzione al lavoro per studenti universitari, neo-laureati o giovani da poco entrati nel mondo del lavoro, viaggiare diventa una grande occasione per mettersi in gioco nei tantissimi settori in cui poter fare uno stage (marketing, ingegneria, charity, risorse umane, pubblicità, informatica…) nel Paese che scegli tu.
Per informazioni:
tel. 011 650 1356
mail: info@wep.it
www.wep.it
