Davida vive in Massachusetts dal 2012 con suo marito David

Davida, 30 anni, originaria di Saronno. Ha lavorato a Monza come insegnante di italiano in una scuola bilingue per tre anni.
Vive in Massachusetts dal 2010, con suo marito David e “Bella” la cucciola di Labrador che hanno trovato e adottato.

Quando e perchè è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

La voglia di lasciare l’Italia c’e’ sempre stata, non perche’ mi trovassi male, anzi, ma per la voglia e il desiderio di scoperta e di conoscere nuove culture e nuovi posti. Mi piace condividerne la cultura, il cibo, le tradizioni. Credo che attraverso la condivisione si puo’ crescere e capire molto di se stessi e del mondo.

Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?

Non così a lungo.

Perché proprio a in Massachusetts?

La scelta di trasferirmi in Massachusetts, USA, e’ stata dettata dal fatto che mio marito e’ americano, quindi non e’ stata una scelta voluta. Dopo tre anni in Italia e uno in Francia, lui voleva tornare nel suo paese d’origine e quindi abbiamo deciso di trasferirci negli States. Sinceramente se avessi avuto la liberta’ di scegliere, non avrei scelto questa come destinazione!

Come hai rispolto il problema del visto permanente?

Il problema del visto permanente ancora non si e’ risolto. Infatti il visto permanente, o Green Card qui negli Stati Uniti dura 2 anni. Dopodiché’ si deve rinnovare. Dopo 3 anni (se sposati con un americano/a) o dopo 5 (se stranieri entrambi i coniugi o si e’ da soli) si puo’ chiedere la cittadinanza. Io sono partita con un visto K1, ovvero da “fidanzata”, mi sono sposata qui e dopo 6 mesi e mezzo (alla faccia della burocrazia americana svelta) mi e’ arrivata la GC per due anni. Nel frattempo non potevo lavorare, guidare o fare volontariato.

In che cosa consiste la tua attività?

Lavoro in campo educativo dal 2000. Negli ultimi 6 anni ho lavorato come insegnante di italiano agli stranieri e negli ultimi 4 mesi come insegnante in una scuola per ragazzi autistici. All’inizio era difficile per il gap linguistico e culturale, ma ora va molto meglio!

Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo rispetto all’Italia?

Devo dire che a livello di burocrazia e leggi lavorare in Italia in campo educativo e’ molto piu’ semplice. Qui ci sono moltissime leggi che ti proibiscono di stare a contatto coi bambini (es, non prenderli in braccio, non abbracciarli, non cambiare il pannolino da sol, non restare in classe da soli coi bambini…). Si pensa che in generale gli americani siano molto precisi e corretti sul posto di lavoro. Sulla correttezza e’ vero quasi sempre, hanno delle grandi aspettative, ma sulla precisione proprio no: ho trovato grandi approssimazioni! Anzi, ero io a richiedere precisione sul posto di lavoro!

Com’è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale così differente da quella italiana?

Con calma, pazienza e soprattutto molto tempo! Il processo di “acculturation” e’ stato lungo e “doloroso”. Mi sono dovuta adattare e integrare in una cultura che e’ apparentemente simile a quella italiana, ma che presenta profonde contraddizioni.
Due cose che proprio ancora oggi non tollero sono l’educazione carissima e il sistema sanitario non pubblico. L’istruzione costa decine di migliaia di dollari (non scherzo, la tuition per un anno parte dai 30.000$) e la gente si indebita con i prestiti.
La sanita’ non la ottieni se non paghi. Io sborso circa 400$ al mese con mio marito per l’assicurazione sanitaria che poi non copre le normali visite mediche, le medicine e alcuni esami. Credo che sia assurdo: l’educazione e la sanita’ dovrebbero rientrare nei diritti umani.

L’Italia oramai è per te un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?

Direi un ricordo molto vivido… anzi, sono pronta a tornare indietro anche subito! Il problema si presenta quando l’altra persona non ne vuole sapere di tornare nel tuo paese d’origine. Succede spesso, parlando con altre expat (guardacaso, tutte donne!!!) ho scoperto che molte una volta qui non sono tornate in Italia per via dei compagni/mariti. E’ una cosa da considerare quando si sposa uno straniero.
Mi manca tutto, ovviamente la mia famiglia e gli amici, poi lo stare fuori in piazza, il gelato, le cene all’aperto, i negozi italiani, il pane…

Vivere in Massachusetts sotto quali aspetti è meglio che in Italia ? E sotto quali aspetti è peggio?

Vivere in Massachusetts e’ sicuramente bello dal punto di vista naturalistico: ci sono moltissime zone verdi, fiumi, foreste ecc. Dal punto di vista sociale… un po’ meno. Io vivo in una piccolissima cittadina sperduta nel New England in cui non c’e’ nemmeno un parrucchiere aperto al sabato! Lo stile di vita e’ molto diverso, si fa fatica a conoscere gente e non si esce molto. Lo stile di vita e’ anglosassone ma le influenze del puritanesimo sono ancora forti: ad esempio non si può’ comprare alcol la domenica!

Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?

Di decidere bene in base al lavoro che vorrebbero fare, non in base al luogo che vorrebbero visitare. A volte i luoghi sono bellissimi ma offrono ben poco a livello lavorativo e ci si ritrova mille milglia lontano da casa, da soli, a fare un lavoro che non piace.

Che tipo di lavoro/attività/investimento è conveniente praticare per un italiano in Massachusetts?

Se siete in citta’ e’ abbastanza facile trovare lavoro come insegnanti di italiano, spesso ci sono comunita’ di italiani che vorrebbero parlare la lingua o universitari interessati a fare ripetizioni. Lavori nel campo medico/sanitario, economico, legale ecc sono sempre richiesti. Poi dipende sicuramente dalla zona in cui si vuole andare. Informatevi bene, anche contattando il consolato di riferimento!

Pensi che ci siano molti italiani che vivono in Massachusetts?

Ehm… no, siamo solo in due di italiane vere, nate in Italia! Non c’e’ nemmeno una piccola comunita’ di italo americani. Spesso mi capita di incontrare gente che, sapendo che sono italiana, mi dice: “Me too!” Allora io chiedo: “Di dove”? E loro: “Well, I am not sure… you know it was my great grand mother…”. Insomma, si dichiarano italiani ma sono nati negli States e non conoscono bene le loro origini! Che ridere!

Consiglieresti il Massachusetts come meta per espatriare o più per una vacanza?

Sicuramente per una vacanza all’insegna del relax e anche della storia americana. Qui infatti c’e’ uno dei villaggi colonici piu’ vecchio di tutti gli Stati Uniti, Historic Deerfield www.historic-deerfield.org
Per espatriare consiglierei decisamente una citta’, come Boston, se volete restare nel Massachusetts. La vita e’ piu’ cara, ma le opportunita’ lavorative sono migliori, la vita stessa e’ piu’ dinamica e piacevole, Boston e’ una citta’ viva e piena di attività’ da fare!

Il blog di Davida: http://hereinspaceandtime.blogspot.com/

Di Massimo Dallaglio 22/08/2012

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