Micael Giovannelli ha deciso di trasferirsi in Costa Rica con la famiglia

Micael Giovannelli ha deciso di trasferirsi in Costa Rica con la famiglia.

Micael, 43 anni originario di Genova, dopo aver vissuto in Costa Rica lavorando per la società italiana per la quale lavorava, ha deciso di ritornarci e trasferirsi a vivere in Costa Rica con la famiglia definitivamente.
Oggi è distributore esclusivo di una nota marca italiana di caschi ed accessori moto, insegna italiano ed è socio in un ristorante in Costa Rica.

Ciao Micael, di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?


Mi chiamo Micael Giovannelli, ho 43 anni, sono genovese ed ho operato dal 1992 sino al 2010 in qualità di responsabile finanziario in un paio di società operanti nel settore shipping della mia città (Genova).
 Nel 2003 ero stato incaricato (dalla società in cui ero dipendente a Genova in quegli anni) come responsabile finanziario presso gli uffici in Costa Rica e successivamente in Messico.


Perché ti sembrava una buona scelta trasferirsi in Costa Rica con la famiglia?

Dopo quell’esperienza lavorativa é iniziato il mio amore per il paese in cui oggi vivo tanto da sposarmi in Costa Rica nel 2004.
 Terminati i miei incarichi lavorativi esteri sono rientrato a Genova sino al 2010. Ovviamente unitamente a mia moglie (oggi abbiamo un bellissimo bambino).


Sei partito da solo o con la partner?

Dopo il mio rientro in Italia, sino al 2010 sempre ho avuto il desiderio di ritornare a vivere in Costa Rica con la famiglia (paese di mia moglie). E finalmente, nel 2010, attuammo il nostro trasferimento.


Come avete affrontato/risolto il problema del visto permanente per trasferirsi in Costa Rica con la famiglia?


Relativamente al visto permanente non é stato per me un problema, in quanto mia moglie come anticipato é costaricane.


In che cosa consiste la tua attività in Costa Rica?


 Ho subito aperto un paio di società in Costa Rica (distributore esclusivo di una nota marca italiana di caschi ed accessori moto, importatore di una nota marca abbigliamento donna e distributore di un noto marchio farmaceutico), ho avuto un “avventura. . . ” in qualità di socio in un ristorante italiano a San Josè la capidale e successivamente ho aperto una pizzeria italiana dedicandole il nome di “bella Genova”, nel contempo insegno italiano in accademia ai costaricani.


Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo in Costa Rica rispetto all’Italia?


Tutto é diverso, completamente tutto, per cominciare la pressione fiscale in Costa Rica é pari ad un 23% circa…a differenza di quella italiana che fra tasse imposte dirette ed indirette raggiunge quasi la soglia del 60%, nel senso che in Italia ti svegli alla mattina e devi lavorare per un socio che si chiama stato e che ti assorbe il tuo operato per un 60%, qui sicuramente i servizi offerti non saranno paragonabili a quelli italiani, ma nemmeno la pressione fiscale .

NB) Il Costa Rica é fuori dalla Black List

dei paradisi fiscali dal 2012. Recentemente ha approvato modifiche alla legislazione fiscale per limitare i flussi di denari e la costituzione di società fittizie.
Le persone lavorano in assenza di una rappresentanza sindacale forte come quelle italiane, pertanto lavorano per raggiungere con la “meritocrazia” buoni livelli e chi ha il desiderio di lavorare, essendo un mercato molto elastico, può trovare le opportunità di crescere senza avere reciprocamente particolari vincoli. Qui le persone lavorano per crescere e non per il posto fisso…


Com’è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale così differente da quella italiana? 
Com’è stato trasferirsi in Costa Rica con la famiglia?

L’ integrazione é stata graduale e come in tutte le società l’importante é saper stare al proprio posto.


L’Italia oramai è per te un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?

Genova e l’ Italia certamente mi mancano ed ancor più mi manca il cibo, però vedendo spesso RAI INTERNATIONAL sempre più confermo di aver fatto la scelta giusta, vista la disgregazione sociale italiana e non mi riferisco solo a quella politica ed economica.


 Vivere in Costa Rica sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?


Personalmente ritengo che l’uomo in qualità di individuo, pertanto membro di una comunità e se sicuro delle proprie scelte, si può integrare ovunque adattandosi anche in situazioni e/ o circostanze diverse da quelle del proprio paese nativo. Il Costa Rica ha un eccellente servizio pubblico scolastico e sanitario. Le strade non sono molto in ordine, ma non si pagano nemmeno i pedaggi con quote all’italiana. Quindi la bilancia é a favore di questo paese.

Che tipo di lavoro/attività/investimento è conveniente praticare per un italiano in Costa Rica?


Se si hanno due risparmi, comperare terre investendo costruendo. Invece se si vuole fare l’ impiegato bisogna prima di tutto avere voglia di lavorare, parlare inglese e possibilmente essere laureati


Pensi che ci siano molti italiani che hanno scelto di vivere in Costa Rica?


La comunità italiana in Costa Rica risale alla prima metà del 1900 ed é abbastanza grande.


Consiglieresti il Costa Rica come meta per espatriare o più per una vacanza?


Assolutamente si lo consiglio! Per vacanze é un paese unico. Per vivere lavorando bisogna come prima anticipato, parlare inglese ed avere un titolo possibilmente universitario. E’ meta perfetta per i pensionati. Il Costa Rica gode della migliore sanità pubblica e privata del centro America. Ed altresì della miglior sistema scolastico centro americano.

Di Massimo Dallaglio 02/01/2014