Ezio, investire e lavorare negli Stati Uniti

Ezio si è trasferito a New York dove ha creato un’agenzia di marketing/branding e packaging design

Ezio, investire e lavorare negli Stati Uniti Ezio Burani è riuscito nella sfida più grande: confrontarsi con il paese che ha inventato il marketing e l’advertising nel modo che lo conosciamo oggi: da Reggio Emilia si è trasferito a vivere a New York dove ha creato un’agenzia di marketing/branding e packaging design.

Ciao Ezio, di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?

Sono di Reggio Emilia ed ero art director e partner di un’agenzia di graphic design e advertising della zona.

Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

Ezio, investire e lavorare negli Stati Uniti Bolliva in pentola dalla primavera del 2007 quando decisi di partire da solo per una vacanza negli States… Avevo la sensazione chi mi mancasse sempre qualcosa e nonostante la bella realtà nell quale lavoravo, avevo capito che ero arrivato a un bivio.

Perché hai scelto proprio New York?

Quello che alla fine mi mancava era una sfida più grande che mi consentisse di mettermi a confronto con realtà di altre dimensioni nel paese che ha inventato il marketing e l’advertising nel modo che lo conosciamo oggi.

Avevi già avuto esperienze all’estero per lunghi periodi prima di partire per New York?

No, avevo provato a distanza, ma se non sei li sul posto non parte nulla.
Erano anni che scandagliavo prima l’Europa centro nord poi gli USA.

Sei partito da solo?

Ho deciso di partire da solo e a valige pronte ho cominciato a ricevere diverse proposte di aprire filiali di realtà locali, una di queste e stata la più convincente, e invece che lavorare come dipendente per gli americani, ho scelto la sfida di costruire una realtà tutta nostra da zero.

Ezio, investire e lavorare negli Stati Uniti Come hai affrontato/risolto il problema del visto permanente per poter risiedere e lavorare negli USA?

Seguendo in prima linea un investimento Italiano il VISA era appunto fatto per sviluppare questa realtà e durava 3 anni.

In che cosa consiste la tua attività?

Si tratta fondamentalmente di un’agenzia di marketing/branding e packaging design… ma ci occupiamo anche di altre cose come website, advertising, etc.

La tua attività è simile a quella che svolgevi in Italia. Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo rispetto all’Italia e nel tuo ambito specifico?

Sembrerà scontato ma qualità delle cose, velocità di esecuzione e bravura nel presentarle. Queste sono le tre componenti che ci stanno facendo guadagnare terreno in una città competitiva come NY.
Poi la proporzione dei lavori e diversa. Esempio: un hotel di Time Square di 600 camere sviluppa in termini di applicazioni una quantità di lavoro pari a una media industria nostrana.

Da una piccola città provinciale come Reggio Emilia a NY, come è cambiato il tuo stile di vita?

Già quando vivevo a Reggio Emilia mi obbligavo a visitare le città europee praticamente una volta al mese nel weekend. L’importante è essere pronto all’apertura, essere pronto alla conoscenza e al contatto con situazioni non famigliari e spesso non comode. Ecco essere pronto a stare “scomodo” è un modo per adattarti facilmente.

Com’è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale così differente da quella italiana?

Prima cosa bagno di umiltà e consapevolezza che hai bisogno di personale locale immediatamente, nel mio coso soprattutto nel ruolo strategico del contatto con i clienti.

L’Italia oramai è per te un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?

Ezio, investire e lavorare negli Stati Uniti Beh, più vai avanti qui e “pianti” le tue radici lavorative, più diventano importanti le tue radici “umane”.
Io ho “speso” 37 anni a Reggio, quindi le amicizie costruite in 10/20 anni non sono facili da replicare in una città così che non ti da il tempo nemmeno di fermarti per guardarti indietro. Per questo ti riscopri a frequentare amicizie italiane – che all’inizio un pò perché vuoi imparare la lingua – tendevi a tenere a lato.
Mi manca i sabato mattina in centro a Reggio Emilia per un caffè; incontrare amici e conoscenti… mi manca anche la mia squadra di basket.

Vivere a New York sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?

Ezio, investire e lavorare negli Stati Uniti Un amico mi disse: ”Anni che sono a NY ed è ben chiaro cosa questa città vuole da te (sempre il massimo) ma che cosa ti da indietro non ho capito”… Sicuramente a me ha dato una moglie e un figlio prima, poi un lavoro. Che non è un lavoro per me e un bellissimo ufficio costruito con fatica… Però quante soddisfazioni che arrivano adesso! (dopo anni di sacrifici!)
Le cose succedono, le possibilità avvengono, come avvengono le sconfitte. In una settimana ci capitano molte opportunità e altrettante le perdiamo; e tutto più pratico, certo fai molta fatica ma almeno vedrai i risultati (almeno dopo qualche anno).
E’ una città di giovani, e questo lo trovo positivo, ma c’è anche il lato negativo: chiaramente è una città difficile se hai bambini o persone anziane… in questo senso non è molto friendly, specie Manhattan, a meno che non hai tanti, ma tanti $…

Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?

Mah, io l’ho fatto perché era un esigenza personale, una spinta da dentro, una cosa che non potevo più soffocare. Se segui l’istinto alla fine non sbagli nel senso che hai la coscienza pulita, vivrai senza rimorsi al di la del risultato finale… Devi essere però molto determinato e prima di darle, devi essere anche pronto a prenderle e stare zitto. Arrivare qui a NY, arroganti e pieni di sè non lo consiglio.

Che tipo di lavoro/attività/investimento è conveniente praticare per un italiano a New York?

Se hai più di 500.000 Euro, comprare uno studio/apartment a Manhattan…

Qualche considerazione sulla comunità di italiani che frequenti a New York?

E naturale trovarsi con chi ha condiviso la stessa storia, ha fatto gli stessi sacrifici e conosce la partita che si sta giocando. Si parla diciamo la stessa lingua ma non nel senso dell’italiano, ma perché siamo sulla stessa barca qui.

In definitiva, consiglieresti New York come meta per espatriare o più per una vacanza?

Ezio, investire e lavorare negli Stati Uniti Ambo le cose, ovviamente in vacanza vedi solo le cose belle e quindi e una città dai due volti, e in vacanza penso sia molto attrattiva proprio perché può dare la sensazione della città accessibile, facile da girare, sicura etc, cose vere ma che nascondono ovviamente le difficoltà che ti arrivano appena sbarchi per viverci.

Web: www.qnycreative.com
Email: ezio.burani@qnycreative.com

Di Massimo Dallaglio 10/01/2014

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