Roberto e sua moglie Elena si trasferiranno a Londra fra due mesi
“Voglio essere il capitano della mia vita”. E’ da questa frase di Nelson Mandela che potremmo far partire la nostra storia; è da qui che inizia la nostra esperienza lavorativa insieme e che con MOLTI alti e bassi ci ha fatto crescere, ci ha reso sempre più forti e determinati.
Ciao ragazzi, volete presentarvi ai nostri lettori?
Siamo Roberto (28 anni) ed Elena (27). Per noi la vita vera, quella che ti fa alzare la mattina con la voglia di spaccare il mondo, è cominciata nel 2010: l’anno in cui ci siamo sposati e abbiamo iniziato a trasformare i nostri sogni in progetti. Ci abbiamo creduto così tanto da rifiutare posti di lavoro che nove italiani su dieci pagherebbero per avere, sopratutto in tempi come questi. Accenture, Allianz Bank, Yamamay o Alviero Martini sono solo alcune delle proposte di lavoro che ci sono state fatte, noi le abbiamo rifiutate tutte, ma non perché siamo i migliori o per chissà quale motivo, anzi, in quel momento devo ammettere che avevamo molta paura nel rifiutarle. Però l’abbiamo comunque fatto perché diamo più valore alla libertà che a qualsiasi altra cosa. E per noi l’unico modo per raggiungere questa libertà è guadagnarci da vivere creando nuovi business e gestendo l’aspetto finanziario con le nostre mani senza dipendere dalle scelte di altri.
E’ da una frase di Nelson Mandela che potremmo far partire la nostra storia: “Voglio essere il capitano della mia vita”. E’ da qui che inizia la nostra esperienza lavorativa insieme e che con MOLTI alti e bassi ci ha fatto crescere, ci ha reso sempre più forti e determinati
Di dove siete originari e cosa facevevate quando eravate in Italia?
Veniamo da due paesi diversi della Lombardia, ma da sposati abbiamo vissuto a Carimate, un paesino in provincia Como, vicino al lago e con un castello meraviglioso.
Già da prima di sposarci abbiamo iniziato a pensare alla creazione di alcuni progetti insieme che tra mille cambiamenti ci hanno portati a scegliere due settori di cui siamo appassionati: quello del web che ci ha visto aprire diversi e-commerce e quello immobiliare che ci ha portato a conoscere gli stati uniti e soprattutto una mentalità completamente diversa da quella italiana.
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?
Mi fanno spesso questa domanda, ma la vera domanda dovrebbe essere: perché non farlo? Perché dobbiamo vivere in Italia solo perché ci siamo nati e invece non esplorare paesi dove si incontrano differenti culture e quasi sempre maggiori opportunità?
Di sicuro possiamo dire che la vera voglia di lasciare l’ Italia è nata dal primo viaggio che abbiamo fatto in USA. Grazie al lavoro basato sul web abbiamo potuto prenderci 2 mesi per investire in immobili in Florida e lavorare guadagnando a distanza, è da qui che abbiamo capito la differenza tra il classico lavoro che ti mette le catene e invece un lavoro che significa libertà.
Quando provi a fare business in posti come l’ America non riesci più a stare fermo in Italia, vedi differenze enormi nei rapporti d’affari, nella mentalità delle persone nell’apertura alla cooperazione.. l’idea di passare il resto della vita in Italia per noi ormai significa decidere di buttarsi via e tarparsi le ali da soli…
Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?
Oltre all’esperienza riguardanti gli immobili in Florida, siamo stati più volte anche in Inghilterra per “testare” il terreno, ma sempre per periodi brevi.
Perché proprio a Londra?
Londra è senza dubbio il centro di business più strategico che potevamo scegliere. Per noi rappresenta un ponte culturale, burocratico e di crescita tra la chiusissima e purtroppo per molti versi “retrograda” Italia e stati più evoluti come appunto UK e USA.
Detto questo credo che la vera risposta sia un’altra domanda: Perché dovremmo rimanere in Italia?
Partirai da solo o con il partner?
Partiamo insieme, io e mia moglie, non abbiamo ancora figli, siamo soci nella vita come nel business 🙂
Come affronterete il problema del visto permanente?
Un altro motivo per cui abbiamo scelto Londra è per evitare troppi problemi con il visto, ci sono dei documenti da preparare ma essendo nella comunità europea non sono chiusi come altri paesi… tipo ad esempio gli States.
In che cosa consisterà la vostra attività?
Sicuramente trasferiremo le attività di ora. Elena ha lavorato come designer di gioielli, quindi quando ha lasciato il lavoro abbiamo nel 2010 creato un e-commerce di gemelli da camicia, che trasferiremo a Londra rivendendo anche gemelli da tutta la Gran Bretagna (Pensa che Londra, nel mondo, è il cuore dei gemelli da camicia).
Con cashbamboo.com continueremo a dare informazioni per creare attività sul web, presto lanceremo un nuovo sito dove condivideremo le novità e le esperienze che faremo in Uk e in tutto il mondo, sempre dal punto di vista del business e di come grazie a internet si può vivere la vita dei propri sogni, poi abbiamo molti altri progetti in cantiere ma ogni cosa a suo tempo 😉
Quali differenze ti aspetti di riscontrare a livello lavorativo a Londra rispetto all’Italia?
Beh Londra è un centro mondiale di culture e business. Aprire attività li significa andare 10 volte più veloce che in Italia, la chiara percezione nei viaggi di esplorazione che abbiamo fatto è che sia tutto più veloce, e che bisogna correre altrimenti ti sfuggono le opportunità dalle mani. Questo per noi è molto positivo 🙂
Come pensi avverrà la vostra integrazione in una realtà anglosassone così differente da quella italiana?
Non sarà un passeggiata, non abbiamo mai vissuto per lunghi periodi fuori dall’Italia, ma vivremo la cosa come facciamo per ogni altra situazione: con energia, serenità e forte spirito di adattamento.
Vivere a Londra sotto quali aspetti pensi sarà meglio che in Italia ? E sotto quali aspetti peggio?
Sicuramente la mentalità è molto più aperta, e una differenza che cambia qualsiasi approccio sia nel business che nella vita di tutti i giorni è la fiducia! In Italia te la devi guadagnare lottando e a volte nemmeno la si raggiunge al 100%. In Uk già dai primi viaggi è stato chiaro che la fiducia è un punto di partenza. Lì si comincia fidandosi degli altri, poi si vedrà…
Per ora l’unico punto a sfavore che ci viene in mente è il clima, ma ci adattiamo facilmente a queste cose!
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?
Di buttarsi, fare tutto ciò che sognano di fare e vivere la vita fregandosene della vocina interiore che ti mette il bastone tra le ruote. Tra 20 anni si pentiranno di non averci almeno provato, la gente si pente per quello che NON fa, MAI per quello che fa… agire arricchisce la vita di ognuno di noi. La vita è una e va vissuta fino in fondo!
Di Massimo Dallaglio 07/01/2013
