Augusto ingegnere Costa d'Avorio

TRASFERIRSI A VIVERE E LAVORARE IN COSTA D’AVORIO

Augusto Zane, ingengere nucleare originario della provincia di Brescia, nel 2001 sceglie accettare la proposta di un imprenditore monzese che già lavorava in Costa d’Avorio, così decide di mollare tutto e trasferirsi a vivere e lavorare ad Abidjan in Costa d’Avorio dove ora lavora come direttore tecnico di una ditta che inscatola tonno dell’atlantico; si è sposato con una donna ivoriana e hanno due figli.

“…i termini “bianco” ed “africano” che utilizzero’ non hanno alcuna connotazione razziale o dispregiativa, ma sottolineano una condizione evidente ed una terminologia usata soprattutto dagli autoctoni (sic!)…

Ciao Augusto, raccontaci un pò di te… di dove sei originario e cosa facevi quando eri in Italia?

Sono un ingegnere classe 1970, originario del lago di Garda bresciano, vicino a Salo’. Mi sono laureato nel ’95 al Politecnico di Milano, in Ingegneria Nucleare; la ricerca di un impiego soddisfacente mi ha portato, in seguito al Servizio Civile, a lavorare nella Qualità e nella Meccanica Industriale dalle mie parti, prima di trovar l’occasione per venire in Africa la prima volta nel 2001.

Augusto ingegnere vivere in Costa d'Avorio

Quando e perchè è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

Quasi per caso conobbi, nel gennaio 2001, un imprenditore monzese che lavorava e viveva in Costa d’Avorio, nel settore del legname tropicale. Cercava gente disposta a vivere stabilmente qui, e la cosa in quel momento era per me fattibile (soffro particolarmente il freddo ed il grigio degli inverni europei…).

La prima esperienza mi porto’ quindi in Africa dell’Ovest e, successivamente, anche in Camerun (“toccando” Guinea e Centrafrica). Misi su famiglia con un’ivoriana (che é ancora mia moglie) e, per una serie di motivi, rientrammo in Italia alla fine del 2004.

Abbiamo sempre seguito da vicino le assai problematiche vicende ivoriane per, alla fine, poterci tornare: ho potuto farlo a fine 2010, ed ora viviamo in Abidjan (ho due figli meticci bilingue).

Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?

No, mai. Solo un po’ di turismo. In compenso, tra la prima esperienza africana e la seconda (ancora in corso), avevo un buon lavoro come trasfertista che mi ha comportato anche viaggi con permanenze lunghe, soprattutto in Brasile: ottimi ricordi, oltre ad avermi permesso di parlare discretamente il loro portoghese.

Sei partito da solo o con la partner o amici?

Solo, e libero.

Augusto ingegnere vivere in Costa d'Avorio

Per quale ragione hai scelto proprio la Costa d’Avorio?

Sinceramente perché il lavoro propostomi era qui. Anche ora, vista l’esperienza, non consiglio a nessuno di tentare l’avventura in Africa senza esperienza né appigli (tipo appunto un lavoretto anche temporaneo).

In che cosa consiste la tua attività?

Siamo una ditta italiana che inscatola tonno dell’Atlantico, con casa madre in Italia e unità produttiva qui. Ricopro il ruolo di Direttore Tecnico, impieghiamo circa 600 persone. Localmente, sono il solo espatriato italiano: gli altri sono due francesi ed uno spagnolo.

Oltre a questo per cosa altro si distingue la tua attività?

Tra le dette 600 persone impiegate, oltre la metà sono donne, caso abbastanza singolare soprattutto in Africa… Inoltre (e sono abituato a darlo per scontato, anche se non lo é) siamo Certificati e accreditati secondo tutte le normative sulla pesca sostenibile e responsabile.

Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo rispetto all’Italia?

Godo di una maggiore discrezionalità decisionale, ma forse cio’ é dovuto anche al mio personale percorso professionale.

Com’è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale così differente da quella italiana?

Mantengo una certa indipendenza, soprattutto intellettuale. E’ ben difficile accettare integralmente la mentalità locale, per chi é abituato ai ritmi europei (e d’altronde, lavorando nell’industria, siamo qui per questo: non adagiarsi). Inoltre, non é che sia tutto bene cio’ che si trova nel Paese ospitante… come in Italia, del resto.

Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?

Noi si torna volentieri in Italia durante le brevi ferie che mi posso concedere, solitamente in luglio (essendo del lago di Garda, é un ottimo periodo per le vacanze). Posso rivedere i parenti, anche se oggi si possono mantenere comunque dei buoni contatti grazie alla tecnologia.

Sinceramente, non ci manca nulla (forse occasionalmente qualche piatto tipico, ma vabbé). Mantengo il legame con l’Europa solo perché l’Africa é piuttosto estrema anche nella precarietà del posto di lavoro – e di questi tempi, anche per noi “bianchi” il posto di lavoro non é poi cosi’ sicuro…

Vivere in Costa d’Avorio sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?

Bisogna sapersi adattare. In Abidjan, grande città portuale, si trova quasi tutto anche se a prezzi maggiori e qualità inferiori che in Italia. Se si é capaci di “africanizzarsi” un po’, si puo’ vivere con poco; questi aspetti si accentuano se si esce dalla grande città, per vivere all’interno o nelle altre città minori.

Per la sanità e la scuola bisogna ricorrere ai centri privati, di stampo francese. Per la sicurezza, si evitino orari e quartieri sensibili, e si mettano in conto furtarelli e “mance” piccoli ma frequenti…

In generale, la Costa d’Avorio sta facendo degli sforzi enormi per cercare di svilupparsi, anche in questi settori, purtroppo lentamente; é l’Italia che invece peggiora.
Qui a fine 2015 sono previste le elezioni presidenziali. Non sarà un periodo tranquillo.

Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?

L’adattabilità, poche pretese. L’espatrio deve essere concepito più come esperienza di vita, che come opportunità di guadagno facile (tutt’altro che scontato).

Non consiglio a nessuno di farlo di punto in bianco, ancor più nel caso dell’Africa. Primo, venire esplorativamente (evitando il turismo organizzato) per conoscere un po’ la realtà dei fatti; poi, possibilmente, trovare un lavoro anche temporaneo in Europa per venire qui “coperti”…

Che tipo di lavoro/attività/investimento pensi sia conveniente praticare per un italiano in Costa d’Avorio?

Agricoltura, turismo, commercio di nuove tecnologie, ruoli di dirigenza tramite case europee. Diffidare di chi si occupa di “tutto”.

Per mettersi in proprio qui, come “bianco”, é dura. Bisogna soprattutto non delegare ed essere presenti, e spingere “ungendo le ruote”, altrimenti si rischia di dover rinunciare dopo aver perso un bel gruzzolo.

Si deve mettere in conto che la mentalità locale ci vede come comunque ricchi, quindi da “mungere”.
Pero’ c’é chi ce la fa. Mi sbagliero’ ma nessuno, in questo momento storico, vi dirà che gli sta andando bene…

Pensi che ci siano molti italiani che vivono in Costa d’Avorio?

Le statistiche dell’Ambasciata mi pare riportino circa 3000 residenti registrati, ma non ho notizie recenti.

Consiglieresti la Costa d’Avorio come meta per espatriare o più per una vacanza?

Per una vacanza si’, é uno dei Paesi africani più caratteristici (obbligatorio il vaccino febbre gialla e la profilassi antimalarica).

Per l’espatrio lo potrei consigliare pur di tener conto di quanto detto poc’anzi, e anche per una considerazione più a lungo termine sulle prospettive di sviluppo di questo continente (di cui la Costa d’Avorio é uno dei Paesi più promettenti).

Desideri aggiungere qualcosa?

Un piccolo appunto insignificante: sembra leggenda, ma il “mal d’Africa” esiste 🙂

Di Massimo Dallaglio

CONDIVIDI SU:
You May Also Like
Nicola Art Director in Costa d'Avorio

Nicola Monti Art Director e Grafico Web in Costa d’Avorio

NICOLA MONTI SPIEGA PERCHE’ HA SCELTO DI TRASFERIRSI A VIVERE E LAVORARE…