Come investire, studiare o trasferirsi in Brasile

Guido Giunchi ha un’agenzia di consulenza a Rio de Janeiro che offre consulenza per investire, studiare o trasferirsi in Brasile

Guido Giunchi 45 anni ha un’agenzia di consulenza in Brasile (Rio de Janeiro).
Aveva 30 anni Guido quando ha avuto la sua prima esperienza fuori dall’Italia, prima in Inghilterra e poi in Brasile dove ora ha una sua attività dove offre consulenza per tutti coloro che sono interessati ad investire, studiare o trasferirsi in Brasile. Ecco la sua intervista.

Ciao Guido, dove vivi, e da quanto tempo ti sei trasferito?

Vivo a Rio de Janeiro.
Premetto che avevo già lasciato Roma da circa 15 anni essendomi recato a lavorare a Londra. Alla fine del 2009 la ditta di logistica/distribuzione nel campo della moda dove lavoravo venne a cessare l’attività per la morte del titolare proprio nel momento in cui si accentuava la crisi in Inghilterra.

Come investire, studiare o trasferirsi in BrasileDopo aver cercato una nuova occupazione per circa 3 mesi senza successo, decisi di affittare il mio appartamento e iniziare la mia esperienza Brasiliana. Trascorsi i primi 6 mesi a Londrina nello stato del Paranà dove avevo alcuni contatti e seguì un corso di lingua portoghese per stranieri presso la Uel (università statale di Londrina). Colsi l’opportunità per visitare altre città tra cui Porto Allegre, Florianopolis, S. Paolo, Salvador e Natal. Nel 2010 per poter rinnovare il visto da studente mi iscrissi presso una scuola tecnica di Rio de Janeiro per ottenere il certificato di agente immobiliare, corso che sto’per concludere.

Prima di viverci definitivamente eri già stato in Brasile?

Si, più di 20 anni fa’ in vacanza con Wagner un mio amico Brasiliano che lavorava con me in Italia. Poi 3 anni fa’ per valutare possibili investimenti immobiliari nella zona Nordest (Natal, Salvador, Morro de Sao Paulo).

Perché sei andato via dall’Italia?

Come investire, studiare o trasferirsi in BrasileLa decisione la presi più di 15 anni fa’ in quanto stanco di dover far sempre riferimento ad un sistema clientelare e di raccomandazione e dove l’iniziativa imprenditoriale non veniva favorita specialmente nell’assenza di capitali propri.
Trasferitomi a Londra dopo un primo tempo difficile di ambientazione dovuto specialmente alla lingua, trovai un ambiente dinamico basato sui meriti personali che mi ha permesso di riuscire a comprare anche un appartamento cosa impensabile in Italia.

Puoi dirmi come mai poi hai deciso di scegliere proprio il Brasile?

Principalmente per il clima e la ricerca di un ambiente più rilassato. Ma principalmente per seguire un sogno che avevo sin da adolescente: vivere in Brasile con la mia compagna Brasiliana. ;-))

Ti sei ambientato subito?

Come investire, studiare o trasferirsi in BrasileSi, anche se il problema principale per chi abbia intenzione di trasferirsi in Brasile e’ l’ottenimento del visto permanente che permette di poter lavorare legalmente nel paese sia come impiegato che come imprenditore.
La lingua per noi Italiani non e’ difficile da apprendere almeno sino ad un livello intermedio, discorso a parte se si desidera anche imparare a scrivere correttamente. Bisogna poi ambientarsi ai ritmi più lenti, specialmente nel nord est, difficile per chi intenda aprire un’attività. Con lo spirito giusto comunque si riesce ad adeguarsi a questi nuovi ritmi.

Quindi, il Brasile lo consiglieresti anche ad altri Italiani?

Come investire, studiare o trasferirsi in BrasileConsiglierei senz’altro il Brasile per una vacanza, ci sono diversi posti che meritano come ad esempio le cascate di Iguazu nel sud del Brasile e si ha la possibilità di essere al confine e visitare anche Argentina e Paraguay. Discorso a parte per venirci a vivere. Leggendo vari forum penso che molte persone hanno una visione non più attuale del Brasile. E’ vero che e’ un paese in forte sviluppo e crescita. E che offre forse più possibilità di imprenditoria rispetto all’Italia ma non e’ più un paese economico. Difficilmente se non si hanno dei risparmi si riesce ad avviare una attività redditizia. Il settore del franchising e’ in forte ascesa.

Il consiglio che mi sento di dare se si ha la possibilità di potersi prendere un anno off. E’ di iscriversi ad un corso universitario o tecnico ed entrare con il visto studentesco (l’età non importa). In questo modo si ha la possibilità di “testare” il paese nel day to day e non da semplici turisti. Un altro consiglio e’ di comprare un Brazil air pass. Da’ diritto a pacchetti dai 4-7 voli con tariffe speciali.

Di cosa ti occupi a Rio de Janeiro?

Ho da poco aperto la “Ciaoplanet”. Agenzia di consulenza per tutti coloro che sono interessati ad investire, studiare o trasferirsi in Brasile. Abbiamo preso accordi con professionisti (verificati e testati) di vari settori per eliminare i tempi morti della burocrazia locale. Ed abbassare i costi che sfortunatamente vengono applicati agli stranieri se non introdotti.

Per riassumere possiamo dire che:

Come investire, studiare o trasferirsi in BrasileCiaoPlanet è una agenzia specializzata che offre un servizio personalizzato al cliente interessato ad investire con sicurezza nel mercato immobiliare Brasiliano. Accompagniamo i nostri clienti passo dopo passo in tutti i processi di realizzazione. Dal primo studio del progetto fino alla sua conclusione. Avvalendoci della collaborazione di un testato ed efficiente network di imprese locali, composto da studi di architettura, ingegneria, imprese edili e agenti immobiliari. Offriamo inoltre il servizio di legalizzazione in collaborazione con gli enti municipali e di controllo di sicurezza competenti.

Come passi le tue giornate adesso e come le trascorrevi a Roma?

Ora avendo aperto la mia ditta sono molto più flessibile. Appena mi sento un poco stressato un paio di ore al mare e tutto torna sereno. Invece in Italia e a Londra la giornata era tutta centrata naturalmente dall’orario di lavoro 8-18. (ho sempre lavorato come impiegato in piccole ditte private mentre in Inghilterra ho fatto esperienze anche in multinazionali).

Ti manca qualcosa di Roma?

Come Italiano e cittadino di Roma, sento la mancanza della cultura millenaria e del patrimonio artistico unico. Per il resto…. ah dimenticavo il gelato!

Torneresti mai a viverci?

Si certo, non credo a lavorare a meno che non ci siano grossi cambiamenti.

Roma e Rio de Janeiro, dimmi una differenza.

Meno bamboccioni qui, non vi offendete anche io ero un bamboccione.

Ogni tanto torni a Roma a trovare la famiglia?

Si ma non così spesso come vorrei, mi manca il contatto giornaliero con Lollo (mio nipote). In genere riesco a fare circa 2/3 viaggi l’anno. Vista la distanza e i costi è difficile aumentare la frequenza. Per fortuna ho Skype che mi permette di rimanere in contatto quasi giornaliero con parenti ed amici e lo uso inoltre per la mia attività.

Prima di avventurarti per il Brasile avevi chiesto consiglio a parenti o ad amici?

Bè i miei parenti mi avevo consigliato di non andare che una soluzione si sarebbe trovata. In genere il commento degli amici era “… beato te che te ne vai” ma nessuno di loro ha mai avuto il coraggio di dire “…andiamo insieme”.

Cosa ti piace di più’ del Brasile?

Poter andare in giro con le hawaianas (flip-flop) anche nei centri commerciali.
Mare, spiaggia, e passeggiare in moto

Sapresti descrivermi 3 culture del Brasile?

Carnevale, calcio, musica. Scontato ma veritiero.

Come ti immagini in futuro?

Proprietario di una ong che abbia un impatto sulla qualità di vita dei meno ambienti.

Vuoi aggiungere qualcosa alla tua intervista?

Innanzitutto offro la mia disponibilità ai tuoi lettori di mollotutto di contattarmi su skype “ciaoplanet” per avere info su Rio e il Brasile in generale.

Un consiglio importante. Appena arrivati in Brasile procuratevi un buon repellente per le zanzare (spray o crema io personalmente uso la marca “OFF”) per scongiurare il pericolo di contrarre la “dengue” che puo’ risultare molto pericolosa.
Inoltre e’ sempre consigliabile comprare un’assicurazione medica privata internazionale prima di viaggiare.
Non “mollate tutto” senza aver pianificato bene ed avere un piano B ma se davvero sentite il bisogno, mollate e partite!

Di Maria Valentina Patanè 14/12/2011

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