Elena ha aperto un ostello a Lisbona in Portogallo

Elena, 39 anni, ha lasciato l’Italia 7 anni fa. Da Milano in una multinazionale alla capitale portoghese, Lisbona, alla direzione di un ostello.

Un cambio di vita dovuto, come racconta Elena a Mollotutto, a “una conseguenza di un susseguirsi di eventi felici”.

“…Non c’è molto lavoro in Portogallo, e il poco che c’è non è particolarmente ben retribuito se confrontato con gli stipendi medi italiani. È vero che il costo della vita è più basso, ma con uno stipendio minimo portoghese è molto difficile arrivare a fine mese, soprattutto a Lisbona.
Posso consigliare agli italiani di trasferirsi in Portogallo per lavoro se hanno intenzione di aprire un’attività, avendo quindi un budget a disposizione, dal momento che costi e burocrazia sono meno pesanti che in Italia…”

Ciao Elena, ti va di presentarti ai nostri lettori?

Ho 39 anni, ho lasciato l’Italia 7 anni fa. All’epoca vivevo a Milano ed ero Capo Prodotto in una multinazionale della distribuzione organizzata specializzata.

Qual è  stato il motivo del trasferimento?

Il trasferimento a Lisbona è stato una conseguenza di un susseguirsi di eventi felici.

Elena Valsecchi ostello a Lisbona PortogalloIl mio lavoro dell’epoca era soddisfacente ed avevo la fortuna di operare in un ambiente di lavoro piacevole.

Ma, allo stesso tempo, sentivo che quello stile di vita molto pieno non mi permetteva di guardarmi dentro e di capire o confermare a me stessa se era proprio quella la strada che desideravo per me.

Così ho deciso di prendermi un anno di pausa, per ampliare la mia visione del mondo, conoscermi più a fondo e scegliere un po’ più consapevolmente la direzione che volevo dare alla mia vita.

Ho avuto la grande fortuna di avere incontrato sulla mia strada persone che mi hanno capita e supportata in questa decisione.

Ho viaggiato per qualche mese in Sudamerica, dopodiché sono approdata a Lisbona con la voglia di conoscere di più il mondo degli ostelli.

E li ho trovato un lavoro nella reception di un ostello, mi sono innamorata di Lisbona e 2 mesi dopo ho deciso che la mia strada sarebbe passata per quel tipo di lavoro e per quella città.

Ho quindi deciso di aprire il mio ostello a Lisbona, sogno che ho realizzato in breve grazie all’incontro fondamentale del mio socio portoghese, conosciuto grazie ad una cara amica proprio in quel periodo.

Sei partita sola o in compagnia?

Sola.

Di cosa ti occupi oggi?

Oltre all’ostello a Lisbona, ho scritto e scrivo qualche ebook, dipingo, imparo a suonare l’organetto, viaggio.

Hai  notato differenze nel modo di vivere li rispetto all’Italia? Per quanto riguarda il modo di vivere, cultura, sicurezza, ecc.?

Sì, certo. Per lo meno rispetto all’Italia che conosco io, ossia quella del nord, e rispetto a Milano nello specifico.

A Lisbona c’è più sole, molta bellezza, ritmi più lenti, costi decisamente inferiori, più semplicità, credo, nel modo di vivere.

Elena Valsecchi ostello a Lisbona PortogalloIl mare a 20 minuti di treno. Un fiume che sembra quasi mare. Tutto questo influisce in modo positivo sulla qualità di vita. È una città più sicura rispetto a Milano.

Culturalmente molto diversa, a volte incomprensibile per uno straniero, ma comunque accogliente.  Per certi aspetti non facile: gli stipendi sono molto più bassi che in Italia e non è affatto facile trovare un lavoro.

Consiglieresti  ad altri italiani di andare a Lisbona più  per una  vacanza o per lavoro? E soprattutto, lì in Portogallo si trova lavoro ?

Come dicevo, no, non c’è molto lavoro in Portogallo, e il poco che c’è non è particolarmente ben retribuito se confrontato con gli stipendi medi italiani. È vero che il costo della vita è più basso, ma con uno stipendio minimo portoghese è molto difficile arrivare a fine mese, soprattutto a Lisbona.

Elena Valsecchi ostello a Lisbona PortogalloPosso consigliare agli italiani di trasferirsi in Portogallo per lavoro se hanno intenzione di aprire un’attività, avendo quindi un budget a disposizione, dal momento che costi e burocrazia sono meno pesanti che in Italia. Per le vacanze sicuramente consiglio vivamente tutto il Paese, che ha tanti angoli meravigliosi ancora da scoprire.

Se invece l’intenzione è quella di trovare un lavoro ben remunerato… beh, forse consiglierei di guardare altrove. Purtroppo molti giovani (e meno giovani) portoghesi stanno lasciando il Paese alla ricerca di un’occupazione.

Senti la mancanza di qualcosa o qualcuno?

In Italia ci sono persone a cui tengo e, chiaro, vivendo lontana non posso vederle nella mia quotidianità.

Ma, onestamente, non le vedevo spesso nemmeno quando vivevo a Milano, a causa dei tanti impegni. E Skype è indubbiamente un ottimo alleato.

Pensi mai a tornare in Italia?

Non prevedo di tornare in Italia nel breve o medio periodo.

 

Di Luisa Galati

“yourevolution”
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