Laura nel paese dove i sogni possono diventare realtà

Sono bastate poche righe del libro “In un paese bruciato dal sole” di Bill Bryson per far decidere a Laura di mollare tutto e andare a scoprire l’Australia, un paese di cui non sapeva praticamente nulla.
Da più di un anno si è trasferita nella città di Sidney dove può dedicarsi alla ricerca all’Università e si mantiene insegnando la lingua italiana.
Definisce Sydney la città ideale in cui vivere perché c’è il sole, l’oceano e ci si può adattare velocemente a vivere una vita secondo il modello australiano: sport, outodoor, ritmi meno frenetici. Nonostante tutti i chilometri che la separano da casa, sente la sua famiglia più vicina che mai e la lontananza dall’Italia non la intimorisce.
Forse perché ha la grande consapevolezza che l’Australia è il paese in cui i sogni possono diventare realtà.


Come ti è venuto l’idea di cambiare vita scegliendo un paese così lontano e diverso dal nostro?

All’Università ho studiato Lingue e Culture Moderne e durante l’ultimo anno della specializzazione, mentre scrivevo la tesi, ho capito di essere molto appassionata di ricerca. È risaputo che l’Università italiana non offre grandi opportunità e inoltre sono un’amante dell’estero, dei viaggi e della lingua inglese: da qui la mia scelta di cercare oltre i confini italiani.

Questa è la tua prima esperienza di vita all’estero?

No, avevo già vissuto negli Stati Uniti, dove ho frequentato l’ultimo anno di liceo, ma questa volta li ho scartati a causa della recente crisi finanziaria. Ho messo da parte anche il Regno Unito e l’Iranda, ma solo per motivi “metereologici”, così la scelta si è ridotta a Canada e Australia. Il ruolo decisivo l’ha giocato un libro: per la tesi avevo letto “In un paese bruciato dal sole” di Bill Bryson, che mi ha fatto conoscere qualcosa di un paese di cui non sapevo praticamente nulla e mi ha inculcato la voglia di scoprirlo. Così mi sono informata collegandomi al sito dell’Università di Sydney, ho scelto e trovato una relatrice per un progetto in un campo di mio interesse, inviato la mia application. E poi… ho iniziato a sperare.


E nel frattempo ti sei laureata?

Sì, ad aprile 2009 mi sono laureata e sono partita subito per un viaggio nel sud-est asiatico. È stato poi interrotto dalla lettera d’offerta dell’Università! E così da agosto 2009 vivo a Sydney. Seguo un programma chiamato Master of Philosophy, grazie al quale ho scritto una tesi sulla letteratura di viaggio al femminile nel diciottesimo secolo (epoca in cui le prime viaggiatrici britanniche iniziarono a scrivere reportage del loro Gran tour, la cui destinazione chiave era l’Italia).

Riesci a mantenerti solo con la ricerca?

No, al tempo stesso insegno la lingua italiana per mantenermi. Però sono molto soddisfatta del sistema universitario australiano, dei contributi economici per finanziare la ricerca e della dedicazione degli stessi professori. 


E a parte lo studio e il lavoro, trovi che Sidney sia una città vivibile?

Sì, Sydney è sinceramente la città ideale in cui vivere: ho il sole, l’oceano e mi sono adattata velocemente a vivere una vita secondo il modello australiano (sport, outodoor, ritmi meno frenetici). È facilissimo conoscere nuova gente internazionale e mentre sono qui posso approfittarne per viaggiare in quella che è letteralmente un’altra parte di mondo. I sacrifici sono tanti, soprattutto economici e si perdono nei
chilometri di distanza dalla famiglia, che non vedo da un anno e mezzo ma che è paradossalmente più vicina che mai.



Che progetti hai per il futuro?

A luglio 2010 ho fatto domanda per continuare con il dottorato, sempre qui a Sydney University e sempre con la stessa relatrice. Ho proposto una nuova ricerca che coinvolge l’Italia e l’Australia. Qualche settimana fa mi hanno comunicato che ho vinto la borsa di studio per tre anni. Non ci credo ancora! Tra la fine del Master of Philosophy e l’inizio del nuovo dottorato tornerò in Italia due mesi. È appena finita un’avventura e già sono prontissima per un’altra, questa volta più lunga e più difficile. Ma adesso, dopo aver vissuto qui, ho sempre più la grande consapevolezza che l’Australia sia il paese in cui i sogni possono diventare realtà.

Di Simona Cortopassi 17/12/2010

CONDIVIDI SU:
You May Also Like

Veronica Ortu ha deciso di mollare tutto e trasferirsi in Australia

TRASFERIRSI A VIVERE E LAVORARE IN AUSTRALIA A SYDNEY Veronica Ortu, quarantenne…

Emanuela Canini lavora come Migration Agent in Australia a Sydney

Emanuela Canini lavora come Migration Agent in Australia a Sydney Emanuela Canini…

Manuela Camporaso: il desiderio di conoscenza e cambiamento per vivere in Australia

MANUELA CAMPORASO: IL DESIDERIO DI CONOSCENZA E CAMBIAMENTO PER VIVERE IN  AUSTRALIA…
Rocco Contini videomaker a Sydney

Rocco Contini ha scelto di trasferirsi in Australia dove lavora come videomaker a Sydney

Rocco Contini ha scelto di trasferirsi in Australia dove lavora come videomaker…