SABRINA SI E’ TRASFERITA A VIVERE A VANCOUVER IN CANADA
Sabrina, originaria di Roma, laureata in lingue, creativa, e appassionata di media digitali, ha deciso di lasciare l’Italia con il compagno per stabilirsi a vivere a Vancouver, in Canada. Leggiamo la sua storia:
Ciao Sabrina, raccontaci un po’ di te, di dove sei originaria e cosa facevi quando eri in Italia?
Sono Sabrina, nata e cresciuta a Roma. Dopo il liceo classico e una laurea in lingue orientali, ho avuto un paio d’anni di alti e (molti) bassi cercando lavoro nella mia città. Nel 2012 ho infine iniziato a lavorare nell’online marketing, prima in una startup e poi in una compagnia più grande. Nel tempo libero mi dedicavo al mio blog e suonavo il basso in una band. Tutto questo fino a settembre 2013, quando con il mio compagno abbiamo deciso di partire per Vancouver.
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?
Tutti e due sentivamo crescere la necessità di lasciare l’Italia da anni, almeno dai tempi dell’università, ma questa voglia di andarsene non si era mai concretizzata per via di problemi pratici quali mancanza di fondi con cui sostenersi e la paura di fallire.
Dopo l’università, ho vissuto un periodo in cui cercavo di capire cosa fare e che strada prendere (cosa abbastanza comune tra i giovani) ma la mia città non mi dava alcuna prospettiva concreta, e anche chi mi stava vicino, famiglia o amici, non mi spronava a fare cose nuove, perchè vivere a Roma ti prende ogni energia e così (quasi) tutti hanno un atteggiamento ormai rassegnato alla vita quotidiana, del tipo “va male ma tanto non ci puoi fare niente”.
Purtroppo Roma non è una città facile in cui vivere, tra sovrappopolamento, l’altissimo numero di macchine ovunque, un’atmosfera asfissiante di maleducazione e rabbia, mancanza di (adeguate) opportunità lavorative e, di conseguenza, poche risorse economiche di cui disporre.
Io e il mio compagno sentivamo che non potevamo più viverci e abbiamo preso la decisione di andarcene e di trovare il posto per noi. Adesso, vivendo in Canada, mi rendo conto di quanto tempo abbia sprecato mentre avrei potuto fare tante di quelle esperienze e viaggi subito dopo l’università!
Con il mio compagno abbiamo preso la decisione insieme nell’estate del 2012, ed esattamente un anno dopo siamo partiti con il Working Holiday Visa (visto aperto di 6 mesi). Durante il periodo pre-partenza, abbiamo messo da parte tutto quello che potevamo e ci siamo molto informati sui visti di lavoro e su come ottenere la permanent residency. Ci siamo fatti un’idea precisa di come affrontare la burocrazia canadese e di come ottenere lo sponsor per rimanere in Canada (che abbiamo ottenuto prima che scadesse il WHV).
Perché avete scelto proprio il Canada?
La scelta era tra Canada, Australia, e Nuova Zelanda. Tutti e tre questi paesi hanno un alto livello di qualità della vita, sono relativamente giovani, e ricchi di natura. Cercavamo un posto in cui poter davvero ri-cominciare la nostra vita, che a Roma sembrava essersi rallentata fino ad arenarsi. Alla fine, abbiamo scelto il Canada, e nello specifico Vancouver, per la posizione geografica (sulla West Coast, e non così lontano dal resto del mondo come gli altri due paesi) e perchè il visto sembrava un po’ piu “facile” da ottenere.
Di cosa si occupa Miso Journal www.sabrinamiso.com?
Scrivo blog da molti anni ormai, il primo risale a quando avevo appena 20 anni. Nel tempo gli argomenti di cui mi occupo sono cambiati, e oggi il mio blog è diventato una sorta di “journal” visivo, dove condivido le mie esperienze e storie che trovo inspiring.
Oltre alla scrittura e alle foto, recentemente ho iniziato a fare video. Una delle serie a cui mi sto dedicando si intitola “Vancouver Creativa”, e raccoglie video interviste ad artisti e creativi locali. Mi piace usare i media digitali per ispirare, condividere, e mostrare questa parte del Canada e la comunità creativa.
Quali differenze sostanziali hai avuto modo di riscontrare a livello lavorativo e di stile di vita rispetto all’Italia?
Quando parlo di Italia-Canada, mi riferisco ovviamente a Roma-Vancouver, dal momento che sono le due città in cui ho abitato e non so se in altre città le cose siano diverse. Personalmente, ho trovato che qui ci siano moltissime opportunità nel mercato del lavoro, e che la mobilità sia molto alta (cambiare lavoro ogni 2 anni è normale per un professionista).
A Roma, se si ha la fortuna di trovare un lavoro si viene pagati poco o per niente, ma ti offrono “visibilità”, se ti offrono un contratto è quasi sempre a progetto, e ai colloqui ti chiedono quanti anni hai e della tua vita personale (tutte cose che mi sono successe).
In Canada, sul resume (CV) non devi mettere la tua foto e non devi specificare età, sesso, religione, o se sei nubile (e loro non possono chiederlo al colloquio). Quando cerchi lavoro, si trovano tantissimi annunci per ogni categoria, e sono tutti lavori a tempo indeterminato se non specificato altrimenti (certo, poi il difficile è riuscire a farsi chiamare per un colloquio, devi essere bravo a scrivere la cover letter e saperti distinguere dagli altri).
Trovo che, se sai cosa vuoi o se vuoi metterti in gioco, a Vancouver hai la possibilità di provare e puoi incontrare persone da cui prendere esempio.
Conosco molte persone (per la maggior parte ragazzi sulla ventina) che hanno una loro compagnia o che lavorano in proprio come contractors, perchè non vogliono dover stare chiusi tutto il giorno in ufficio. Altri ancora fanno lavori part-time per dedicarsi alle loro passioni artistiche nel tempo libero.
Io trovo che sia molto liberatorio il fatto di poter scegliere e di poter sperimentare (ovviamente nei limiti delle capacità e possibilità di ognuno), perchè spesso non sai cosa vuoi davvero fare finchè non provi, e trovare il lavoro giusto non è facile.
Questa libertà la sento anche io, adesso che sono entrata nel mondo del lavoro canadese e mi sento più sicura di me. Esempio: ho lavorato in una start-up per un anno in un ruolo che inizialmente mi piaceva ma che poi non sentivo più mio.
Ho quindi iniziato a mandare resume e fare colloqui. Infine ho deciso di licenziarmi (incoraggiata da tutti quelli che conoscevo), e sono stata presa praticamente subito in un’altra compagnia dove ho mansioni in linea con quello che stavo cercando ora. A Roma non avrei mai avuto il coraggio o la possibilità di farlo, perchè se hai la fortuna di trovare un lavoro ci rimani anche se non ti piace (e nessuno ti direbbe mai di licenziarti).
Come ti trovi a vivere in un paese diverso dall’Italia?
Per quanto riguarda lo stile di vita, qui è quello tipico da West Coast, molto rilassato. La gente dopo il lavoro va nei parchi o sulla spiaggia, e nei weekend vanno a fare campeggio. Io adoro tornare a casa dall’ufficio e andare a passeggiare con il mio cane, e nei weekend di sole andare a fare un road trip o hiking nei boschi.
Non potrei più vivere in una città lontana dall’acqua e dalla natura, trovo che siano essenziali per vivere meglio. A Roma sono tutti di fretta, bloccati nel traffico, arrabbiati, e pronti a scattare per ogni minima cosa.
Cos’altro hai notato della società locale?
Vancouver è una città circondata dall’acqua e dalle montagne, piena di verde. Ai miei occhi, bellissima. Finora ho trovato bellezza (naturale e urbana) e persone amichevoli in ogni quartiere dove abbia vissuto (tre). Ovviamente la città non è perfetta, e negli ultimi anni c’è stato purtroppo un evidente peggioramento, dovuto al fatto che Vancouver sta crescendo e c’è una forte ondata migratoria.
Si passa da un eccesso a un altro: da una parte vicino a downtown (centro finanziario) c’è un quartiere pieno di barboni, dall’altra il mercato immobiliare è diventato proibitivo per il cittadino medio, con case vendute a milioni di dollari. Il governo locale sembra essere al lavoro per trovare una soluzione, per cui spero che in futuro la situazione migliori o che si trovi un nuovo equilibrio e che Vancouver non diventi come le altre grandi città del Nord America.
Come è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale diversa da quella italiana?
Da subito io e il mio compagno abbiamo deciso di parlare in inglese sempre, anche tra di noi, e di non cercare altri italiani in città, per cercare di integrarci con la realtà locale.
La prima e più grande difficoltà è la lingua perchè si capisce subito che sei straniero per via dell’accento e inizialmente la cosa mi metteva a disagio.
Poi il fatto di non avere lo stesso bagaglio culturale (non essendo cresciuti qui) è un altro ostacolo, per cui trovo che sia forse più facile diventare amici di altri immigrati (specialmente europei) che con i canadesi (parlo dei pochi che sono nati e cresciuti in Canada).
Adesso, però, essendo a mio agio con la lingua, finalmente posso essere un po’ più me stessa e fare battute in inglese! Inoltre, adesso usiamo il fatto di essere italiani ed europei come un valore aggiunto, che ci rende più originali ed interessanti. Inoltre, grazie al nostro lavoro, siamo entrati a far parte della comunità digital-creativa della città, conoscendo tanti giovani professionisti e ritrovandoli poi ad eventi e ad altre occasioni di networking.
Vivere in Canada sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?
La mia risposta sarebbe molto lunga e soggettiva, per cui cercherò di limirarmi a fatti oggettivi. Vivere in Canada è meglio che in Italia sicuramente dal punto di vista lavorativo: si guadagnano decisamente più soldi, si viene pagati due volte al mese, e c’è più mobilità.
Qui abbiamo potuto prendere un appartamento in affitto, per quanto l’affitto sia caro, adottare un cane, e aprire due conti di risparmio dove stiamo effettivamente mettendo soldi da parte, mentre a Roma eravamo bloccati a casa con i genitori. Voglio anche far notare come durante l’università in Canada ci sia la possibilità di fare tirocini e prove di lavoro, cosa che trovo estremamente utile per iniziare a posizionarsi nel mercato del lavoro, dove richiedono molta esperienza!
Altri aspetti positivi:
- i canadesi sono (in generale) molto educati, gentili, e rilassati (io cerco sempre di prenderli ad esempio)
- il paese e’ enorme e offre una ricchezza naturale sconfinata
- il governo che e’ appena stata eletto e’ uno dei migliori di sempre (cercate Justin Pierre James Trudeau, l’attuale PM)
- a Vancouver ci sono parchi ovunque nella citta’ e la gente li adora: a qualunque ora (anche di notte quando fa caldo!) ci trovi chi fa il pic nic, chi prende il sole, chi legge, e chi semplicemente se ne sta sdraiato sull’erba a rilassarsi (chilling out, come si dice in inglese)
- non mi sono mai sentita a disagio a camminare da sola (niente catcalling, che a Roma mi urlavano dietro pure con il cappotto)
- e le cose funzionano (o si lavora per farle funzionare).
Aspetti in cui il Canada e’ peggio che in Italia:
- essendo un paese giovane non ha un patrimonio culturale/artistico da offrire al pari di quello italiano (nessun monumento/arte antica/luogo di interesse storico, pochi musei)
- le universita’ sono belle ma costose e i ragazzi hanno quasi tutti lo student loan
- le carte di credito sono usate con poca lungimiranza (e quindi moltissimi sono in debito)
- i prezzi sono pre-tax per cui le tasse vanno aggiunte quando paghi
- in generale il costo della vita e’ piu’ alto
- e Vancouver “vanta” il mercato immobiliare piu caro del mondo (cosa che fa arrabbiare tutti i canadesi).
Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca quando sei via?
L’Italia e’ il mio luogo di origine e dei miei ricordi di infanzia, per cui rimarra’ con me per sempre con un retrogusto nostalgico.
Inoltre, e’ bello poter dire da dove vengo e vedere come tutti conoscano l’Italia e ne siano affascinati: il mito della bella Italia e’ ancora molto forte all’estero.
Vivendo a Vancouver, dell’Italia mi manca il mare d’estate (qui non riesco a fare bagni nell’oceano, troppo freddo), la possibilita’ di comprare alimenti di alta qualita’ a poco prezzo (qui fare la spesa e’ decisamente piu’ costoso), il fatto che sia in Europa e quindi vicina a molti altri paesi (viaggiare dalla West Coast non e’ facilissimo per via delle lunghe distanze), e ovviamente mi manca il non poter vedere la mia famiglia quando voglio (anche se ci sentiamo costantemente su skype).
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero trasferirsi a vivere in Canada? O che tipo di lavoro, attività o investimento pensi sia conveniente praticare per un italiano in Canada?
Il primo consiglio che do sempe e’ di leggersi tutto il sito del CIC (http://www.cic.gc.ca/english) cosi’ da essere informati sulle nuove regole di immigrazione. Purtroppo i programmi e le leggi per immigrare cambiano senza preavviso, per cui non posso dare consigli specifici su come abbiamo fatto noi ad ottenere la Permanent Residency.
Il secondo consiglio e’: partite, fate il grande passo perche’ e’ sempre meglio muoversi che stare fermi, ma prendete una decisione razionale. Valutate obiettivamente le vostre possibilita’. Per lavorare in Canada serve un visto di lavoro che non e’ per niente facile ottenere. Se volete solo fare un’esperienza breve in Canada, applicate per il Working Holiday Visa quando il bando e’ aperto e godetevi quei 6 mesi.
Se invece volete davvero immigrare in Canada, cercate un programma che vi permetta di ottenere la PR e a cui possiate applicare con il vostro ruolo lavorativo (di solito si tratta di un lavoro specialistico, high-skilled, come l’ingegnere, e deve essere anche molto richiesto nel mercato del lavoro canadese). Altrimenti viaggiate (anche solo per turismo) dopo l’universita’, e fermatevi a lavorare in giro per l’Europa, dove abbiamo la fortuna di poter lavorare senza visto. L’importante e’ non restare fermi, ma vivere ogni momento.
Elencaci i siti internet e le pagine Facebook o altro dove le persone possono contattarti:
blog “Miso Journal”: sabrinamiso.com
pagina facebook: facebook.com/misojournal
youtube channel: https://www.youtube.com/c/SabrinaMiso12
instagram: instagram.com/sabrinamiso
twitter: https://twitter.com/SabrinaMiso
Intervista di Manuela Camporaso
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