Tutto ciò che sai sull’Albania è sbagliato
Era il 7 marzo del 1991 quando gli italiani si svegliarono scoprendo di abitare in una terra promessa per migliaia di albanesi.
Già, infatti quel giorno approdarono nel porto di Brindisi, a bordo di “carrette del mare” e mercantili di ogni tipo, circa 27.000 migranti in fuga dalla dittatura comunista albanese (dal 1946 al 1990 l’Albania fu uno Stato comunista estremamente isolazionista, stalinista e anti-revisionista…)
Si trattò di un esodo biblico, il primo diretto verso l’Italia, senza considerare quello che avvenne nel XV secolo subito dopo la morte di Giorgio Castriota Scanderbeg.
E fu così che da quel giorno di marzo del 1991 molti italiani iniziarono ad utilizzare i temini “albanesi” e “Albania” associandoli in modo poco corretto un popolo di migranti ed ad una paese piuttosto arretrato.
All’epoca, questo poteva avere anche una scarsa giustificazione dovuta agli sbarchi di Brindisci che ci fecero conoscere le miserie di quel Paese direttamente dalle testimonianze delle persone sbarcate.
Ma oggi, a distanza di meno di 25 anni, le cose sembrano essersi capovolte. Infatti ci sono migliaia di italiani che hanno scelto trasferirsi a vivere in Albania.
In questi giorni un blogger lombardo dall’evocativo nome d’arte di “Lambrenedetto XVI”, specializzato in video reportage volti a smentire i nostri luoghi comuni sui vari paesi europei, si è recato in Albania per sperimentare di persona la veridicità dei “luoghi comuni” italici sull’Albania.
L’Albania è davvero il terzo mondo?
La automobili, le strade, le città e gli hotel di nuova costruzione hanno lasciato increduli gli italiani che erano rimasti fermi all’Albania del 1991.
I video provocatori col titolo “L’Albania, ma non era terzo mondo?” come per esempio questo hanno attirato l’attenzione dei media albanesi, TV e stampa che hanno dedicato ampio spazio e tanti applausi al ragazzo biondo venuto dal nord Italia.
Di Massimo Dallaglio