Laura Vivere in Thailandia

Laura si è trasferita in Thailandia per diventare istruttrore di sub in Thailandia

Laura Cenci, 41 anni romana, dopo che la compagnia aerea per la quale lavorava è andata in crisi, ha deciso di trasformare in lavoro il suo hobby, la subacquea e diventare istruttore di sub in Thailandia!

“… mi sono stabilita sull’isola di Koh Tao, una piccola isola ancora non del tutto commercializzata, e considerata la seconda capitale mondiale della subacquea dopo Cairns, in Australia.

Qui vengono emessi ogni anno il maggior numero di brevetti Open Water. Ho pensato che non c’era posto migliore per fare il Corso Istruttori… e diventare istruttrore di sub…”

Ciao Laura, presentati ai nostri lettori, di dove sei originaria e dove ti trovi ora?

Mi chiamo Laura, ho 41 anni, e al momento vivo in Thailandia, la terra dei sorrisi.

Sono nata e ho vissuto gran parte della mia vita a Roma. Lì ho frequentato l’università, ho fatto Lingue e Letterature straniere, e ho iniziato i miei primi lavori. L’ultimo era presso una compagnia aerea, come addetta alla biglietteria.

Laura si è trasferita in Thailandia per diventare istruttrore di sub in Thailandia

Quando e perchè è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

Per me viaggiare è sempre stata un’esigenza fortissima, e posso dire che tutta la mia vita è stata improntata ad aprire il più possibile le mie prospettive.

Ho viaggiato in tutto il mondo, e spero di continuare a farlo.

Il momento di mollare tutto e cambiare vita è arrivato però quando la mia compagnia aerea è andata in crisi e mi sono ritrovata all’improvviso con un pugno di mosche in mano.

Contemporaneamente ho realizzato che rimanere ferma in Italia, anche ammettendo di poter trovare un altro lavoro, non mi avrebbe permesso di fare la vita che volevo. Allora ho deciso di seguire qualcun’altra delle mie passioni, e la subacquea era una di queste.

Durante uno dei miei viaggi di istruzione (continuo a studiare le lingue e i costumi del continente americano per mio diletto), mi sono ritrovata in Ecuador.

Era il periodo del mio compleanno, e mi sono detta: bene, vado a vedere le Galapagos. Impossibile descrivere l’emozione di immergersi in quelle acque, con decine di squali martello e leoni marini.

E’ stata quella la mia “epifania”. E’ stato lì che mi sono detta, si, questo voglio che sia il mio futuro.

Voglio diventare una subacquea professionista e istruttrore di sub, e fare del mio meglio per difendere questo mondo incredibile e fragilissimo.

Sei partita da sola o in coppia?

Viaggio sempre da sola, è il massimo della libertà.

Laura si è trasferita in Thailandia per diventare istruttrore di sub in Thailandia

Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?

Si, appena  terminato il diploma di scuola superiore ho trascorso un anno di studio-lavoro a Londra.

All’epoca fu una scelta molto coraggiosa, non ci andavano in molti dall’Italia (parlo di più di 20 anni fa, ahimè). Fu un’esperienza forte e estremamente formativa, che mi ha insegnato a stare in piedi sulle mie gambe, e che consiglio a tutti i ragazzi e le ragazze di quell’età.

Altre occasioni le ho avute quando ho deciso di fare della subacquea la mia professione, e per questo ho trascorso diversi mesi in Sudamerica, l’anno passato. Ho fatto il mio corso Divemaster in Honduras, sull’isola di Utila.

Laura si è trasferita in Thailandia per diventare istruttrore di sub in Thailandia

Perché alla fine hai deciso di trasferirti proprio in Thailandia e in quale città per la precisione e per quale motivo?

La Thailandia è una delle destinazioni migliori al mondo per la formazione subacquea professionale. In più, il clima è mite tutto l’anno, la sua gente è di una gentilezza e di una tranquillità infinite, il cibo è buono ed è anche un paese molto sicuro.

Ciò nonostante il colpo di stato, che a dispetto delle parole con cui lo si chiama non ha significato granchè per i cittadini. Io l’ho vissuto, ero a Bangkok quando sono iniziate le proteste.

Qui protestare significa riunirsi in strada per un sit-in. Si, è aumentato il traffico, alcune strade sono rimaste chiuse per settimane, ma a guardarlo con gli occhi dello straniero, sembrava più una festa, con le bancarelle del cibo dappertutto, e tutta questa gente che passeggia, chiacchiera e sorride.

Detto ciò, mi sono stabilita sull’isola di Koh Tao, una piccola isola ancora non del tutto commercializzata, e considerata la seconda capitale mondiale della subacquea dopo Cairns, in Australia.

Qui vengono emessi ogni anno il maggior numero di brevetti Open Water. Ho pensato che non c’era posto migliore per fare il corso per diventare istruttrore di sub.

In che cosa consiste la tua attività?

In realtà non posso dire di avere avviato un’attività, perché quello che sto facendo è continuare con la formazione.

Al momento sto lavorando sul corso successivo, il Master Scuba Diver Trainer, e ciò comporta anche l’emissione di diversi brevetti.

Ma fondamentalmente si tratta di fare decine di immersioni per ogni specialità che si vuole insegnare, e poi sottoporre la richiesta alla PADI.

Laura si è trasferita in Thailandia per diventare istruttrore di sub in Thailandia

Oltre a questo per cosa altro si distingue la tua attività?

Beh, per me la caratteristica più importante è che, una volta raggiunto un livello di formazione adeguata, mi permette di continuare a viaggiare e spostarmi ancora, in estrema libertà, e senza nessuno a cui dover rendere conto.

Quali differenze sostanziali riscontri a livello lavorativo rispetto all’Italia?

Diverse. Innanzi tutto se il lavoro in Italia è precario, qui neanche sai se lavorerai il giorno dopo. Siamo sempre soggetti all’approvazione dei vari manager dei resort, o dei dive shop che siano. Se sei brava nel tuo lavoro, puoi andare avanti senza problemi. Se invece non ti trovi bene puoi sempre portare il tuo CV nel dive shop accanto. C’è molta flessibilità, ma anche molte occasioni.

Laura si è trasferita in Thailandia per diventare istruttrore di sub in Thailandia

Com’è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale così differente da quella italiana?

Parlare di integrazione mi sembra francamente un po’ forzoso. Qui ci sono tante diverse nazionalità che coesistono. Per noi Europei all’inizio sembra tutto molto semplice, ma in realtà ci sono molte barriere da attraversare. Una di queste è la lingua.

I Thai, di media, non parlano molto bene l’inglese, per cui capita spesso di fraintendere o di essere fraintesi.

In più è un paese ancora in via di sviluppo, e talvolta si ha l’impressione di essere considerati un po’ come un portafogli che cammina. Diciamo però che hanno dei modi così gentili ed educati che si passa sopra a tutto. Qui discutere è praticamente impossibile. L’opposto che in Italia.

L’Italia oramai è per te un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca?

Non posso dire che sia un ricordo, perché continuo a tornarci, e in più ho contatti quotidiani con la mia famiglia e i miei amici. L’unica cosa che davvero mi manca sono le mie due cagnette Jack Russell, che ho dovuto temporaneamente affidare a mia madre e mio fratello.

Vivere in Thailandia sotto quali aspetti è meglio che in Italia ? E sotto quali aspetti è peggio?

E’ meglio per il senso di comunità che c’è qui, mentre in Italia si è quasi del tutto perso. Qui non ti senti mai sola, esci per la strada e la gente ti saluta. Se hai bisogno di qualcosa c’è sempre qualcuno pronto ad aiutarti. Sul peggio mi devo sforzare…

Pensi che ci siano molti italiani che vivono a Koh Tao?

No, qui a Koh Tao siamo al massimo in dieci. E molti vanno e vengono. Purtroppo gli italiani pagano lo scotto di non parlare alcuna lingua straniera.

Laura si è trasferita in Thailandia per diventare istruttrore di sub in Thailandia

Consiglieresti la Thailandia come meta per espatriare o più per una vacanza?

Direi di fare una vacanza innanzi tutto, e poi decidere. Chiaro non bisogna andare nei resort di lusso, ma nei posti frequentati dagli immigrati;  europei, australiani o americani che siano.

In questo modo ci si può rendere conto se lo stile di vita da loro raggiunto può essere confacente anche alle nostre necessità.

Hai qualche consiglio particolare per chi desiderasse seguire le tue “orme” per diventare istruttrore di sub?

Si, di provare ad aprire i propri orizzonti al nuovo e allo sconosciuto. Il mondo è un posto molto grande, e ci sono diversi posti dove si può provare a realizzare sé stessi.

Non restate ancorati a un territorio che non vi garantisca una serena qualità di vita. Abbracciate i vostri sogni, e osate.

Email: laura.cenci.posta@gmail.com

Di Massimo Dallaglio

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