CAMBIARE VITA SENZA SPOSTARSI: VIAGGIO A KM ZERO DALL’INSISTERE ALL’ESISTERE
Cambiare vita non solo è possibile, ma è la vita stessa.
Ogni volta che superiamo la nostra zona di comfort ci diamo la possibilità di passare dal vivere ‘insistendo’ al vivere ‘esistendo’, cioè andiamo ad abitare un luogo che fino a poco tempo prima ci sembrava una chimera! Che gioia amici abitare la possibilità!! Cambiare vita!
Uno degli aforismi che credo mi siano riusciti meglio è il seguente: utopia è solo un posto cui cambiamo nome non appena lo raggiungiamo.
Mi spiego meglio; permettetemi solo una piccola digressione filosofica.
Esistere: dal latino exsistĕre, composto di ĕx- ‘da, fuori’ e sistĕre ‘porsi, stare, fermarsi’; propriamente ‘uscire, levarsi (dalla terra)’ e quindi ‘apparire, esistere’. Solo l’uomo propriamente esiste. Uno dei più grandi filosofi del ‘900 è Martin Heidegger, il cui pensiero ho avuto la fortuna di approfondire nei miei studi universitari.
Al di là delle prese di posizione politiche molto discutibili, ho potuto apprezzare la sua capacità di penetrare la realtà. Esistere significa, per Heidegger, ex-sistere, ovvero non essere più “un permanere”, ma costantemente andare oltre questo permanere, verso la possibilità aperta, verso la novità degli accadimenti che permettono all’esistenza di mutare nel corso del tempo (esistere è divenire).
Esistere, per l’uomo, significa quindi tendere sempre verso una nuova sistemazione della realtà.
Si noti come l’essere immutabile della metafisica classica sia invece un in-sistere, ovvero un permanere entro la propria condizione, senza possibilità di mutamento.
Ecco allora che la vita è possibilità, l’essere umano è possibilità, cioè cambiamento.
Seguo quotidianamente, attraverso ‘MOLLOTUTTO, i luoghi meravigliosi dove molti italiani si avventurano per cambiare vita e credo sia anche questa una straordinaria possibilità di abitare l’essere.
Ma forse, molti di loro, prima di mollare tutto sono riusciti ad abitare il loro sogno. Cambiare luogo dove vivere non è sufficiente e non è la causa del benessere.
Prima di tutto occorre esistere! Abitare il non luogo!
Circa un anno fa, ho deciso di cambiare: ho fatto un viaggio a km 0, ma abito un altro luogo!
Un’energia sorprendente si è impadronita di me. Non l’avevo mai sperimentata. Qualcuno ci vuole imporre la sua definizione di qualità della vita.
Le massicce campagne pubblicitarie hanno plasmato i nostri desideri! Pensate con la vostra mente!
Siete voi che decidete di abitare la vostra possibilità e di volta in volta di abitare la vostra qualità della vita!
Come mangio, come penso, come mi muovo.
Da qui è partito il viaggio che ho intrapreso. Tutto ciò influenza il nostro DNA che ormai anche la scienza riconosce non essere più un in-sistere (come avrebbe voluto la metafisica classica), ma un ex-sistere, come già Heidegger aveva intuito essere la vita stessa.
Tutto ciò con cui interagiamo è informazione che plasma l’informazione che noi siamo e quindi decide del nostro benessere.
Come mangio?
La nutrigenomica è la scienza che studia gli effetti del cibo sull’espressione genica, su come cioè l’informazione contenuta nel DNA viene trasformata in proteine che esercitano un’azione biologica all’interno delle nostre cellule.
Il cibo è in grado di modulare il modo in cui il DNA si ‘esprime’, come cioè attiva alcuni geni e ne sopprime altri, come si autoripara e quindi come influenza la genesi delle patologie” così sentenzia Filippo Ongaro, uno dei pionieri della medicina funzionale e anti-aging, che ha collaborato con l’Agenzia spaziale europea, russa e con la NASA allo sviluppo di metodologie preventive e terapeutiche contro l’invecchiamento e ora Direttore Scientifico dell’Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging di Treviso.
E’ di fondamentale importanza la qualità del cibo e la scelta di una specifica piramide alimentare. Tanta frutta e verdura alla base di tutto…
Per fortuna in Italia abbiamo imprenditori straordinari che sono riusciti ad abitare le loro possibilità e così facendo hanno contribuito a ridurre la quantità d’immissione sul mercato di cibo spazzatura: avete mai assaggiato il miele prodotto dai nostri piccoli imprenditori sparsi in tutto lo stivale? E la frutta e la verdura straordinaria che solo noi italiani sappiamo produrre? E l’olio in tutte le sue svariate qualità organolettiche?
L’economia italiana arranca, ma c’è un settore in netta controtendenza: l’agricoltura biologica che, secondo gli ecologi internazionali, aiuta a preservare la biodiversità.
Ma quanta agricoltura biologica c’è in Italia?
Le superfici coltivate con metodo biologico in Italia hanno raggiunto nel 2014 quota 1,4 milioni di ettari che, su base annua, si traducono in una crescita superiore al 5,4%.
Una crescita non solo in termini di superfici, ma anche di soggetti coinvolti. Sono infatti 55.433 gli operatori certificati (+5.8% rispetto al 2013), 42.546 dei quali produttori esclusivi (aziende agricole). A questi si aggiungono 6.104 preparatori esclusivi (comprese le aziende che effettuano attività di vendita al dettaglio), 6.524 produttori-preparatori (aziende agricole che svolgono anche attività di trasformazione) e 259 importatori.
Ormai la rete permette visibilità a un numero così elevato di offerte che è difficile distinguere la qualità. Avete prodotti di alta qualità? Allora state facendo del bene a me e agli italiani! Ma la creatività dei nostri imprenditori non finisce qui!
Esistono aziende che hanno creato piattaforme web che accolgono altre aziende con prodotti di alta qualità per promuoverli e venderli, semplicemente facendo una richiesta di accettazione del prodotto: naturalmente vendendo a prezzi più bassi e quindi attraenti rispetto al mercato, sfruttando la logica del gruppo di acquisto, garantendo anche servizi di fatturazione e una parte di contabilità!!
Come penso?
E ancora Filippo Ongaro ci aiuta con il suo ultimo libro intitolato Star bene davvero:
“Sguardi tesi, espressioni arrabbiate, nervi a fior di pelle, sono troppo spesso la condizione naturale dell’interazione sociale nel mondo odierno.
Quando il contatto con gli altri si fonda sul sospetto, sulla paura e sulla diffidenza, la relazione è destinata a fallire, nel senso che non sarà in grado di dare vita a quelle emozioni positive che tutti noi ricerchiamo per vivere meglio e per dare un senso agli incontri che la vita ci propone.
Anche per questo motivo lo stress oggi non è più un fenomeno esclusivamente individuale, ma anche e soprattutto sociale.
Ed è proprio questo che rende difficile sfuggire alla sua morsa, un logorio costante che devasta l’organismo, lo rende più fragile e aumenta il rischio di contrarre molte malattie”.
Volete aiutarvi a recuperare voi stessi?
Frequentate un corso di Yoga o di filosofia Taoista, di PNL (programmazione neuro linguistica), leggete Invertire l’invecchiamento di Sang Whang, spegnete la televisione per un mese, fate training autogeno, seguite un seminario di Silvano Agosti o comprate il suo libro Lettere dalla Kirghisia, amatevi come non avete mai amato nessuno!
Leggete Come ottenere il meglio da sé e dagli altri di Antony Robbins oppure suonate alla porta del vostro dirimpettaio con cui non avete mai parlato e chiedete se ha bisogno! Esistete!
Sia la scienza tradizionale che la scienza quantistica che sta nascendo in questi anni, affermano che il nostro stato emotivo influenza notevolmente il nostro benessere. Sapete che siamo fatti per il 70% d’acqua?
E sapete che questo elemento tanto semplice quanto misterioso porta con sé la memoria di ciò che lo attraversa?
Masaru Emoto, nel suo libro Il miracolo dell’acqua riporta le fotografie dei cristalli dell’acqua che cambiano in base agli ‘umori’ che la circondano…
Quanta strada dobbiamo ancora compiere per comprendere l’universo! Troviamo un modo per superare lo stress di questa società!
Cerchiamo, sperimentiamo, leggiamo….
Come mi muovo?
Forse non tutti sono così fortunati da potersi muovere; la mia esperienza familiare, mia sorella è in carrozzina da 30 anni, mi ha fatto capire quanto sono fortunato; mia sorella, comunque, ha sempre avuto al fianco tutte le settimane un bravo fisioterapista che tonifica il suo corpo e l’aiuta a fare ginnastica.
Siamo stati programmati dalla natura per muoverci!
Eppure quante volte, per pigrizia, prendiamo un ascensore, anche se siamo giovani e abbastanza sani, per raggiungere un ufficio o prendiamo i mezzi pubblici per raggiungere il posto di lavoro per tutto il tragitto!
Non è necessario intraprendere un’attività agonistica né professionale, né amatoriale, ma ogni giorno fare piccoli gesti, continui e regolari, e almeno due o tre volte alla settimana dedicare un’ora ad un’attività fisica che permetta al nostro corpo di esclamare:
‘finalmente hai capito, sto rinascendo!’
Il nostro corpo è stanco della nostra sedentarietà e i rari movimenti che facciamo li considera spazzatura!
Il dott. Gualerzi, cardiologo e gestore di un centro di ‘salute’ a Parma, ha deciso di privilegiare la divulgazione di uno stile di vita, piuttosto che perseverare solamente nella cura dei sintomi dei suoi pazienti; così afferma nel suo ultimo libro intitolato Supersalute riguardo alla professione del medico:
“Per fare prevenzione è necessario che il medico sia disposto a cambiare prospettiva e ad abbandonare il ruolo di colui che salva dalla malattia per abbracciare quello, forse meno eroico, ma più lungimirante, di colui che insegna a mantenere la salute.
Sì, perché questa è l’unica strategia che ha qualche chance reale di contrastare l’epidemia di patologie cronico degenerative che sempre più caratterizza la nostra società.
Malattie che sfuggono alle cure perché affondano le loro radici non in un virus o in un batterio, ma nel nostro stile di vita; ma che, allo stesso tempo è quasi sempre possibile evitare se si interviene precocemente.
Di fronte a queste patologie multifattoriali e complesse, il medico non può più pensare di relegare il paziente- con la sua storia, le sue emozioni e le sue scelte di vita- a un ruolo marginale, quasi di comparsa, nella gestione della salute”.
Finalmente qualcosa si sta muovendo nella medicina occidentale!
Anche noi pazienti, però, dobbiamo muoverci, anche in senso letterale:
“L’attività fisica va trattata come un vero e proprio medicinale”
afferma il Dott. Gualerzi e prosegue:
“Lo sport ha tanti effetti positivi, come un meraviglioso coctktail che mette insieme medicine per il cuore, per la pressione, per il colesterolo, per il diabete.
Funziona al pari di una terapia in ambito cardiovascolare e cardiometabolico, in fatto di prevenzione e antiaging. Una ‘pillola magica’, insomma.
Però, come tutte le pillole, non va ‘preso’ a caso”.
Il cibo spazzatura, i pensieri spazzatura e il movimento spazzatura!
Volete sapere qual è stata la destinazione del viaggio con cui ho potuto cambiare vita ? Il cassonetto!
Ho deciso che lì dentro doveva finire ciò che mi ha sempre fatto male!
Ecco il viaggio più significativo che ho fatto nella mia vita! Cento metri!
E voglio lasciarvi con il sorriso:
sapete cos’è il pessimismo? … è un culo cucito su una sedia.
… se volete bussare! thehomeworkcommunity@gmail.com