Dario Bracco: Cuoco che viaggia e lavora in giro per il mondo

Dario un giorno ha deciso che l’Italia gli stava stretta, così senza conoscere alcuna lingua, senza bisogno di grandi somme di denaro e senza conoscenze ha fatto la valigia ed é partito. Un viaggio lavoro che lo ha portato a vivere e lavorare in Francia, Australia, Irlanda e Svizzera… E non ha intenzione di fermarsi (Giappone una delle prossime mete?).

“Fai un biglietto e parti” cit. Cuoco Dario Bracco

Ciao Dario, puoi dirci dove vivevi e cosa facevi quando eri in Italia?

Prima di partire all’estero mi sono girato un po’ l’Italia come aspirante cuoco, sono stato in Valle d’Aosta, Toscana e Piemonte.

Cosa ti ha spinto a partire la prima volta?

Ho sempre avuto il desiderio di viaggiare, praticamente da sempre e dato che il mio lavoro mi permette di spostarmi facilmente ho preso la palla al balzo e alla prima occasione sono partito.

In quali Paesi hai lavorato fino ad oggi?

Svizzera, Francia, Australia e Irlanda.

Quanto tempo ci hai messo a trovare lavoro la prima volta che sei partito?

A dire la verità sono sempre partito con un cotratto già in mano, a parte in Australia dove sono partito con il visto vacanza/lavoro e dove ci ho messo un paio di settimane a trovare lavoro (pur non parlando inglese).

Com’era il tuo livello linguistico?

Pessimo, praticamente a zero. Sia in Francia che in Australia comunicavo a gesti nei primi periodi.

Non sapere la lingua del paese dove lavoravi é stato un problema?

Da premettere che ognuno reagisce alle difficoltà in maniera soggettiva, per me, non sapere la lingua, non è stato un problema, ma uno stimolo così come deve essere uno stimolo reagire coraggiosamente e positivamente a qualsiasi altra difficoltà soprattutto l’adattamento.

Sei partito da solo o in compagnia?

Sono sempre partito da solo a parte in Australia dove sono partito con un amico francese. Parto quasi sempre da solo anche in vacanza.

Quanti soldi ti sono serviti per trasferirti e cominciare una nuova esperienza lavorativa all’estero (se ce lo puoi dire)?

Nel mio caso non faccio neanche caso a quanti soldi servono dato che parto sempre con un lavoro già trovato, ma se dovessi fare una media penso che per rimanere in Europa non servano più di 1000/1500 Euro, fuori continente direi circa 1000 Euro in più (questo considerando anche le spese del viaggio). Naturalmente è bene trovare lavoro, anche mediocre, il prima possibile.

Se vuoi anche tu lavorare all’estero, ma non sai come fare allora continua con la lettura, perché alla fine ci sarà una sorpresa…

Come giudichi il rapporto stipendio/stile di vita all’estero?

In Francia non tanto favorevole a meno che non si abbia uno stipendio veramente alto, in Irlanda e Svizzera molto buono, mentre in Australia è veramente ottimo.

Cosa ti manca di più dell’Italia quando sei fuori?

All’inizio praticamente tutto (amici, famiglia, ecc…), adesso sono abituato a stare lontano e in più con i mezzi di comunicazione odierni come Messenger, WhatsApp, ecc… siamo tutti molto più vicini in qualsiasi parte del mondo ci troviamo, comunque quando sono all’estero mi manca ancora la pizza e il cappuccino con la brioche .

Com’é stato trovare nuovi amici in un posto per te nuovo?

All’inizio ero molto timido, adesso parlare con estranei e fare nuove amicizie è praticamente all’ordine del giorno, inoltre in altri paesi parlare con sconosciuti per strada o con ragazzi al tavolo a fianco quando siamo seduti al bar è assolutamente normale, in Italia non è sempre così semplice.

Credi che un domani tornerai stabilmente in Italia?

Non mi sono ancora fatto una vera e propria idea su dove fermarmi in futuro, ma tornare in Italia resta comunque una possibilità.

Quale paese tra quelli dove hai vissuto reputi il migliore fin’ ora, perché?

L’Australia, i motivi sono tanti, la gente, il multietnismo, la qualità della vita, ecc….

Come reputi la vita in Italia oggi?

Io sono sempre molto contrario a definire l’Italia un paese allo sbando, sono d’accordo sul fatto che ci siano innumerevoli problemi, ma ci sono paesi che ne hanno di ben peggiori, sicuramente uno dei problemi dell’Italia è il pessimismo degli Italiani, la vita in Italia è bella a seconda di quanto le persone riescono a vedere la bellezza nella vita.

Cos’é cambiato da quando sei partito la prima volta?

In me tantissimo, inoltre penso che viaggiare aumenti l’apertura mentale, fa crescere, ci rende più rispettosi delle altre culture, un viaggiatore si imbatte spesso in imprevisti e saperli superare lo rende sempre più forte.

Al momento qual’é la tua paura più grande?

Che mi capiti qualcosa che mi impedisca di continuare a viaggiare.

Dove ti vedi tra 5 anni?

In aeroporto con la valigia in mano.

Torneresti indietro lo rifaresti?

Si CERTO.

Se tu fossi un supereroe quale saresti?

Supermen perché mi piace volare.

Un consiglio per chi vuole diventare un viaggio lavoratore in massimo 5 parole.    

Fai un biglietto e parti.

Di Miky Rubini

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