Donne in viaggio: Erika Bompiedi ha soli 21 anni, e da quando ha iniziato a viaggiare non si è più fermata.
Continuano le nostre interviste alle Donne in viaggio. Lei ha iniziato a viaggiare quando era ancora nella pancia di sua madre, e da allora non si é più fermata. Oggi é con noi Erika Bombiedi, e questa è la sua storia.
Storie di donne in viaggio: Erika Bompiedi
Ciao a tutti, mi chiamo Erika Bompiedi, ho 21 anni e sono nata a Milano.
Prima di tutto ci terrei a ringraziare Mollotutto per avermi dato l’opportunità di poter raccontare e condividere la mia vita, che ritengo essere oltremodo baciata dalla fortuna.
Tutto ha avuto inizio nel 1985 quando, in un giorno di novembre, Mamma e Papà si incontrarono. Giovanissimi e innamorati, con tanti sogni nella testa e una voglia irrefrenabile di conoscere, sapere, esplorare, viaggiare. Ecco che, appena possibile, si misero in cammino, e da lì niente e nessuno li fermò. A quei tempi non avevano tutte le comodità che oggi abbiamo noi, come Internet o booking, e così il tutto era condito da un grosso ed inestimabile senso di avventura.
Dopo una decina d’anni trascorsi in mitici viaggi in giro per il mondo, nacqui io.
Mamma e Papà mi hanno trasmesso sin da subito la stessa profonda passione che ha coinvolto i loro cuori in qualcosa di sorprendente: la passione per la vita, per la natura, per il movimento, per l’esplorazione, per il diverso, per la bellezza.
Avevo soltanto due anni quando feci il mio primo volo, destinazione Marocco, ma già quando ero comoda nella pancia di mia madre giravo tra i grattaceli di New York.
Ho un perenne ricordo di quando ero piccola e rimasi affascinata da quella gigantesca cartina geografica piena di segnaposti che tanto mio padre amava mostrarmi. L’entusiasmo nella sua voce, poi, mentre raccontava di favolose esperienze qua e là, mi aprì un mondo fatto di infiniti colori nella testa. Immaginavo tutto quella che narrava, e passavo ore e ore ad osservare le foto delle loro storie; c’erano serpenti, elefanti, scimmie, giungle, bambini con la pelle di un colore così diverso e con l’espressione curiosa, c’erano paesaggi incantati e quei sorrisi sui loro volti. Li osservavo e li ammiravo, eppure, non avevo ancora la minima idea di che cosa parlassero.
Quando nacque mio fratello e successivamente mia sorella, Mamma e Papà scelsero di frenare momentaneamente quello spirito tanto folle, passando i giorni di vacanza in tipici villaggi per famiglie. Trekking, corse in bicicletta, lunghe camminate e campeggi con la tenda non sono mai mancati nel tempo libero, ma tutt’oggi mi ripetono di quanto abbiano sofferto, in quegli anni, nel sopprimere quel che il loro cuore desiderava. Di una cosa comunque erano certi: sapevano che un giorno, a quei tre bambini, avrebbero messo lo zaino sulle spalle per poi scaraventarli nel mondo che loro tanto amavano. Mantennero la promessa e quando giunse il momento adatto, ecco che per Noi, iniziò la favola.
Già a dieci anni avevo una macchina fotografica e la mappa tra le mani, cavalcavo cammelli e facevo parasailing sorvolando il Mediterraneo, in Tunisia.
Di quest’ultimo ero completamente persa… non concepivo come potessi volare, librarmi col vento, viaggiare con esso, non avere timore e ammirare quell’immensa bellezza sotto ai miei piedi, il mare.
E questo, questo è soltanto uno dei primissimi pezzi di un puzzle che sembra non aver fine.
Insieme ne abbiamo passate veramente tante, e ognuno di questi incredibili viaggi ha innescato in me un insaziabile desiderio di vagabondare. Percepisco tanta energia scorrermi dentro e questo è sicuramente dovuto al fatto che tutto quello che ho vissuto, tra chilometri, scie di odori, suoni, volti, paesaggi incontaminati o città caotiche, mi è penetrato nell’animo, irrompendo nei miei sogni più intimi e profondi.
Oggi, infatti, non ho la capacità e nemmeno la volontà di fermarmi.
Mamma e Papà sono i miei idoli, i miei migliori amici, i miei maestri. Con quel loro entusiasmo mi hanno insegnato qualcosa di così essenzialmente importante: saper vivere e avere il coraggio di sognare!
Mi hanno sempre spinto a lottare, a combattere, a crescere e sperimentare, e di conseguenza sono maturata sfidando la paura, nutrendo il mio animo libero e selvaggio.
Ed ecco come il semplice Viaggiare è diventato la mia più grande passione, o forse la ragione principale per la quale vivo così intensamente questo viaggio che è la vita.
Sono profondamente grata di questo dono, il loro amore!
Dopo aver viaggiato tanto insieme alla tua famiglia, hai deciso di proseguire in solitaria il tuo viaggio di vita alla scoperta del posto magnifico che chiamiamo mondo. Raccontaci la tua avventura di “Donne in viaggio”
Iniziai a fare ricerche su ricerche, informandomi sul come potessi vivere all’estero, senza un centesimo in tasca.
Trovai una soluzione alquanto interessante; iscrivendomi gratuitamente ad un sito, potei trovare migliaia di famiglie pronte ad ospitare giovani ragazzi in cerca di nuove esperienze, che hanno il solo compito di badare ai bambini e di sbrigare piccole faccende domestiche. Inoltre, pensai subito che fosse una fantastica opportunità per imparare una lingua straniera e immergermi in una cultura diversa, così mi affrettai a inviare richieste a più famiglie possibili.
Scelsi l’Irlanda come destinazione, un paese che mi affascinava molto e che non avevo ancora visto.
Nel giro di un mese comprai il biglietto di sola andata per Dublino e una famiglia mi contattò. Ero troppo eccitata, non stavo nella pelle.
Perché hai scelto di partire?
Finita la scuola superiore, avevo solo un obiettivo in testa: partire da sola.
In Italia stavo bene, ma una cosa proprio non la sopportavo: la monotonia, che è sempre stata la mia peggior nemica. Riusciva a soffocarmi, nonostante le mie continue lotte per cercare di allontanarla.
Ero schiava della noia e il trascorrere dei miei giorni sempre uguali era pura e lenta agonia.
Mi sentivo stretta, non trovavo più stimoli e avevo sempre la testa altrove. Altrove.
Non accadeva mai nulla, percepivo una letale ripetitività nell’aria e, guardandomi allo specchio, vedevo il mio viso diventare grigio e senza luce giorno dopo giorno. Questo, per di più, mi faceva arrabbiare perché in giovane età non potevo permettermi di perdere la luce, dovevo esplodere di fantastiche e brillanti emozioni.
Quel posto e le sue noiose abitudini non mi appartenevano, non più.
Sapevo che là fuori c’erano realtà e luoghi assai diversi dove potevo orientare la mia vita verso un’altra direzione, quella indicata dal mio cuore. Io volevo mettermi in cammino e saltare costantemente verso qualcosa di nuovo.
Dovevo trovare la mia dimensione e l’unica certezza, l’unica medicina, per me, è e sarà sempre partire, verso una nuova meta, verso una nuova storia, verso una nuova avventura.
È qualcosa che mi scorre senza sosta nel sangue.
Molti mi chiedevano come potevo fare una cosa del genere, confidandomi che mai loro avrebbero avuto un tale coraggio, quel coraggio che serve per mollare tutto e cominciare da zero.
Dentro di me, invece, riecheggiava un senso di sfida. Sapevo che non era facile, ma è proprio quando posso mettermi in gioco che mi sento veramente viva.
Voglio affrontare paure e superare tutti i miei limiti, spingendomi verso luoghi in cui mai avrei immaginato di poter arrivare.
Sono giovane, appassionata e forte. Ho tutti i requisiti necessari.
Raccontaci della tua prima esperienza di viaggio in solitaria
14 Novembre 2017
Il giorno tanto atteso arrivò e, giunti in aeroporto, sopraggiunse il momento di salutare i miei genitori.
Non ci dicemmo nulla di profondamente significativo, furono gli sguardi a parlare e il tutto era alquanto struggente.
Le lacrime continuavano a scorrere e gli abbracci si facevano sempre più stretti, fin quando li baciai e presi in mano la mia valigia.
A partenze e ritorni, sono abituata, ma questa volta, in quell’aeroporto, sentivo che stavo per affrontare un nuovo inizio, un viaggio che mi avrebbe portato lontano, cambiando totalmente quello che era il mio presente.
Ecco che, salutai Milano, mentre volavo alto e veloce.
Sì, ero pronta. Avevo il mio futuro tra le mani.
Quando misi piede per la prima volta sul suolo irlandese, sentii una scarica di euforia pervadermi tutta. Ero curiosa di conoscere quel popolo, le caratteristiche e le abitudini, la cultura, i pensieri, la storia, l’amorevolezza di cui è capace.
Nonostante la difficoltà che avevo con la lingua, iniziai a girovagare da sola per le strade rivitalizzanti di Dublino, e a incontrare perfetti sconosciuti con i quali riuscivo a scambiare qualche parola. Certo, a volte mi sono trovata in situazioni imbarazzanti, ma poco importa se sai ridere di te stesso.
Partire ed essere da sola, in un altro paese, è un’opportunità che mi ha fatto maturare notevolmente, mi ha aiutato ad avere ulteriore fiducia nella mia persona, imparando ad apprezzarmi di più e accrescendo così la mia autostima. Ho scoperto potenzialità e risorse che non sapevo nemmeno di avere, ho avuto modo di rendermi sensazionalmente indipendente, di confrontarmi con il passato e gioire del presente, abbandonando certi vizi, ricostruendo nuove relazioni, trovando altre passioni, riconquistando la mia serenità interiore. Ho aperto gli occhi su tantissimi aspetti e ne ho rivalutati altrettanti, ma soprattutto, ho valorizzato maggiormente quella che è una forza incredibile, capace di fare tutto, la forza di volontà.
Quando vuoi davvero qualcosa e ci metti testa, cuore ed anima in quello che fai, raggiungi risultati che rendono la tua vita piena di gioia, ricca di soddisfazioni e piccoli grandi traguardi che, passo dopo passo, conducono al culmine della realizzazione.
Quando si ha un desiderio, un sogno, qualsiasi esso sia, bisogna inseguirlo ed afferrarlo, a tutti i costi, non importa come, non importa dove, perché è nei sogni che è custodita la nostra essenza.
È importante, poi, riuscire a non badare alla paura di fallire. È normale commettere sbagli, perdere, sentirsi stanchi e avere dubbi e frustrazioni; ma fin quando la speranza non cesserà di esistere, tu devi continuare a combattere per ciò in cui credi, perché nulla si conquista senza soffrire, senza cadere, e in un secondo momento, rialzarsi più forti e determinati.
Tutto è semplicemente e decisamente una sfida allettante. La parte più bella della storia è proprio il tragitto che fai perché un sogno da inseguire non è un problema da risolvere, ma una meta da raggiungere, piano, con leggerezza e ardore, mentre gioisci ad ogni passo, reagisci ad ogni ostacolo e costruisci, nei migliori dei modi, l’unica cosa che davvero ti appartiene: la tua esistenza.
Oggi, a distanza di qualche mese da quella partenza, vedo tutto nella prospettiva giusta e sono dove volevo essere, sono dove mi sento a casa, anche se casa non è qui.
Come finanzi i tuoi viaggi?
La mia prima vera esperienza lavorativa, che mi ha permesso di guadagnare dei soldi e di sostenere economicamente la mia indipendenza e i miei viaggi, è stata appunto quella del fare la ragazza alla pari. Qui non ho spese e vengo pagata abbastanza da potermi permettere diverse avventure qua e là. La strategia, il segreto, è sempre lo stesso: risparmiare! Quando ho delle banconote tra le mani le osservo e mi chiedo come vorrei spendere quei soldi, scegliendo così il loro reale valore, che per me consiste tutto nelle esperienze che desidero fare.
Oltre al risparmiare, chiaramente, vi sono diverse tecniche per poter spendere meno in viaggi. Ciò di cui si necessita è semplice furbizia, organizzazione, spirito di adattamento, un po’ di sacrificio e tanta voglia di partire!
Quali sono le difficoltà che affronti quotidianamente nei tuoi viaggi in giro per il mondo?
Difficoltà e imprevisti? Sempre… e ce ne sono di tutti i tipi.
Alcune volte sembra che il destino si diverta a provocare nervosismo in animi quieti e tranquilli, ma davanti al problema c’è quasi sempre la soluzione e così, armata di santa pazienza, trovo il modo di accettare o cambiare la situazione. Perché si, ci sono volte dove devi soltanto accettare quello che è accaduto, nonostante la sofferenza e la rabbia; altre volte, invece, puoi cambiare di punto in bianco la circostanza poco piacevole in cui ci si trova.
Per esempio, se la prima notte in ostello in Islanda ti vengono rubati tutti i contanti mentre dormi, dopo esserti infuriato fino a perdere quasi la propria dignità, devi sopportare, trovare nuovamente il lato positivo e continuare a goderti il viaggio. Ovvio, una sfida non del tutto così divertente, ma certamente possibile da vincere.
In altri casi, invece, possono sopraggiungere contrattempi che probabilmente riusciranno a rendere sgradevoli certi momenti, come il ritardo di un aereo che ti fa perdere la coincidenza dell’aereo successivo per arrivare a destinazione. Così passi ore e ore in aeroporti sconosciuti e giganteschi cercando una soluzione all’accaduto. E ti arrabbi, perdi la pazienza, ma risolvi e ti calmi.
Col tempo, infine, dopo una lunga serie di svariati imprevisti e difficoltà, impari ad assumere un tono più mite e tollerante nei confronti di queste complicanze; ma non solo, un altro aspetto positivo è che apprendi l’arte della pazienza, fondamentale nella vita!
Da ragazza giovane che viaggia da sola, hai mai vissuto situazioni di pericolo?
In viaggio o dietro casa, poco cambia. È proprio per il fatto dell’essere donna che, purtroppo, spesso ci si trova in contesti di pericolo. Questo è un discorso molto delicato che provoca in me, come in tantissime altre donne, dispiacere, delusione, tristezza e indignazione. Si, più volte mi sono trovata in situazioni rischiose che, nonostante magari non mi abbiano causato male a livello fisico, lasciano il segno a livello psichico.
Fischi, molestie, delle mani sbagliate nel posto sbagliato, insulti di vario genere per essere come si è. L’essere donna, da sempre, viene visto come essere debole, inferiore, costretta ad ubbidire. Siamo ritenute oggetti sessuali da molti, troppi uomini, ed è difficile quindi, e drasticamente pericoloso, trovarsi davanti a persone ignoranti, viscide e che soffrono di superiorità, indipendentemente dalle origini.
Anche solo il fatto che mi si venga detto ‘’non ti conviene uscire la sera, tu che sei donna’’ mi mette addosso una rabbia difficile da descrivere.
Questo sottosviluppo mentale, in qualche modo, tocca la mia libertà, ma una cosa è chiara: non permetterò mai a niente e nessuno di privarmi di essa.
Ultimamente, poi, sono stata costretta a cambiare aspetti del mio carattere pur di proteggermi, poiché, essendo troppo aperta e socievole, andavo incontro a uomini che scambiavano un mio sorriso o un semplice sguardo come una disponibilità.
Ho raffinato, perciò, il metodo dell’indifferenza, che a volte risulta essere l’arma vincente.
I rischi sono ovunque ed è certo che se ti esponi maggiormente al mondo, di conseguenza sarai esposto a più circostanze (di pericolo e non). Avere occhi sempre ben aperti è la regola primaria valida per tutti, ma se sei una ragazza/donna, senza dubbio, devi prestare molta più attenzione a quello e a chi ti circonda.
In quali Paesi sei già stata e quali invece sono tra le tue prossime tappe?
I paesi in cui sono stata, oltre alla mia amata patria Italia, e che ogni giorno dipingono le mie fantasie, sono: Marocco, Spagna, Grecia, Inghilterra, Olanda, Slovenia, Croazia, Francia, Svizzera, Germania, Repubblica Ceca, Tunisia, Portogallo, Stati Uniti d’America, Canada, Irlanda, Turchia, Thailandia, Vietnam, i caldissimi Emirati Arabi, la mitica Singapore, Malaysia, Cina, l’Indonesia paradisiaca, l’Islanda invernale e la Colombia.
Nella lista delle mete che tanto aspiro c’è l’India, lo sento che presto arriverà anche lei a scombussolarmi la vita e infatti, mi sto già predisponendo per questo!
In base alla tua esperienza, cosa consiglieresti a chi vorrebbe fare la tua stessa scelta di vita, specialmente se donne?
Il mio consiglio è di non fermarti davanti a nulla.
Ascolta e non sopprimere per nessun motivo quella voce, della quale solo tu conosci la provenienza, che ti sussurra la direzione da prendere.
Segui il tuo cuore, sempre, perché lui saprà indicarti la strada verso la felicità.
Quindi prendi, vai, e fai ciò che vuoi, se è quello che senti!
La vita è una soltanto, e scorre dannatamente veloce.
E se sei una ragazza/donna, esclusivamente una cosa ho da dire: dimostra al mondo intero di che pasta siamo fatte, Noi Donne!
Quali sono i tuoi sogni nel cassetto?
Ho una marea di sogni che fluttuano nella testa e che cercherò di realizzare uno ad uno, con tutta la mia forza di volontà, ma ne presenterò solo alcuni.
1. Scoprire, fotografare e scrivere del mondo intero
2. Fare un viaggio di mesi e mesi in solitaria
3. Aiutare per un periodo di tempo chi ha bisogno di essere aiutato, protetto, o semplicemente abbracciato (volontariato nei campi profughi)
Per ora, ma solo per ora, è tutto… buona vita a tutti, Erika Bompiedi
Scritto da Annalisa Galloni