Dove emigrano i pensionati italiani in fuga dall’Italia?
No, non quella dei più giovani alla ricerca di lavoro e istruzione altamente qualificata, ma quella dei pensionati italiani alla ricerca di un posto in cui vivere con il loro assegno, sempre più esiguo. Oppure la fuga di chi ha messo da parte qualche risparmio, che però, in Italia, non gli permetterebbe di cavarsela per tutta la vita.
Già, perché le pensioni negli ultimi 15 anni hanno perso il 33% del loro potere d’acquisto, il loro valore è sceso in media del 5,1 per cento. L’euro, invece, ha reso de facto più povera un’ampia fetta di popolazione.
Così la decisione, spesso, è quasi forzata: la decisione di chi in certi casi sceglie di abbandonare il Belpaese: sia che si tratti di pensionati, sia che si tratti di chi ha pochi risparmi, gli italiani possono scegliere tra un gran numero di mete, dove il costo della vita e le agevolazioni fiscali permettono di condurre una vita piu’ che dignitosa con mille euro al mese o con la propria rendita.
A seguire un breve riassunto delle destinazioni più gettonate dai pensionati in fuga.
Canarie
Le Canarie, in Spagna, dove Fuerteventura, per esempio, dista 4 ore di volo dall’Italia. Per insediarsi alle Canarie è necessario il Nie (Numero identificativo per gli stranieri), con il quale si ottiene il diritto all’assistenza sanitaria gratuita.
E’ poi necessario un contratto d’affitto e registrarsi al comune di residenza presentando l’estratto conto degli ultimi tre mesi di pensione, grazie alla quale si può ottenere uno sconto del 50% sui mezzi di trasporto pubblici.
Alle Canarie un pranzo medio al ristorante costa 30 euro, una lattina di Coca Cola 1,20 euro, un litro di latte 90 centesimi, un litro di benzina poco più di un euro e l’affitto di un piccolo appartamento in centro si aggira intorno ai 450 euro. Dunque, la meta, è idonea per chi ha una pensione intorno ai mille euro mensili (alle Canarie il reddito medio pro capite è di 22.898 euro).
Repubblica Dominicana
Ben più lontana, è la Repubblica Dominicana: Santo Domingo dista 10 ore abbondanti di volo dall’Italia. Chi ha una pensione o una rendita non inferiore a 1.500 dollari può ottenere il permesso di residenza entro 45 giorni. Chi è pensionato ha diritto ad alcune agevolazioni, quali l’esenzione del 50 per cento delle tasse sulle proprietà immobiliari.
A pochi passi dai mari caraibici, dove il reddito annuo pro capite è pari a 6.964 euro annui, un pranzo medio per due costa 21 euro, una Coca Cola 60 centesimi, un litro di latte 90 centesimi, un litro di benzina 1,10 euro e l’affitto di un piccolo appartamento in zona centrale 310 euro.
Argentina
In questa parte del sud America, la situazione lavorativa sta migliorando e il tasso di disoccupazione è sceso al 7%.
In Argentina oltre il 50% della popolazione presenta discendenza italiana e arrivare con una conoscenza più che discreta dello spagnolo, può aprire importanti opportunità lavorative, soprattutto se si dispone di una qualifica professionale.
Se poi si parla anche inglese, allora le possibilità saranno anche maggiori e con un po’ di fortuna si potrà riuscire a mantenersi anche in città come Buenos Aires, nota in tutto il mondo per la sua eleganza e la sua bellezze.
Ultimamente va tuttavia (purtroppo) segnalato un incremento della microcriminalita’ con furti ed episodi malavitosi tipico delle zone metropolitane
E´ sconsigliato circolare di notte in tutta l’area periferica della capitale (Gran Buenos Aires) ed in alcuni sobborghi della città. Stesse precauzioni vanno adottate nelle località turistiche ove la presenza di stranieri è maggiore.
Filippine
L Filippine distano 13 ore di volo dall’Italia. Il programma per pensionati prevede la possibilità di chiedere un visto speciale, e per ottenerlo è necessario depositare in banca almeno 10mila dollari-7.205 euro e avere una pensione mensile di 800 dollari (576 euro).
Il reddito mensile deve essere di almeno 1.000 euro se si è in coppia, e per trasferirsi è necessario anche certificare il proprio stato di salute. In totale la procedura costa circa un migliaio di euro e dà diritto all’esenzione fiscale sull’import di beni personali.
A Manila il reddito pro capite annuo è pari a 3.157 euro, un pranzo medio per due persone costa 12 euro, una Coca Cola 40 centesimi, un litro di latte 1,20 euro, un litro di benzina 0,85 euro e l’affitto di un piccolo appartamento in centro 210 euro.
Costa Rica
La Costa Rica dista 12 ore abbondanti di volo dall’Italia. Per trasferirsi i cittadini Ue devono ottenere un permesso di residenza, e un pensionato deve dimostrare di avere una pensione o una rendita annua di almeno 7.200 dollari, pari a circa 5.026 euro.
Chi invece è un cittadino Ue può entrare nel Paese e restarci senza visto fino a 90 giorni. In Costa Rica il reddito medio pro capite è di 9.011 euro, un pranzo per due in un ristorante medio costa 25 euro, una Coca Cola 1,20 euro, un litro di latte 0,95 euro, un litro di benzina 1 euro e l’affitto di un piccolo appartamento in centro città 330 euro al mese.
Panama
Panama, in questi anni vive un boom economico senza precedenti e con l’apertura del secondo canale di navigazione verso gli Stati Uniti, continua a rappresentare un eldorado soprattutto per chi decide di trasferirsi lì insieme al suo assegno pensionistico.
Bastano la fedina penale pulita e una rendita di 1.000 dollari al mese per ottenere lo status di «pensionato permanente» e usufruire di esenzioni fiscali e sconti a tappeto su visite mediche di ogni tipo, utenze di luce, acqua e gas, persino sulle attività sportive.
Canada
Il Canada è un Paese che – con un tasso di disoccupazione intorno al 7 % – esercita una grande attrattiva per gli italiani in cerca possibilità di lavoro in Canda e business in Canda.
E come se non bastasse il Canada si è aggiudicato anche il primo posto come Miglior Paese del Mondo in un sondaggio mondiale, per quanto riguarda lavoro, libertà d’informazione, civiltà, felicità, onestà, sostenibilità ambientale e tanto altro ancora. Tutte cose che nel corso degli anni hanno portato innumerevoli persone ad iniziare qui una nuova vita, senza tralasciare il fascino dei grandi paesaggi, dai laghi alle montagne.
Le possibilità lavorative sono tantissime segnaliamo questo link http://www.cic.gc.ca/francais/travailler/eic/index.asp che consente a chi ha tra i 18 e i 35 anni, di soggiornare in Canada per un anno, senza aver bisogno del visto. La conoscenza della lingua inglese rappresenta un requisito fondamentale per vivere e lavorare qui (un punto in più, se si conosce anche il francese).
Brasile
Da diversi anni il Brasile sta vivendo un boom economico che l’ha portato ad avere il sesto PIL del pianeta.
Al momento la nazione ha un notevole bisogno di personale qualificato e, nonostante i titoli di studio non vengano riconosciuti, si può decidere di seguire un lungo processo burocratico per renderlo valido. Se poi ci si rivolge alle aziende italiane presenti sul territorio, sarà sufficiente la laurea italiana per lavorare in Brasile.
Il tasso di disoccupazione è di poco superiore al 6%, lo stile di vita particolarmente rilassato, lo splendido clima e una natura che la fa ancora da padrona, rappresentano le ragioni principali che spingono tanta gente a iniziare qui una nuova vita.
Messico
Il Messico è spesso la meta più citata da chi vorrebbe cambiare vita e stabilirsi in un luogo che sa di sogno.
Lo stipendio medio si aggira attorno ai 250 euro, se si lavora nelle grandi città, causa il costo della vita più elevato, si possono guadagnare anche dai 500 ai 600 euro mensili.
Il prezzo per un appartamento di 60mq varia dai 30.000 euro in periferia, fino ai 100.000 o 150.000 euro nelle zone centrali.
Se ci si sposta sul mare invece i valori possono lievitare notevolmente, in base a quanto è turistica la zona. Gli affitti mediamente si aggirano attorno ai 400 euro al mese; la maggior parte degli italiani vive nel Sureste o nel Caribe.
Da segnalare che le banche danno difficilmente credito agli stranieri, per cui l’acquisto di un immobile o la l’apertura di un attività potrebbero risultare più semplici se si possiede già il capitale necessario.
Quasi tutte le strutture sanitarie pubbliche non rispecchiano gli standard europei, e non è prevista alcuna forma di assistenza pubblica agli stranieri; le cliniche private invece offrono tutti i tipi di cure ed interventi, ma sono estremamente costose.
Per chi presenta problemi cardio-circolatori e di respirazione, è sconsigliata la vita nella capitale, causa elevatissimo tasso di inquinamento atmosferico.
Australia
L’Australia e’ tornata a rappresentare uno dei sogni per tantissimi italiani che vogliono iniziare una nuova vita all’estero. Gli stipendi sono alti, il costo della vita è equilibrato, il tasso di disoccupazione è abbastanza basso (6%) e in generale si vive molto bene.
Pensate cosa dev’essere poter raggiungere paesaggi mozzafiato e godere di scenari da sogno, le attrazioni naturali qui sono un vero spettacolo!
I requisiti indispensabili per presentare una domanda di emigrazione come lavoratore dipendente in Australia sono: età non superiore ai 45 anni, conoscenza della lingua inglese e possesso di una qualifica professionale
Nuova Zelanda
Se si è alla ricerca di un cambio radicale, ma non si vuole rinunciare ad una vita fatta di mare e di sole, la Nuova Zelanda potrebbe fare al caso vostro. La disoccupazione è al 6% e, se si parla inglese, non si avranno grandi difficoltà a trovare subito una buona occupazione.
Per lavorare in Nuova Zelanda è obbligatorio un apposito visto, ma per richiederlo è quasi sempre necessario avere un contratto o una promessa di assunzione. Se si ha un’età compresa tra i 18 e i 30 anni, si può prendere parte al programma Working holiday.
Ciò permette di ottenere un visto turistico vacanza-lavoro di dodici mesi, che consente di cercare lavoro una volta a destinazione.
Thailandia
Un paese con il miglior rapporto qualità prezzo del mondo, oltre che un particolare visto che permette di risiedere ai maggiori di 50 anni che abbiamo fedina penale pulita, non presentino nessuna malattia infettive e che abbiano, infine un conto bancario di 20.000 euro. Oltre a queste agevolazioni, Bangkok vanta un sistema fiscale molto conveniente.
Tunisia
Iniziamo con quella che era la destinazione più scelta, la Tunisia appunto, che dista solo 1 ora e 40 minuti di volo dall’Italia. Per trasferirsi è necessario il permesso di residenza, che si ottiene presentando il passaporto, un contratto di locazione, l’attestato dell’apertura di un conto corrente e marche da bollo.
Dunque, nel giro di poche ore è possibile ottenere il permesso temporaneo, mentre dopo circa 3 mesi si otterrà il permesso definitivo, che vale per 2 anni e può essere rinnovato per 4. In Tunisia il reddito pro capite è pari a 6.640 euro annui: con una pensione da mille euro netti al mese, dunque, si vive ben al di sopra degli standard del Paese.
A Tunisi, in media, un pranzo per due costa 13 euro, una coca cola 40 centesimi, un litro di latte 55 centesimi, un litro di benzina 70 centesimi e l’affitto di un piccolo appartamento in centro città 260 euro al mese, purtroppo pero’ la situazione attuale sconsiglia ovviamente questa scelta
Bulgaria
Clima a parte la seconda meta più scelta, la Bulgaria, la cui capitale – Sofia – dista 2 ore di volo dall’Italia. Poiché stato membro dell’Unione europea, per ottenere la residenza è sufficiente la carta di identità è, la tessera sanitaria e un regolare contratto d’affitto.
Per vivere a Sofia bastano 800 euro al mese: un pranzo medio per due costa 20 euro, una Coca Cola 80 centesimi, un litro di latte 1 euro, un litro di benzina 1,35 euro l’affitto del piccolo appartamento in centro 220 euro al mese. In Bulgaria il reddito medio pro capite è pari a 11.137 euro annui.
Di Paolo Astini