Giro dell'Asia

Due Cuori Nomadi in giro per il mondo: la storia di Bruna e Thomas

Questa giovane coppia di fidanzati ha deciso di lasciare tutto oltre 14 mesi fa ormai. Quello che era partito come un viaggio a breve termine per andare a trovare una persona cara, si é poi tramutato in un viaggio senza ritorno (ad ora) alla scoperta di realtà diverse. Due Cuori Nomadi (nickname tramite il quale li si può seguire online) in giro per il mondo; é questa la storia di Bruna e Thomas.

Ciao Bruna e Thomas, vi va di presentarvi ai nostri lettori?

Certo, siamo una coppia di 31 e 27 anni che ad Ottobre del 2017, ha fatto la follia di mollare tutto e cambiare la propria esistenza.

Cosa facevate in Italia prima di iniziare il vostro giro del mondo?

Avevamo due lavori semplici, con contratti precari e stipendi molto bassi. Passavamo le nostre giornate, settimane e i nostri mesi principalmente a lavorare. Quando capitava qualche giorno libero, la nostra priorità era scappare anche solo a qualche km di distanza, con la tenda sempre pronta nella macchina e qualche panino preparato a casa per risparmiare.

Quali sono state le ragioni che vi hanno spinto a decidere di lasciare tutto ed andare alla scoperta del mondo?

Di ragioni ce ne sono un’ infinità, come anche c’erano un infinità di scuse che per tanto tempo ci hanno impedito di farlo.

Principalmente non eravamo contenti della nostra vita, e nonostante i mille sforzi non riuscivamo a intravedere uno spiraglio di luce per il futuro.

Quando abbiamo realizzato che l’ unico modo per avere un’ opportunità diversa era cambiare noi stessi per primi, alzare i tacchi e andarsela a cercare, abbiamo lasciato casa, lavoro e quasi tutti i nostri effetti personali nel giro di due mesi.

Ma in realtà il giro del mondo all’epoca non era affatto previsto.

Giro dell'Asia Due Cuori Nomadi in giro per il mondo: la storia di Bruna e Thomas

Quindi com’ è iniziata la vostra avventura?

La nostra avventura è iniziata proprio leggendo articoli come questo. Al ritorno da una vacanza, presi dalla depressione da rientro e non convinti di doversi arrendere a ricominciare un’altro anno di solo lavoro, abbiamo iniziato a cercare su internet e banalmente a digitare sulle piattaforme di ricerca frasi come “cambiare vita” o “lasciare tutto”.

Più cercavamo e più trovavamo articoli o testimonianze di altre persone che avevano deciso di affrontare un cambiamento radicale, persone che magari avevano molte più scuse di noi per non avere il coraggio di buttarsi, persone più adulte, anziane a volte, persone che lasciavano un lavoro fisso e un buon stipendio, altre con dei figli…

Più leggevamo le loro storie più ci chiedavamo se le motivazioni che ci tenevano fermi dove eravamo erano reali o solo paure.

Leggendo tra i vari blog e articoli abbiamo scoperto che esistono molte alternative per viaggiare, tra cui la possibilità di lavorare in cambio di vitto e alloggio. Abbiamo scoperto l’associazione Wwoof ed è stato chiaro che quella era la strada giusta.

Si tratta di una associazione che mette in contatto fattorie biologiche e persone disposte a lavorare, magari viaggiando, in cambio di vitto e alloggio.

Il Wwoof è però molto di più, è condivisione, è la possibilità di scoprire nuovi stili di vita, di avere una prospettiva più ampia, di vivere in contatto ravvicinato con natura e animali (cosa che, per chi vive in città come noi, è molto rara) e soprattutto di conoscere tante persone nuove. Persone che hanno esperienze totalmente diverse, e che ci hanno fatto riflettere sulla possibilità di allargare i nostri orizzonti, mostrandoci che in fondo viaggiare non è poi tanto difficile e soprattutto non necessariamente costoso come pensavamo.

È così che è iniziata la nostra avventura.

Giro dell'Asia Due Cuori Nomadi in giro per il mondo: la storia di Bruna e Thomas

In questo percorso che va ormai avanti da oltre un anno, quali paesi e città avete attraversato fino ad ora?

Dopo aver girato per 5 mesi in Italia tra Toscana, Sardegna e Liguria, lo scorso Aprile siamo partiti per il Giappone.

Il nostro viaggio nella ‘Terra del sol levante’ doveva essere di due settimane, per andare a trovare il papà di Thomas, ma dopo mesi di Wwoof la nostra mente si era aperta a più ampie prospettive e avendo già lasciato tutto mesi prima, non ci abbiamo messo poi molto a capire che una volta in Asia era un peccato riattraversare il globo e tornare subito indietro.

Così le settimane in Giappone sono diventate 7 e da lì un volo super economico ci ha portato in Thailandia dove abbiamo iniziato a attraversare i confini via terra spostandoci in Laos, Vietnam, Cambogia, di nuovo Thailandia per poi scendere in Malesia.

 

Uno dei problemi da affrontare quando ci si imbarca in un’avventura di questo tipo , é quello del ‘budget’. Vi va di dirci come lo state gestendo?

Si pensa che per viaggiare servano tanti soldi, ed è vero se pensiamo di viaggiare in “modalità vacanza”.

Quando siamo partiti abbiamo lasciato i nostri lavori e venduto quasi tutti gli effetti personali, questo ci ha permesso di avere un piccolissimo gruzzoletto.

Ad oggi stiamo viaggiando con un budget di 10 euro a testa al giorno, 300 euro a testa al mese. Oramai ragioniamo così: quando un amico ci racconta di aver comprato una maglietta da 50 euro per noi sono 5 giorni di viaggio. Una cena fuori con cinema il sabato sera per noi è una settimana in più in giro per il mondo. Un cellulare nuovo per noi potrebbe voler dire due mesi di viaggio o più!

A volte difficile, ma non impossibile, soprattutto in alcuni paesi. Per riuscire a mantenere il nostro budget spesso abbiamo scelto mezzi di trasporto lenti e fatiscenti o autostop, dormito in ostelli decisamente poco ospitali e mangiato riso per giorni, tutto questo però viene sempre ripagato da esperienze uniche.

Un altro metodo che usiamo spesso sono le piattaforme di scambio come Workaway, dove puoi trovare vitto e alloggio gratuito in cambio di qualche ora di lavoro, o Couchsurfing, che ti mette in contatto con migliaia di persone disposte a ospitarti e offrirti un divano su cui dormire.

Sono metodi che non solo ti permettono di risparmiare, ma ti concedono di vivere i luoghi più da vicino, conoscendo persone locali, lavorando con loro e incontrando persone di ogni parte del mondo.

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Qual é la vostra situazione attuale? Dove siete fermi ad ora?

In questo momento stiamo proprio attraversando una di queste esperienze lavorando con Workaway. Ci troviamo a Langkawi un isola a nord della Malesia, in un complesso di ville nascoste tra la giungla su una collinetta che affaccia sull’oceano.

Condividiamo l’esperienza con altri viaggiatori e dopo le nostre 4 ore di lavoro la mattina, tra le scimmie che ci osservano e gli scoiattoli che ci passano sulla testa, abbiamo tutto il tempo per goderci questo angolo di paradiso.

Mete future? É previsto un ritorno in Italia?

In questo momento non siamo certi delle prossime mete, rimarremo a lungo in Malesia dato che è tra i pochi paesi che non prevede un visto per ben tre mesi, quindi abbiamo il tempo per valutare i prossimi spostamenti.

Un rientro è previsto anche se non sappiamo quando. Al contrario di tanti viaggiatori, a noi l’Italia manca (soprattutto ci manca la pizza!). Ci piacerebbe tornare e continuare a esplorare il nostro Paese con il Wwoof, proprio come abbiamo iniziato, ma sentiamo che per ora ancora non è il momento.

Vi va di condividere con noi un momento che vi ha fatto realizzare davvero che questa strada sia la strada che fa per voi, in questo momento della vostra vita?

Non ne esiste uno in particolare in realtà. A volte, come in tutti i percorsi, ci sono i momenti bui, quelli dove le paure prendono il sopravvento e dove ci chiediamo “ma dove stiamo andando?”, poi arriva una persona, un sorriso, un luogo meraviglioso, un tramonto… e come per magia senti chè è tutto perfettamente al proprio posto, e che non poteva essere altrimenti.

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Quali consigli dareste ad altre persone che vorrebbero intraprendere un percorso simile al vostro?

Buttatevi! Buttatevi! Buttatevi!

Se solo sentite, in un angolo del vostro cuore, che avete bisogno di un cambiamento, che sia il viaggio o qualsiasi altra cosa, buttatevi!!

Sono 14 mesi che abbiamo lasciato casa, macchina, lavoro e tutto il resto in cambio della nostra vita, ma possiamo assicurarvi che di tutti i giorni passati il più difficile è stato quello in cui abbiamo deciso! Una volta presa la decisione, ogni cosa ci è sembrata esattamente come era, cioè molto più semplice di come appariva.

È se siete lì lì per prendere la decisione, ma vi manca la spinta, chiamateci, faremo di tutto per convincervi!

Dove possono seguire i vostri spostamenti i nostri lettori?

Abbiamo una pagina Facebook… che però ultimamente aggiorniamo di rado, ma se volete seguirci, vedere le nostre foto e seguire le nostre storie giornalmente potete trovarci su Insagram!

Per concludere, volete aggiungere qualcosa?

si: BUTTATEVI!!

(lo avevamo già detto?)

 

Sara Di Maro

 

Contatti:

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