Elena si è trasferita a vivere e lavorare in Nuova Zelanda dove insegna tennis
Quando girare intorno a un campo da tennis non basta, perché non iniziare a girare il mondo inseguendo una pallina? Elena è una ragazza toscana di 27 anni che con un colpo magico ha trasformato la sua passione in un lavoro ed è riuscita a trovare un compromesso con la sua grande voglia di viaggiare.
Ha lasciato da poco l’Australia per vivere in Nuova Zelanda, dove insegna tennis a bambini, ragazzi, adulti, principianti e agonisti.
Ci racconta la sua esperienza, confessando di essersi ritrovata in questa parte del mondo dove tutto funziona, tutto è più facile e soprattutto dove tutti sorridono!
Parlaci in poche righe di te: quanti anni hai, dove abitavi, cosa fai nella vita, che lavoro facevi prima di partire?
Mi chiamo Elena Grazioso, sono di Viareggio, ho 27 anni e sono più di 20 che la mia vita gira intorno ad un campo da Tennis. Ho smesso di giocare a buon livello presto (intorno ai 18 anni) causa brutto incidente dalla quale il mio polso destro non si è mai più ben ripreso! Così ho fatto di questo sport il mio mestiere, insegno a bambini, ragazzi, adulti, principianti, agonisti a chi ha la voglia, per qualsiasi ragione, di avvicinarsi a questo sport.
E adesso dove lavori? Dal punto di vista economico è difficile vivere in Nuova Zelanda?
Adesso sto vivendo in Nuova Zelanda, esattamente ad Auckland, lavoro in un bel Tennis Club da più o meno 7 mesi. Quella di trasferirmi qua è stata una decisione da una parte un po’ forzata; i due anni precedenti gli ho vissuti in Australia, ma i miei visti erano entrambi scaduti quindi ho applicato per un visto neo zelandese, mandato il mio cv e rifatto di nuovo i bagagli.
La maggior parte della popolazione di Auckland è di origine europea, soprattutto britannica, ma ci sono anche grandi comunità asiatiche, diciamo che è la città di gran lunga più cosmopolita della Nuova Zelanda.
Com’è viverci ogni giorno?
Adoro questa parte di mondo (Au-NZ) molto anglosassone e allo stesso tempo multiculturale qua vivono persone da qualsiasi angolo del mondo. Mi piace l’organizzazione e l’ordine che palesemente regna, seguono molto le regole, spesso severe ma giuste… tutto funziona, tutto è più facile, tutto scorre, tutti sorridono e i Kiwi sono persone d’oro! Amano lo sport, le differenti culture culinarie, viaggiare (come del resto i cugini australiani), quindi direi che per la sottoscritta è “casa”. Metto le virgolette, perché dopo aver vissuto a lungo fuori dall’Italia non so più dov’è la mia casa. Economicamente è un paese dispendioso, specialmente se lo vivi da turista, ma se ci vivi è tutto in proporzione e in fondo al mese il portafoglio non dà problemi.
Come vivi la lontananza dall’Italia?
L’Italia spesso manca, o meglio, mancano le abitudini con la quale sei cresciuta, le amiche di una vita e la stabilità che il tuo paese ti può dare per quanto riguarda il visto. Mi spiego, l’unica cosa che mi ha pesato e che mi pesa di questi ultimi anni è stato “lottare” per i visti, rinnovarli, programmare cose con fretta per stare dietro a scadenze comandate. Perché come dicevo prima sono molto ligi alle regole, se il tuo visto è scaduto e ti trovano anche solo 24 ore dopo la scadenza ancora nel paese ti rispediscono a casa senza poter tornare per anni.
Ci sono opportunità di lavoro per gli italiani che vorrebbero “mollaretutto” e trasferirsi lì? Sono considerati bene gli italiani?
Opportunità di lavoro ce ne sono sicuramente molte di più che in Italia. Noi italiani siamo ancora visti bene, considerati lavoratori anche se tutti ben sanno cosa sta accadendo. Aspettatevi di essere presi in giro per il nostro governo, per l’attaccamento da loro definito old mind che abbiamo per la chiesa (ci tengo a sottolineare che non è assolutamente il caso mio). Ma siamo per fortuna ancora riconosciuti come il paese del buon cibo e di una storia infinita da scoprire alle nostre spalle. Culturalmente parlando non ci legano nemmeno le scarpe. È un paese nuovo, per loro la storia Maori di cento anni fa sono paragonabili ai nostri antichi romani!
Potresti dare dei consigli a chi si vuole trasferire?
Il consiglio che vi posso dare è mettere in valigia tanta umiltà, rispetto e voglia di capire, non pensate che sia tutto rose e fiori, nessuno parlerà la vostra lingua, nessuno baratterà o chiuderà un occhio più di 2 volte di fila… ma quando sarete entrati nei loro meccanismi ve ne saranno grati, adorerete questo paese in cambio avrete gratitudine, soldi e la possibilità di scoprire un paese ancora incontaminato ma a tratti molto all’avanguardia.
Saluti da Auckland
Di Simona Cortopassi 16/05/2013