Enrico, lavorare in Brasile nel settore immobiliare

Enrico Buldrini, lavorare nel settore immobiliare in Brasile. Sono passati diciotto anni da quando Enrico Buldrini ha deciso di allontanarsi dall’ Italia e cercare fortuna altrove: in un certo senso la seconda vita che si è costruito ha raggiunto gli anni della maturità. E dopo tutti questi anni la voglia di restare fuori dall’Italia prevale ancora! Anzi in Brasile, più precisamente a Maceiò dove si è attualmente stabilito, lavora per una agenzia immobiliare italiana.

In tutti questi anni l’esperienza gli ha rafforzato la convinzione di aver fatto la scelta giusta: il clima, l’atmosfera allegra della gente, i ritmi di lavoro meno frenetici, i tanti luoghi del Brasile ancora da scoprire. Ci racconta di un paese che assomiglia per certi versi all’ Italia del Boom economico e che forse proprio per questo attira tanti italiani nostalgici.

Come sei approdato in Brasile?

Enrico, lavorare in Brasile nel settore immobiliareSono in giro per il mondo dal 1993. In Italia facevo l’informatore medico scientifico poi me ne sono andato in Costarica per aprire un giornale di annunci pubblicitari …dal 1999 mi occupo di time share turistico e vendita di immobili. Dopo aver lavorato in diversi paesi del mondo ora da 5 anni sono fisso in Brasile….a Maceiò sulla costa nord est quella turistica ho scelto il brasile perché é un paese in grandissimo sviluppo e perché la qualità della vita é molto buona mentre in Italia le possibilità sono molto minori …e poi il clima é sempre importante sono responsabile vendite in brasile per un azienda di milano www.havengrid.com che costruisce e vende immobili qua nel nord est a fine di investimento turistico.

E’ stato difficile ambientarti?

La qualità della vita é molto buona, non manca nulla anzi per alcune cose sono più avanti di noi, e poi il clima fa sicuramente la differenza , qui é estate tutto l’anno e appena si ha un momento libero gli svaghi all’ aria aperta sono tantissimi. Inoltre le persone sono molto aperte e le amicizie si fanno con molta facilità.

Il carattere latino rende i rapporti interpersonali molto aperti.

Dopo tanti anni di lontananza non avverti una certa nostalgia dell’Italia?

Sono già diciotto anni che sono fuori dall’ Italia e non penso di tornare . E perché dovrei? Qui mi trovo così bene che non vedo il motivo per tornare indietro! Certo dell’Italia mi mancano solo alcuni affetti che vorrei sempre avere accanto a me e alcuni amici veri… ma del resto nulla!

Cosa ti sorprende di più del Brasile?

Questo è un paese tutto da scoprire, per cui per dire cosa mi piace bisognerebbe fare un grande elenco!
Direi che a parte il clima ottimo tutto l’anno (mi riferisco a dove vivo io) bellissime spiagge e mare stupendo, poi andando in giro per questo paese che é grande 23 volte l’ Italia non c’é che l’ imbarazzo della scelta: dall’ Amazzonia al Pantanal alle cascate come quelle di Iguazu fino a alla serra Gaucha al confine con l’ Argentina.
Ma soprattutto quello che mi piace di più é il modo di vivere che é con meno fronzoli e con moltissime possibilità di creare.

Com’era la tua giornata tipo in Italia?

La giornata tipo in Italia consisteva nel fare consulenze per medici e responsabili di ospedale tutto il giorno. Poi alla sera in casa o con amici.

E in Brasile?

Adesso per tutto il giorno accompagno clienti che vogliono comprare immobili qui in Brasile… La differenza é che appena ho un attimo posso andare in spiaggia e pure di sera ho una vita sociale più intensa e divertente
Come in tutti i paesi caldi la vita é meno stressante: nella loro filosofia non esiste quella frenesia da lavoro tipica dell’ uomo occidentale. I lavori e gli impegni si portano a termine anche qui… ma con una certa distensione!

Da italiano che impressione ti fa questo paese?

Il tenore di vita sta crescendo molto a livello generale, anche se purtroppo il divario tra le classi sociali é ancora rilevante. Si potrebbe fare un paragone con la situazione dell’ Italia negli anni del boom economico dove tutti investivano.

Hai ancora contatti con la madrepatria?

In Italia, a parte i contatti di lavoro, comunico solo con la mia famiglia. E con pochissimi amici che si possono chiamare tali. A vederla con gli occhi dell’emigrante l’Italia la paragonerei ad una persona molto anziana. Che si trascina e cammina a stento con un bastone…anche se emana sempre un certo fascino. 
Qui sto bene perché ho scoperto come si può vivere bene ma con meno ansie.
In fondo la vita é una sola e bisogna anche godersela!


Quali sono i personaggi brasiliani che ti affascinano di più?

Tra i personaggi a livello politico senz’altro l’ormai ex presidente Lula. Colui che ha traghettato questo paese verso un’ economia di grande sviluppo. Da gennaio la nuova presidente Dilma. Braccio destro di Lula, prenderà il comando per continuare la politica vincente degli ultimi anni. 
Quanto ai personaggi storici è difficile per noi occidentali di recente immigrazione afferrarne il significato. Si tratta di un paese che é passato dalle grandi dominazioni coloniali (che vanno dagli olandesi agli spagnoli e soprattutto portoghesi) fino ad arrivare al periodo buio degli anni settanta con la dittatura militare. 
Più facile invece entusiasmarsi dei loro personaggi sportivi. Dal mitico Pelé che adesso è soprattutto il più grande ambasciatore sportivo al mondo. Fino ai grandi fenomeni degli ultimi anni, Ronaldo in primis.

Quali sono le passioni che ti legano al Brasile?

Qua il calcio é una fede ed é sentito tantissimo da tutti e soprattutto é sempre una festa. Anche la cultura del fisico e del ballo sono una componente innata, fanno parte del loro modo di essere. In una certa misura il loro spirito euforico ha contagiato anche me. Ho moltissime amicizie e di rado rimango a casa alla sera. Tanti sono i richiami della vita notturna: cene, cinema, teatro e feste e tutto con amici del luogo.

E con la cucina riesci a compensare la mancanza dei piatti italiani?

In parte sì, la cucina é molto varia ma i piatti piu’ buoni per me sono la fejoada e il churrasco di carni allo spiedo tenerissime.

Di Raffaele Ganzerli 02/12/2010

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