Export del made in Italy

L’ Export del made in Italy è la soluzione a tutti i problemi ?

A partire dall’inizio della crisi economica del 2008 che ha messo in ginocchio moltissime aziende appartenenti ai più svariati settori, una parola, o meglio, un concetto ha cominciato a farsi strada nella mente degli imprenditori italiani: l’export.


Non che fino ad allora le aziende fossero totalmente estranee ai cambiamenti, alla globalizzazione e a quello che succedeva negli altri paesi. Ma, hanno cominciato a capire che per poter sopravvivere e andare avanti c’era bisogno di buttare lo sguardo al di là del proprio orticello di casa.

C’era bisogno di adattarsi ai tempi che cambiavano, al mondo che correva velocemente, modernizzarsi, adottare nuove tecnologie ma soprattutto era necessario cambiare mentalità, cambiare modo di fare affari e approcciarsi a mercati sconosciuti.

Una percentuale altissima dell’export italiano era rivolta verso i nostri vicini di casa, la Germania, la Francia, l’Austria, la Spagna, ecc… Ma oltre c’era un mondo nuovo che stava emergendo con prepotenza: i paesi BRICS.

E allora come fare per vendere in Brasile?

Come organizzarsi?

Come comportarsi quando sei tu che devi aggredire il mercato e non sono più le richieste ad arrivare come manna dal cielo senza fare niente?

Come fare ad essere competitivi e allo stesso tempo mantenere la qualità?

Come fare a competere con i prodotti indiani, cinesi che invadono il mercato?

La risposta era semplice: creare all’interno dell’azienda un ufficio estero formato da persone competenti, con esperienza sui mercati complessi oppure, affidarsi a degli specialisti che con la loro comprovata e pluriennale esperienza potessero guidare, passo dopo passo, l’azienda verso l’estero.

 

Le aziende con fatturati importanti, di grandi dimensioni, con una solida struttura organizzativa hanno ovviamente scelto la prima soluzione.

Le PMI, che rappresentano la maggior parte delle aziende italiane, hanno invece deciso di rivolgersi ai consulenti aziendali come Between srl.

Rivolgersi a Between significa affidare la gestione dell’ufficio estero in outsourcing, chiedere delle analisi di mercato per capire dove “conviene” esportare, attuare delle strategie di sviluppo commerciale e aziendale che non trovino le aziende inadeguate nel momento in cui i mercati scelti reagiranno in maniera positiva ai vostri prodotti.

Ci sono però degli elementi fondamentali che l’imprenditore, per assicurarsi dei risultati ottimali, deve tenere presente, ossia:

1. Cambiare mentalità

Molti imprenditori sono restii al cambiamento, alle novità, alle nuove tecniche di marketing e alle nuove strategie. Sono convinti che il modo in cui hanno lavorato per 20 anni e più, vendendo in Italia, sia valido e sia l’unico possibile anche per l’estero. Purtroppo le dinamiche dei mercati internazionali sono molto diverse e l’apertura mentale è una condizione sine qua non per avere successo all’estero.

Nel momento in cui si sceglie di affidarsi ad uno specialista è importante farlo totalmente, ascoltare i suoi consigli e non porre dei paletti che rendono difficile sia il lavoro sia il raggiungimento degli obiettivi.

2. Essere disposti ad investire nella promozione dei propri prodotti

Molto spesso le aziende sono desiderose e pronte ad esportare ma senza dedicare nemmeno un budget minimo a questa attività. Non sono disposte a spendere un centesimo in marketing e promozione e allora, prima di pensare di esportare bisogna farsi una semplice domanda: se io, imprenditore, orgoglioso del mio lavoro e del mio prodotto non sono disposto ad investire, non sono il primo a crederci, come posso convincere gli altri a farlo?

3. Non avere fretta!

Abbiamo deciso di esportare, abbiamo eseguito uno studio di fattibilità e scelto il mercato più adatto, da domani vogliamo già vendere! Non è proprio così! Le dinamiche dell’export sono molto più complesse; è necessario individuare e studiare i propri competitor, posizionarsi sul mercato, trovare gli interlocutori giusti e creare con essi dei rapporti di fiducia e, per fare tutto ciò ci vuole del tempo.

Solo attraverso la pazienza, l’affidabilità, la qualità e la correttezza si possono mettere le basi per assicurarsi una soluzione continua e duratura nel mercato scelto.

4. Sapersi adattare

Per vendere all’estero è importante capire chi sono i consumatori ai quali ci si rivolge e quali sono le loro abitudini. Per questioni culturali o per le più svariate ragioni i consumatori non hanno gli stessi gusti dei consumatori nazionali.

Magari nel paese/paesi scelto vengono predilette le bottigliette d’olio da 250ml, mentre da noi si vendono prevalentemente quelle da 750ml, magari sono particolarmente attenti ai prodotti vegani o vegetariani, oppure voglio prodotti molto dolci, o di dimensioni diverse, confezionati in maniera diversa, e così via.

Tutto ciò per dire che bisogna essere pronti ad accogliere le più disparate richieste per quanto possano sembrare bizzarre e capire che i mercati sono tra di loro molto diversi, come il vecchio proverbio “Paese che vai usanza che trovi” ci insegna.

L’Export del made in Italy: la soluzione a tutti i problemi!?

Noi di Between, con la nostra esperienza e la nostra rete di collaboratori in tutto il mondo, siamo a disposizione di tutte le PMI pronte ad affacciarsi sui mercati internazionali.

Siamo qui per aiutarvi a destreggiarvi nel difficile compito di vendere all’estero, siamo qui per rispondere a qualsiasi vostra domanda e a risolvere ogni vostro dubbio per quanto insignificante o complicato possa sembrare.

Siamo pronti a portare l’eccellenza del nostro territorio in tutto il mondo, siamo qui per promuovere il Made in Italy e per aiutarvi a crescere e voi, SIETE PRONTI?

Between Srl

Andreea Tepusi

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