Filippo si è trasferito vivere ad Haiti dove sta aprendo un piccolo hotel in spiaggia
Ciao Filippo , ti va di presentati ai nostri lettori?
Di cosa ti sei occupato in questi anni in Francia?
Poi, in seguito al divorzio, sono partito per l’Africa rimanendoci due anni, dove non facendo nulla ho imparato a conoscere i popoli neri, e da lì mi sono innamorato di quelle culture.
E poi dove ti sei trasferito?
Che differenze hai colto nel modo di vivere di Haiti rispetto a quello italiano?
La cultura qui ad Haiti è molto varia perché, oltre ad essere tipica del Caribe, ha delle radici africane molto presenti oltre che un pizzico di culture francese e americana . Qui a scuola insegnano tre lingue: il creolo, il francese e l’inglese obbligatori, in più anche lo spagnolo come optional.
Che tipo di cultura e di sicurezza hai conosciuto?
Di cosa ti occupi oggi?
Abbiamo avuto un bar per 5 anni, ma la Repubblica Dominicana come Paese quando ci vivi ti accorgi che é pericoloso , truffatore , e non è più come prima, dunque prima di ripartire mi son chiesto: “perché non scoprire anche l’altra parte dell’isola?”. Con paura, a 52 anni, sono partito zaino in spalla e autostop per visitarla e lì ho avuto il “coup de foudre”.
Sono andato a prendere mio figlio e ci siamo ritornati insieme visitandola e senza mai avere avuto un problema dopodiché abbiamo deciso di trasferirci lì e aprire un piccolo hotel in spiaggia “Anacaona Beach Village”, che apriremo fra un mese su un terreno che ho comprato nella città di Leogane, a 30 km da Porto Principe, per avere i vantaggi della prossimità della capitale senza averne gli inconvenienti.