Marco e Diego hanno preso in gestione un piccolo resort sull’isola di Patmos in Grecia
Marco ha sempre lavorato come dipedente nel settore bancario e nel mondo del commercio fino a quando ha iniziato a sentire la pesantezza di lavorare per qualcun altro, per uno stipendio che non gli dava le adeguate soddisfazioni, così ha deciso di trasferirsi a vivere e lavorare su un’isola greca, rilevando, con Diego suo socio, un piccolo resort sull’isola di Patmos.
“Mi trasferirò sull’isola di Patmos, l’isola dell’Apocalisse… un’isola carica di spiritualità e con un’energia come solo pochissimi altri luoghi nel mondo hanno.
In particolare, andrò a vivere nella Merika Bay, sul lato più tranquillo dell’isola, a pochi metri dal mare. Abbiamo preso in gestione un piccolo resort, che ospita un massimo di 28 persone, in una piccola baia estremamente tranquilla.
Sarà un’attività di tipo turistico, con una serie di servizi di tipo olistico per il benessere interiore dei clienti. In particolare, tutta questa seconda parte è stata ideata e sarà gestita da me. Trattamenti reiki, respirazione, meditazione.
Inoltre, anche nei mesi di bassa stagione il resort funzionerà per ospitare seminari, ritiri di vario genere, corsi e vacanze studio…”
Ciao Marco, raccontaci un po’ di te… di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?
Io sono originario della città di Udine e da dieci anni vivo a Milano.
Sono nel mondo del lavoro da vent’anni circa e dal settore bancario a quello del commercio, ho sempre avuto a che fare con mansioni che prevedono il contatto con la gente.
Ho sempre lavorato come dipendente, e in particolare nella mia occupazione attuale, nel commercio, ho iniziato a sentire la pesantezza di lavorare per qualcun altro anche sette giorni su sette, per uno stipendio che non mi dava le adeguate soddisfazioni.
Ho sempre avuto la passione per le arti musicali e per la spiritualità, coltivando da tanto tempo il sogno di circondarmi un giorno solo di cose che facessero bene al mio spirito.
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?
La voglia di lasciare l’Italia è nata man mano che, viaggiando, ho avuto l’opportunità di conoscere realtà diverse dalla nostra, in particolare in termini di qualità della vita.
In particolare, quando ho trovato un posto che ho sentito da subito come una seconda casa, ho preso la decisione dentro di me.
Perché hai scelto proprio la Grecia e in quale località di trasferirai?
Mi sento di poter dire che è stata la Grecia a scegliere me.
Infatti, per me è normale essere scambiato per un greco, quando vado là. Non me lo so spiegare, è così e basta.
Mi ci sento a casa. Mi trasferirò sull’isola di Patmos in Grecia, l’isola dell’Apocalisse, in cui a San Giovanni fu rivelato il libro appunto dell’Apocalisse.
Un’isola carica di spiritualità e con un’energia come solo pochissimi altri luoghi nel mondo hanno.
In particolare, andrò a vivere nella Merika Bay, sul lato più tranquillo dell’isola, a pochi metri dal mare.
Avevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima?
No, non l’ho mai fatto prima. E’ la mia prima esperienza di questo tipo.
Partirai da solo o con la partner o amici?
Non sarò solo, con me ci sarà anche Diego, il mio socio.
In che cosa consisterà esattamente la tua attività?
Abbiamo preso in gestione un piccolo resort, che ospita un massimo di 28 persone, in una piccola baia estremamente tranquilla. Sarà un’attività di tipo turistico, con una serie di servizi di tipo olistico per il benessere interiore dei clienti.
In particolare, tutta questa seconda parte è stata ideata e sarà gestita da me.
Trattamenti reiki, respirazione, meditazione. Inoltre, anche nei mesi di bassa stagione il resort funzionerà per ospitare seminari, ritiri di vario genere, corsi e vacanze studio.
Per essere aiutati nel nostro lavoro, ospiteremo persone da varie parti del mondo tramite il sito internazionale Workaway, così da rendere ulteriormente arricchente l’esperienza umana del nostro progetto.
Quali differenze sostanziali hai avuto modo di riscontrare, per l’apertura di un’attività, a livello burocratico e lavorativo rispetto all’Italia?
Sicuramente la burocrazia è più snella in Grecia rispetto al nostro Paese anche perchè, a fronte di una crisi economica che ha colpito diversi settori dell’economia ellenica, il turismo viene a maggior ragione incentivato in quanto punta di diamante del PIL.
È anche vero che, grazie ad amici in loco, siamo stati subito indirizzati verso le persone/enti piú idonei, il che ci ha permesso di evitare molti degli errori derivanti dalla non conoscenza di una burocrazia straniera.
Cos’altro hai notato della società Greca?
I greci sono molto simili a noi, anche a livello di problemi sociali, politici ed economici. Ovviamente nelle grandi città come Atene o Thessaloniki la crisi si fa molto più sentire, così come il malcontento della gente nei confronti delle Istituzioni e degli Enti Locali.
Purtroppo la criminalità è strettamente connessa a questo periodo di incertezza economica ma sulle isole, soprattutto su quelle più remote come Patmos, tutto questo sembra appartenere ad un “mondo lontano”.
Così come gli Italiani, anche i greci sembrano avere grosse difficoltà nella gestione di un patrimonio storico inestimabile; anche in questo caso la ragione principale sta nello scarso senso di responsabilità da parte delle istituzioni (nonchè della popolazione stessa) e nella cattiva gestione dei pochi fondi disponibili per la tutela del patrimonio storico ellenico.
Come pensi avverrà la tua integrazione in una realtà locale sostanzialmente differente da quella italiana?
Avverrà vivendo la loro realtà quotidiana, ben prima di aprire la stagione turistica. Vogliamo studiare il greco, incontrare la gente del posto, e all’interno del resort, per mia volontà, ci sarà un’area accessibile a tutti gli abitanti dell’isola, tutti i turisti, insomma a chiunque. Cosa conterrà per ora resta una sorpresa…
Vivere su un’isola greca come Patmos, sotto quali aspetti reputi sia meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?
Vivere a Patmos significa innanzitutto avere ritmi di vita più sostenibili, potersi permettere di non chiudere la porta di casa alla sera e di lasciare tranquillamente la chiavi nel cruscotto dell’auto o dello scooter mentre si va a fare le commissioni…
Tutto questo circondati da una natura pressoché incontaminata.
Ovviamente ci sono anche i contro legati soprattutto alla bassa stagione, durante la quale non tutti i servizi sono attivi e i collegamenti non sono così frequenti come in estate.
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme e trasferirsi su un isola greca?
A chiunque volesse fare questo tipo di esperienza, in Grecia e ovunque nel mondo, non mi sento di dare grandi consigli se non quello di essere in pace con se stessi.
Quando si è in pace dentro, è più facile sentirsi a casa anche all’estero, perché si è già a casa dentro di sè.
Sito: www.angelscovepatmos.com
Facebook: https://www.facebook.com/angelscovepatmos
Email: marco@angelscovepatmos.com
Di Massimo Dallaglio