TRASFERIRSI A VIVERE E LAVORARE A FUERTEVENTURA ALLE CANARIE

Giasone ha trovato la sua “Isola che non c’è”, ma non senza difficoltà. 
Originario della Brianza, dopo vari lavori in Italia, a Giasone viene naturale partire. Viaggia per l’Europa, si ferma in Sud Africa e in Guatemala, poi giunge nelle Canarie. Sarebbe dovuto tornare dopo due settimane di permanenza ma il giorno prima del ritorno strappa il biglietto e decide il suo futuro. Ora ha un’impresa di escursioni e vacanze sull’isola ma, nonostante le apparenze, ci avverte: la vita qui non è tutta rose e fiori…
“…Anzi! Bisogna quotidianamente combattere contro il mondo e non ci sono parenti e amici ad aiutarti. L’80% delle persone che ho visto arrivare qui sono poi ripartite in meno di un anno e in alcuni casi perdendo anche molti soldi in sogni sbagliati…”

Ciao Giasone, cosa facevi in Italia?


Mia madre ha un ristorante quindi ho lavorato lì, ho fatto per un po’ di tempo anche l’agente immobiliare e l’assicuratore. Anche se per molti anni ho fatto il cuoco.




Come hai maturato la scelta di trasferirti?

Andarmene più che una scelta è stata una cosa naturale, prima delle Canarie ho vissuto per un anno in Sud Africa (Cape Town) e un po’ di mesi in Guatemala (San Lucas)… senza contare i mille piccoli viaggi per l’Europa. Il clima italiano mi andava stretto… Diciamo che sono sempre stato un po’ marinaio!




Eri già stato altre volte in Spagna prima di trasferirti? 


Sì, avevo visto Barcellona. Molto bella, soprattutto a livello artistico…




Come hai deciso di restare a Fuerteventura?


Ero qui da solo, (normalmente viaggio in solitaria) in ferie, avrei dovuto rimanere 2 settimane e il giorno prima del ritorno ho stracciato il biglietto e sono rimasto qui a Fuerteventura. 




Avevi qualche appoggio appena arrivato o hai fatto da solo? 


No nessunissimo appoggio, solo la valigia per 15 giorni e 500€. Appena arrivato la prima cosa è stata cercare un appartamento che non costasse molto, poi girando per i bar ho conosciuto qualche persona che mi ha spiegato come fare con i permessi e per cercare lavoro.




E’ stato facile trovare lavoro? 


All’inizio ho fatto un po’ quello che capitava (lavapiatti, cameriere, aiuto cuoco). L’esperienza che ho fatto io è stata una cosa piuttosto particolare e unica. Sono arrivato qui alle Canarie parlando già perfettamente inglese e “decentemente” spagnolo e con una buona conoscenza della vita all’estero (del sapersi arrangiare). 





 Che attività svolgi oggi?


Ora mi sono messo in proprio e ho aperto un’impresa di escursioni e vacanze sull’isola.





Hai notato differenze tra il mondo lavorativo spagnolo e quello italiano?

 
Tra quello Canario e quello di Milano parecchie, qui hanno uno stile molto più rilassato,  anche se a volte questo non mi va proprio a genio.

  


Cosa consiglieresti a chi vuole partire per le Canarie?


In tutta onestà non mi sento di consigliarla ad altri a meno che non si abbia una eccezionale forza interiore, tantissimo coraggio misto ad una vena di pazzia. La vita qui non è tutta rose e fiori, anzi! Bisogna quotidianamente combattere contro il mondo e non ci sono parenti e amici ad aiutarti. L’80% delle persone che ho visto arrivare qui sono poi ripartite in meno di un anno e in alcuni casi perdendo anche molti soldi in sogni sbagliati.





Torni in Italia qualche volta? 


Quando posso torno a trovare parenti e amici… Anche se ormai è quasi un anno che non ci metto piede. 




Cosa ti manca dell’Italia?


Mi manca parecchio la cucina italiana e i prodotti italiani: taleggio, crudo San Daniele, aranciata amara, Mozzarella di Bufala, ecc … e mi mancano a volte le Alpi e i boschi del nord Italia… Per il resto non rimpiango nulla.




Cosa ne pensi del luogo in cui oggi vivi?


Il luogo in cui vivo è paragonabile all’Isola che non c’è del romanzo di Peter Pan: un piccolo e magico scoglio disperso nel mezzo dell’oceano, dove lo sport nazionale è il surf e non il calcio, ci sono 30 gradi anche a gennaio e la benzina costa 1.1€ al litro, l’Iva è al 7% e non esistono gli scontrini fiscali!




Come è il rapporto tra italiani e spagnoli?


Il rapporto tra spagnoli e italiani è piuttosto buono, quello che invece è pessimo è il rapporto tra italiani e italiani… Invidie, ripicche e cose simili rovinano molte delle cose buone che si fanno e si potrebbero fare qui.




 

Torneresti in Italia?


No, assolutamente no.

 

Sito: www.rockroutesfuerteventura.com/it

Email: info@rockroutesfuerteventura.com

 

Di Emiliana Pistillo

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