IL LAVORO PIU' BELLO DEL MONDO - IL PASSAPAROLA
Photo by Derek Owens on Unsplash

IL LAVORO PIU’ BELLO DEL MONDO – IL PASSAPAROLA

Il sogno

‘Che lavoro fai?’.

‘Vado dove devo andare’.

Ringrazio il mio amico Pier per avermi portato a Madrid un anno e mezzo fa a un congresso internazionale di ‘passaparolisti’: lì, su un palco, questa risposta di un esperto del settore mi ha folgorato, e lì ho deciso che tra i miei diversi interessi avrei approfondito quello del passaparola.

Che lavoro faccio? Porto mia figlia a scuola, vado in palestra, frequento un’associazione culturale di tango argentino, collaboro come sommelier a diversi eventi, scrivo poesie e aforismi, leggo romanzi classici e contemporanei, sto approfondendo tematiche legate all’alimentazione e alla salute, inoltre dedico qualche ora della settimana, circa 20 ore, alla mia vecchia attività di direzione di case di cura, ancora per poco tempo, e poi ho l’onore di pubblicare su Mollotutto! Avete capito qual è il mio lavoro?

Vado dove devo andare e porto il mio entusiasmo! Questo è il mio lavoro. E le persone sono coinvolte dal mio entusiasmo: perché sono quello che sono. E allora molti mi chiedono cosa faccio nella vita e io rispondo loro quello che ormai avete imparato: vado dove devo andare.

E mentre vado dove devo andare qualcuno mi chiede:

‘Giacomo conosci una buona pizzeria?’.

‘Oh sì, certo, ce n’è una fantastica dietro il teatro!’.

‘Perfetto, pensavo di prenotare per il mio compleanno: dovremmo essere una trentina’.

Faccio passaparola, perché voglio che le persone stiano bene e quindi consiglio loro solo ciò che ho sperimentato sulla mia pelle! Non avrei mai mandato qualcuno in una pizzeria che non conosco.

Purtroppo però anch’io devo pagare le bollette e mantenere me e mia figlia. Avrei potuto chiedere un contributo al gerente della pizzeria, visto che quella sera avrà incassato grazie al mio consiglio almeno 15 euro per ogni cliente, quindi almeno 450 euro! L’ho fatto e naturalmente il gerente mi ha liquidato, sì, ma con un sorriso!

Eppure esistono aziende con le quali si possono fare collaborazioni straordinarie facendo passaparola! Quasi cento anni fa anni fa negli Stati Uniti d’America nacque il marketing del passaparola: la condivisione esperienziale è il massimo della comunicazione, non c’è niente di più potente.

“Acquisire aziende di referral Marketing è stato il miglior investimento che io abbia mai fatto” afferma Warren Buffet, uno degli uomini più ricchi del mondo.

Quando comunichiamo con qualcuno la nostra gioia autentica rispetto a un progetto, a un evento o ad un prodotto ecco che scatta una sorta di contagio che porta frutto. Questo è il segreto del marketing di condivisione esperienziale o passaparola.

IL LAVORO PIU' BELLO DEL MONDO - IL PASSAPAROLA
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Ma cosa caratterizza questa attività?

Invece di portare i secchi dell’acqua dalla fonte fino in casa, questa attività permette di costruire un acquedotto che permetterà di far fluire l’acqua in casa. Preferite portare secchi per tutta la vita? Io preferisco costruire acquedotti!

Ma vediamo meglio nei dettagli:

Non devi vendere, ma veicolare/consigliare, non devi puntare la sveglia, hai più tempo da dedicare alle persone care, scegli tu a chi dare l’opportunità di condividere questa esperienza, hai la possibilità di crescere facendo crescere gli altri, non devi lasciare il tuo lavoro fino a quando lo ritieni opportuno, quello che guadagni non fa cumulo col tuo reddito, non devi chiedere soldi alle banche perché non ci sono investimenti iniziali, si può arrivare a guadagnare tanto, anche in termini di autostima, si può lasciare in eredità la struttura che si è creata, si può fare l’attività in tutto il mondo…

Ecco una tabella riassuntiva…

  Lavoro DIPENDENTE IMPRESA Marketing 

PASSA PAROLA

Requisiti Minima esperienza necessaria avere un’idea geniale che funzioni nessuno, la formazione è la strada per i risultati
Investimento per iniziare Nessuno ingenti capitali per rendere reale la tua Idea nessuno (tranne l’acquisto materiale/prodotto per l’avvio attività)
Tipo di attivita’ Dipendente del superiore o del titolare trovare dei dipendenti

lavorare molte ore al giorno soprattutto all’inizio

nessun capo

nessun padrone

Aspetti burocratici eventuali discordie sui patti di contratto di lavoro stare dietro alla burocrazia non sempre snella in Italia attività autonoma
Rischi licenziamento, fine contratto, riduzione del personale, cassa integrazione rischi i capitali investiti e   che l’azienda possa non andare bene nessuno

l’unico rischio è che non svolgendo l’attività non si ricevono guadagni

Stile di vita 40 ore settimanali, 40 mesi annui, 40 anni di vita a comando di altre persone bisogna rendere autonoma l’azienda, altrimenti si dovrà essere sempre presente per farla andare avanti Massima libertà, nessun vincolo, nessuno che impone orari, part-time, full-time
Crescita Limitata a quello che decidono dall’alto La ricchezza verrà distribuita solo a pochi eletti: i proprietari, amministratori o azionisti. Nessun limite di crescita
Guadagni 1.500 euro al mese in media In base all’andamento dell’azienda Guadagno a crescere mese dopo mese

Aspetti normativi

Nonostante la crescita esponenziale nell’ultimo periodo delle aziende che scelgono questo sistema di veicolazione dei loro prodotti (ogni anno mediamente circa 180 miliardi di $ di fatturato) e nonostante molte esistano in tutto il mondo da decenni, occorre distinguere tra il multi level marketing, o network marketing, o marketing del passaparola, dagli illegali sistemi piramidali, vietati dalla legge italiana, la 173/2005, e non solo.

Il Multi-level marketing (MLM), Network marketing o Marketing del Passaparola è un metodo di veicolazione di prodotti o servizi che permette a chi lo desidera di crearsi una rete di distributori senza consistenti investimenti in denaro.

Di solito i singoli individui acquistano una licenza identificativa o “codice”, al quale vengono collegate provvigioni e sotto-distributori che possono svolgere attività di veicolazione dei prodotti, indipendente, per conto dell’azienda principale.

I distributori vengono ricompensati in base ai beni o servizi distribuiti direttamente o da terzi nella loro rete di distribuzione, in percentuale sul fatturato globale dell’organizzazione, per differenza ed a scaglioni.

IL MLM è nato nel 1934 negli Stati Uniti ed è quindi un sistema con solide basi.

Nel multi-level marketing, vengono distribuiti prodotti di tutti i tipi, e non necessariamente gli affiliati devono fare direttamente uso di tali prodotti, anche se è consigliato per migliorare il clima di “fiducia” nei “consigli di acquisto” che il veicolatore/informatore dà ai potenziali clienti.

Ogni diversa azienda che usa il MLM come sistema di distribuzione ha un diverso sistema di remunerazione dei propri distributori, e di conseguenza diversi sistemi di formazione.

Se negli accordi non è previsto un prodotto da pubblicizzare e distribuire, si tratta di una cosiddetta catena di S. Antonio, ritenuta illegale. Il concetto base del MLM è che i guadagni sono direttamente proporzionali al tipo e alla quantità e qualità di lavoro svolto. Potenzialmente essi sono anche molto elevati e sono legati spesso alla perseveranza del networker. È paragonabile ad un sistema di franchising, ma non presenta per l’azienda elevati costi di implementazione e gestione, ma offre una maggior flessibilità.

Al contrario il marketing piramidale, che è illegale, è un termine che indica un particolare modello commerciale e di marketing non sostenibile, che implica lo scambio di denaro primariamente per arruolare nuove persone nel modello, solitamente senza lo scambio di beni o servizi.

Il termine piramidale deriva dalla struttura formale in cui viene organizzato il sistema.

Mentre per catene di San Antonio si intende un tipo di trasferimento di denaro che avviene per mezzi primariamente postali (oggi anche tramite posta elettronica), ed è individuabile per il fatto che si diffonde per mezzo di un passaparola in gran parte alimentato dal circolo delle amicizie e/o delle parentele.

Inoltre, si tratta di una pratica in cui:

Non esiste alcun ente od organizzazione che controlli la diffusione della catena;

Non esiste un controllo sul traffico monetario che la catena genera;

Non esiste alcun sistema di monitoraggio della propria situazione contabile;

L’investimento è ad altissimo rischio;

Non esiste alcun controllo fiscale, né tutela legale per eventuali perdite di denaro.

Una variante più moderna della catena di Sant’Antonio è lo schema di Ponzi:

è un modello economico di vendita truffaldino che promette forti guadagni alle vittime a patto che queste reclutino nuovi “investitori”, a loro volta vittime della truffa. Lo schema di Ponzi permette a chi comincia la catena e ai primi coinvolti di ottenere alti ritorni economici a breve termine, ma richiede continuamente nuove vittime disposte a pagare le quote. I guadagni derivano infatti esclusivamente dalle quote pagate dai nuovi investitori e non da attività produttive o finanziarie. In Italia, Stati Uniti e in molti altri Paesi, questa pratica è un reato, essendo a tutti gli effetti una truffa.

Ora che sono state chiarite le idee sulle definizione dei termini, ne risulta chiaro che le catene di San Antonio non sono monitorabili da nessuno e sono illegali in Italia, stesso dicasi per le tipologie di marketing piramidale.

Al contrario i sistemi di multilevel marketing (MLM) in Italia sono regolamentati dalla Legge n° 173 del 17-08-2005 e dal Decreto Legislativo n° 114 del 31-03-1998.

Aspetti fiscali

In Italia il Network Marketing, ma io preferisco il termine Marketing del Passaparola, è regolamentato, come appena sottolineato, dalla Legge 17 agosto 2005, n. 173 così intitolata: “Disciplina della vendita diretta a domicilio e tutela del consumatore dalle forme di vendita piramidali”.

La normativa offre un’ampia tutela nei confronti del consumatore che si approccia a queste realtà ponendo precisi limiti e vincoli alle modalità di acquisto del prodotto, ai servizi collaterali quali la formazione e in generale all’etica di distribuzione dei prodotti e servizi. Vengono infatti considerate illegali (articolo 5) tutte le forme “di vendita piramidali e di giochi o catene” e vengono imposti precisi obblighi, quali ad esempio il possesso del tesserino di riconoscimento di cui all’articolo 19, commi 5 e 6, del Decreto Legislativo 31 marzo 1998, n. 114 “Riforma della disciplina relativa al settore del commercio, a norma dell’articolo 4, comma 4, della legge 15 marzo 1997, n. 59“. 4 4

I requisiti personali per poter esercitare l’attività di “networker” (mi piace di più passaparolista) sono i medesimi richiesti per l’esercizio di una qualsiasi attività commerciale e sono indicati all’articolo 5, comma 2 della citata Legge 59/1997.

Senza dubbio, un aspetto particolarmente degno di nota è quello fiscale.

Fino a 5.000 euro netti di incassi per anno solare l’attività è considerata come “occasionale” e non necessità di alcuna particolare formalità. I redditi sono infatti tassati mediante una ritenuta alla fonte nella misura del 23% (primo scaglione di imposta IRPEF) calcolata su un imponibile del 78%.

La misura complessiva della ritenuta è pertanto del 17,94% e, trattandosi di ritenuta a titolo definitivo, esonera il percettore da qualsiasi ulteriore obbligo dichiarativo.

I redditi così percepiti non andranno pertanto dichiarati e non faranno cumulo con eventuali altre entrate del contribuente, il quale è pertanto libero da qualsiasi ulteriore obbligo.

Oltre la soglia di 5.000 euro netti per anno solare, corrispondenti ad euro 6.093 lordi, l’attività non è più considerata occasionale e comporta l’obbligo dell’apertura della partita IVA con relativa emissione delle fatture di provvigioni e versamento dell’Imposta sul Valore aggiunto nelle vie ordinarie.

Tuttavia il particolare trattamento impositivo delle provvigioni con ritenuta d’imposta definitiva continuerà ad applicarsi anche oltre la soglia dei 5.000 euro per anno con il diretto risultato che il contribuente continuerà a non essere soggetto all’obbligo di dichiarazione dei redditi e pertanto dovrà unicamente presentare la dichiarazione IVA in forma autonoma.

L’applicazione del regime di ritenuta di imposta definitiva estende i suoi vantaggi prevedendo la non assoggettabilità ad IRAP, la non applicabilità degli studi di settore e dei parametri reddituali e l’esenzione dall’obbligo di iscrizione alla Camera di Commercio e dal pagamento della relativa tassa di iscrizione

Infine oltre i 5.000 euro netti si inserisce l’obbligo di iscrizione alla gestione separata INPS ed il relativo obbligo di versamento dei relativi contributi secondo le aliquote vigenti (D.L. 269/03 (art. 44, c. 2), convertito in L. 326/03). Il contributo rimane per 1/3 a carico dell’incaricato alle vendite e per 2/3 a carico dell’azienda erogante e si calcola (Legge Finanziaria per il 2003 – art. 2, c. 12)  sull’imponibile fiscale pari al 78% delle provvigioni percepite.

Il sogno è realtà: l’azione

Cosa desiderate di più?

Io ho trasformato questo desiderio in realtà.

Tra le mie diverse attività, collaboro con un’azienda meravigliosa che ha scelto il marketing del passaparola per veicolare i suoi prodotti. Normalmente quando un’azienda fa questa scelta, significa che i prodotti sono di altissimo livello, altrimenti dove trova le persone disposte a mettere la faccia? Come vi dicevo non manderei mai nessuno in una pizzeria che non ho provato personalmente…

Altro requisito che favorisce lo sviluppo di questo marketing è l’attitudine del prodotto ad essere consumato: quindi prodotti di consumo quotidiano o comunque prodotti le cui parti vanno sostituite naturalmente.

Ma come scegliere un’azienda di network-marketing? Spesso si è scelti! Ma io voto sempre per una verifica sull’eticità, sia dei titolari dell’azienda che del piano di elargizione dei compensi. E devo dire che nel mio caso sono stato fortunato!

Se volete leggere ‘l’antico testamento’ del network marketing e farvi un’idea più precisa potete leggere La presentazione 45 secondi di Don Failla: le basi del marketing del passaparola. Poi per comprendere la sua evoluzione oggi, intersecata ovviamente con il web, non potete far altro che provare!!

L’unico consiglio che mi sento di darvi una volta che avete iniziato è quello di non lasciare mai! Perché la parabola del networker (passaparolista) è come quella di un imprenditore che nei primi anni deve recuperare il suo investimento e poi comincia a guadagnare seriamente: qui non si fanno investimenti in denaro, ma solo di alcune ore del proprio tempo, quelle che si desiderano e poi una volta create le fondamenta la casa comincia a prendere forma in tutta la sua bellezza e cresce cresce fino a diventare un grattacielo!

Vi lascio con una citazione presa da Anthony Robbins, consulente di tanti networker e di grandi personalità di tutto il mondo tra cui Gorbaciov, Clinton e Donald Trump:

“La grande meta della vita non è la conoscenza, bensì l’azione”.

Giacomo Carrara

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