viaggiare e lavorare Giulia Dwight

Il progetto di Giulia Dwight: Viaggiare e lavorare in giro per il mondo per 3 o 4 anni

Giulia Dwight, cresciuta in provincia di Udine, si trasferisce a studiare negli Stati Uniti per intraprendere il percorso universitario in Corporate Communications e Business, dopo la laurea inizia un lavoro professionale nel mondo del vino a New York.

Dopo un anno e mezzo decide di lasciare in standby la sua carriera per un progetto: viaggiare e lavorare in giro per il mondo, di 3/4 anni alla ricerca e conoscenza di persone, culture e punti di vista diversi, ma soprattutto per una nuova opportunità di crescita. Ora si trova a Melbourne con un Working Holiday Visa.

Ciao Giulia, vuoi presentarti ai lettori di MOLLOTUTTO?

Ciao a tutti! Sono una ragazza Italo-americana di 24 anni con una passione per i viaggi e per i campi del vino e della ristorazione. Ho intrapreso questo viaggio intorno al mondo con due scopi: visitare, conoscere e confrontarmi con persone e culture diverse e, se possibile, integrare esperienze nei campi della ristorazione e del vino per rimanere sul percorso già iniziato.

Di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia?

Sono della provincia di Udine, ho frequentato la scuola internazionale a Udine fin dalle elementari e ho completato il percorso all’International School of Trieste dove mi sono diplomata nel 2011.

Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia?

Mio padre è americano e sono bilingue. Sin da piccola avevo l’idea di andare all’estero per studiare, inoltre il sistema universitario degli Stati Uniti, oltre ad offrire una maggior varietà di discipline, ha una reputazione migliore di quello italiano in fatto di preparazione al mondo del lavoro, e avevo i mezzi per poter frequentare un’università negli Stati Uniti, quindi a 19 anni ho fatto le valigie e sono partita per Ithaca, NY (non la stessa Ithaca di Ulisse) per andare a studiare Corporate Communications and Business.

Durante quei quattro anni ho avuto anche l’opportunità di fare 2 tirocini, di 4 mesi l’uno a New York, uno presso il Madison Square Garden e uno presso la più grossa agenzia di comunicazione nel settore dei vini e  del cibo italiani, e, detta un po’ all’americana, quando hai visto New York, you never go back. E stato amore a prima vista.

Dopo la laurea nel 2015 l’agenzia di comunicazioni, presso cui avevo fatto un tirocinio l’anno precedente, mi ha offerto una posizione interessante e ho accettato e da lì è nato anche un sincero interesse per il mondo del vino e della ristorazione, che ho avuto modo di conoscere bene in quel periodo.

E questo progetto di viaggiare e lavorare in giro per il mondo da dove nasce?

Sono ancora innamorata di New York, ma la voglia di viaggiare è qualcosa che ho dentro da quando ero bambina. Dopo un anno e mezzo nell’agenzia di comunicazioni, mi sono resa conto che risparmiare tutto l’anno per viaggiare 2 settimane (che è il massimo che potevo avere come ferie lavorando negli USA) non poteva soddisfare la mia necessità di viaggiare e conoscere, e che se avessi trovato il modo per viaggiare lavorando sarei riuscita a realizzare il mio sogno.viaggiare e lavorare Giulia Dwight

Così ho pensato che, prima di avere impegni lavorativi o legami affettivi forti, dovevo decidere e farlo, mi sono messa a ricercare le varie possibilità e nel giro di tre mesi ero pronta a partire. Da sempre ho anche un forte desiderio di conoscere persone con background diversi, opinioni diverse, esperienze diverse,  realtà diverse. E viaggiando voglio poter parlare e scrivere di come queste realtà e queste opinioni non siano una migliore dell’altra, ma solo prospettive diverse dettate dal proprio background. Viviamo in società talmente polarizzate, in cui tutti pensano di avere un’opinione migliore degli altri, e io voglio capire il perché. Ho anche iniziato a creare dei video e ho un mio canale You Tube su cui vengono pubblicati. Ho iniziato un blog in cui documenterò questi incontri e i luoghi che visiterò.

E quindi eccomi qui. Ho mollato tutto e per i prossimi anni continuerò a cambiare vita e location ogni 4-5 mesi alla scoperta dell’oriente prima e probabilmente del Sud America poi. Ma alla fine di tutto penso che tornerò nella mia dolce New York.

Come hai intenzione di mantenerti durante questo percorso?

Come ho detto prima, vorrei veramente integrare il più possibile  le mie competenze e abilità nel campo della ristorazione e del vino, ma naturalmente, per questione di visti, sarà difficile poterlo fare dappertutto. Quindi ho trovato altre soluzioni e continuerò a considerare le mie opzioni man man che vado avanti.

viaggiare e lavorare Giulia Dwight

In Australia lavoro nella ristorazione, in Cambogia insegnerò l’inglese, in Nuova Zelanda vado a vendemmiare, in alcuni paesi lavorerò online per un’azienda italiana o americana, etc. Penso inoltre che il tuo libro Viaggiare Senza Soldi mi sarà molto d’aiuto. Poi chissà, se il mio canale YouTube ed il mio Blog cominciano ad avere abbastanza followers, potrei guadagnarci qualche soldino.

In quali paesi hai intenzione di andare a vivere?

Beh, è una domanda un po’ difficile a cui rispondere in questo momento. Voglio tenermi abbastanza flessibile e lasciare che siano un po’ le mie esperienze a guidarmi. Naturalmente ho un piano su cui lavorare, partendo dall’Australila passerò in Cambogia, poi in Cina,  Corea del Sud, Giappone, Filippine, Indonesia, e Nuova Zelanda. Poi vedremo come riuscirò a risolvere la situazione lavorativa in ogni paese, vi terrò informati.

viaggiare e lavorare Giulia Dwight Con che visto riuscirai a lavorare in Australia?

Esiste un programma, che probabilmente conosci, che si chiama Working-Holiday, che permette ai giovani sotto ai 30 anni di andare a vivere e lavorare in determinati paesi per un anno. Questo ci permette di mantenerci man mano che viaggiamo. Avendo la doppia nazionalità potrò entrare senza grossi problemi in Nuova Zelanda, Giappone, Corea del Sud, Canada, Australia, e Singapore, senza parlare di tutti i paesi Europei. Ho trovato questo sito che permette di capire quali paesi siano accessibili e da che nazionalità.

E in Cambogia, che requisiti ti serviranno per insegnare l’inglese?

In questo caso le carte giocano tutte a mio favore, e non solo per modo di dire. Bisogna essere di madrelingua inglese ed aver fatto l’università in un paese anglofono. Check, e check! Inoltre, in molti istituti, e particolarmente i più seri, richiedo una certificazione TEFL che si può fare tramite varie scuole statunitensi ed inglesi.

I corsi di abilitazione costano dai 100 and 1500 euro e possono essere completati sia a scuola che online. Una volta portato a termine il corso si può cominciare a far richiesta alle varie scuole di inglese nel paese in cui si vuole andare, anche se la maggior parte richiedono un colloquio di persona che si può ottenere nel giro di pochi giorni una volta entrati nel paese.

Viaggi da sola o con qualcun altro?

Sola, solissima! Un po’ per scelta e un po’ perché sembro essere l’unica pazza a voler fare una cosa del genere. L’idea di viaggiare da sola mi ha sempre affascinata molto, infatti credo che i prossimi anni mi porteranno molta crescita. Sono arrivata a Melbourne senza conoscere nessuno, solo amici di amici con cui sono stata messa in contatto.

Nei primi giorni ho avuto l’opportunità di conoscere già parecchie persone, o per conoscenze in comune, o attraverso gruppi Facebook, o semplicemente sedendomi al bar e facendo amicizia con il barista.  Sono rimasta anche molto entusiasta per aver incontrato altri italiani che hanno fatto il mio stesso passo e ora lavorano qua da anni, nel mio stesso campo.

Sono persone ambiziose, con voglia di fare, con talenti e grandi passioni, che hanno trovato un posto loro anche così distati da casa. C’è veramente una bellissima comunità di giovani italiani intraprendenti!

Dopo questi primi giorni di esperienza cosa consiglieresti ad un italiano che sta per spostarsi a Melbourne?

Direi un po’ l’opposto di quello che ho fatto io. Finché non si arriva in Australia è difficile preparare la maggior parte delle cose. Sono arrivata a Melbourne pensando “ho vissuto a New York, so ben io come funzionano le cose”, ma mi sbagliavo, ogni città è diversa.

Non cercate appartamenti finché non sapete in che zona andrete a lavorare perché spesso per muoversi da una parte all’altra della città ci vuole almeno un’ora. Trovate un ostello, un Airbnb, o qualcosa che vi permetta di restare giusto un paio di settimane. Valutate attentamente e datevi un giorno di più piuttosto  che uno di meno per scegliere.

Se volete iniziare a lavorare subito (almeno per quanto riguarda il settore dell’hospitality) stampate 50 copie del vostro curriculum e cominciate immediatamente a passare per ristoranti e simili e fate richiesta di persona. Più esperienza avete e meglio conoscete l’inglese, più facile sarà trovar lavoro.

viaggiare e lavorare Giulia Dwight

Non fate un pass del treno di 30 giorni finché non sapete esattamente dove andrete a lavorare perché può essere che troviate casa e lavoro a pochi minuti l’uno dall’altro. In una città come Melbourne può tornare molto utile una bicicletta. Se ne trovano di buona di seconda mano.

Iscrivetevi a gruppi su Facebook, soprattutto Italiani a Melbourne, perché ci sono persone che sono state nella vostra stessa situazione e che non vedono l’ora di aiutarvi.
Non siate timidi. Siate aperti a nuove esperienze, a nuovi incontri perché non potete sapere quando incontrerete la persona che vi può dare una mano!

Di Massimo Dallaglio

“yourevolution”
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