Lavorare in Australia con il Working Holiday Visa

Lavorare in Australia con il tanto ambito Working Holiday Visa

Lavorare in Australia è il sogno ambito di tanti ragazzi Italiani, ma non tutti  sanno come fare per ottenere il famoso visto-lavoro che consente, ai giovani fino ai 31 anni di età, di vivere e lavorare legalmente in Australia per un anno intero.

Oggi sarà Tommaso, un giovane ragazzo Campano che si trova in Australia per la sua seconda volta, a parlarci della sua esperienza e svelarci tutte le informazioni ed i consigli per ottenere il Working Holiday Visa.

Ciao Tommaso e benvenuto a mollotutto; prima di dirci cos’è il Working Holiday Visa e come ottenerlo, presentati ai nostri lettori e raccontaci la tua storia.

Ciao, io mi chiamo Tommaso Novi, ho 27 anni e provengo da Corbara, paesino di circa 2600 abitanti in provincia di Salerno.

Dopo aver raggiunto la maturità e abbandonato l’università al primo mese, ho iniziato a svolgere molteplici lavori e nei più disparati settori: hotel, resort, servizi sociali, lavoro d’ufficio, assicurazioni, fabbriche, e infine una nota azienda di produzione vetro ad Empoli.

Lavorare in Australia con il Working Holiday VisaPoi nel 2015, precisamente il 2 marzo, ho deciso di dare una svolta alla mia vita e volare oltre oceano; le ricerche sul web e la presa coscienza delle varie possibilità fattibili e realistiche che questa possibilità mi offriva, mi portarono a valutare due paesi quali Canada e Australia, che richiedono all’incirca lo stesso visto; ma dopo aver letto e guardato migliaia di storie, la scelta finale ricadde sull’Australia.

Ovviamente, quando si parla di Australia si pensa subito a città come Sidney, Melbourne o Adelaide; io invece scelsi di volare a Perth, su consiglio di alcune persone che ne sapevano più di me.

Città giovane e molto più economica delle altre tre, è perfetta per backpackers alla ricerca di un lavoro con paga alta: gli stipendi partono da un minimo di 18 dollari australiani all’ora; importo altissimo se confrontato con gli stipendi italiani, e non solo; inoltre una città tranquilla e non molto movimentata, quindi perfetta per quello che cercavo io.Lavorare in Australia con il Working Holiday Visa

Per poterlo fare, ho dovuto applicare per il famoso Working Holiday Visa, ovvero il visto vacanza-lavoro; questo tipo di visto, della durata di un anno, è perfetto per chi decide di viaggiare all’estero usufruendo della possibilità di lavorare legalmente e guadagnare tanto, ma ve ne parlerò più avanti.

Come dicevo, nel marzo 2015 atterrai a Perth, dopo quasi 26 ore di volo ed uno scalo ad Abu Dhabi; il primo grande viaggio della mia vita era appena iniziato.

Ho vissuto ben 10 mesi in Australia quell’anno, 7 a Perth e 3 ad Albany, cittadina a sud della capitale del Western Australia; ed ho avuto la fortuna di lavorato in un’azienda di grossisti, dove ho conosciuto persone stupende e sono stato trattato come un figlio, prendendo e lasciando bei ricordi.

I 3 mesi ad Albany, invece, li ho “dovuti” trascorrere lavorando nelle farm, e sono obbligatori per poter ottenere un secondo Working Holiday.

Lavorare in Australia con il Working Holiday Visa

Del mio primo anno potrei parlare di moltissime esperienze e stare qui a scrivere per giorni, ma ne voglio citare 3 in particolare:

1 – I giorni nella farm, esperienza che mi ha fatto crescere e allargare i miei orizzonti. Ho vissuto per ben 3 mesi senza televisione, senza wiifii, con pochissimo segnale telefonico e poche attività da fare; ma ho conosciuto persone straordinarie, di razze e culture diverse, che mi hanno aiutato a sconfiggere i pregiudizi e rafforzare il carattere. Ho conosciuto una splendida famiglia australiana di sette persone, che ricorderò per sempre, che ha aperto le porte di casa a 10 ragazzi stranieri di diverse nazionalità, donandoci così l’opportunità di vivere un’esperienza unica, simile ad una sorta di reality.

2-  I sacrifici fatti stando lontano da tutto, famiglia e affetti, che mi hanno aiutato ad avere una visione della vita completamente diversa da quella che avevo prima di tutto ciò.

3 – Le persone straordinarie che ho conosciuto durante quell’anno, citando in particolare i miei ex-boss, Jim e Anna, che mi hanno dato fiducia sin dal primo giorno di lavoro, offrendomi inoltre l’opportunità di applicare per uno sponsor in futuro, se avessi voluto ritornarci in futuro.

Lavorare in Australia con il Working Holiday Visa

 

Quando sono arrivato a Perth avevo già il ritorno incluso nel biglietto; il mio piano, all’epoca, era quello di fare un lungo viaggio per poi tornare a casa con un inglese decente e un bagaglio ampio di esperienze, che magari mi avrebbero “aperto le porte” in un determinato settore lavorativo in Italia; alla fine del primo anno, quindi, sono tornato in Italia pieno di aspettative, e ritrovando tutto come l’avevo lasciato: famiglia, amici, abitudini… poco o nulla era cambiato, se non la situazione di saluto di mio nonno, peggiorata irreversibilmente.

Da quel giorno sono passati due anni, in ho vissuto ancora lontano da casa trasferendomi a Livorno, città della mia fidanzata Diletta, lavorando ad Empoli, ma soprattutto pensando ad una marea di cose.

Due erano le cose che mi martellavano la testa giorno e notte: la prima era la possibilità di richiedere il 2° working holiday, che mi avrebbe garantito l’opportunità di trascorrere un altro anno in Australia, e che aggiunto ad un eventuale sponsor diveniva qualcosa di irrinunciabile, una fortuna che non capita tutti i giorni.

La seconda era la situazione di salute di mio nonno, un uomo che ha lavorato e sacrificato tutta la sua vita per rendere felici tutti, ma poi è finito in un letto, senza poter muovere un arto né capire cosa gli stesse accadendo per ben tre anni.

Lavorare in Australia con il Working Holiday Visa

Era quello il vero significato della parola vivere?

Mai avrei voluto che mio nonno finisse i suoi ultimi anni di vita a quel modo, e la sua situazione mi fece riflettere così tanto sul senso della vita da arrivare a promettere a me stesso di cambiare modo di vivere, e di godere di ogni singolo giorno come se fosse l’ultimo, facendo tutto ciò che mi rendesse felice; e lo avrei fatto anche per lui.

Avevo un lavoro, uno stipendio sopra la media, un’auto, una casa (in affitto ovviamente), ed una ragazza; ma oramai non riuscivo più a godermi nulla, mi sentivo frustrato e impotente di fronte alla routine che ammazza l’essere umano: svegliati, lavora, paga le bollette, riposati; tutti i giorni uguali gli uni agli altri.

Così un giorno dissi basta.

Dopo una breve vacanza tra Berlino e Tenerife, e del tempo trascorso con la mia famiglia, mi confrontai non poco con Dile, e decidemmo che era giunto il momento di ripartire.

Così eccomi qui, nuovamente in Australia, anche se lo scenario è cambiato e non poco, e la possibilità di avere lo sponsor è pari quasi a zero; ma anche questo fa parte della vita, ed è così che da Perth, con un’auto e una tenda montata sul tetto, sono arrivato a girare fino ad oggi quasi tutto il Western Australia, stato selvaggio e pieno di natura incontaminata, e a detta di molti il più affascinante dell’intera nazione.

Posti stupefacenti, persone conosciute per caso diventate amici, esperienze entusiasmanti; sono tutte cose che porterò con me per tutta la vita.

 

E proprio questi ultimi mesi mi hanno portato nuove idee su cui lavorare e nuove passioni, tra cui la fotografia, i video, e le storie da raccontare.

Non so ancora quale sarà il mio futuro, ma ora ho ben chiaro cosa fare.

Ecco perché consiglio a tutti di intraprendere un viaggio fuori dai propri confini, lontano da tutto e da tutti; non importa dove, qualsiasi luogo andrà bene per riuscire ad abbattere le proprie cattive abitudini, le paure, i pregiudizi, e ad uscire dalla propria zona comfort, che ci fa vivere secondo gli standard di una società che bada a cose materiali e superflue.

Ovviamente, per esperienza personale, consiglio l’Australia, paese pieno di risorse e opportunità 😉

Lavorare in Australia con il Working Holiday Visa

 

Come si ottiene il Workin Holiday Visa, e quali sono i requisiti necessari e le procedure da seguire?

Il visto Working Holiday è il visto australiano della durata di un anno che permette a chi lo possiede di lavorare in Australia legalmente; è facilmente ottenibile, e bisogna richiederlo prima di partire.

Bisogna essere maggiorenni e si può applicare fino ad un’età di 31 anni; basta visitare il sito del governo australiano, applicare e aspettare che lo accettino;

se il vostro inglese non è dei migliori, o peggio ancora non lo parlate affatto, fatevi aiutare nella compilazione da qualcuno che ne abbia le capacità, senza preoccuparvi per “il dopo”, perché qui ci sonopersone che di inglese non sapevano una sola parola, e stanno viaggiando e lavorando, alcuni addirittura con un visto permanente.

La paura e l’ansia fanno parte del gioco, ma dopo che ti accettano la richiesta tutto si trasforma in adrenalina e voglia di fare.

Questo visto ti dà la possibilità di lavorare per lo stesso datore di lavoro per 6 mesi, poi bisogna trovarne un secondo per gli eventuali altri 6 mesi.

Lo stipendio varia a seconda delle zone, ma è alto molto mio, soprattutto se si viene da un paese come l’Italia, con un minimo di 18 dollari australiani all’ora.

Personalmente ho lavorato e vissuto a Perth, e con lo stipendio minimo riuscivo a pagare l’affitto, andare a cena fuori, fare la spesa, concedermi diversi sfizi personali e, alla fine, comprare anche un’auto; se siete in coppia è ancora meglio.

Ovviamente, tutto dipende da voi: se volete uscire tutte le sere a spendere quattrini di qua e di là, è logico che diventa più complicato sopravvivere.

Se avete dubbi sull’importo necessario per partire, posso dirvi che avevo solo 3.000 euro all’epoca della partenza, e di quei soldi ne ho usati solo 500, perché ho iniziato a lavorare e guadagnare senza averne quindi bisogno.

Venire qui non significa trovare lavoro all’istante; io mi ritengo fortunato ad aver trovato uno splendido posto di lavoro, ma c’è anche chi ne ha passate di brutte. L’importante è sapersi adattare e non accontentarsi, mai.

Ad esempio ora mi trovo a Kununurra, paese a nord di Perth ai confini tra Western Australia e Northern Territory, e lavoro in un resort; faccio le pulizie, modestissimo lavoro, che però mi farà guadagnare abbastanza soldi da poterli investire in futuro e continuare a visitare l’Australia.

Lavorare in Australia con il Working Holiday Visa

Ripeto, tutto dipende da voi.

Alcuni decidono di venire qui per lavorare qualche mese e guadagnare abbastanza da viaggiare per il paese, per poi lavorare nuovamente qualche mese quando hanno finito i risparmi, e poi ripartire dopo poco; ognuno può gestire la propria situazione come meglio crede, le opportunità sono tante e varie.

Molto importante è lavorare per almeno 3 mesi (88 giorni) in un’area regionale svolgendo uno dei lavori  riconosciuti “utili” per poter richiedere un secondo visto di un altro anno, di cui i più famosi sono i lavori nelle farm; non è un’esperienza da poco, c’è da farsi il mazzo, campare con poco e sudare, ma vi darà la possibilità di fare un altro anno, e vista la situazione italiana e non, non è affatto male.

Insomma, è un’esperienza che consiglio con tutto il cuore a tutti.

Se poi volete proprio esagerare come sto facendo da un paio di mesi a questa parte, prendete un’auto, o un van, o una bici, o qualsiasi altra cosa, e viaggiate per tutto il continente!

Per ulteriori informazioni sul Working Holiday Visa, potete trovarle qui.

Se invece volete seguirmi nella mia avventura potete farlo alla mia pagina Facebook, dove troverete una sorta di piccolo diario in cui racconto il mio viaggio, ed al mio profilo Instagram.

Per il resto, consiglio a tutti di trovare il coraggio di seguire i propri sogni, e fare le scelte che vi rendono felici.

Leggi anche:

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Di Annalisa Galloni

“yourevolution”
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