LUCA MAZZA SI E’ TRASFERITO A VIVERE NEGLI STATI UNITI DOVE LAVORA COME CAMERIERE A CHICAGO
Luca Mazza, quarantenne d’origine romana, dopo aver gestito attività in Italia, si è trasferito a vivere negli Stati Uniti nel 2005; Ora vive e lavora come cameriere a Chicago… ma attenzione:
“… fare qua il cameriere e’ tutt’altra cosa che in Italia, si guadagna molto di più poiché i clienti lasciano il 20% del conto di mancia, poi si ha l’aiuto dei “busboy”, ossia coloro che apparecchiano e sparecchiano i tavoli, spesso c’e’ il “food runner “, ossia colui che porta il cibo a tavola…”
Ciao Luca, presentati ai nostri lettori. Dove vivevi, cosa facevi?
Mi chiamo Luca Mazza, sono nato e cresciuto a Roma nel quartiere Montesacro, sono venuto a Chicago nel 2005, a 35 anni “suonati” dopo aver chiuso le mie attività in Italia.
Che attività avevi in Italia?
Avevo una enoteca a Roma, il “Tredicigradi” vicino piazza Re di Roma, ed un wine-bar in Sardegna a Poltu Quatu (attaccato alla costa Smeralda) esattamente dove si trova il locale di Umberto Smaila. Quest’ultimo lo avevo per la stagione estiva. Prima di avere queste due attività ho cambiato diversi lavori… da odontotecnico (ho il diploma di 5 anni) a receptionist in albergo, ho lavorato in ufficio per 2 anni per una società di parcheggi meccanizzati, ristrutturazioni edili di cui mio fratello era proprietario, però non mi sentivo mai soddisfatto se non nelle mie due attività citate sopra.
Poi con l’entrata nel 2002 dell’euro “la catastrofe”, nel senso che i miei clienti e purtroppo non solo i miei non avevano la stessa disponibilità economica, le tasse aumentavano, per cui mi trovavo a lavorare per 10, 12 ore senza una giusta retribuzione. Per chi ha avuto un attività sa di cosa parlo.
Come hai deciso di trasferirti all’estero?
Per quanto riguarda il mio trasferimento negli Stati Uniti diciamo che e’ stato un po’ graduale, nel senso che già da quando ero alle superiori avevo fatto i miei viaggi negli U.S.A. a Rochester Mn, in quanto ho mia zia e mio zio lì, e ci andavo per periodi brevi (nei periodi estivi). Lì ho cominciato a vedere lo stile di vita americano, la loro cultura ecc., per cui avevo sempre in mente il trasferimento lì pur sapendo che non sarebbe stato facile, anche per via dei permessi ecc. Anche quando stavo a Roma pensavo sempre allo stile di vita americano.
E poi cos’è successo?
Poi dopo avere aperto la mia enoteca… il mio grande sogno, la mia grande passione ecc. non ci pensavo proprio più di trasferirmi all’estero, se non che dopo 5 anni di attività, di cui gli ultimi 2 con scarsi risultati, pensai a quale sarebbe stato il prossimo passo.
E come hai deciso di trasferirti in U.S.A.?
Lì credo che il destino ci mise lo zampino (come si usa dire) nel senso che mi fidanzai con una ragazza americana (ora e’ mia moglie) che studiava a Roma e ci frequentavamo spesso fino a quando lei ripartì per Chicago, la sua città Natale. Io rimasi per oltre un anno a Roma con la mia enoteca, andai a trovarla per le vacanze a Chicago, lei venne in vacanza in Sardegna dove avevo l’altra mia attività e poi finalmente il grande passo di trasferirmi negli Stati Uniti: arrivai con il visto da turista a maggio del 2005, dopo un mese ci sposammo e con l’avvocato feci tutti i documenti necessari.
Hai trovato molto diverso lo stile di vita americano rispetto a quello italiano? Si trova facilmente lavoro?
Ora sono 9 anni che vivo a Chicago, diciamo che per alcuni versi la vita e’ molto più facile che in Italia, quello che guadagni e’ ben superiore a quello che si guadagna in Italia ed e’ molto meno caro lo stile di vita, si riesce a trovare lavoro un po’ in tutti i settori più facilmente rispetto al nostro paese, c’e’ da dire però che sicuramente essere specializzati o avere una laurea può aiutare di più ed inoltre e’ uno stile di vita non per tutti, non voglio che le persone che leggeranno questo pensino che sia tutto più facile e semplice come nei “paesi dei Balocchi”.
Bisogna lavorare e darsi da fare, nessuno ti regala nulla, i contratti come in Italia non esistono, se non lavori come si deve possono licenziarti molto più facilmente, però c’e’ da dire anche che magari dopo 2 giorni hai lavoro da un’altra parte. Sicuramente per chi vuole aprire un attività ci sono meno problemi burocratici rispetto che da noi, ma non e’ perché sei un italiano e ad esempio apri un ristorante e’ detto che lavori da subito e fai i soldi… dipende dove lo apri, quanto investi, ecc.
Gli americani non a caso sono dei maghi nel marketing e negli studi: prima di aprire un attività fanno degli studi per vedere in quell’area quanti abitanti ci sono, quanto e’ lo stipendio medio , lo stile di vita loro, quanto spendono per andare a mangiare fuori ecc.
Di che ti occupi a Chicago?
Io attualmente faccio il cameriere in un ristorante italiano, ma fare qua il cameriere e’ tutt’altra cosa che in Italia, si guadagna molto di più poiché i clienti lasciano il 20% del conto di mancia, poi si ha l’aiuto dei “busboy” , ossia coloro che apparecchiano e sparecchiano i tavoli, spesso c’e’ il “food runner “, ossia colui che porta il cibo a tavola, per cui la figura del cameriere e’ quella di controllare se tutto va bene al cliente, chiaramente il servizio e’ la cosa primaria.
Il mio primo lavoro e’ stato il rappresentante di vini italiani, lavoro bellissimo e piacevole se si e’ appassionati di vini, ma poco retribuito e troppa concorrenza, facendo il cameriere almeno 100 dollari di mancia si fanno al giorno, per farli da rappresentante devi girare con la macchina come un “matto”.
Hai qualche altro progetto?
Forse chissà magari un giorno mi si presenterà l’occasione di aprire un attività tutta mia,ma avendola già avuta so cosa significa… vai a letto pensando a quello che devi fare il giorno dopo per poterla mandare avanti, ti svegli la mattina e pensi a quello che devi fare durante il giorno, non un attimo di tregua. A lavorare per gli altri e’ vero che hai sempre un boss davanti ma e’ anche vero che nel mio caso cominci alle 4 ed alle 9, le 10 di sera, hai finito e non hai da pensare a nulla.
Cosa consiglieresti a chi volesse tentare una nuova vita negli States?
Parlando con molti italiani che vivono in Italia spesso mi dicono che vogliono venire in America a viverci e magari non ci sono mai stati neanche in vacanza. Quello che consiglio e’… Bene venite, ma prima veniteci in vacanza per rendervi conto di cosa parliamo, parlate con la gente del posto, con gli italiani che si trovano qua da molti anni anche da più tempo rispetto a me (io ancora mi considero un nuovo “immigrato”) perché non si finisce mai di imparare da chi ha più esperienza . Anche il clima potrebbe essere un problema, qua a Chicago si va anche -30 sotto zero, voi lo sopportereste???
Senti la mancanza di qualcosa in particolare? Ti manca l’Italia?
La nostalgia anche e’ una brutta bestia, ci sono dei giorni in cui ti senti solo e dici cosa sto facendo qua?? Soprattutto per chi viene da solo ed e’ senza la famiglia. Ma l’altra parte della medaglia e’ come dicevo prima… lo stile di vita, quello che guadagni, e’ di più rispetto a quello che spendi (di solito).
Palestre, supermercati, aperti 24 ore al giorno, burocrazia zero, una vita molto più facile ed agiata. l paese di origine sotto alcuni punti di vista ci mancherà sempre a noi che viviamo all’estero, ma più delle volte ci si fa della ragione, a noi cosa ci offriva??? E cosa ci offre il paese in cui andiamo a vivere? Le cose che mi mancano dell’Italia credo siano gli affetti famigliari, in quanto la mia famiglia abita a Roma, soprattutto quando e’ Natale. Le classiche cene con gli amici o con la famiglia in cui si sta tre ore a tavola, mentre invece qua in America e’ tutto sempre troppo veloce.
Per quanto riguarda altre cose che mi mancano per fortuna con la tecnologia di adesso, e-mail, Skype, Facebook, nuovi contratti telefonici ecc… non e’ più come era una volta che solo per chiamare casa e dire “ciao” pagavi già trenta dollari. Il che ti fa stare più vicino a casa per certi punti di vista. E comunque cerco di venire in Italia una volta l’anno con tutta la famiglia.
Luca, ti senti di dare un consiglio a chi ci legge?
Il consiglio che do io ai giovani e non solo ai giovani e’ viaggiate, (anche solo x vacanza) parlate con le persone del posto, fate domande ecc. e vi date un’idea migliore rispetto alle vostre iniziative.
Di Luisa Galati