MARIANNA DE IESO DECIDE DI TRASFERIRSI A VIVERE IN OLANDA E DIVENTA CREDIT CONTROLLER
Marianna, nata a Treviso, si è laureata in giurisprudenza ma dopo lunghi periodi di praticantato in Italia, senza futuro, ha deciso di trasferirsi in Olanda. Marianna vive a Delft e ad oggi lavora ad Amsterdam per una multinazionale. Leggiamo di seguito la sua storia!
Ciao Marianna, raccontaci un po’ di te… di dove sei originaria e cosa facevi quando eri in Italia?
Ciao, mi chiamo Marianna De Ieso, sono nata a Treviso dove ho vissuto fino a 5 anni fa. A maggio 2011 mi sono trasferita a Delft, una pittoresca cittadina nel sud dell’ Olanda. In Italia, dopo essermi laureata in Giurisprudenza, avevo iniziato il lungo e tortuoso percorso del praticantato per conseguire il titolo di avvocato.
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia? Perché hai scelto proprio di trasferirti a vivere in Olanda? Premetto che l’idea di lasciare l’Italia non era un’opzione che avevo mai considerato. Mi è sempre piaciuto viaggiare e conoscere posti nuovi ma non avevo mai contemplato la possibilità di rifarmi una vita all’estero. In fondo pensavo di non potercela fare e poi ero sicura che il mio percorso fosse stato già delineato: studio, praticantato, superamento dell’esame di Stato e lavoro come avvocato in uno Studio Legale. Poi quel meccanismo, apparentemente perfetto, si è incrinato. Già all’epoca del praticantato incominciavo ad avvertire frustrazione e insoddisfazione. Non ricevere un adeguato stipendio ed essere costretta a continuare a vivere completamente spesata da mamma e papà stava diventando insopportabile. Soprattutto perchè non avevo la sicurezza che una volta concluso il praticanto avrei svoltato.
Nonostante continuassi a lavorare nello Studio Legale ho cominciato a cercare un lavoro d’ufficio in un’azienda. Ogni giorno guardavo le posizioni di lavoro aperte e mandavo il mio CV. Ho anche sostenuto un paio di concorsi pubblici ma ogni tentativo si rivelava un buco nell’acqua. Nonostante tutte queste difficoltà, però, non pensavo assolutamente di trasferirmi. Poi però nel marzo 2009 ho conosciuto Luca, il mio ragazzo, che di li a due mesi si sarebbe trasferito a Delft per conseguire il PhD in Ingegneria. Abbiamo vissuto due anni di relazione a distanza e proprio in quei due anni ho maturato l’idea che trasferirmi era la scelta. Complice la mancanza di lavoro e la voglia di scoprire se la relazione con Luca aveva un futuro, a maggio 2011 diedi inizio alla mia avventura olandese. Confesso: il vero motivo per cui ho lasciato l’Italia è stato soprattutto per amore!
Che lavoro hai trovato e come hai iniziato?
All’inizio in Olanda non è stato facile. Le mie giornate cominciavo e finivano con una ricerca continua di lavori sui vari siti delle agenzie interinali. Mi ci sono voluti circa 8 mesi per trovare un lavoro effetivo. In quei mesi ho anche lavorato in un call center e come traduttrice free lance. Del resto la mia laurea, ma soprattutto la mia esperienza lavorativa italiana, mi penalizzavano. Un pò è stata anche colpa mia visto che in passato non avevo scelto un percorso tale che mi permettesse di qualificarmi anche in un ambito internazionale e quindi non riuscendo a trovare lavoro in un ufficio legale mi sono adattata alla gestione del recupero crediti come credit controller. Lavoro che faccio tutt’ora, per un famoso marchio di abbigliamento, e che mi sta dando l’opportunità di costruirmi una carriera. Oggi come oggi mi dispiace non poter sfruttare la mia laurea e a volte penso se fossi rimasta in Italia come sarebbero andate le cose. Qui però ho trovato quella sicurezza economica che il mio paese, in quel momento in cui ne avevo bisogno, non mi dava.
Quali differenze sostanziali hai avuto modo di riscontrare a livello lavorativo e di stile di vita rispetto all’Italia? Cos’altro hai notato della società locale?
A mio parere la concezione del lavoro qui in Olanda è più sana. Si lavora per vivere e non si vive per lavorare. Per gli olandesi è molto importante avere tempo per sè stessi e la famiglia. Detto ciò anche qui la meritocrazia non sempre funziona e ho avuto esperienze, soprattutto nel mio primo lavoro, molto negative con i miei superiori. Per quanto riguarda invece agevolazioni e permessi tutto dipende anche dall’azienda dove lavori e dal tuo responsabile. Non tutto è oro quello che luccica e anche se apparentemente sembri essere più tutelato, infatti ho avuto esperienza diretta di ingiustizie “all’italiana” anche qui!
Per quanto riguarda lo stile di vita, l’Olanda è sicuramente un paese a misura di famiglia. L’immagine da cartolina di un paese pieno di biciclette e verde corrisponde a realtà. Noi ad esempio riusciamo a vivere tranquillamente senza possedere un’auto perchè Delft è collegata benissimo con i mezzi pubblici, anche se i disagi con i treni non mancano! E’ sicuramente un paese più sicuro a livello di criminalità e non ho problemi a prendere i mezzi pubblici anche di notte, da sola.
Come è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale sostanzialmente differente da quella italiana?
L’integrazione è una nota dolente. Ci metto anche del mio perchè dopo 5 anni ancora non parlo l’olandese. Ho cercato di impegnarmi seguendo qualche corso ma con risultati ancora insoddisfacenti. Per riuscire a vivere è sufficiente avere una buona conoscenza dell’inglese, per cui l’olandese non è necessario. Anche se vorrei davvero impararlo perchè trovo assurdo non parlare la lingua del posto che favorirebbe anche una migliore integrazione.
Vivere in Olanda sotto quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?
Devo ammettere che in Olanda tutto sommato si vive bene, i servizi funzionano, l’etica e la correttezza non sono l’eccezione, episodi di corruzione non si verificano però io qui ci vivo per il lavoro. Punto. Purtroppo è quasi impossibile trovare quei sapori e quegli odori che l’Italia ha. In Italia ogni città, ogni paese ha una storia sua. Rimani inebriato dalla sua bellezza. Qui mi sembra tutto uguale. Però so anche quanto sia difficile vivere, ancora oggi, in Italia. Soprattutto a causa degli italiani.
Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca quando sei via?
L’Italia con tutte le sue contraddizioni e difetti mi manca ancora tanto. Dopo cinque anni la nostalgia e la voglia di tornare sono sempre presenti. Sono grata all’Olanda per avermi dato quelle possibilità che in Italia non avevo ma il legame che sento mi fa sentire ancora un’aliena in terra straniera.
Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme e trasferirsi a vivere in Olanda? O che tipo di lavoro, attività o investimento pensi sia conveniente praticare per un italiano in Olanda?
In Olanda oggi c’è sicuramente lavoro per ingegneri e software developer e non dimentichiamo il campo della ristorazione. Inutile dire che tutti ci invidiano la nostra cucina, anche se poi molti piatti vengono adattati per soddisfare il gusto degli olandesi. Aprire un’attività è burocraticamente più semplice e veloce che non farlo in Italia. Inoltre diverse multinazionali e aziende internazionali hanno sede soprattutto ad Amsterdam. Il mio consiglio a tutti, indiscriminatamente, è di fare un’esperienza all’estero. Chiaritevi le idee riguardo a quello che volete fare e, se avete un sogno o un progetto, impegnatevi al massimo per realizzarlo. Aprite la mente e mettetevi sempre in discussione.
Elencaci i siti internet e le pagine Facebook dove le persone possono contattarti:
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Intervista di Manuela Camporaso