vivere in Repubblica Ceca

MATTEO DIVENTA INGEGNERE INFORMATICO DOPO ESSERSI TRASFERITO A VIVERE IN REPUBBLICA CECA

Matteo Limardo si è trasferito a vivere in Repubblica Ceca, circa 6 anni fa. All’inizio non aveva alcuna esperienza professionale particolare e nessuna abilità specifica, poi grazie a quest’avventura è diventato in un brillante ingegnere informatico! “… Praticamente in 6 anni di lavoro in Italia sono riuscito semplicemente a capire quanto la nostra mentalità non sia aperta e non supporti i giovani; infatti in 6 anni di lavoro in Repubblica Ceca, sono passato da essere mister nessuno senza qualificazioni a mister ingegnere!…” Matteo ci racconta la sua storia in questo articolo.

Ciao Matteo, raccontaci un po’ di te, di dove sei originario e cosa facevi quando eri in Italia?

Ciao fellaz! Mi chiamo Matteo Limardo, ho 31 anni, sono nato e cresciuto a Roma. Prima di abbandonare l’Italia, ho lavorato per varie aziende (piccole e medie dimensioni) come consulente informatico o tecnico informatico tra Roma e Milano e, per un paio d’anni, ho anche lavorato con mio padre che gestisce una piccola software house a Roma, sviluppando programmi per supermercati, negozi, e aziende di distribuzione alimentare.

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Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia? 

Diciamo che dopo aver abbandonato l’università, ho cominciato a sentire questo bisogno di andare via, non ero felice e non capivo perché; non avevo niente che mi tratteneva in Italia ed ero alla ricerca di un’avventura più che di una spinta al cambiamento. Ho anche tentato una prima esperienza di trasferimento ad Amsterdam: al tempo ero partito con 2 valigie, senza casa, senza lavoro e senza conoscenze, a parte un mio carissimo amico ed ex-compagno di liceo che ha avuto la pazienza ed il piacere di accompagnarmi li per i primi giorni. Ma la mia esperienza olandese terminò dopo solo un mese mezzo, perchè non ero riuscito ad imparare mezza parola di inglese. Così sconfitto dal problema linguistico sono tornato in Italia con l’idea di lavorare con mio padre e di prendere in mano la piccola azienda di famiglia.

La vera voglia di cambiamento e la vera spinta sono arrivate qualche anno più tardi, dopo aver conosciuto più a fondo il mondo del lavoro, sia dalla parte imprenditoriale che da quella impiegatizia. Dopo aver testato il mondo lavorativo sia a Roma che a Milano, ho capito che stavo buttando sangue e sudore, letteralmente lavorando come un mulo per due soldi, senza prospettiva di crescita e combattendo tutti i santi giorni con persone ignoranti, arroganti, corrotte da un sistema ormai insanabile. Ero cosciente della mia situazione: 25 anni, senza laurea, senza inglese e senza un particolare talento ma con tanta voglia di lavorare, di costruirmi una piccola carriera e soprattutto di essere felice! Dovevo andare via!

Sei partito da solo o con la famiglia o partner?

Completamente da solo.

Perché hai scelto proprio di trasferirti a vivere in Repubblica Ceca?

Diciamo che la Repubblica Ceca ha scelto me: rispondendo ad un annuncio su Monster, sono stato contattato da un agenzia interinale dove cercavano italiani madre lingua nella città di Brno (la seconda città più grande della Repubblica Ceca), per supporto di clienti italiani. Avevo fatto altri colloqui telefonici e via Skype per andare in Portogallo, Olanda e Irlanda ma il mio inglese scarso non aveva convinto gli intervistatori. Nel caso di Brno, il colloquio era in italiano e l’azienda era disposta a chiudere un occhio riguardo il mio livello di inglese, sicuri che nei mesi successivi sarebbe migliorato (tutti sanno che molti taliani non parlano bene inglese!!!).

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Che lavoro fai lì e come hai iniziato?

Ho iniziato come supporto tecnico di primo livello: il lavoro era abbastanza semplice ma mi ha dato modo di capire come funziona una multinazionale e soprattutto mi ha dato un’infarinatura di tutte le tecnologie informatiche presenti nel mondo del lavoro. Mentre lavoravo ovviamente studiavo e mi registravo a vari corsi (educations) per migliorare il mio livello tecnico.

Dopo due anni ho cambiato azienda, un altra multinazionale americana e ho fatto uno scatto di livello, tecnico di secondo livello e dopo un annetto di terzo livello; l’azienda mi pagò vari corsi professionali e, insieme ai miei studi personali, sono cresciuto tantissimo e ho cominciato a giocare al tavolo dei grandi.

Dopo due anni e mezzo, ho ricambiato e mi sono trasferito a Praga dove ho trovato lavoro come ingegnere informatico per un altra molto famosa e rinomata azienda informatica americana.

Attualmente mi sto prendendo del tempo per cercare l’offerta giusta come ingegnere informatico qui a Praga, dove c’è un portafoglio di scelta molto ampio.

Praticamente in 6 anni di lavoro in Italia sono riuscito semplicemente a capire quanto la nostra mentalità non sia aperta e non supporti i giovani; infatti in 6 anni di lavoro in Repubblica Ceca, sono passato da essere mister nessuno senza qualificazioni a mister ingegnere!

vivere in Repubblica CecaQuali differenze sostanziali hai avuto modo di riscontrare a livello lavorativo e di stile di vita rispetto all’Italia?

Le differenze sono una miriade: a livello lavorativo ovviamente ci sta la benemerita meritocrazia, la crisi sembra quasi assente, quindi gli ambienti di lavoro sono più sereni e soprattutto, al contrario di quanto si pensi, la corruzione è praticamente assente e non esistono raccomandazioni, o meglio se ci sono, sono soltanto a fin di bene non per far entrare il furbetto di turno! Le persone e le aziende non ti giudicano per il pezzo di carta che hai nel curriculum ma diciamo che riassunto in un’affermazione: “se sei bravo ti prendiamo, altrimenti amici come prima”.  Nel settore dell’informatica è importante che le persone al comando siano giovani, lungimiranti e qualificati. In Italia ho avuto dei manager di 60/70 anni che non avevano la più pallida idea delle nuove tecnologie sul mercato. Qui le aziende, anche se multinazionali, cercano di concentrarsi sulla soddisfazione del dipendente così da avere dei risultati migliori.

Anche nello stile di vita ci sono tanti aspetti positivi, molti anche negativi ma senza conseguenze disastrose. Prima di tutto qui in Repubblica Ceca non esiste la figura della casalinga, tutti lavorano e tutti portano il pane a casa quindi senza grandi differenze sociali tra uomo e donna; il costo della vita è ancora basso quindi tutte le settimane anche se non hai un lavoro super pagato puoi permetterti di uscire, divertirti o fare qualche attività sociale e culturale; la persone non ti giudicano dai tuoi vestiti o dalla macchina che possiedi o dal bar che frequenti. In generale i Cechi possono sembrare timidi ad un primo approccio ma una volta rotto il ghiaccio sono persone splendide, aperte mentalmente, curiose del mondo e di nuove culture e sempre disponibili a farsi una birra con quattro chiacchiere.

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Cos’altro hai notato della società locale?

La cultura è un misto tra centro europa ed est europa, molto interessante è notare come la stragrande maggioranza delle persone qui può essere cosmopolita, tollerante e contemporaneamente molto legata alle tradizioni.

La politica per quanto ho potuto vedere sembra sempre una bolgia dantesca come in tutto il mondo ma con la differenza che quando beccano i furbetti, gliela fanno pagare cara quindi meno corruzione.

Le città dove ho vissuto (Praga, Brno) ma anche le altre città che ho visitato in terra Ceca sembrano molto più sicure delle nostre, la criminalità c’è ma è molto controllata, la polizia è un vero aiuto per il cittadino e non spaventa ma protegge.

La crisi non esiste! Mi viene difficile farvi rendere credibile questo concetto ma è così! L’economia cresce ogni anno e dal mio punto di vista vedo che sempre più aziende straniere cercano di investire qui dove i costi sono leggermente ridotti ma i servizi sono all’avanguardia.

L’immigrazione fatta da professionisti come me è molto ben accetta e la comunità di foreigners è molto grande e organizzata. Ultimamente con la crisi della Siria e i continui attacchi del Presidente Ceco all’America e alla cultura islamica, si sente nell’aria un po’ di razzismo e di paura tra la gente comune ma comunque niente di scandaloso, lo stesso che accade negli altri paesi.

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Come è avvenuta la tua integrazione in una realtà locale sostanzialmente differente da quella italiana? 

E’ stato facilissimo: come ho detto prima, i Cechi sono un po’ timidi all’inizio ma fondamentalmente aperti mentalmente e curiosi del mondo, ho trovato dei veri amici qui, sia stranieri come me sia autoctoni, e mi sono innamorato della loro cultura e del loro modo di vivere. Tutti apprezzano la mia curiosità di conoscere le usanze locali, il cibo, le tradizioni, non mi sono mai sentito così accettato in vita mia…e non parlo nemmeno il Ceco!!!!

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Vivere in Repubblica Ceca sotto quali aspetti è meglio che in Italia?
E sotto quali aspetti è peggio?

Gli aspetti positivi sono milioni ed anche già elencati: meritocrazia nel lavoro, costo della vita “affordable”, onestà, semplicità, rispetto per il prossimo e potrei continuare all’infinito.

Gli aspetti negativi non sono così importanti o invadenti: potrei dire che il clima non è dei migliori perché fa freddo e può influenzare l’umore delle persone, il vino non è così buono come in Italia, ecc, ecc… ma niente di veramente negativo o di cui lamentarsi!

Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca quando sei via? 

Per me l’italia è come un vecchio amore finito male, la porterò sempre nel cuore ma non tornerò indietro mai più. Le cose che mi mancano sono ovviamente la famiglia e gli amici, il cornetto e cappuccino al bar, la pizzeria al taglio, il guanciale nella carbonara, il caldo afoso dei mesi estivi e soprattutto il mare! Ma apprezzo queste cose molto di più adesso 🙂

Cosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme? O che tipo di lavoro, attività o investimento pensi sia conveniente praticare per un italiano in Repubblica Ceca?

Prima di tutto l’inglese, noi italiani siamo famosi per l’inglese scarso, guardate TV Series and Movies in Inglese con sottotitoli in Inglese, praticate con madrelingua in Skype o frequentando qualche corso. Ma il consiglio più importante è quello di non accontentarsi e non spaventarsi, una vita diversa, felice e soddisfacente è possibile ma bisogna alzare il sedere, prendere qualche rischio e buttarsi.

Per il resto basta semplicemente andare su LinkedIn, Monster o Jobs.cz (uno dei siti più importanti per la ricerca del lavoro qui in Repubblica Ceca) ed essere disponibili a muoversi e ad imparare.

A livello di investimenti non credo di avere un quadro completo della situazione ma sicuramente aprire una startup nel mondo dell’informatica può portare molti frutti qui, primo perché la nazione è piena di persone qualificate e secondo perché le grandi multinazionali possono portare tanto lavoro sia lavorando come dipendenti sia dando lavoro a piccole aziende.

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Elencaci i siti internet e le pagine Facebook dove le persone possono contattarti:

Facebook: https://www.facebook.com/matteo.limardo

Linkedin: https://cz.linkedin.com/in/matteolimardo

e-mail: matteo.limardo@gmail.com

Intervista di Manuela Camporaso

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