Martina è partita per trasferirsi a vivere in Costa Rica da sola

Martina è partita da Milano per trasferirsi a vivere in Costa Rica da sola con il suo cane e uno zaino

Il Costa Rica può ritenersi il vero gioiello dell’America Centrale, uno dei luoghi migliori in cui venire a contatto con i tropici in modo naturale.
Un luogo ricco di bellezze e di un grande patrimonio faunistico e floreale, un piccolo paradiso che Martina ha scelto come meta per il suo futuro.

In Italia ha lasciato un lavoro con un contratto a tempo indeterminato, perché stanca di passare la propria vita davanti ad un computer, con l’ansia di non riuscire ad arrivare a fine mese.
Ora è responsabile di un ristorante italiano in Costa Rica e riesce finalmente a vivere la “pura vida”.

Martina, da Milano a vivere in Costa Rica, quanto di positivo c’è in questo “salto”?

Quasi tutto, se non fosse per la mancanza dei familiari e degli amici più stretti. Positivo soprattutto per quanto riguarda lo stile di vita in Costa Rica: cambiano le priorità e si dimezzano i bisogni.

Per quale motivo hai deciso di trasferirti definitivamente a vivere in Costa Rica da sola? Un Paese così lontano e soprattutto così diverso dalla nostra cultura e dalle nostre usanze?

Solo venendo così lontano ho potuto evadere da quello che la nostra società ci impone. Da una vita fatta di lavoro e di bisogni. In Costa Rica nessuno ti giudica per quello che fai, non ti viene neanche chiesto. Non hai bisogno di vestiti all’ultima moda, borse griffate e scarpe di vernice. Un bikini e uno short sono più che sufficienti e nessuno ti dirà niente, se cammini scalzo per strada in Costa Rica. E’ assurdo, ma in Costa Rica si lavora il necessario per vivere, nulla di più.

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia e a trasferirti a vivere in Costa Rica da sola?

Martina è partita per trasferirsi a vivere in Costa Rica da solaAvevo un buon lavoro e avevo il fatidico contratto a tempo indeterminato in una società che nei tempi peggiori della crisi, ha speso miliardi per una ristrutturazione totale. Purtroppo però, un lavoro non bastava, perché metà dello stipendio andava via tra affitto e spese varie. Ho iniziato così a fare un secondo lavoro serale che mi permettesse di avere qualche soldino in più in tasca da spendere per un vestito, un concerto… il problema era che con il secondo lavoro non avevo il tempo di fare quello che avrei voluto e se riuscivo ad avere un giorno libero, ero talmente stanca che lo passavo a casa.

Quindi, nonostante avevi un lavoro a tempo indeterminato nell’albergo migliore della città, hai rischiato e ti sei rimessa in gioco. Perché questa “follia”?

Perché non volevo passare la mia vita davanti a quel computer, con l’ansia di arrivare alla fine del mese. Non c’era possibilità di crescita, i colleghi più anziani di me non riuscivano neanche ad ottenere un aumento meritato di 50 euro in più al mese e soprattutto, rendevano premi e benefits impossibili da raggiungere….mi sentivo anche presa in giro.

E ora di cosa ti occupi da quando ti sei trasferita a vivere in Costa Rica da sola?

Sono responsabile di un ristorante italiano in Costa Rica di proprietà di una coppia romana; essere responsabile qui in Costa Rica, significa fare un po’ di tutto, bar, sala e conti… aiutare dove serve insomma!

Qual’era il tuo più grande desiderio quando sei partita per andare a vivere in Costa Rica da sola?

Godere più della vita, anche delle piccole cose. Avere più tempo per me.

Ad oggi, si è avverato il tuo sogno?

Direi proprio di sì! Ho molto tempo libero che a volte non so come riempire!! Lavoro per vivere insomma….riesco anche a risparmiare qualcosa per un viaggetto o per una visita in Italia.

Secondo te, ci vuole più coraggio o più incoscienza nel lasciare tutto e andare via?

Ci vogliono entrambi. Io ho programmato la mia partenza in circa 5 mesi, quindi ho avuto tempo di riflettere su tutto; sono partita certa che se non mi fosse piaciuto o se non ci fossi riuscita, non avrei perso nulla. La mia vita poteva ricominciare da dove l’avevo lasciata, al massimo, con un altro lavoro in un altro albergo! Mi hanno fatto sentire coraggiosa gli altri… a furia di dirmi che dovevo avere molto coraggio a fare una cosa del genere. Io non l’ho mai sentita così, è stata una cosa a cui sono “arrivata” quasi naturalmente, grazie anche a una serie di coincidenze che chiamerei “destino”.

E’ stato difficile apprendere una lingua diversa?

No! Il problema è che ci sono talmente tanti stranieri, che per i primi due mesi non facevo altro che parlare inglese e francese….poi un ragazzo colombiano, nel giro di un mese, con tanta pazienza me l’ha insegnata!

Cosa hai fatto appena sei arrivata in Costa Rica?

Per un mese e mezzo nulla… passavo le mie giornate tra l’amaca, il mare, la sedia a dondolo e le passeggiate. In uno degli angoli più nascosti del Costa Rica, dormivo dalle 10 alle 12 ore a notte.
Vivevo in una casa sulla spiaggia con i minimi confort… giusto l’acqua calda nella doccia ed internet per non sentirmi troppo sola! Ero completamente circondata dalla natura e sua ospite.
La sera, prima di andare a letto, dovevo far uscire paguri e granchi, se lasciavo un biscotto sul tavolo veniva rubato in due secondi da un uccello; qualsiasi genere alimentare lasciato aperto veniva attaccato dalle formiche… a milioni.

Quali sono state le tue paure, i tuoi dubbi e come sei riuscita a superarli?

Sinceramente non ne ho mai avute molte e, come dicevo prima, ero talmente sicura di doverlo fare, che il minimo dubbio veniva risolto con la logica (la mia).

Sei stata mai assalita dalla paura di aver fatto la scelta sbagliata?

No, ancora no! Ogni tanto mi mancano i rapporti che avevo, il mio monolocale e qualcuna delle mie abitudini. Ho sentito di dover tornare, quando ho avuto qualche problema familiare e queste cose da questo lato del mondo, si sentono ancora di più.

Quali sono le maggiori differenze tra l’Italia e il Costa Rica?

La gente, il tempo. Come dicevo prima, da quando sono qui nessuno mi ha mai chiesto: “Cosa fai nella vita?”. Una volta chiesto il mio nome, si passa ad altro.
Il tempo perché qui tutto si fa rigorosamente con lentezza. E’ la famosa “pura vida”, cosa a cui bisogna fare l’abitudine, altrimenti arrivando da un città come Milano, diventi matto.

Com’è la situazione lavorativa in Costa Rica?
E in cosa differisce da quella italiana?

Se si vuole rimanere sulla costa, i lavori purtroppo non sono molto vari: albergo, ristorante, agenzia. Stando nella capitale invece, se ne possono trovare di diversi con il nostro curriculum, a costo però di convivere con la pioggia 300 giorni l’anno. Ovviamente gli stipendi sono bassi e neanche comparabili a quelli italiani, però ti permettono di vivere dignitosamente qui.

Cosa hai portato con te dell’Italia?

Il mio cane Artù e uno zaino.

E’ stato difficile l’impatto con la cultura e la nuova realtà in cui vivi?

Sì, è stato difficile e lo è tuttora. Per quanto tu sia un giovane come tanti qui, che lavora come gli altri, sei sempre considerato lo straniero, quindi il soggetto da fregare. Come bianco hai i soldi, quindi magari i prezzi per te sono più alti e comunque ti puoi fidare di pochi.

Come sei stata accolta?

Abbastanza bene, anche grazie all’aiuto di due ragazzi italiani che erano in Costa Rica già da 8 mesi e che, quando sono arrivata, mi hanno dato “le istruzioni d’uso” di questo Paese, partendo dalle piccole cose della vita quotidiana.

Quali sono state le reazioni dei tuoi familiari e dei tuoi amici davanti alla decisione di trasferirti a vivere in Costa Rica da sola?

Quella dei miei familiari ovviamente non è stata delle migliori, per loro non dovevo lasciare il posto di lavoro che avevo, fino al giorno prima della partenza i tentativi di dissuasione sono stati innumerevoli! Fortunatamente ero indipendente da molti anni, quindi più di tanto non potevano fare; la vita era la mia, guadagnata da sola, da quando andavo all’università, studi compresi. Quella degli amici invece è stata più che positiva, molti avrebbero voluto essere al mio posto, quelli più grandi soprattutto. Tuttora mi dicono che ho fatto bene a trasferirmi a vivere in Costa Rica da sola e mi raccomandano di non tornare.

Per quale motivo hai scelto proprio di trasferirti a vivere in Costa Rica da sola?

Martina è partita per trasferirsi a vivere in Costa Rica da solaÈ stato un caso, un’amica mi ha portato qui 2 anni fa per due settimane, appena rientrata ho iniziato a documentarmi e ho scoperto che di italiani in Costa Rica ce ne sono tanti. Molti avevano l’amico, il cugino lontano partito. Ho scelto il Costa Rica per la natura imperante, per il concetto di “pura vida”.

Dal punto di vista economico, il Costa Rica è molto diverso dall’Italia, come lo è dal punto di vista culturale?

Purtroppo la cultura qui è quasi inesistente. Esistono poche tradizioni, per lo più religiose e si sta imponendo la cultura americana in tutto il Paese.

Com’è cambiato il tuo stile di vita? Com’è vivere in Costa Rica da sola?

Il tempo che prima consacravo per il lavoro, adesso è diventato il mio tempo libero, passo le giornate all’aria aperta, dormo il necessario, quello che non faccio oggi lo farò domani. Il costo della vita in Costa Rica è abbastanza alto, è il Paese più caro di tutto il centro e Sud America, però i bisogni sono ridotti al minimo, quindi magari esci, vai a cena, vai a fare un giro, se hai un paio di giorni liberi e male che vada, spendi i soldi per comprarti un paio di infradito nuove.

Preferisci vivere in Costa Rica da sola o l’Italia?

Se potessi vivere così in Italia, sicuramente ci tornerei, ma per quello che ho vissuto io, ho fatto sicuramente la scelta migliore a trasferirmi a vivere in Costa Rica da sola.

Ci descrivi una tua giornata tipo?

Mi sveglio (rigorosamente senza sveglia), faccio colazione, mi connetto per sentire amici e famiglia, mentre bevo il caffè e poi esco, con cani al seguito e vado in spiaggia per una passeggiata o a salutare qualche amico. A volte provo a surfare un po’ o a giocare a pallavolo per fare un po’ di sport, leggo oppure guardo un film prima di andare a lavorare. Vado a lavorare a metà pomeriggio, per finire la sera verso le 23; anche lavorare è diventato un piacere, lavoro in un posto di cui sono orgogliosa e in più si ha sempre il tempo di scambiare due parole con i clienti, raccontare la propria storia e ascoltare le loro.

Quali sono le feste in Costa Rica più importanti?

La Pasqua, molto più del Natale e poi c’è l’11 di aprile, giorno in cui si commemora la morte di Juan Santamaria, l’eroe nazionale costaricense. Qui sentono molto anche la festa del papà e della mamma.

Sapresti dirmi quali sono le maggiori differenze tra la mentalità italiana e quella in cui vivi in Costa Rica?

Martina è partita per trasferirsi a vivere in Costa Rica da solaLe mentalità sono completamenti differenti. L’aspetto che più mi ha colpito, è proprio quello per cui si lavora in Costa Rica il necessario per vivere; qui dove vivo io le persone sono molto semplici e soprattutto, il lavoro non pregiudica chi sei. I loro ritmi sono molto lenti, la fretta qui non esiste. Se c’è un problema da risolvere, sembra quasi che non se ne preoccupino, si risolverà da solo e devo dire che il più delle volte è così!!

Ti manca qualcosa dell’Italia?

Sì, mi mancano molto le mie amicizie, i concerti, il cinema e i dolci!! Sogno spessissimo di andare in pasticceria.

Se tu potessi creare una realtà perfetta quali aspetti prenderesti dell’Italia e quali del posto in cui vivi?

Prenderei il Paese in cui vivo, metterei un cinema, un teatro, una pasticceria italiana e farei venire in Costa Rica la mia famiglia e qualche amico. Di base comunque terrei il Costa Rica!

Sei felice della scelta fatta o hai qualche rimpianto?

Fino ad ora nessun rimpianto.

Consiglieresti ai giovani italiani di trasferirsi in Costa Rica?

Lo consiglierei, però mi rendo anche conto che il Costa Rica non è un Paese per tutti. Nel senso che ci sono molte differenze a cui bisogna adattarsi, dalle persone alla vita quotidiana, perciò consiglio prima di venirci in vacanza per rendersi conto di tutti gli aspetti. Sicuramente è un esperienza da vivere. Lo consiglio soprattutto a chi ha un progetto imprenditoriale, qui fortunatamente le cose sono molto più accessibili e molto più facili da realizzare, anche a livello burocratico.

Elencami tre buoni motivi per farlo:

– Per tornare ad apprezzare le piccole cose ed una vita più semplice.
– Tornare a credere in un futuro.
– Per vivere la “pura vida”.

Di Nicole Cascione 21/09/2012

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