Mollare tutto per fare l'artista di strada artista di strada

Matteo Terzi, in arte Soltanto. Mollare tutto per fare l’artista di strada e vivere della propria musica

Mollare tutto per fare l'artista di strada artista di strada“Soltanto”, alias Matteo Terzi, è un ragazzo che a 25 anni, laurea alla mano, ha cominciato a viaggiare alla conquista di un piccolo grande sogno: vivere soltanto della propria musica.
Nell’estate del 2010 lascia Milano, sua città natale, per avventurarsi in un lungo viaggio on the road alla scoperta dell’Europa. Parte senza soldi, in autostop, con uno zaino, una tenda e una chitarra. Unico obiettivo condividere la propria felicità suonando nella maniera più vera e diretta.
Oggi è presidente degli artisti di strada di Milano e il 25 aprile è uscito il suo primo cd di inediti realizzato grazie agli aiuti di chi si è appassionato alla sua storia.

Ciao Matteo, leggo di te che hai 28 anni e hai lasciato un lavoro fisso per fare il musicista di strada. Ci racconti la tua storia da Milano e Lione e poi verso sud, sempre alla ricerca del sole e dell’estate?

Mollare tutto per fare l' artista di strada artista di stradaCon vero piacere. Tre anni fa, a 25 anni, dopo essermi laureato in Scienze Politiche ho capito che era arrivato il momento di provare a vivere come avevo sempre sognato: viaggiare suonando in strada. Lasciai quindi il lavoro per vivere questa esperienza autentica, durata circa sei mesi. Nei quali ho viaggiato in autostop con uno zaino, una chitarra e una tenda, alla ricerca della mia felicità.

Cosa ti ha spinto a lasciare tutto? So che hai avuto una forte ispirazione dalla lettura e da una grande passione per la musica. Ma come si decide coraggiosamente di mollare la stabilità alla ricerca del viver bene?

Mollare tutto per fare l' artista di strada artista di stradaCredo che la vera difficoltà stia nel capire davvero quale sia la tua natura, quali siano le cose che ti rendono sereno, quali le passioni che ti fanno sentire vivo. Una volta che sei arrivato lì, a fondo di quella questione, non puoi più fingere. Ed è a quel punto che fare il primo passo diventa semplice, naturale. Perché ti rendi conto che sarebbe molto più difficile non farlo. Oltre che immorale per te stesso. Bisogna cercare di opporre meno resistenza possibile alla propria natura.

Come è stata vista la tua decisione a casa o dagli amici? Chi credeva in te? Ovviamente, la tua storia si associa facilmente a quella del film Once o Into the wild. Tu hai avuto problemi con la tua famiglia per inseguire il tuo sogno?

Mollare tutto per fare l' artista di strada artista di stradaSpiegare una decisione del genere alle persone che ti stanno vicino non è facile, men che meno ai genitori.
“Mamma, papà, ora che mi sono laureato lascio il lavoro per andare a girare l’Europa in autostop. Parto senza soldi, sperando di cavarmela suonando in strada. Non so dove dormirò né quando tornerò”. Inoltre io non avevo discorsi ragionevoli da portare loro per giustificare questa mia scelta. Non avevo mai fatto musica “professionalmente”. Né tantomeno avevo mai viaggiato in autostop. Ma in qualche modo chi mi era vicino sapeva che questa era la cosa giusta per me. Per quanto faticasse a capirla.

Sai, è come quando da un giorno all’altro prendi consapevolezza della tua sessualità e, per esempio, capisci di essere gay. Mica puoi spiegare ai tuoi amici “perché” lo sei… è la tua natura, punto. E se vuoi essere felice, non puoi fare altro che seguirla e viverla. Chi ti ama sarà al tuo fianco.


Quali persone ti hanno colpito di più girando per le strade delle città e dei paesi?

I bambini… nei loro occhi, di città in città, di paese in paese, ho visto sempre solo e soltanto la verità.

Perché hai scelto il nome Soltanto?

Mollare tutto per fare l'artista di strada artista di stradaHo iniziato il mio viaggio con il nome “Matte Supertramp”, in omaggio a Christopher McCandless, protagonista di Into the wild. Anche io, come lui, immaginavo che in qualche modo la felicità fosse da ricercare nell’essere dei “super” eroi, dei “super” viaggiatori. Ma dopo mesi passati lontano dagli affetti ho capito che il vero super eroe è colui che cerca di essere “soltanto” se stesso… così sono tornato a casa mia, a Milano. E ho iniziato a suonare in strada qui, vicino alle persone che amo.

Cosa significa suonare per strada? Qual è la differenza tra il pubblico della strada e il pubblico di un locale?

Per me suonare in strada significa pregare. Mettermi al servizio di un’emozione. In strada hai un pubblico che è completamente trasversale. Dal bimbo alla nonnina, non ci sono palco e sedie, non ci sono filtri. Tutto accade, naturalmente.
Suonare in un locale è certamente diverso, ma non per questo peggiore. Anche nei club si possono generare momenti magici.

Mollare tutto per fare l' artista di strada artista di stradaSappiamo come sia difficile trovare un riscontro in mezzo a una strada, visto che anche cantanti famosi non sono riusciti ad attirare l’attenzione del pubblico, in Italia Elisa, già famosa, si è prestata a un tentativo nella metro milanese, suscitando grandi polemiche. Mentre Sting camuffandosi con un cappello che gli nascondeva il viso guadagnò da busker 40 sterline “soltanto”.

Il tuo primo CD di inediti è stato realizzato via Musicraiser, grazie agli aiuti di chi si è appassionato alla sua storia. Come sei riuscito ad attirare il tuo pubblico? E avere così tanto riscontro da riuscire a guadagnare abbastanza per finanziare il tuo album “Le chiavi di casa mia”?

Non è difficile, è solo che è una cosa diversa dalle esibizioni “normali” su un palco. Un bravo musicista o un bravo cantante possono non essere dei bravi artisti di strada.

In strada non è richiesta solo la bravura. In strada è richiesta un’emozione, il far capire alle persone perché ti stai esibendo lì, in quel contesto. È richiesta verità, trasparenza, spontaneità, tutte cose che credo di essere riuscito a trasmettere sempre al mio pubblico. Ecco perché insieme abbiamo realizzato un progetto da record. Raccogliere in 60 giorni oltre 10.000 euro e finanziare il primo disco di inediti in maniera assolutamente libera e indipendente.

“Le chiavi di casa mia”? Puoi spiegarci quale importanza ha la casa per te e cosa consideri oggi la tua casa?

Il concetto di “casa” è tutto per me. Quando prima ti parlavo del passaggio da “supertramp” a “soltanto” mi riferivo proprio a questo. Tutti noi abbiamo bisogno di coltivare affetti e condividere vita con le persone che amiamo. E questo può accadere “soltanto” quando trovi casa tua. Casa intesa come la tua vita, il tuo percorso. In questo disco ho raccontato tanto dei chilometri fatti in questi anni fuori e dentro di me. E non potevo scegliere un posto diverso da quello di casa mia per farlo.

E di Milano, la tua città, che cosa ne pensi? Poche settimane fa c’è stata una dura polemica, da parte di voi artisti di strada. Circa la scarsa attenzione nei vostri confronti e la riduzione delle postazioni per fare musica dal vivo. È cambiato qualcosa dopo il regolamento “per la disciplina delle arti di strada” di Giuliano Pisapia (sindaco di Milano)?

Il comune si sta muovendo molto per cercare di rivalutare l’arte di strada. Questo regolamento è certamente un buon punto di partenza, ma le criticità sono ancora tantissime. Insieme all’Associazione Artisti di Strada di Milano, di cui sono presidente, stiamo coltivando un dialogo con la giunta affinché si possa migliorare sempre più.

Considerato il grande successo che stai riscuotendo su internet con il tuo video e nei tuoi concerti alla Salumeria della Musica di Milano. Puoi ritenerti fortunato e soddisfatto della tua scelta di cambiare vita… o sei ancora alla ricerca di qualcosa?

Mollare tutto per fare l' artista di strada artista di stradaMi sento soddisfatto soprattutto quando ricevo messaggi in cui le persone mi dicono “grazie per avermi aiutato a prendere coscienza di me, oggi ho iniziato a suonare in strada anche io”, perché tre anni fa, quando sono partito, non avevo esempi “busker” da seguire, e questo mi ha fatto soffrire molto.
Ecco perché ogni volta che qualcuno mi scrive per chiedermi consigli io ci sono sempre 🙂
Detto ciò sicuramente la ricerca non finisce mai, ogni strada nuova, ogni nuova nota, ogni nuovo incontro sono tutto per me, giorno dopo giorno.

Non ti hai mai sfiorato l’idea di partecipare a un talent show? Oggi molto di “moda”, portando la tua storia in un contesto di grande impatto?

In effetti sono cosciente che la mia storia sarebbe trasformabile in un “prodotto televisivo” di impatto. C’è il viaggio on the road, c’è la musica in strada, c’è l’affetto delle persone. Ma perché farlo?
Io ho messo in gioco tutto per la mia storia, anche la mia vita stessa… e allora perché regalarla a un talent show? Andrei volentieri in televisione, ma solo se non avessi imposizioni di sorta, che, gioco forza, in un talent show esistono. A partire dalla scelta delle canzoni da cantare.

Ho letto che stai per iniziare un Road Tour a bordo di un piccolo camper e che ognuno può aiutarti a organizzare un live nelle città o un concerto privato in una casa. Come possiamo contribuire?

Ognuno può partecipare attivamente al Road Tour 2013, basta scrivere una mail a soltantocomunicazioni@gmail.com e segnalare la città in cui si abita o in cui si potrebbe aiutare a organizzare un live. Risponderemo scrivendo tutto quello che potrete fare attivamente per rendere possibile il concerto 🙂

Grazie!

CONTATTI:

FACEBOOK: www.facebook.com/soltanto
SITO: www.soltanto.net
YOUTUBE: www.youtube.com/watch?v=McME9aepIOU

Grazie a te e buona fortuna!

Di Simona Cortopassi 17/06/2013

CONDIVIDI SU:
You May Also Like

MICHELE HA MOLLATO TUTTO PER FARE L’ARTISTA DI STRADA

MICHELE HA MOLLATO TUTTO PER FARE L’ARTISTA DI STRADA Michele ha fatto…
Fabio Zaganelli La fortuna viene a chi sorride

La fortuna viene a chi sorride, il libro di Fabio Zaganelli, busker, viaggiatore, giocoliere e musicista di strada

“LA FORTUNA VIENE A CHI SORRIDE”: IL LIBRO DI FABIO ZAGANELLI, BUSKER,…