RICCHEZZA E LIBERTA’: i nuovi modelli del nostro millennio
Vi siete mai chiesti 30 anni fa chi era un uomo ricco?
In un periodo di grande espansione industriale e rivoluzione economica, l’accezione materialistica di questo termine era la più diffusa. Si ammirava il grande capitano d’industria con la sua fuoriserie e una dotazione di accessori di tutto rispetto (ad iniziare dalla moglie, relegata, ahimè, ad oggetto di lusso).
Davanti a lui capitano inconsapevole di una squadra di sognatori stava il futuro, un futuro pieno di aspettativa e di energie. Oggi che cos’è la ricchezza?
La grande macchina con la grande azienda e una nutrito campionario di grandi preoccupazioni? Non penso.
La vera ricchezza oggi è la libertà di scegliere.
Un amico tempo fa mi raccontò una storiella che recitava così:
Un giovane pastorello, all’ombra di un piccolo albero, vegliava sul gregge di pecore in una radura assolata. Era tranquillo, sereno e, padrone del proprio tempo, si trastullava suonando uno zufolo.
Passò nei pressi un giovane imprenditore con una fuoriserie sportiva.
Rapito da quel paesaggio bucolico, il giovane rampante scese dall’auto e iniziò a guardarsi intorno. La sua mente coniugava già quel luogo magico con gli affari… Avvicinatosi al pastorello fece:
-buongiorno, sono sue queste pecore?-
-Si- fece il pastorello
-E fanno latte e formaggio?-
-Si- replicò il ragazzo senza dare troppa attenzione al suo interlocutore.
Il signore riprese:- ma questo formaggio lo vendete o cosa?-
Lo mangiamo noi e lo diamo ai nostri vicini- rispose il ragazzo.
-Ma se lo vendete ottimizzando i processi produttivi- riprese il signore rampante – potrete, col ricavato, comprare altre pecore che vi daranno altri prodotti da rivendere e così all’infinito.-
Il ragazzo lo seguiva con quello sguardo di chi non capisce dove si voglia andare a parare.
-In questo modo- continuò a pontificare l’imprenditore – potrete impiantare una vera e propria azienda con dipendenti e migliaia di pecore.
Così finalmente ricco, potrete fare quello che vi pare.-
-Cosa che, peraltro sto già facendo, anche se sono infinitamente “povero”-
terminò con semplicità il pastorello.
E giratosi, riprese a suonare lo zufolo.
In questa storiella sta racchiuso tutto il significato della ricchezza e tutto il mosto della saggezza.
Essere ricchi non significa “possedere” bensì essere liberi di poter scegliere.
L’uomo sulla fuoriserie rappresenta lo schiavo moderno, intrappolato nelle sue stesse catene, che non concepisce la libertà nelle sue forme più semplici bensì come un punto d’arrivo incerto e difficile oltre il quale, forse, potremo un giorno sederci (magari da vecchi, senza più energie, a leccarci le ferite inferte da una vita passata a lottare).
L’incertezza ci rende schiavi: l’incertezza del futuro, l’incertezza degli equilibri che i nostri padri hanno dovuto conquistare con la sofferenza. E l’incertezza genera sfiducia nel domani, poca convinzione nelle sfide e un malcelato pessimismo nell’affrontarle.
Noi tutto questo lo vogliamo cambiare.
COME?
Iniziando ad ascoltare chi ha avuto il coraggio di mettersi in gioco cambiando il proprio ruolo da vittima a protagonista.
Nelson Mandela diceva che una cosa sembra impossibile fino a quando qualcuno non la fa. Lui, di ciò che ha detto, è stato la dimostrazione vivente.
Dobbiamo trovare ispirazione da chi ci sta intorno: dai superuomini alla gente comune, poiché ognuno di noi ha una storia da raccontare. E ogni storia è una spremuta di contenuti, un succo di esperienze, una tisana di insegnamenti.
E berla non costa nulla.
E si pensa sempre che le belle storie capitino solo agli altri…
E si spera sempre che le disgrazie non capitino mai a noi…
Forse è ora di smetterla di rimanere spettatori con un telecomando in mano per scegliere la trasmissione che più ci fa sognare.
Al prossimo incontro
Scriveteci per condvidere con noi il vostro impegno: paolo@yeswecan.it
Paolo Codeluppi
YES WE CAN