Risultati Straordinari e Alti Potenziali delle nostre imprese all’estero. Ma la verità è che…
1. Comunica la Farnesina
“Le nostre imprese stanno ottenendo risultati straordinari sui mercati internazionali, a testimonianza dell’eccellenza del prodotto made in Italy e dell’incessante lavoro del Governo nel sostenere e promuovere le imprese e i prodotti italiani nel mondo”.
Questo il commento del ministro Alfano sugli ultimi dati dell’export, che vedono una crescita del 14,5% nei primi tre mesi del 2017 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente… http://www.esteri.it/mae/it/sala_stampa/archivionotizie/comunicati/2017/05/alfano-le-nostre-imprese-stanno.html
Peccato che questa crescita sono in pochi ad averla vista.

2. Esulta il MISE
I dati diffusi dall’ufficio di statistica dell’Unione Europea – ha commentato il sottosegretario allo Sviluppo Economico Ivan Scalfarotto – confermano un export italiano in netto rilancio […] e ciò non fa che confermare il nostro ottimismo”.
L’Italia, ha proseguito Scalfarotto, ha continuato a “crescere a doppia cifra nelle esportazioni”. La strategia di Roma è “integrata e focalizzata sui grandi mercati di consumo” come la Cina, […] e punta sul commercio e sulla realizzazione di infrastrutture globali che lo favoriscano: dove l’Italia ha un enorme potenziale .
Nota: Specialmente ENI , Finmeccanica, Fincantieri. Manca solo Alitalia. Ci fa piacere. Restano da rilanciare solo le PMI.
3. ICE: nuovo bando Alti Potenziali
Parte il programma di supporto all’export “Alti Potenziali“. E’ rivolto a quelle aziende che […] non riescono a consolidare la loro posizione su mercati internazionali a causa di gap strutturali nell’organizzazione aziendale o di strategie di internazionalizzazione non coerenti rispetto agli obiettivi.
Il programma sarà gestito da ICE Agenzia che metterà a disposizione delle aziende partecipanti un team di supporto e sviluppo aziendale.
Sembra davvero interessante. Se non fosse che il programma è riservato alle aziende che già fatturano da 50 a 150 milioni di cui il 30% all’estero, notoriamente bisognose di sostegno.
4. L’incessante lavoro per le piccole imprese
Sarebbe bello che qualcuno si preoccupasse delle imprese italiane che non fatturano 100 milioni, non esportano e sono in difficolta sul mercato domestico.
Queste si’ hanno alti potenziali, e bisogno di esportare e di colmare gap strutturali, a partire dal gap burocratico fiscale bancario e di costo del lavoro originato dal sistema paese.
Pero’ bisogna dirlo che l’ “incessante lavoro” del sistema Italia per l’estero non dimentica le piccole imprese.
Ce lo dicono nei Roadshow, con misure come voucher per export manager due giorni al mese e una pletora di programmi e master di formazione export che vediamo propinati da apparati istituzionali, accademie, banche, associazioni.
I contenuti sono gli stessi da decenni, magari con qualche accenno a internet per dare una spruzzatina di innovazione.
La strategia per sostenere l’export del sistema paese sembra questa: propagandare “straordinari risultati” , promuovendo le partecipate statali e chi si è già affermato per conto proprio.
5. La verità è:
Ma la verità sta scritta nei dati ISTAT: l’export italiano è precipitato dal settimo al dodicesimo posto nel commercio globale.
Questa non è una critica alle istituzioni. E’ il richiamo allo stato di fatto.
Io non faccio politica, mi occupo da 30 anni di business internazionale con le piccole e medie imprese di tutta Italia.
Non sono ne ottimista ne pessimista: il mio approccio è partire dai fatti, individuare i problemi e trovare le soluzioni.
6. Trovare nuove vie
Bisogna aprire nuove strade, e avere il coraggio di abbandonare schemi tradizionali.
Reimmaginare un modo di apprendere, lavorare e sviluppare l’export dove le aziende imparino sul campo, interagendo tra loro scambiando e condividendo risorse e best practice.
7. La sperimentazione Export Co-Working
Da qualche settimana ho lanciato l’esperimento EXPORT CO-WORKING, che coinvolge una comunità crescente di operatori e aziende determinate a fare business con l’estero con questo nuovo approccio condiviso.
Sono stato sommerso da richieste di invito e sollecitazioni ad andare avanti.
E’ ancora un work in progress, stiamo mettendo insieme aziende, consulenti, giornalisti, operatori, influencer.
Ci sono miliardi di cose da fare, piano piano stiamo rispondendo tutti coloro che hanno manifestato interesse.
Stiamo collaudando un nuovo modello di sostegno all’export, aperto anche alle tantissime persone capaci e professionali che troviamo nelle istituzioni, nelle associazioni, nei consorzi ma… lontano dai tromboni.
Questo si’, sta dando risultati straordinari.
Giuseppe Vargiu
Email: gv@italybureau.it