Roberto, trasferirsi a lavorare in Irlanda a Cork

Roberto è presidente della prima Associazione Culturale Italiana in Irlanda e lavora per un’azienda leader nel settore tecnologico

Roberto, trasferirsi a lavorare in Irlanda a CorkSempre affascinato dall’idea stessa di trasferirsi dove il mercato del lavoro offra maggiori possibilità o semplicemente in luoghi dove la qualità di vita sia migliore, Roberto parte dalla Città Eterna per lasciarsi alle spalle una realtà che non gli fa godere nemmeno il poco tempo libero che gli rimane nella sua cara Roma.
In Irlanda trova una dimensione più umana, splendidi panorami, condizioni lavorative decisamente migliori rispetto all’Italia. E, insieme ad alcuni amici italiani, riesce anche a fondare la prima associazione culturale italiana in Irlanda, Irlanda Italiana.

“L’Irlanda offre tutto quello che può servire ad una normale vita sociale, senza lo stress di dover correre da una parte all’altra per star dietro ai vari impegni quotidiani. Ci siano poco più di 4 milioni di abitanti, dunque i ritmi sono decisamente più rilassati e la cordialità è ancora un valore, uscito dall’ufficio hai ancora tutto il tempo da dedicare ad altre attività”.

Come hai maturato la scelta di trasferirti in Irlanda?

La voglia di vivere in una realtà più a misura d’uomo, senza lo stress di una grande città come Roma, bellissima, ma in cui il tempo necessario anche ai minimi spostamenti tra casa e lavoro, non ti lascia godere di tutte le opportunità che una metropoli offre, mi hanno spinto a valutare altri orizzonti.

Che facevi in Italia?

Ho lavorato vari anni per una compagnia aerea ed in altri ambiti aeroportuali, ma ho anche avviato un’attività di ristorazione con alcuni amici. Bellissima esperienza il lavoro in proprio, ma dopo 2 anni passati praticamente a “vivere” per il lavoro, senza la possibilità di godersi il (poco) tempo libero… la decisione di “mollare tutto” non si e’ fatta attendere!

Eri già stato altre volte in Irlanda prima di trasferirti?

In realtà, mi sono trasferito in Irlanda una prima volta dal 2001 al 2005, poi sono tornato a Roma per darmi una seconda possibilità di apprezzare lo stile di vita offerto da una grande città, nonostante la situazione lavorativa poco incoraggiante… Nel 2011 ho rifatto le valigie e sono tornato a Cork.

Appena arrivato in Irlanda avevi qualche appoggio o hai fatto da solo?

La prima volta, nel 2001, è stato un bel salto nel buio, sono ripartito da zero, tra casa, lavoro, amici. Ma devo dire che in Irlanda tutto ha ancora una dimensione più umana, anche le piccole formalità possono essere sbrigate in modo rapido ed efficiente. Si riesce facilmente ad integrarsi.

E’ stato facile trovare lavoro in Irlanda?

Il lavoro legato alla conoscenza delle lingue “straniere” qui in Irlanda non manca, poiché molte multinazionali americane, soprattutto del settore IT, farmaceutico e turistico, hanno la loro sede europea qui ed hanno continuo bisogno di personale che sia madrelingua italiano, francese, tedesco ecc. che ovviamente possieda un buon livello di conoscenza della lingua inglese.

Che attività svolgi oggi?

Senza far nomi, da poco più di un anno sono impiegato presso gli uffici di un’azienda americana al vertice sui mercati mondiali per il settore tecnologico.

Hai notato differenze tra il mondo lavorativo irlandese e quello italiano?

Roberto, trasferirsi a lavorare in Irlanda a CorkUn abisso! In Irlanda il lavoro “in nero” non sanno neppure cosa sia, i contratti offerti sono quasi sempre a tempo indeterminato, oppure se si tratta di contratti a tempo determinato, le possibilità di assunzione sono una quasi certezza. Gli stipendi sono decisamente più alti che in Italia ed il costo della vita non è poi così differente.

… E tra lo stile di vita?

Lo stile di vita riflette molto il fatto che qui in Irlanda ci siano poco più di 4 milioni di abitanti, dunque i ritmi sono decisamente più rilassati e la cordialità è ancora un valore, uscito dall’ufficio hai ancora tutto il tempo da dedicare ad altre attività. Grazie a questa maggiore disponibilità di tempo dopo una giornata di lavoro, oltre che per via della passione per i molteplici ed indiscutibili aspetti culturali che un paese come l’Italia offre, insieme ad alcuni amici italiani che vivono qui in Irlanda ho fondato la prima Associazione Culturale Italiana no profit in Irlanda, che si chiama “Irlanda Italiana”.

Cosa fa l’Associazione Irlanda Italiana?

Tra le tante attività che proponiamo ai nostri soci, tra cui molti cittadini irlandesi interessati ad accrescere la loro conoscenza della cultura italiana, rientrano la proiezione di film italiani, spettacoli musicali e teatrali, la celebrazione di eventi quali il carnevale nonché la diffusione della conoscenza di aspetti culturali legati al buon cibo ed al turismo. Il 15 giugno 2012 abbiamo ottenuto il riconoscimento ufficiale dall’Ambasciata Italiana di Dublino: siamo la prima Associazione Culturale in Irlanda. Con gli amici e promotori dell’Associazione, devo dire siamo tutti molto fieri di aver realizzato in pochi mesi di attività (dallo scorso Ottobre appena e con il poco tempo a disposizione, al di fuori del proprio lavoro ed impegni di vita di tutti i giorni), un gran bel numero di eventi culturali e di avere già raccolto l’adesione di oltre 150 soci (sia italiani sia irlandesi).

Torni in Italia qualche volta?

Torno in Italia due, tre volte all’anno in vacanza, a trovare parenti ed amici. E finalmente mi godo il Belpaese, da “turista”…

Cosa ne pensi del luogo in cui oggi vivi ?

Cork è la seconda città più importante d’Irlanda, dopo Dublino, ma ha poco più di 150.000 abitanti… Offre tutto quello che può servire ad una normale vita sociale, senza lo stress di dover correre da una parte all’altra per star dietro ai vari impegni quotidiani. Sicuramente, da “uomo di città” quello che mi colpisce maggiormente sono le bellezze naturali che l’Irlanda offre attraverso i suoi splendidi panorami.

Torneresti in Italia?

Non vedo un futuro roseo per la precaria situazione economica italiana, che ha radici più profonde dell’Euro… Diciamo che sono ancora molto tentato di “sperimentare” altre realtà di vita (qualora decidessi di “mollare tutto” anche qui in Irlanda…) prima di tornare in quello che considero un bellissimo paese da un punto di vista culturale, ma scarsamente in grado di non far pesare sulle tasche dei propri cittadini le colpe di pochi “eletti”.

www.irlandaitaliana.com
info@irlandaitaliana.com

Di Emiliana Pistillo 25/07/2012

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