Rosario Fazio si è trasferito a vivere ad Hammamet in Tunisia

Rosario Fazio, 45 anni di Catania, ha mollato tutto per vivere ad Hammamet ed ha creato l’associazione TUNISIA DA VIVERE, un servizio “chiavi in mano” per aiutare i pensionati italiani, ma anche imprenditori e famiglie, a trasferirsi in Tunisia ed usufruire delle agevolazioni fiscali loro concesse.

vivere ad Hammamet in TunisiaRaccontaci un po’ di te… come ti chiami, di dove sei e cosa facevi quando eri in Italia? 

Mi chiamo Rosario Fazio, ho 45 anni e sono nato a Catania. Nella mia “prima vita” facevo il libero professionista e mi occupavo di progettazione. Ho aperto un’impresa che è cresciuta, è andata bene per anni, fino al 2008 quando la crisi economica ha cambiato drasticamente le cose.
 
Quando e perché è arrivata la voglia o la necessità di lasciare l’Italia? 

Nel 2008, con l’arrivo della crisi, le banche hanno bloccato prestiti e mutui, e le famiglie nonostante avessero due redditi, non riuscivano comunque ad ottenere l’accesso al credito, in poche parole la mia società realizzava un prodotto che la gente non poteva più comprare.

Ho cercato di tener duro, sperando che si trattasse solo di un breve periodo, ma le cose continuavano ad andare sempre peggio, ed ho iniziato a visualizzare, sempre più concreta, la prospettiva di trasferirmi all’estero.
 
vivere ad Hammamet in TunisiaPerché hai scelto proprio La Tunisia? Sei partito da solo o con la famiglia e partner? 

Ho iniziato a fare qualche ricerca su internet, e di lì a poco l’intuizione: quanti italiani, come me, erano stanchi di dover dividere il proprio reddito già ridotto con lo Stato? Ovviamente tantissimi.

Da questa certezza ho iniziato a documentarmi su quali fossero i Paesi in cui si pagano meno tasse. Le opzioni per me più logiche si riducevano a due: Tunisia e Panama. Ho scelto la Tunisia per tanti motivi, conoscevo già il Paese, la popolazione è cordiale, amichevole e vede di buon occhio gli stranieri, gli italiani in particolare, inoltre il viaggio è breve, solo un’ora di volo o una notte in nave dall’Italia.

Cosa ancora più allettante le tante agevolazioni fiscali per i pensionati. Ho iniziato a studiare la legislazione fiscale del Paese, e con l’aiuto di un avvocato italiano innamorato della Tunisia ho messo a punto un servizio chiavi in mano per aiutare i pensionati italiani a trasferirsi in Tunisia ed usufruire delle agevolazioni fiscali loro concesse.

Inizialmente pensavo di poter gestire tutto viaggiando tra Italia e Tunisia, ma mi sbagliavo, ho fatto i bagagli e con la mia famiglia ci siamo trasferiti ad Hammamet.
 
vivere ad Hammamet in TunisiaAvevi già vissuto all’estero per lunghi periodi prima? 

Per mia fortuna ho sempre viaggiato molto e conoscevo già abbastanza bene la Tunisia, ma non avevo mai vissuto all’estero per così lunghi periodi.
 
Quali differenze sostanziali hai avuto modo di riscontrare a livello lavorativo e di stile di vita rispetto all’Italia?   

Le differenze sono tante, inizialmente si fa un po’ di fatica ma ci si abitua. La cosa più evidente è la diversa percezione del tempo che hanno i tunisini.

Tutto scorre più lentamente, anche sul lavoro gli orari degli appuntamenti sono puramente indicativi, spesso e volentieri rimandano tutto a data da destinarsi.

La prima cosa che ho imparato in lingua araba è “sciuei sciuei” (ovviamente scrivo solo la pronuncia) vuol dire piano piano e dà un’idea precisa della loro filosofia di vita.
 
Che cosa ti ha colpito inizialmente di questa terra straniera e, successivamente, cosa hai iniziato ad apprezzare di più?  

La cosa che ti colpisce subito di questa terra sono i paesaggi spettacolari, vegetazione lussureggiante al Nord, deserto al Sud, uliveti a perdita d’occhio, palme e mare cristallino, ma ciò che si impara ad apprezzare maggiormente è la grande disponibilità, cortesia e il senso dell’ospitalità di questo popolo.
 
vivere ad Hammamet in TunisiaE’ stato semplice integrarsi in una realtà così distante da quella italiana?

Integrarsi non è stato difficile nonostante le differenze culturali. Se capiscono che li rispetti, ricambiano il sentimento e diventare amici è davvero facile.
 
Parlaci della tua Associazione TUNISIA DA VIVERE, da cosa è nata l’idea di fondarla e a chi si rivolge principalmente? 

Tunisia da Vivere si rivolge principalmente ai pensionati italiani ma anche ad imprenditori e famiglie. L’idea era di aiutare gli over 60 a districarsi agilmente nei labirinti della burocrazia tunisina.

Ed è stato un successo fin da subito, in un paio d’anni siamo diventati un punto di riferimento per tutti gli italiani.

Abbiamo dato e continuiamo a dare un supporto concreto ai nostri associati che provengono da tutta Italia e che hanno scelto, o che hanno dovuto scegliere per ragioni economiche, di vivere all’estero.
 
Consideri l’Italia un ricordo, hai nostalgia, cosa ti manca quando sei via?

Ovviamente qualcosa dell’Italia mi manca ma, al momento, data la situazione economica in cui sta vivendo, anche un Paese relativamente povero come la Tunisia riesce a darmi di più.
 
Vivere in Tunisia per quali aspetti è meglio che in Italia? E sotto quali aspetti è peggio?  

A mio avviso la Tunisia ha solo aspetti positivi rispetto all’Italia, non ci sono vigili dietro l’angolo che ti “appioppano” multe salate, non ci sono parcheggi a pagamento, non esistono l’IMU, la TARES e tutte quelle tasse che tolgono i soldi agli italiani, se ci penso adesso mi sembrano una cosa assurda. A chi mi chiede ora se tornerei in Italia, rispondo sempre “Ma neanche per sogno!”
 
vivere ad Hammamet in TunisiaCos’altro hai notato della società tunisina?

Una cosa appare strana a chi arriva in Tunisia per la prima volta, il grande controllo del territorio da parte della polizia, in particolar modo dopo gli episodi del Bardo e Sousse, ma quando ad essere controllati sono gli italiani il tutto si conclude in pochi secondi e con un “benvenuto in Tunisia”.

Un’altra differenza sostanziale è il modo in cui i tunisini percepiscono e accettano l’immigrazione che ovviamente nulla ha a che fare con quella cui siamo ormai abituati in Italia.

Gli stranieri sono ben voluti, gli italiani in particolar modo. Inoltre grazie agli incentivi fiscali concessi dal governo tunisino il Paese è diventato un vero e proprio paradiso per i pensionati di tutta Europa.
 
Ci sono molti italiani che vivono in Tunisia? Li frequenti? L’associazione ha agevolato i contatti e ha contribuito a rafforzare i rapporti di amicizia?  

Al momento gli italiani che vivono in Tunisia sono più di 5.000, di questi almeno 500 vivono ad Hammamet e quasi la metà di loro si è appoggiata a noi per accelerare le pratiche di defiscalizzazione ed evitare seccature burocratiche.

Il grande vantaggio di appoggiarsi all’associazione è che tutti hanno avuto la possibilità di conoscersi, di socializzare, di fare amicizia e di formare comitive piuttosto numerose.
 
vivere ad Hammamet in TunisiaCosa consiglieresti ad altri italiani che desiderassero seguire le tue orme?  

Ai pensionati italiani che volessero trasferirsi in Tunisia consiglierei certamente di farlo e senza pensarci troppo.

Il costo della vita è del 50% più basso rispetto all’Italia e le tasse sono quasi ridicole, mentre per i più giovani, se in cerca di lavoro dipendente, la Tunisia non è certo consigliabile.
 
Che tipo di lavoro, attività o investimento pensi sia conveniente praticare per un italiano in Tunisia?  

Molti italiani hanno avuto fortuna in Tunisia. Turismo, ristorazione, industria tessile e agroalimentare i settori più gettonati.

Anche in questo caso il Governo tunisino ha fatto la sua parte: le imposte per le imprese straniere non superano mai il 15% degli utili. Se hai una buona idea ed un piccolo capitale il successo è quasi assicurato.
 
Oltre ai pensionati, la consiglieresti come meta per espatriare anche ad altri profili di persone tipo famiglie, investitori, ecc.? 

Al momento la Tunisia è meta appetibile soprattutto per pensionati ed imprenditori, non è da escludere che in un prossimo futuro possa diventare una valida alternativa per molte famiglie italiane.

Email:  rosario@tunisiadavivere.org

Sito: www.tunisiadavivere.org

Di Barbara Mori

“yourevolution”
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