SILVIO SI E’ TRASFERITO A VIVERE IN OLANDA
Silvio Biscaro, 42enne originario di Treviso, aveva conosciuto già la vita all’estero con il progetto Erasmus.
Ma il suo desiderio di scoprire culture diverse non era terminato così. La vera partenza avviene nel 2005: Parigi e poi Lione.
Oggi Silvio vive e lavora a l’Aia in Olanda. Questa la sua storia.
Ciao Silvio, raccontaci un po’ di te.
In Italia di cosa ti occupavi?
Nato nel 1973 a Treviso, vissuto a Treviso.
Ho studiato Ingegneria Gestionale a Udine, e successivamente ho fatto un Erasmus a Glasgow (UK).
Come mai hai pensato di espatriare?
Ho sempre pensato di lavorare all’estero per conoscere culture diverse.
Sei partito solo o in compagnia?
Inizialmente sono espatriato per curiosità culturale, poi per avere più opportunità professionali.
A parte qualche corta esperienza, la vera partenza è avvenuta nel 2005, appena sposato, per trovare un lavoro migliore, con la moglie.
Abbiamo vissuto 6 anni a Parigi, 4 a Lione, poi quest’anno con i 3 bambini a L’Aia.
Come ti è sembrata l’Olanda al primo impatto?
Il primo impatto con l’Olanda è stato molto positivo, anche se a me e alla mia famiglia manca Lyon per il momento.
Vediamo la nostra esperienza in Olanda come di passaggio, 2 o 3 anni al massimo. Poi vedremo.
Che differenze hai trovato nel modo di vivere rispetto a quello italiano?
In Europa differenze piccole, ma molte. L’elenco sarebbe lungo, a partire dal modo di educare i bambini, le abitudini alimentari, l’efficienza dei servizi pubblici, i sistemi di tassazione e gli aiuti alle famiglie.
Hai notato differenze nel sistema di tassazione?
Sì, per chi ha bimbi o moglie a carico, la Francia é lo stato più generoso in Europa credo, perché il reddito della famiglia va diviso per i membri (entro certi limiti) e quindi la tassazione diventa più bassa rispetto all’Italia.
Mentre per chi è un single non cambia il tipo di tassazione rispetto a chi lo è in Italia.
In Olanda il sistema é più simile all’Italiano, ma esiste l’agevolazione cosiddetta del 30% per gli espatriati che arrivano in Olanda a lavorare, con l’azienda che dichiara che non trovano altro personale equivalente in loco. Per i primi 8 anni il 30% dello stipendi lordo é esentasse.
Di cosa ti occupi oggi?
Marketing e strategia aziendale, dapprima a Lione, ma per poter evolvere professionalmente mi sono dovuto spostare, su richiesta della mia azienda.
Diciamo che inizialmente il progetto di partire in Olanda era legato a questa possibilità: il poter passare a un ruolo tipo marketing ( strategia di prodotto ) dopo molti anni nelle vendite in Francia.
In verità appena arrivato in Olanda poi ho avuto un’altra opportunità, sempre nello stesso gruppo ( www.idexcorp.com ), e ora ho un ruolo più di consulenza interna per aiutare le diverse business units a ottimizzare il loro business.
Pensi ci siano opportunità lavorative per chi espatria in Olanda?
Sì, penso che in Olanda il mercato del lavoro (per profili qualificati e soprattutto nei servizi) sia più attivo che in Italia, soprattutto se si parlano più lingue.
Ma alla base di tutto resta che la mobilità geografica rende più semplice cogliere le opportunità.
Consiglieresti il Paese in cui vivi oggi per lavoro o più per una vacanza?
Sia Francia che Olanda sono adatte per una vacanza e anche per viverci.
Senti la mancanza di qualcuno o qualcosa? Torneresti in Italia?
Le famiglie mia e di mia moglie sono un po’ lontane, ma nessuna voglia di tornare in Italia.
Di Luisa Galati
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